Sono state due settimane difficili. Per vari motivi e un equivoco clamoroso ho avuto a che fare con la giustiza sudafricana, e solo mercoledi’ prossimo sapro’ cosa mi succedera’. Fino ad allora purtroppo cerchero’ di evitare commenti sulla mia situazione in modo da permettere di rilassarmi in vista della mia prossima visita in tribunale tra due giorni (e dopo saprete tutto).
Per il resto, non vedevo l’ora di tornare alla solita routine del weekend: gara podistica e calcio. Dopo quasi 2 settimane senza accumulare km nelle gambe (non ho proprio avuto il tempo!) mi sono presentato con Jill dalle parti di Irene (a 30km da qui), per correre una 10km con poche aspettative. Invece di provare a migliorare il mio personale per quest’anno, ho deciso di aiutare Jill a scendere sotto l’ora, dopo che nelle scorse gare ci era arrivata vicina ma senza avere troppa fortuna.
Dopo una partenza lenta (dovuta all’eccesso di fango dopo una notte di pioggia), sono riuscito a spingere Jill, nonostante tutte le madonne che mi tirava, a correre una prima parte veloce, sapendo gia’ che avrebbe rallentato notevolmente dopo il quinto chilometro. Ma anni di film sportivi mi hanno insegnato che il giusto discorso puo’ provocare reazioni eroiche, e cosi’ dopo 3km di frasi prese direttamente da Rocky, Il sapore della vittoria e Fuga per la Vittoria, sono riuscito a finire con Jill in 59 minuti e poco piu’.
I dettagli della gare sono qui: http://runkeeper.com/user/olafek/activity/78962870?&mobile=false
Qualche foto:
Tornati a casa, dopo qualche ora mi sono presentato per l’ennesima amichevole di questo precampionato lunghissimo (il campionato iniziera’ solo il 14 aprile…). Ancora una volta abbiamo giocato contro una squadra di categoria superiore (sto evitando di giocare contro squadre di categorie uguale o inferiore perche’ sinceramente serve a poco, se non a creare illusioni) e abbiamo perso 2-0 per colpa di due autogoal. Ma la squadra sta venendo su davvero bene. Ci manca solo qualcuno che possa segnare…
Una cosa curiosa e tutta africana: una volta parcheggiato, ho intravisto una squadra di allievi o giovanissimi che avevano appena finito di giocare contro i nostri. La squadra veniva da uno degli squatter camp locali, e, non avendo soldi per i mezzi di trasporto, sono arrivati (e ripartiti) cosi’:
Una ventina di ragazzini, e i loro allenatori, su un pickup, in attesa di guidare 30km (sull’autostrada) e tornare a casa. Solo in Africa…