Luci spente

Credo sia appena passata la mezz’ora. Stiamo vincendo 1-0, stiamo giocando meglio dello scorse due settimane, e la coscia sinistra sta reggendo sotto le fasciature.

Una palla lunga, la lascio rimbalzare a 2 metri da me per poi tranquillamente stopparla a seguire. E’ un contropiede, se riesco a muovere la palla col controbalzo e poi girarmi, ho almeno 2 o 3 diverse opportunita’ di continuare l’azione.

La palla rimbalza e la prendo come immaginavo. Sento il mio marcatore saltare e poi.. basta.

Apro gli occhi e sono seduto sulla panchina. L’ultima volta che ero in campo erano passati 30 minuti. Ora siamo intorno alla fine del primo tempo. Non mi ricordo niente, sono un po’ frastornato, e per qualche motivo non riesco a capire cosa ci faccia li’, sulla panchina, mentre il resto della mia squadra continua a giocare.

Qualcuno si avvicina a me. E’ il mio marcatore. A quanto pare e’ venuto a chiedere scusa. Ha preso un cartellino rosso (credo), e vuole chiedere come sto. Non so cosa rispondo (qualcosa del tipo “era un contrasto di gioco, tranquillo”) ma sto tentanto di ricordarmi, con un notevole sforzo, se ho spento le luci della macchina o no. Voglio tornare in campo, voglio tornare a casa, ma al momento mi sto preoccupando soltanto della mia macchina.

A quanto pare il mio marcatore e’ saltato su di me utilizzando una mossa di wrestling tanto cara a Macho Man: il gomito volante. Mi ha colpito sul collo (che non riesco a muovere) e sono atterrato male, colpendo la parte posteriore della testa. Almeno cosi’ mi dicono. A quanto pare (sono tutte teorie o ricordi di altri), sono riuscito a mettermi in piedi, e ho chiesto una sostituzione, sapendo che era difficile continuare. Poi mi sono seduto e non mi sono mosso per 15 minuti.

All’ospedale piu’ tardi mi hanno detto che ho avuto una leggera commozione cerebrale. Ma, una volta tornato a casa (con la mia squadra che ha perso 2-1), mentre tentavo di andare a dormire, continuavo a cercare di ricordarmi se ho spento i fari della macchina.

Erano spenti. Un po’ come me.

Allenamenti diversi in vista dei prossimi triathlons

Alla fine, in un pomeriggio con la mia fidata carta di credito di fianco, mi sono iscritto alle prossime gare di un’estate abbastanza piena di eventi.

Se la 94.7 Cycle Challenge e’ ormai una tradizione visto che mi trovero’ ai blocchi di partenza il 16 Novembre per la sesta volta consecutiva, alla ricerca di un tempo migliore di quello dello scorso anno, e la Rockman X-Tri a Dicembre (un triathlon sprint off road fatto la prima volta lo scorso anno) e’ un ottima occasione prima della Xterra nel 2015, ho aggiunto due gare al calendario che non avevo mai fatto prima: la Midlands Ultra estiva (sprint), gemella della Midlands Ultra autunnale fatta qualche mese fa, e, soprattutto, la Tri Rock Durban, la mia prima esperienza con distanze enormi!

Il 5 di Ottobre mi ritrovero’ a Durban per un 70.3 Iron Man (“half iron man”): 1.9km di nuoto, 90km di bici e 21km di corsa!

Per arrivare all’evento in forma, da un po’ di tempo prendo lezioni private di nuoto, e ho aggiunto classi di pilates e, da settimana prossima, un po’ di yoga, per riuscire a mettere il corpo a posto. Il peso e’ sempre un problema, visto che fatico a togliermi quei 5-6 extra chili di ciccia….

