Sbarcato per vincere la coppa

Sei stanco. Guardi Lindsey li’ in tribuna, e poi guardi in alto, su quell’orologio costruito sopra la struttura del campo sportivo dello Sporting. Sono decisamente passate le dieci di sera.

36 ore prima avevi salutato l’Italia dopo una corta permanenza (con qualche giorno passato a Londra per lavorare). 12 ore fa eri atterrato a Johannesburg, dopo il solito interminabile viaggio con scalo di svariate ore a Dubai.

With my medal
La medaglia

Nelle gambe hai ancora l’effetto della 50km di due domeniche fa in Sudafrica e della 14km di 3 giorni fa tirata a mille in compagnia del solito Beppe. Nella pancia hai ancora l’effetto di bevute e mangiate come solo in Italia.

Ripensi alla partita, infinita. Vai sopra 1-0. Pareggiano alla fine del primo tempo. Tentano di spaccarti le caviglie con un’entrata da dietro e stai bordocampo per 10 minuti. Rientri. Manchi le tue due opportunita’, con tiri da fuori area usando il sinistro che fino al viaggio in Italia andava alla grande. La tua squadra va sopra 2-1 con un minuto da giocare, ma clamorosamente l’avversario, il Balfour FC che ti aveva battuto 4-2 qualche mese fa, segna nell’ultimo possibile secondo.

Winners once again
Luci ormai spente sul campo, ma la coppa me la tengo

Lindsey and I
Con Lindsey

Tocca ancora ai rigori. Come al solito ti sei fatto avanti. Invece del solito numero 3, ti tocca la quarta serie. Loro ne hanno gia’ sbagliato uno. Come al solito guardi a destra. Come al solito tiri a sinistra. L’unica differenza con le precedenti occasioni? Stavolta il portiere ti frega e ti para il rigore.

Torni mesto a centrocampo, e speri che l’errore non ti costera’ la coppa. Non ti costa niente. Il portiere salva l’ennesimo rigore e poi il tuo compagno di squadra segna quello decisivo. Sei stanco ma hai vinto.

Hai corso un sacco (le statistiche compilate dal tuo chip nelle scarpe segnalano 11km completati, con 78 accelerazioni e un picco di 28km/h). La tua stagione e’ stata piu’ che decente (17 goal e 11 assist in 31 partite), eppure l’unica cosa di cui ti ricorderai per le prossime ore sara’ quel rigore sbagliato.

Panorama FC vs Balfour FC 07.10.2015
Qualche statistica

Non fa niente, ti dici. Tutto sommato avete vinto, e hai alzato la tua terza coppa in 7 anni. Festeggi, bevi un po’ di birra, e torni a casa. Perche’, dopo essere stato in viaggio per cosi’ tanto, vuoi solo tornare a casa e dormire.

Nice team picture
Foto di gruppo

In finale, da vecchio, ancora una volta

E’ da un po’ di tempo che non aggiorno i miei risultati calcistici. Tra (tanti) altri sport che faccio per mantenermi in forma, e i soliti viaggi, ogni tanto mi scordo che, tutto sommato, sono ancora un calciatore decente alla soglia dei 40 anni.

Sono passati 30 anni da quando ho iniziato a giocare nell’Oratorio di Canegrate, e da ormai 14 anni vivo e continuo a giocare all’estero. Durante la parentesi londinese ero riuscito a vincere un campionato nelle categorie provinciali. In Italia molto di meno, se possibile (un sacco di secondi posti).

After a semifinal

In Sudafrica invece ho trovato un club calcistico (il Panorama FC) che ogni tanto si copre di gloria.
Sono ormai 7 anni che gioco qui, e ho avuto la fortuna di vincere due campionati nelle leghe minori (nel 2010 e nel 2014), e di arrivare in finale di coppa di lega (una specie di FA cup con partite di sola andata dedicate alle tre categorie regionali) ben 4 volte. Di coppe ne ho vinte due (nel 2008, ai rigori, e nel 2013, segnando il goal della vittoria), e, tra due settimane, mi ritrovero’ in campo per riuscire a vincerne una terza.

Mercoledi’ sera siamo riuscito a vincere, per l’ennesima volta fuori casa (i sorteggi non ci hanno mai dato un turno casalingo!), 3-1, e ho segnato ancora una volta, portanto il mio bottino stagionale dei due campionati (i campionati qui sono divisi in due parti, quello estivo seguito da quello invernale) a 17 goal in 30 partite (con 11 assist, visto che qui si tiene conto di tutto). Non male per un centrocampista. Non male per un quasi quarant’enne.

In generale, non male.

Comrades, le foto finali

Sono passate piu’ di due settimane dalla conclusione della massacrante Comrades, e ancora adesso sono distrutto.

Certo, andare a giocare una partita di campionato 3 giorni dopo non e’ stata una grandissima idea (but hey, mi considero prima di tutto un calciatore!), e la mia caviglia, che mi dava fastidio da tempo, sta ancora soffrendo – mi sono rovinato l’inserzione del tendine d’achille).

Nonostante tutto, riguardo queste foto scattate all’arrivo con Andy, e non posso che essere orgoglioso di essere riuscito a finirla, tenendo in mano una bandiera italiana ormai sudatissima…

Comrades 2015 arrival pictures

Comrades 2015 arrival pictures

Comrades 2015 arrival pictures

In forma, per una volta.

