Luci spente

Credo sia appena passata la mezz’ora. Stiamo vincendo 1-0, stiamo giocando meglio dello scorse due settimane, e la coscia sinistra sta reggendo sotto le fasciature.

Una palla lunga, la lascio rimbalzare a 2 metri da me per poi tranquillamente stopparla a seguire. E’ un contropiede, se riesco a muovere la palla col controbalzo e poi girarmi, ho almeno 2 o 3 diverse opportunita’ di continuare l’azione.

La palla rimbalza e la prendo come immaginavo. Sento il mio marcatore saltare e poi.. basta.

Apro gli occhi e sono seduto sulla panchina. L’ultima volta che ero in campo erano passati 30 minuti. Ora siamo intorno alla fine del primo tempo. Non mi ricordo niente, sono un po’ frastornato, e per qualche motivo non riesco a capire cosa ci faccia li’, sulla panchina, mentre il resto della mia squadra continua a giocare.

Qualcuno si avvicina a me. E’ il mio marcatore. A quanto pare e’ venuto a chiedere scusa. Ha preso un cartellino rosso (credo), e vuole chiedere come sto. Non so cosa rispondo (qualcosa del tipo “era un contrasto di gioco, tranquillo”) ma sto tentanto di ricordarmi, con un notevole sforzo, se ho spento le luci della macchina o no. Voglio tornare in campo, voglio tornare a casa, ma al momento mi sto preoccupando soltanto della mia macchina.

A quanto pare il mio marcatore e’ saltato su di me utilizzando una mossa di wrestling tanto cara a Macho Man: il gomito volante. Mi ha colpito sul collo (che non riesco a muovere) e sono atterrato male, colpendo la parte posteriore della testa. Almeno cosi’ mi dicono. A quanto pare (sono tutte teorie o ricordi di altri), sono riuscito a mettermi in piedi, e ho chiesto una sostituzione, sapendo che era difficile continuare. Poi mi sono seduto e non mi sono mosso per 15 minuti.

All’ospedale piu’ tardi mi hanno detto che ho avuto una leggera commozione cerebrale. Ma, una volta tornato a casa (con la mia squadra che ha perso 2-1), mentre tentavo di andare a dormire, continuavo a cercare di ricordarmi se ho spento i fari della macchina.

Erano spenti. Un po’ come me.

Giocare con i ghepardi

Ogni tanto mi ricordo di vivere in Africa, e che a 30 minuti da casa mia le case spariscono e il Cradle of Humankind, un sito Unesco dal 1969, e’ a disposizione.

Utilizzando come scusa il compleanno della figlia di una delle colleghe di Lindsey (purtroppo veniamo sempre invitati a party in cui siamo l’unica coppia senza figli…), organizzato al Rhino & Lion Nature Reserve, abbiamo approfittato dell’occasione per farci un giro gratis all’interno della riserva.

By the water hole

 

Tutti a bere allo stesso pub

Some boks resting

Relax time

Non tornavamo li’ da anni e, in una giornata abbastanza fredda (ideale per vedere gli animali, che quando fa caldo di solito dormono da qualche parte), guidavamo la macchina lungo i sentieri, alla ricerca di rinoceronti, antilopi e altri animali di qualsiasi genere.

Some rhinos resting

 

Rinoceronti vicino alla macchina

Il parco aveva anche una creche, una zona speciale in cui vengono custoditi i cuccioli (se lasciati dalla madre, oppure se ammalati) e altri animali di solito ottenuti dai circhi, non abituati a vivere all’aperto.

Uno di questi era Eddie, un ghepardo di 12 anni, una specie di gattone gigante:

With Eddie the 12 years old cheetah

 

Io e Lindsey con il ghepardo Eddie

Playing with a cheetah

 

Con il ghepardo

La creche ospitava anche uccelli feriti, in via di guarigione. Uno di questi era un crowned crane (un airone incoronato), che si era innamorato di Lindsey tanto da tentare di conquistarla con una delle sue danze:

An upset stork

Un airone un po’ incazzato
Rhino & Lion park: un altro posto in cui portare ospiti, se qualcuno venisse a trovarmi ogni tanto!

Allenamenti diversi in vista dei prossimi triathlons

Alla fine, in un pomeriggio con la mia fidata carta di credito di fianco, mi sono iscritto alle prossime gare di un’estate abbastanza piena di eventi.

Se la 94.7 Cycle Challenge e’ ormai una tradizione visto che mi trovero’ ai blocchi di partenza il 16 Novembre per la sesta volta consecutiva, alla ricerca di un tempo migliore di quello dello scorso anno, e la Rockman X-Tri a Dicembre (un triathlon sprint off road fatto la prima volta lo scorso anno) e’ un ottima occasione prima della Xterra nel 2015, ho aggiunto due gare al calendario che non avevo mai fatto prima: la Midlands Ultra estiva (sprint), gemella della Midlands Ultra autunnale fatta qualche mese fa, e, soprattutto, la Tri Rock Durban, la mia prima esperienza con distanze enormi!

Il 5 di Ottobre mi ritrovero’ a Durban per un 70.3 Iron Man (“half iron man”): 1.9km di nuoto, 90km di bici e 21km di corsa!

Per arrivare all’evento in forma, da un po’ di tempo prendo lezioni private di nuoto, e ho aggiunto classi di pilates e, da settimana prossima, un po’ di yoga, per riuscire a mettere il corpo a posto. Il peso e’ sempre un problema, visto che fatico a togliermi quei 5-6 extra chili di ciccia….

