Comrades, le foto finali

Sono passate piu’ di due settimane dalla conclusione della massacrante Comrades, e ancora adesso sono distrutto.

Certo, andare a giocare una partita di campionato 3 giorni dopo non e’ stata una grandissima idea (but hey, mi considero prima di tutto un calciatore!), e la mia caviglia, che mi dava fastidio da tempo, sta ancora soffrendo – mi sono rovinato l’inserzione del tendine d’achille).

Nonostante tutto, riguardo queste foto scattate all’arrivo con Andy, e non posso che essere orgoglioso di essere riuscito a finirla, tenendo in mano una bandiera italiana ormai sudatissima…

Comrades 2015 arrival pictures

Comrades 2015 arrival pictures

Comrades 2015 arrival pictures

Comrades. 5 mesi per 90km di dolore e gioia

La Comrades e’ una delle “ultra” piu’ famose e brutali al mondo.
Da fine Dicembre fino a poche settimane fa io e mio cognato (Andy, anche se quel “bro in law” in inglese suona sempre meglio) abbiamo accumulato chilometri su chilometri, soprattutto di salite (e discese).

Zero no more

 

Togliamo quel zero dal numero va…

Lui fino a 5 mesi fa non aveva completato niente di piu’ che una mezza maratona.
Nel giro di pochi mesi e’ riuscito ad ottenere un tempo valido qualificandosi tramite la terribile maratona notturna di Ottosdal e poi ripetendosi con me durante la 50km della Om Die Dam. Niente male!

Abbiamo corso dovunque. Il piu’ possibile (basta guardare il mio profilo sul sito della Garmin), soprattutto i 30km del Cradle of Humankind, un loop per ciclisti e corridori senza traffico, in mezzo al nulla, tra salite micidiali.
Durante la settimana, con l’inverno che arrivava, mi sono ritrovato a svegliarmi alle 4.30, guidare a casa sua e correre dalle 5 alle 7, per poi tornare a casa, riposare un’ora, portare i cani fuori e poi cominciare a lavorare.

The start of the Comrades

 

La partena alle 5.30 di mattino

Quando sai che devi correre 90km non puoi sopravvalutare la distanza. Ci sono un sacco di imprevisti (umidita’ – la partenza era a livello del mare a Durban, alimentazione, crampi, infortuni, sfortuna) che e’ difficile prevedere. Immagina di infortunarti alla caviglia dopo 30km.. vai avanti? Smetti? 90km sono tanti, e hai 12 ore per finire la gara, trasmessa live su SABC ogni anno.

When I had still legs...

 

In forma sulle prime salite

Dopo i vincitori (che arrivano in meno di 6 ore), tutti aspettano di vedere quelli che concluderanno la gara nell’ultimo minuto. E’ una delle scene sportive piu’ crudeli: alle 17.30, esattamente 12 ore dopo la partenza, un colpo di pistola segnalera’ la fine della corsa. Arrivi dopo le 12 ore? Magari in 12 ore e 1 secondo? Non importa, l’area di arrivo viene chiusa e tu rimani senza una medaglia, senza essere classificato. Non conti niente. E rimpiangi di esserti fermato a pisciare a 20km dal traguardo.

La tattica adottata da entrambi era simile: dopo una partenza inesorabilmente lenta (22.000 corridori! primi 5-6km fatti a 12-13 min/km) cercavamo di trovare un ritmo decente (sotto i 7min/km) per tenerlo il piu’ possibile. Una volta stanchi morti, se anche camminando (10-11min/km) arrivavamo al traguardo, camminavamo.

Pretending to run for the camera

 

Con Andy

Le salite erano tanto storiche quanto mortali. Cowie’s, Field’s, Botha’s,  Polly Shorts: nomi che mi fanno ancora tremare le gambe. Dopo 90km il totale “scalato” era di 2400 metri. Sotto il sole, sotto l’ombra delle montagne, sotto il freddo del tramonto di Pietermarizburg.

Running with Andy

 

Mentre faccio finta di correre per il fotografo

Io fino ai 50km (il mio limite “di corsa”) non aveva avuto problemi, ma poi un improvviso attaco di vomito mi stordiva per almeno 10km passati a correre e vomitare.
Per fortuna che Andy, staccato prima, passava proprio dopo un di questi attacchi, e mi attaccavo a lui per completare la corsa. Correvamo 30km insieme, incoraggiandoci a vicenda (piu’ lui che io sinceramente, per la prima volta da quando abbiamo cominciato ad allenarci) e arrivavamo stremati.

L’arrivo era incredible, lo stadio di Cricket era completamente invaso da tifosi e famigliari. Noi, dopo 20km passati a camminare le ultime salite, decidavamo di correre per completare in gloria. E le foto testimoniano il sollievo sulle nostre facce.

