Giusto per non parlare solo di prestazioni sportive (non preoccupatevi, dopo la gara di bici di Domenica prossima per un po’ mi prendero’ un perido di riposo per rilassarmi in vista di Natale), eccomi a parlare di una delle cose di cui i Sudafricani vanno fieri: i fiori.
Come la maggior parte degli individui di sesso maschile, tutti i fiori per me sono uguali: hai le rose che regali alla moglie quando devi chiedere scusa, hai le margherite che compri quando non hai i soldi per le rose, e hai tutto il resto (garofani inclusi) per i mazzi economici che compri al supermercato quando la moglie ti dice di comprare fiori per il vaso in salotto.
Qui invece un sacco di persone, uomini inclusi, sono ossessionate dai fiori “sudafricani”, e vorrebbero andare almeno una volta nella loro vita al Chelsea Flower Show (a Londra), a quando pare l’equivalente del Sexpo per 15 enni allupati.
Il particolare clima di questo pezzo di continente africano a quanto pare fa felice un sacco di piante e fiori che non avevo mai visto da nessuna altra parte.
Anche nel mio giardino, dove i fiori per me valgono meno dei pomodori che ho piantato, ho due classici esempi:
La Protea, forse il fiore piu’ sudafricano, simbolo della squadra nazionale di cricket:
(tra l’altro e’ davvero strano come esemplare: e’ un dinosauro floreale e al tocco sembra fatto di cartone…)
e la Strelitzia (o fiore dell’uccello del paradiso), un fiore che quando sboccia assomiglia ad un uccello: