Scelte.

Ripensi al 2008, a quando, insieme a Lindsey (dopo appena 5 mesi di matrimonio) ti presentavi nella vecchia sede di FORA (Friends of Rescued Animals, ovvero Amici degli Animali Salvati), per scegliere due cuccioli da portare a casa.

Ti ricordi benissimo la data (8.8.2008, giorno dell’aperture delle Olimpiadi di Pechino) e ti ricordi il motivo per cui avevi scelto, insieme a tua moglie, di sostenere FORA: la loro politica contro l’eutanasia (sfortunatamente necessaria e obbligatoria nei canili municipali, dove avevi passato la Pasqua del 2012).

Alla fine avevi scelto due cuccioli, un maschio mezzo labrador, e una femmina mezza pastore tedesco. Bruce e Cucciola. Dal 2008 parte della nostra famiglia e compagni di avventure su e giu’ per il Sudafrica (Benjy sarebbe entrato di prepotenza nella vostra vita solo nel 2011).

Poi, dopo qualche visita sporadica (la sede di Fora fu spostata anni fa, in un posto piu’ lontano e scomodo), decidi di ricominciare a tornare con un carico di cibo e coperte per i cani. Lindsey era riuscita ad organizzare una raccolta a scuola, mentre io aggiungevo 100 euro circa di cibo e coperte.

Dopo aver scaricato e consegnato la raccolta, decidi di tornare a vedere le gabbie. All’entrata noti un muro su cui sono stati appicicati tanti anni fa degli adesivi delle persone presenti all’inagurazione del nuovo complesso, e ritrovi il tuo:

Saturday visit at FORA (Friends of Rescued Animals)

Svolti l’angolo e ti ritrovi circondato da gabbie (grandissime rispetto a quelle municipali, fornite di erba e non solo di cemento) piene di cani abbandonati.
A differenza dei canili municipali, i cani di FORA non vivono segregati, ma sono in gruppi di 3/4 cani, e sembrano piuttosto felici. Per alcuni cani questa e’ casa.
Ogni weekend volontari si presentano per portare i cani fuori a farsi un giro.

Con Lindsey decidi di fare lo stesso. E cosi’ una visita di 10 minuti diventa una visita di 2 ore. Portate a spasso i cani che quel giorno non erano ancora usciti (incluso un cucciolo con 3 zampe che si innamora delle tue scarpe)

Saturday visit at FORA (Friends of Rescued Animals)

Saturday visit at FORA (Friends of Rescued Animals)

Saturday visit at FORA (Friends of Rescued Animals)

Prima di tornare a casa, mentre cammini verso la macchina, noti un cane che stava dormando durante la tua visita. Lo guardi e di colpo la riconosci (sai benissimo che e’ una femmina):

Saturday visit at FORA (Friends of Rescued Animals)

Saturday visit at FORA (Friends of Rescued Animals)

Saturday visit at FORA (Friends of Rescued Animals)

Ti informi un attimo ma i tuoi dubbi sono dissolti appena leggi la sua storia. Appartiene alla stessa cucciolata della nostra Cucciola (sotto, una foto, sono praticamente identiche). 7 anni fa avevi scelto Cucciola e non lei. E cosi’, mentre Cucciola vive una vita meravigliosa, sua sorella (l’unica differenza e’ la lunghezza della lingua, la nostra cagnolona ne ha una immensa) e’ ancora qui.

Ti si spezza il cuore, e vorresti portarla a casa, ma sai che con 3 cani non hai piu’ spazio.

E ti prometti di tornare, una volta al mese, per portarla in giro. Lo sai che non e’ colpa tua, lo sai che il caso (il destino, il culo, Dio) ha scelto diversamente. Ma e’ difficile rimanere impassibili.

Tornerai. Torneremo.

By the Stone Hill entrance

Il meister del Biltong

Ai Sudafricani piace la carne. Sono fieri dei loro braai (barbecue) domenicali (o settimanali). Le bistecche sono enormi, le salsicce sono lunghissime, e i prezzi sono ridicoli rispetto a quelli a cui ero abituato a Londra.

Il loro snack preferito e’ il biltong, la versione (migliore) sudafricana del beef jerky americano, ovvero della carne secca. Un sacco di proteine, poco grasso e possibilita’ di mangiarlo in qualsiasi momento della giornata.

Lindsey, conoscendo la mia passione Ronswansonesca per la carne, mi ha regalato questo aggeggio qui per il mio 38esimo compleanno:

Making biltong: essential tools

Di cosa si tratta? Principalmente di un essiccatore. Ti consigliano di essiccare frutta o verdura, ma alla fine lo sanno tutti che l’unico motivo per cui sara’ utilizzato e’ lo stesso per tutti: creare bilton.

Il metodo utilizzato e’ abbastanza semplice.

Prendi dei tagli di carne di qualita’ (tagliata di manzo o culaccio), con poco grasso, tagliata per il lungo.

Making biltong: spicing the meat

Poi la immergi in sidro (o aceto) per poi completamente ricoprirla di varie spezie.

Making biltong: ready to dry

Una volta asciugata la carne, la appendi nell’essiccatore e dopo 3-4 giorni (dipende quanto “secca” vuoi la carne) puoi tirarla fuori, affettarla e mangiarla o conservarla (dura abbastanza a lungo).

Making biltong: now we wait 4 days

Il risultato finale? Strepitoso. Mio padre ne sarebbe fiero!