After more than 11 hours, we are here!

 

L’arrivo!

With Andy at the finish

 

Le nostre medaglie

My hard-earned medal

Mai una medaglia fu piu’ sofferta
Prendavamo la nostra medaglie in un decente 11:19 e, dopo il solito collasso, cominciavamo a pianificare la prossima edizione…

(per fortuna che il giorno prima ci eravamo rilassati in compagnia del resto della truppa, Lindsey, Kirsten e Campbell sulle fantastiche spiagge di Durban, che anche in inverno rimane un posto caldissimo!)

Qualche foto del giorno prima (passato a rilassarci nella maniera piu’ assoluta!)

Going inside the aquarium

With my nephew

More flying dolphins!

With Lindsey

Still warm in winter

Triathlon nella citta’ del sole

Tornare a Suncity e’ sempre un piacere.
Dopo l’esperienza del lontano 2005, ero tornato l’anno scorso per il compleanno di una collega di Lindsey. Stavolta l’occasione era ancora migliore: il triathlon conclusivo di una lunga stagione iniziata il Settembre scorso e finalmente giunta alla fine.

A nice day to relax before the race

All’interno della Valley of Waves

Great winter day to swim

La Valle delle Onde a SunCity, per una volta vuota

La partenza era fissata per Domenica, cosi’ Sabato mattina io e Lindsey eravamo in macchina direzione Sun City (3 ore circa da casa). Prenotata una stanza a 10km dalla partenza (Sun City costa davvero troppo…), una volta scaricata la bici e preso il pacco gara ci rilassavamo nella Valley of Waves (il parco acquatico all’interno del complesso), approfittando della mancanza delle orde di turisti estivi. L’inverno qui sull’high veld sudafricano e’ ancora abbastanza piacevole tutto sommato…

Ok, let's do it (the sprint...)

E’ ora!

Il giorno dopo, svegliati alle 4.30, e dopo una colazione organizzata dal posto in cui stavamo a dormire (praticamente tutti gli ospiti erano atleti o accompagnavano mariti e mogli), mi presentavo alla partenza, davanti al laghetto in mezza oscurita’ , alle 6 di mattina. La partenza era fissata alle 7, ma poi veniva posticipata fino alle 8, per colpa del ritardo della polizia che doveva chiudere il traffico per la sezione in bici.

La gara “ultra”, che doveva in teoria partire dopo di noi, partiva alle 7.45, mentre noi entravamo in acqua 15 minuti dopo. Loro dovevano fare due giri di 900 metri ciascuno, mentre noi nuotavamo fino alla boa dei 300 metri, per poi tornare indietro. Il problema? Un gruppo di nuotatori aveva perso di vista una boa ed era arrivato nella nostra zona mentre noi nuotavamo gli ultimi 100 metri. Potete immaginarvi il disastro: io che tento di uscire dall’acqua mentre i professionisti mi travolgono arrivando nel senso opposto!

Feeling like a salami

Un salame

Few more strokes and I'm out

Gli ultimi metri

Una volta uscito mi toccava correre circa mezzo chilometro per arrivare alle bici. Uscito 116esimo dall’acqua, risalivo un sacco di posizioni dopo 20km passati a tentare (con successo) di stare sopra i 30km/h, e mi presentavo intorno alla 60esima posizione prima della frazione di corsa, 5km all’interno del Gary Player Country Club.

The final sprint

Lo sprint finale

In qualche modo risalivo e arrivavo 50esimo (per me un risultato piu’ che buono), per poi rilassarmi con Lindsey intorno alla piscina del campo da golf.

With Lindsey and my medal

Con Lindsey alla fine della gara

A great place to relax after a hard race

Relax alla fine della gara

Another nice medal for the collection

L’ennesima medaglia per la collezione

Il pomeriggio, invece di tornare direttamente a casa, incontravamo il resto della famiglia di Lindsey sulla Haartebespoort Cableway, una funicolare che ci portava in cima alla montagna, intorno al lago piu’ grande della zona. Mentre tutti si divertivano, io mi rilassavo a 1600m, salutando il triathlon e iniziandomi a preparare per la stagione invernale (calcio, corsa e bici…)

Going up

Si sale!

View from the top

Vista dalla cima

With Lindsey at the top

Con Lindsey

Il resto delle foto le trovate qui: https://www.flickr.com/photos/olafmeister/sets/72157653353253206

I dettagli della gara invece sono qui: https://connect.garmin.com/modern/activity/770588389

In forma, per una volta.

Non so come andra’ a finire il triathlon (l’ultimo stagionale) questo weekend a Sun City, sulla distanza sprint. Magari non riusciro’ a nuotare bene come nelle ultime gare, o pedalare veloce, ma sicuramente non avro’ problemi sulla corsa.