Intanto continuo a giocare a calcio, con la solita alta intensita’ (nonostante l’inforutunio di ieri, un piccolo strappa alla coscia). Ieri sera 1-1 fuori casa, con queste statistiche:

Marks parks vs Panorama 14.08.2014

Marks parks vs Panorama 14.08.2014

Marks parks vs Panorama 14.08.2014

Quei chilometri corsi sui campi…

Da tempo, quando vado a fare gare di qualsiasi tipo o ad allenarmi, tento di misurare distanza, velocita’ (e, recentemente, battito cardiaco) tranne app tipo runkeeper (questo e’ il mio profilo), o, nell’ultimo anno, utilizzando il mio fidato Garmin 910XT, essenziale per misurare discipline miste tipo triathlon (non credo il mio iphone sopporti l’idea di nuotare con me).

L’unico sport che mi mancava di misurare era quello principale, il calcio. 30 anni di carriera e non avevo nessuno strumento “legale” (impossible giocare una partita con l’iphone o il Garmin) per controllare le mie performance sportive.

Cosi’, durante il mio recente soggiorno londinese, ne ho approfittato per comprarmi un paio di Adidas (queste qui), praticamente il modello successivo alle Adisad Predator che compravo da anni. La peculiarita’ delle Predator Absolado LZ TRX FG era il supporto a micoach (l’app sportiva dell’Adidas) tranne lo speed_cell, una specie di chip bluetooth da infilarsi nella scarpa.

Risultato? Ho sempre saputo di non essere il giocatore piu’ veloce della squadra (mai stato), pero’, con gli 8km di media corsi durante le scorse due partite, sono sicuramente quello che si sbatte di piu’!

Durante la partita contro il Randburg A (vinta 2-0, con un goal segnato da me):

Panorama vs Randburg 30.07.2014

Panorama vs Randburg B 06.08.2014

Durante la partita contro il Randburg B (persa 3-1):

Panorama vs Randburg B 06.08.2014

Panorama vs Randburg 30.07.2014

Eugenio a settanta

Dopo una settimana a Londra, e qualche giorno in giro per la costa ligure, finalmente io e Lindsey tornavamo a Canegrate per il vero motivo della nostra visita: il compleanno di mio padre.

L’idea era di festeggiare il suo 70esimo circondato dalla famiglia e alcuni amici invitati per l’occasione. Dopotutto era il primo di tre fratelli a sopravvivere fino ai 70 (mio zio Giulio era morto nel 1992 e mio zio Tino nel 2009, entrambi prima di arrivare alla fatidica cifra) e anche la dimostrazione che, nonostante tutto, si puo’ vivere continuando a fumare e bere vino e grappa.

Family picture

 

Anche mia madre si fa vedere per l’occasione speciale

Per me era un’occasione speciale visto che i compleanni della mia famiglia continuo a saltarli da anni, non essendo mai in zona o organizzando viaggi prima o dopo le feste. Cosi’, per una volta, ho lasciato a mio padre il compito di cucinare la carne sulla griglia mentre Olga organizzava gli antipasti e i cocktail, Lindsey pensava alla sua specialita’ (cupcakes) e io mi davo da fare con uno dei classici anglosassoni, poco diffusi in Italia: la pancia del maiale al forno (pork belly, cucinata spesso da queste parti).

A solution for warm beer

Olga pensa a tenere fredda la birra

Trovare il taglio giusto in Italia (cotenna + grasso + carne + costole) si era rivelata una missione quasi impossible a Maggio, ma stavolta, grazie all’organizzazione di Giamba, ero riuscito a procurarmene 2 chili a prezzo da scarto (5 euro al chilo…).

The Garibaldi jug

 

Un cocktail geniale di mia sorella

Cosi’ dopo 5 ore in forno (mentre intanto me ne andavo a correre con Beppe al parco di legnano), potevo tirarla fuori e impressionare gli invitati che mai avevano nella loro vita mangiato la cotenna abbrustolita con della carne di maiale deliziosamente cucinata per ore.

Raosted pork belly

 

2 chili di pancia di porco quasi pronti

Il risultato era incoraggiante, visto che in meno di 10 minuti 2 chili erano stati fatti fuori.

Everyone please smile

 

Buon compleanno!

Come ad ogni festa degli Olgiati, l’alcool scorreva a fiumi, e io e Davide continuavamo a bere whiskey dopo aver fatto un brindisi iniziale a base di Pimm’s portato da Londra qualche giorno prima.

Pimms glory

 

Pimm’s per tutti

La carne continuava ad apparire sui tavoli quasi magicamente, e salsicce e costine sparivano in un battibaleno.

The Olgiati reunion

 

Brindisi dopo aver mangiato

L’arrivo di Beppe (e poi addirittura di Massi con figli e futura moglie) completava la collezione di facce per il 70esimo, e tutti si davano da fare per mangiare i numerosi dessert.

Cake and cupcakes

 

La torta comprata da Olga e i cupcakes di Lindsey

Old school reunion

 

Con Massi e Beppe

Finivano cosi’, con mio padre quasi in lacrime per la bella festa, le due settimane europee per me e per Lindsey. Il giorno dopo giungeva il momento di partire, per tornare nella fredda Johannesburg dopo due settimane fantastiche….

A happy Lindsey

L’ultima uscita sotto la pioggia di Lindsey per andare a prendere un ultimo gelato