Intanto continuo a giocare a calcio, con la solita alta intensita’ (nonostante l’inforutunio di ieri, un piccolo strappa alla coscia). Ieri sera 1-1 fuori casa, con queste statistiche:

Marks parks vs Panorama 14.08.2014

Marks parks vs Panorama 14.08.2014

Marks parks vs Panorama 14.08.2014

Quei chilometri corsi sui campi…

Da tempo, quando vado a fare gare di qualsiasi tipo o ad allenarmi, tento di misurare distanza, velocita’ (e, recentemente, battito cardiaco) tranne app tipo runkeeper (questo e’ il mio profilo), o, nell’ultimo anno, utilizzando il mio fidato Garmin 910XT, essenziale per misurare discipline miste tipo triathlon (non credo il mio iphone sopporti l’idea di nuotare con me).

L’unico sport che mi mancava di misurare era quello principale, il calcio. 30 anni di carriera e non avevo nessuno strumento “legale” (impossible giocare una partita con l’iphone o il Garmin) per controllare le mie performance sportive.

Cosi’, durante il mio recente soggiorno londinese, ne ho approfittato per comprarmi un paio di Adidas (queste qui), praticamente il modello successivo alle Adisad Predator che compravo da anni. La peculiarita’ delle Predator Absolado LZ TRX FG era il supporto a micoach (l’app sportiva dell’Adidas) tranne lo speed_cell, una specie di chip bluetooth da infilarsi nella scarpa.

Risultato? Ho sempre saputo di non essere il giocatore piu’ veloce della squadra (mai stato), pero’, con gli 8km di media corsi durante le scorse due partite, sono sicuramente quello che si sbatte di piu’!

Durante la partita contro il Randburg A (vinta 2-0, con un goal segnato da me):

Panorama vs Randburg 30.07.2014

Panorama vs Randburg B 06.08.2014

Durante la partita contro il Randburg B (persa 3-1):

Panorama vs Randburg B 06.08.2014

Panorama vs Randburg 30.07.2014

L’inverno sportivo

In Sudafrica non fa mai cosi’ tanto freddo quanto durante un inverno in Europa.

Le temperature non scendono mai sotto lo zero e di neve (tranni casi eccezionali) non se ne vede mai.
Senza contare che la stagione fredda dura solo due mesi (Giugno e Luglio), e l’autunno (Agosto / Settembre) assomiglia alla nostra primavera.

Ma questo non vuol dire che sia facile abituarsi. Qui non esistono i riscaldamenti nelle case, e al massimo la gente usa stufette a gas giusto per scaldarsi davanti alla televisione. Di giorno faranno anche 15-20 gradi, senza mai pioggia e sempre con il sole, ma appena arriva il tramonto, la temperatura scende intorno ai 5 gradi. E si sente. Soprattutto se si gioca a calcio di sera.

Winter sports

Kick off alle 8 di sera, 2 gradi…

Continuo a recuperare da infortuni e procurarmene nuovi (l’eta’!), ma voglia di smettere ne ho poca. Soprattutto se finalmente faccio parte di una squadra che, per una volta, domina i campionati. In campionato non perdiamo dal 19 Giugno scorso (un anno!), mentre l’unica sconfitta negli ultimi 12 mesi e’ avvenuta nella semifinale di coppa contro una squadra di una categoria superiore, ai supplementari, nel Febbraio scorso.  Senza contare i 19 (diciannove!) goal fatti nelle ultime 27 partite e potete capire come smettere di giocare sia un problema, nonostante il dolore e il freddo.

Certo, le corse stanno un po’ facendosi da parte con l’inverno che arriva, ma per una volta mi sto concentrando su uno sport che mi obbliga a ripartire da zero: il nuoto.

Ho iniziato a fare lezioni private di nuoto nell’accademia sportiva a 30km da casa mia ad orari impossibili (6 di mattina, devo svegliarmi alle 5), in virtu’ del fatto che devo riuscire a convincermi di essere capace di nuotare circa 2km in meno di un’ora in mare aperto per partecipare al mio primo (half) Iron Man, in Durban ad Ottobre.
Negli ultimi 2 anni ho considerato il nuoto come un fastidio necessario durante il triathlon, ma sto cercando, per una volta, di affrontare il corso seriamente, visto che a quanto pare, nonostante sia un calciatore, quando calcio in acqua faccio davvero pena!

Winter sports

All’interno del Wahoo Aquatic Centre, dove mi alleno