A cena da Madame Zingara

Madame Zingara e’ uno strano show sudafricano, a cavallo tra il circo (di acrobati, niente animali) e un ristorante di lusso.

An evening at Madam Zingara

 

L’ingresso dello show

Dopo problemi finanziari di qualche anno fa che lo avevano fatto chiudere per 2 anni, e’ tornato a fare il solito percorso Cape Town – Johannesburg – Durban, e Lindsey, in occasione del suo compleanno del mese scorso, mi aveva chiesto di comprarle un biglietto.

Nonostante lo show iniziasse alle 8.30, l’orario di arrivo indicato era 2 ore prima, in modo di dare la possibilita’ di comprare pezzi di costume da indossare durante la serata (roba che trovi nei mercatini cinesi, poi rivenduta qui ad un prezzo ridicolo) oppure di farsi pitturare la faccia in 5 minuti dai due artisti di sala.

Il mio budget era dedicato agli aperitivi, ma una volta che scoprivo che questi venivano offerti gratis, decidevo di sponsorizzare il face-painting per entrambi, con i risultati che vedete qui sotto:

An evening at Madam Zingara

 

Face painting!

 

An evening at Madam Zingara

 

Dipingere l’occhio costava meta’ della faccia…

Una volta fatti sedere (io e Lindsey avevamo i biglietti a due metri dalla piattoforma, all’interno del “golden circle”) lo spettacolo iniziava, e ogni 3/4 numeri (acrobati, clown, numeri musicali e altra roba particolare) veniva servito una portata.

An evening at Madam Zingara

 

Lo show prima dell’inizio dalla porta socchiusa

An evening at Madam Zingara

L’interno del ristorante/circo

Lo show non era niente male. Nonostante l’umorismo dello strano clown non mi esaltasse particolarmente, vedere gli acrobati fare numeri da circo (|) a 2 metri da noi ci faceva apprezzare tutta la fatica dietro ai quei 10 minuti passati tra il pubblico.
Certo, la carriera di acrobata in un circo e’ alquanto bizzarra: ti alleni tutto il giorno per passare pochi minuti davanti al pubblico con la sicurezza di non cadere e ammazzarti, sera dopo sera…

Finito lo show (e la cena, quattro portate davvero eccezionali per qualita’, un po’ meno per quantita’…) la piattforma veniva aperta al pubblico e il circo si trasformava in una discoteca. Io e Lindsey salivamo sulla piattaforma per ben 30 secondi giusto in tempo di farci fare una foto:

An evening at Madam Zingara

 

In pista!

E poi, finalmente, arrivate le 12, era giunto il momento di tornare a casa…

In sella

4 settimane non sono tantissime. il 5 Ottobre mi dovro’ presentare ai nastri di partenza per il mio primo (half) Iron Man e non mi sento ancora pronto. Continuo a prendere lezioni di nuoto, visto che si tratta della disciplina in cui me la cavo meno, e tra calcio e qualche corsa, sto riprendendo il ritmo perso mesi fa.

Come al solito sulla bici da corsa ultimamente non ci sono piu’ andato. Tranne una gara in inverno e una gara di Mountain Bike con Lindsey, ho preferito dedicarmi a recuperare dagli infortuni e correre. Ora, invece, mi sono accorto che devo mettere qualche chilometro sulla strada visto che dovro’ farne 90 una volta uscito dall’acqua…

Con la primavera iniziata pochi giorni fa, ormai nei weekend ci sono sempre almeno 2 gare di bici da cui scegliere.

Potevo fare una 60km a 20 minuti da qui (il Dome 2 Dome), ma il profilo (saliscendi) non era idoneo, visto che cercavo qualcosa simile all’Iron Man a Durban, ovvero piatto e in cui potevo tirare.

Cosi’, con una bici in modalita’ triathlon (ho aggiunto le tribars aerodinamiche, comprate al Decathlon l’ultima volta che ero in Italia), mi sono presentato alla partenza di una 70km (la Countrywide Summer Challenge) dalle parti del Vaal, a circa 60km da casa mia (poco distante dall’ultimo triathlon disputato ad Aprile).

 

Dopo una partenza decisamente lenta, mi sono infilato in un gruppo di gente che ovviamente si conosceva, e sono riuscito a mantenere una media sopra i 30 km/h per la prima parte della gara. La seconda, leggermente piu’ collinare e controvento, la percorrevo praticamente da solo, riuscendo nell’impresa di passare (e tenere dietro) la maggior parte dei miei compagni di gara.

Il risultato finale non era male, 70km in 2h20, soprattutto considerato il fatto che l’obiettivo era riprendere il “feeling” sulla bici e giungere al traguardo con ancora abbastanza energie per un’ eventuale corsa (una volta sceso dalla bici di km a piedi dovro’ farne 21!)

Per ulteriori informazioni ecco il solito profilo registrato dal mio fidato Garmin Forerunner 910xt: http://connect.garmin.com/activity/584621492

Qualche foto:

Countrywide Medals Summer Challenge

 

Eccomi pronto alla partenza

Countrywide Medals Summer Challenge

Pochi minuti prima della partenza

Countrywide Medals Summer Challenge

Alla fine, un’altra medaglia

Luci spente

Credo sia appena passata la mezz’ora. Stiamo vincendo 1-0, stiamo giocando meglio dello scorse due settimane, e la coscia sinistra sta reggendo sotto le fasciature.

