Delle tre “regioni” visitate (Nord Italia, Sicilia e Londra), gli unici momenti in cui ho potuto rilassarmi sono stati nella capitale londinese. Per una settimana non ho dovuto tradurre, e sono tornato a lavorare nel mio vecchio ufficio a Brentford, mentre il resto della truppa se ne andava in giro e si divertiva.
Io invece ogni mattina mi svegliavo alle 6.30 per prendere i mezzi pubblici e diventare un pendolare inglese (durante i 6 anni a Londra andavo in ufficio solo in bici…). Bus, metropolitana e poi treno: stare dagli zii di Lindsey era comodo da un punto di vista economico (non pagavamo niente), ma attraversare per 2 ore Londra dal Nord al Sud e poi da Sud ad Ovest mi faceva perdere 4 ore ogni giorno. 4 ore passate piu’ che altro a leggere il mio fidato kindle.
Sbarcati dalla Sicilia di pomeriggio, avevamo solo 3 ore di tempo per uscire dall’aereporto, prendere i bagagli, e rifare il checkin per Gatwick. Per fortuna grazie all’aiuto di mia madre, indispensabile, eravamo riusciti nell’intento di riconfigurare i bagagli (pieni di costumi da bagno, limoni e sabbia siciliana) per sottostare alle stringenti norme di Easyjet, facendo il checkin ad un solo bagaglio e portando il resto all’interno dell’aereo.
Qualche ora piu’ tardi arrivavamo tutti e cinque a Gatwick, dove le nostre strade si seperavamo: io e Lindsey andavano a North Finchley, a stare da Jonny e Pamela, gli zii di lei, mentre Debbie, Jade e Kaitlin andavano ad Est, a stare col fratello di Debbie, da anni residente a Londra.
Cosi’, tranne il primo weekend (passato allegramente in giro per Londra e a mangiare invitati da Sally, cugina di Lindsey (che ha appena avuto un figlio), ho passato davvero poco tempo in compagnia.
Di solito ritrovavo Lindsey in giro per Londra dopo aver finito di lavorare, e come al solito entrambi preferivamo passare il tempo a passeggiare e rivedere i vecchi locali e posti in cui ci eravamo conosciuti 10 anni fa.
Mentre il resto della truppa andava in Galles dall’amica di Lindsey (Sian, che ha avuto anche lei un figlio), e al Doctor Who expo in Cardiff, passava una giornata all’Harry Potter Studio Tour (purtroppo vista l’assenza di biglietti per domenica io ho dovuto saltare…), e un’altra in compagnia di Shakespeare (al Globe), Madame Tussaud’s e il London Eye, io mi ritrovavo a tornare stanco morto e riuscivo a trascinarmi fuori soltanto per andare al cinema di notte oppure al musical, con Lindsey, per vedere l’ottimo (visto le basse aspettative) Once.
L’unico contrattempo in una settimana volata via liscia e veloce e’ stato con il passaporto di Lindsey: sbarcati a Malpensa lei se lo e’ scordato in aereo (Easyjet), che appena veniva sbarcato veniva fatto subito imbarcare con i prossimi passeggeri. Seguivano corse a destra e sinistra da parte mia per comunicare con l’ottimo ufficio bagagli smarriti e fermare l’aereo. Fortunatamente tutto e’ andato a posto e Lindsey, dopo un’ora passata in panico, poteva riattraversare il confine e tornare in Italia!
Partenza da Malpensa
A Putney Bridge, il “nostro” ponte
Da una parte Fulham (dove vivevo io), dall’altra Putney (dove viveva lei)
Ritorno al nostro ristorante preferito: il GBK!
L’hamburger migliore di Londra
Nel parco con Gemma
Di ritorno a Richmond Park
Sotto questo albero, 6 anni fa, mi ero ufficialmente fidanzato
L’appartemento di Lindsey in East Sheen
A casa di Sally, dove finalmente posso riposarmi
Con il figlio di Sally
In Galles da Sian, mentre io rimango a Londra a lavorare
Da solo al cinema dopo una lunga giornata di lavoro
Dopo aver visto “once”
Lindsey e Shrek
Al Globe Theatre
All’interno del London Eye
Un Pimms per finire la settimana
Come al solito sotto il Tower Bridge
Duello allo studio tour di Harry Potter
Ultimo barbecue con Jonny e Pamela
Lindsey dopo aver perso il passaporto
Lindsey dopo aver ritrovato il passaporto…
Il resto delle foto le trovate qui