Making biltong: slicing the meat

Making biltong: the final result

Acqua (poco) azzurra, acqua (poco) chiara. Ma decisamente fredda.

Tempo di ultimi triathlon stagionali.
Con l’arrivo dell’autunno (e presto dell’inverno della durata di un mese e mezzo circa), ormai ci sono poche gare disponibili. La temperatura dei laghi sta pericolosamente scendendo sotto i 20, rendendo l’utilizzo delle mute da nuoto praticamente obbligatorio.

Cosi’, 3 giorni dopo aver passato i 38 anni, eccomi di nuovo a Germiston (dove si svolgono Triathlon 5/6 volte all’anno). Dopo essermi registrato alle 6.30, con partenza della mia batteria soltanto alle 9, decidevo di passare il tempo riposandomi al calduccio della sala di registratione, insieme a praticamente tutti gli altri atleti, tentando di evitare il vento fortissimo che si stava alzando.

So cold to swim
Un freddissimo lago

La partenza avveniva direttamente nell’acqua, senza rincorsa. La parte piu’ difficile era convincere il testone a immergersi insieme al corpo, protetto dalla muta. Fortunatamente, una volta partiti, mi bastavano pochi metri per scaldarmi e rilassarmi, e, dopo meno di 20 minuti, uscivo dall’acqua un po’ infreddolito ma pronto per salire in sella.

All organized and ready
Tutto pronto per la mia frazione

Everyone trying to get some sun before the swim
Un po’ di sole

Il sole era finalmente apparso, ma il vento, leggermente diminuito durante la frazione di corsa, aveva deciso di rendere il percorso particolarmente pericoloso. Il percorso era di 20km, ma diviso in sezioni da 5 (partenza -> cono -> ritorno -> secondo giro), con due corsie, una per pedalare, l’altra per accelerare e passare). Riuscivo a recuperare abbastanza posti per salire nei top 100 (per una volta!) e poi, durante gli ultimi 5km di corsa (due giri da 2.5 km) tenevo la posizione senza troppa fatica.

A cold swim
Quasi fuori dall’acqua

Si trattava del mio risultato migliore sullo stesso percorso, e sicuramente una delle mie migliori prestazioni. Dalla mia prima gara fatta qui (nel 2012!), sono rispettivamente sceso, sulla stessa distanza, di 14 minuti nel nuoto (da 32 a 18), di 11 nella bici (da 51 a 40) e di 5 nella corsa (da 29 a 24). Se gli 11 minuti sono dovuti principalmente alla nuova bici (prima correvo in MTB con ruote da strada), e il miglioramento nella corsa dovuto al fatto che ormai durante il cambio nell’ultima frazione le gambe non sono piu’ gelatina, il risulato che mi soddisfa di piu’ e’ decisamente quello del nuoto. Un anno di allenamenti (ogni venerdi’ mattina alle 5.30!) finalmente si fanno vedere!

My nice medal
Un’altra meritata medaglia

Emperor Classic con Lindsey

Non succede spesso, ma finalmente sono riuscito a convincere Lindsey a saltare sulla sella della Mountain Bike che usa 3 volte all’anno a partecipare ad un gara.

Nel 2013 l’unica gara che aveva fatto era il classico appuntamento annuale con la Momentum MTB Challenge, a Novembere. Nel 2014 ero riuscito a convincerla a partecipare anche alla (durissima) Zero to Hero in Agosto.

Stavolta la Emperor Classic (partenza dall’Emperor Palace Casino) capitava a puntino, su un percorso piatto (intorno ai campi dell’aereporto principale), in una giornata decisamente calda.

Dopo una partenza lentissima (file indiane dovunque durante il passaggio in una foresta), il percorso si apriva e aveva come sfondo l’aereporto. Essere cosi’ vicini alla pista di atterraggio era un’esperienza esaltante. Sul mio elmetto avevo installato la mia amata GoPro, e sinceramente non vedo l’ora di mostrare 2-3 minuti tratti dalle oltre 2 ore girate.

Il risultato finale non era niente di esaltante (sono stato dietro a Lindsey per tutti i 25 chilometri) ma non importa.

Ogni tanto posso scordarmi delle mie ambizioni competitive e rilassarmi utilizzando la scusa di una gara per pedalare con Lindsey…

Qualche foto:

With Lindsey waiting in the car
Poco prima di lasciare la macchina e salire sulle bici

Lindsey ready to go
Lindsey alla partenza

Filming with the gopro!
Durante la gara

Olaf during the race
In configurazione sportiva / multimediale

Lindsey in the forest
Lindsey nella foresta

Olaf in the forest
Dietro Lindsey

Finished!
Alla fine della gara

Posing with my medal
Con la medaglia

Emperor Classic MTB: The medal
Un’altra medaglia per la collezione

Il volto ufficiale della Delta Endurance (a quanto pare)

La Delta Endurance e’ una gara locale in cui squadre di 2-3 ciclisti si alternano per 6 ore, cercando di fare piu’ giri possibili su un percorso per mountain bike di circa 7km. Non l’ho mai disputata, nonostante la vicinanza (e’ a 15km da qui), ma a quanto pare sono finito sul giornale locale dall’altra parte della montagna (il Northcliff & Melville Times) sulle foto ufficiali dell’evento.

Peccato che le foto siano state prese dal mio sito (o dal mio account Flickr), durante un’altra gara, la MTB challenge che di solito faccio con Lindsey a Novembre…

On the backpage of the Northcliff and Melville weekly paper

Northcliff Melville article