Non so come andra’ a finire il triathlon (l’ultimo stagionale) questo weekend a Sun City, sulla distanza sprint. Magari non riusciro’ a nuotare bene come nelle ultime gare, o pedalare veloce, ma sicuramente non avro’ problemi sulla corsa.

Ormai da Gennaio (5 mesi!), mi alleno, spesso insieme ad Andy, mio cognato, in vista della Comrades, la piu’ famosa gara ultra (90km!) al mondo. Fino ad oggi, con 3 settimane prima della gara, abbiamo corso insieme circa 400km, in percorsi collinari o sulle montagne circostanti (la Comrades prevede circa 1500m di dislivello…).
Lui ha dovuto imparare a tenere un ritmo piu’ veloce del solito, io ho dovuto imparare a tenere un ritmo piu’ lento in modo da durare di piu’ (se da solo sui 10km mi alleno sui 5’20 al km, con lui mi alleno sui 6-6’30 al km correndo minimo 15km).

(tra l’altro basta controllare il mio profilo sul sito della Garmin, o su Runkeeper o anche su Strava, il piu’ utilizzato qui in Sudafrica – sono dovunque!)

I risultati tra l’altro si vedono anche nel campionato di calcio appena iniziato. Qui in Sudafrica i campionati “minori” sono di solito divisi tra campionato invernale  e campionato estivo (i motivi sono vari, ma in pratica la condivisione dei campi con rugby in inverno e cricket in estate complica le cose). Ieri abbiamo giocato la prima partita del campionato invernale (perdendo 4-2), e, nonostante tutto, ho tirato fuori la migliore prestazione del 2015. Un goal, un assist, e corse dovunque. I numeri non mentono: durante la partita ho accumulato quasi 9km, e ho toccato, in uno sprint, 29km/h che per un giocatore vecchio come me, non fatto fisicamente per scattare, sono risultati eccezionali:

Edenvale vs Panorama 06.05.2015

Edenvale vs Panorama 06.05.2015

Edenvale vs Panorama 06.05.2015

Tra calci, quadri e dolori al culo

Solo due settimane prima del 70.3 Iron Man in Durban, ed eccomi infortunato. Durante il quarto di finale della coppa di lega, mi sono strappato un aduttore. Infortunio non gravissimo, ma che mi rallenta la preparazione.

Panorama vs Balfour

Durante la partita

La partita, giocata contro una della strane squadre etniche locali (il Balfour, formato principalmente da ebrei), e’ finita 2-2, ma dopo una rissa durata 10 minuti in cui sono stati scambiati cazzotti e bestemmie (nell’unica partita della stagione in cui Lindsey e’ venuta a vedermi…) e 4 cartellini rossi, loro hanno deciso di abbandonare il campo in protesta dandoci la vittoria a tavolino…

Io della rissa ho visto poco e non ho proprio partecipato, con il ghiaccio sulla coscia. Alla fine pero’, nonostante una dozzina di giocatori si siano presi a cazzotti, solo due persone uscivano dal campo sanguinanti: il loro difensore, colui che ha fatto scoppiare la rissa, e io, che prima di uscire infortunato ho ricevuto una tacchettata sul ginocchio!

Panorama vs Balfour

Una volta tornato a casa…

Cosi’ Sabato, invece di andare a correre o giocare un’altra partita, ho passato il pomeriggio con Lindsey a provare a completare un progetto partito anni fa: appendere una serie di foto (stampate su tela), accumulate dal 2010 (!), sullo spoglio muro del pub.

L’incapacita’ e la poca voglia durante gli anni (oltre al continuo accumulo di foto proprio per quel motivo) sono finalmente sparite quando Lindsey, dopo aver deciso l’ordine, ha avuto la brillante idea di disegnare un prototipo coi punti di riferimento per i chiodi su un foglio di carta enorme, per poi appenderlo e piantare i chiodi in maniera precisa, senza stare a perdere la pazienza tentando di allineare foto di diversa larghezza.

Hanging stuff on the wall the proper way

Lindsey costruisce il prototipo

Hanging stuff on the wall the proper way

Tutto pronto!

Hanging stuff on the wall the proper way

Mentre appendo i contorni sul muro

Hanging stuff on the wall the proper way

Tempo di piantare qualche chiodo

Il risultato finale e’ poi stato raccolto in un timelapse video qui sotto:

Hanging stuff on the wall the proper way

Il risultato finale (qualche foto doveva essere raddrizzata a mano)

Domenica invece, dopo un Sabato passato a casa, me ne sono andato a fare una gara di bici (una sport a basso impatto, possibile con il tipo di infortunio patito): la Rand Water Race for Victory.

Dei tre percorsi possibili (150,110 e 54km) ho scelto il piu’ corto, e, dopo essermi presentato senza acqua (lasciata a casa), Garmina (lasciato a casa) e con lo smartphone scarico, ho spinto per riuscire a finire il prima possibile. Alla fine ho completato la gara a circa 30km/h, sinceramente non male per un mediocre ciclista come me. Anche se poi, una volta tornato a casa, mi accorgevo che mi ero scordato di mettermi il Fissan, e non riuscivo a sedermi per qualche ora, col culo irritato…

Rand Water Race for Victory

La partenza della gara

Rand Water Race for Victory

Poco prima della gara

Rand Water Race for Victory

Una medaglia originale, per una volta!