Una palla lunga, la lascio rimbalzare a 2 metri da me per poi tranquillamente stopparla a seguire. E’ un contropiede, se riesco a muovere la palla col controbalzo e poi girarmi, ho almeno 2 o 3 diverse opportunita’ di continuare l’azione.

La palla rimbalza e la prendo come immaginavo. Sento il mio marcatore saltare e poi.. basta.

Apro gli occhi e sono seduto sulla panchina. L’ultima volta che ero in campo erano passati 30 minuti. Ora siamo intorno alla fine del primo tempo. Non mi ricordo niente, sono un po’ frastornato, e per qualche motivo non riesco a capire cosa ci faccia li’, sulla panchina, mentre il resto della mia squadra continua a giocare.

Qualcuno si avvicina a me. E’ il mio marcatore. A quanto pare e’ venuto a chiedere scusa. Ha preso un cartellino rosso (credo), e vuole chiedere come sto. Non so cosa rispondo (qualcosa del tipo “era un contrasto di gioco, tranquillo”) ma sto tentanto di ricordarmi, con un notevole sforzo, se ho spento le luci della macchina o no. Voglio tornare in campo, voglio tornare a casa, ma al momento mi sto preoccupando soltanto della mia macchina.

A quanto pare il mio marcatore e’ saltato su di me utilizzando una mossa di wrestling tanto cara a Macho Man: il gomito volante. Mi ha colpito sul collo (che non riesco a muovere) e sono atterrato male, colpendo la parte posteriore della testa. Almeno cosi’ mi dicono. A quanto pare (sono tutte teorie o ricordi di altri), sono riuscito a mettermi in piedi, e ho chiesto una sostituzione, sapendo che era difficile continuare. Poi mi sono seduto e non mi sono mosso per 15 minuti.

All’ospedale piu’ tardi mi hanno detto che ho avuto una leggera commozione cerebrale. Ma, una volta tornato a casa (con la mia squadra che ha perso 2-1), mentre tentavo di andare a dormire, continuavo a cercare di ricordarmi se ho spento i fari della macchina.

Erano spenti. Un po’ come me.

Giocare con i ghepardi

Ogni tanto mi ricordo di vivere in Africa, e che a 30 minuti da casa mia le case spariscono e il Cradle of Humankind, un sito Unesco dal 1969, e’ a disposizione.

Utilizzando come scusa il compleanno della figlia di una delle colleghe di Lindsey (purtroppo veniamo sempre invitati a party in cui siamo l’unica coppia senza figli…), organizzato al Rhino & Lion Nature Reserve, abbiamo approfittato dell’occasione per farci un giro gratis all’interno della riserva.

By the water hole

 

Tutti a bere allo stesso pub

Some boks resting

Relax time

Non tornavamo li’ da anni e, in una giornata abbastanza fredda (ideale per vedere gli animali, che quando fa caldo di solito dormono da qualche parte), guidavamo la macchina lungo i sentieri, alla ricerca di rinoceronti, antilopi e altri animali di qualsiasi genere.

Some rhinos resting

 

Rinoceronti vicino alla macchina

Il parco aveva anche una creche, una zona speciale in cui vengono custoditi i cuccioli (se lasciati dalla madre, oppure se ammalati) e altri animali di solito ottenuti dai circhi, non abituati a vivere all’aperto.

Uno di questi era Eddie, un ghepardo di 12 anni, una specie di gattone gigante:

With Eddie the 12 years old cheetah

 

Io e Lindsey con il ghepardo Eddie

Playing with a cheetah

 

Con il ghepardo

La creche ospitava anche uccelli feriti, in via di guarigione. Uno di questi era un crowned crane (un airone incoronato), che si era innamorato di Lindsey tanto da tentare di conquistarla con una delle sue danze:

An upset stork

Un airone un po’ incazzato
Rhino & Lion park: un altro posto in cui portare ospiti, se qualcuno venisse a trovarmi ogni tanto!

Allenamenti diversi in vista dei prossimi triathlons

Alla fine, in un pomeriggio con la mia fidata carta di credito di fianco, mi sono iscritto alle prossime gare di un’estate abbastanza piena di eventi.

Se la 94.7 Cycle Challenge e’ ormai una tradizione visto che mi trovero’ ai blocchi di partenza il 16 Novembre per la sesta volta consecutiva, alla ricerca di un tempo migliore di quello dello scorso anno, e la Rockman X-Tri a Dicembre (un triathlon sprint off road fatto la prima volta lo scorso anno) e’ un ottima occasione prima della Xterra nel 2015, ho aggiunto due gare al calendario che non avevo mai fatto prima: la Midlands Ultra estiva (sprint), gemella della Midlands Ultra autunnale fatta qualche mese fa, e, soprattutto, la Tri Rock Durban, la mia prima esperienza con distanze enormi!

Il 5 di Ottobre mi ritrovero’ a Durban per un 70.3 Iron Man (“half iron man”): 1.9km di nuoto, 90km di bici e 21km di corsa!

Per arrivare all’evento in forma, da un po’ di tempo prendo lezioni private di nuoto, e ho aggiunto classi di pilates e, da settimana prossima, un po’ di yoga, per riuscire a mettere il corpo a posto. Il peso e’ sempre un problema, visto che fatico a togliermi quei 5-6 extra chili di ciccia….

Intanto continuo a giocare a calcio, con la solita alta intensita’ (nonostante l’inforutunio di ieri, un piccolo strappa alla coscia). Ieri sera 1-1 fuori casa, con queste statistiche:

Marks parks vs Panorama 14.08.2014

Marks parks vs Panorama 14.08.2014

Marks parks vs Panorama 14.08.2014