Ormai da Gennaio (5 mesi!), mi alleno, spesso insieme ad Andy, mio cognato, in vista della Comrades, la piu’ famosa gara ultra (90km!) al mondo. Fino ad oggi, con 3 settimane prima della gara, abbiamo corso insieme circa 400km, in percorsi collinari o sulle montagne circostanti (la Comrades prevede circa 1500m di dislivello…).
Lui ha dovuto imparare a tenere un ritmo piu’ veloce del solito, io ho dovuto imparare a tenere un ritmo piu’ lento in modo da durare di piu’ (se da solo sui 10km mi alleno sui 5’20 al km, con lui mi alleno sui 6-6’30 al km correndo minimo 15km).

(tra l’altro basta controllare il mio profilo sul sito della Garmin, o su Runkeeper o anche su Strava, il piu’ utilizzato qui in Sudafrica – sono dovunque!)

I risultati tra l’altro si vedono anche nel campionato di calcio appena iniziato. Qui in Sudafrica i campionati “minori” sono di solito divisi tra campionato invernale  e campionato estivo (i motivi sono vari, ma in pratica la condivisione dei campi con rugby in inverno e cricket in estate complica le cose). Ieri abbiamo giocato la prima partita del campionato invernale (perdendo 4-2), e, nonostante tutto, ho tirato fuori la migliore prestazione del 2015. Un goal, un assist, e corse dovunque. I numeri non mentono: durante la partita ho accumulato quasi 9km, e ho toccato, in uno sprint, 29km/h che per un giocatore vecchio come me, non fatto fisicamente per scattare, sono risultati eccezionali:

Edenvale vs Panorama 06.05.2015

Edenvale vs Panorama 06.05.2015

Edenvale vs Panorama 06.05.2015

Acqua (poco) azzurra, acqua (poco) chiara. Ma decisamente fredda.

Tempo di ultimi triathlon stagionali.
Con l’arrivo dell’autunno (e presto dell’inverno della durata di un mese e mezzo circa), ormai ci sono poche gare disponibili. La temperatura dei laghi sta pericolosamente scendendo sotto i 20, rendendo l’utilizzo delle mute da nuoto praticamente obbligatorio.

Cosi’, 3 giorni dopo aver passato i 38 anni, eccomi di nuovo a Germiston (dove si svolgono Triathlon 5/6 volte all’anno). Dopo essermi registrato alle 6.30, con partenza della mia batteria soltanto alle 9, decidevo di passare il tempo riposandomi al calduccio della sala di registratione, insieme a praticamente tutti gli altri atleti, tentando di evitare il vento fortissimo che si stava alzando.

So cold to swim
Un freddissimo lago

La partenza avveniva direttamente nell’acqua, senza rincorsa. La parte piu’ difficile era convincere il testone a immergersi insieme al corpo, protetto dalla muta. Fortunatamente, una volta partiti, mi bastavano pochi metri per scaldarmi e rilassarmi, e, dopo meno di 20 minuti, uscivo dall’acqua un po’ infreddolito ma pronto per salire in sella.

All organized and ready
Tutto pronto per la mia frazione

Everyone trying to get some sun before the swim
Un po’ di sole

Il sole era finalmente apparso, ma il vento, leggermente diminuito durante la frazione di corsa, aveva deciso di rendere il percorso particolarmente pericoloso. Il percorso era di 20km, ma diviso in sezioni da 5 (partenza -> cono -> ritorno -> secondo giro), con due corsie, una per pedalare, l’altra per accelerare e passare). Riuscivo a recuperare abbastanza posti per salire nei top 100 (per una volta!) e poi, durante gli ultimi 5km di corsa (due giri da 2.5 km) tenevo la posizione senza troppa fatica.

A cold swim
Quasi fuori dall’acqua

Si trattava del mio risultato migliore sullo stesso percorso, e sicuramente una delle mie migliori prestazioni. Dalla mia prima gara fatta qui (nel 2012!), sono rispettivamente sceso, sulla stessa distanza, di 14 minuti nel nuoto (da 32 a 18), di 11 nella bici (da 51 a 40) e di 5 nella corsa (da 29 a 24). Se gli 11 minuti sono dovuti principalmente alla nuova bici (prima correvo in MTB con ruote da strada), e il miglioramento nella corsa dovuto al fatto che ormai durante il cambio nell’ultima frazione le gambe non sono piu’ gelatina, il risulato che mi soddisfa di piu’ e’ decisamente quello del nuoto. Un anno di allenamenti (ogni venerdi’ mattina alle 5.30!) finalmente si fanno vedere!

My nice medal
Un’altra meritata medaglia