Cartoline da un pessimo turista: quello che lascio indietro ogni volta

Mi ricordo una vecchia pubblicita’ della Barilla: una famiglia dava l’addio al figlio, che andava a vivere chissa’ dove, e la madre (credo) infilava nella tasca della giacca una singolo rigatone. Il figlio atterrava, andava in albergo, e trovava il rigatone nella tasca.
La pubblicita’ terminava e il mitico slogan "Dove c’e’ Barilla, c’e’ casa" faceva capolino sul televisore.

Sono ormai 8 anni che sono lontano da casa. Inizialmente tornavo e poi bene o male tutto era uguale a prima, ma negli ultimi anni il mondo che conoscevo ha iniziato a vivere senza di me ed ad accelerare verso il futuro. Amici hanno preso casa, dopo aver vissuto coi i genitori fino a poco tempo fa, alcuni si sono fidanzati, altri sposati e ora hanno figli.
Mia mamma si e’ risposata l’anno scorso e ora vive in un altra citta’ , mia sorella continua la sua vita notturna da barista fuoriclasse al Texas, e mio padre continua a vivere nella solita casa, accompagnato da Olga e Bart (il mio splendido cagnone che ormai ha 10 anni!). Eppure, ogni volta che torno, quella pubblicita’ della Barilla mi ricorda un tempo in cui tutti vivevamo sotto uno stesso tetto, e dove si scherzava di un futuro lontani uno dall’altro. Olga era quella che viaggiava, io ero quello che adorava semplicemente stare a casa e uscire con gli amici.

Ogni volta che torno e’ la solita storia: nessuno tenta di litigare quando sono in giro, mio padre organizza splendide grigliate con il resto della famiglia, Olga mi tratta come un re al Texas Pub e mia madre si sbatte per procurarmi tutto quello che mi serve quando devo ripartire (grana, gorgonzola, prosciutto crudo e salami vari, senza considerare i regali per Lindsey e famiglia).
Come fare a non avere nostalgia di tempi passati?

Non posso nemmeno non citare le solite facce che da anni non si lamentano quando trascino tutti al Texas, Beppe, Max, Mera  (assente quest’anno), le varie ragazze/fidanzate, i vari cugini, e poi quelle facce  che vedo solo ogni tanto ma che hoi avuto il piacere di ospitare a Londra, chi il numero giusto di volte (Paolo), chi troppe (Giamba), chi davvero poche (Claudia) e chissa’ quanti altri…

Ogni tanto, mi mancate tutti.

My sister (sleeping)

Olga, dopo una notte a lavorare

My mother and I

Io e mia madre

My dad

Mio padre si diverta con la Vuvuzela

My dog (Bart)

Bart che ormai possiede la mia vecchia cameretta