Verso la fine di una lunga stagione sportiva…

Aprile e’ ormai alle porte, e l’arrivo dell’inverno (qui in Sudafrica le stagioni sono tutte all’incontrario) probabilmente mi obblighera’ a rallentare un po’ e prendermi qualche settimana di riposo senza calcio, corse o triathlon.

Con la vittoria in campionato settimana scorsa, domenica era arrivato il momento di partecipare in quella che dovrebbe essere l’ultima gara del calendario di triathlon nelle zone circostanti: l’XDirt di Buffelspoort (lo stesso posto in cui si svolge la ben piu’ famosa Xterra).

Il triathlon era uno strano ibrido, in cui potevi scegliere, dopo 600 metri di nuoto, di continuare la gara sulla Mountain Bike (13km) nel percorso offroad, oppure salire sulla bici da corsa e farsi 20km intorno al lago. La parte di corsa finale era di solo 4km, intorno al parco.

Sia io che Curtis decidavamo di utilizzare le bici da corsa. Entrambi stanchi per diversi motivi (infortuni e generale stanchezza dopo una stagione piena di sport), nuotavamo la prima parte totalmente rilassati, lasciando partire il gruppo di testa e arrivano con quello finale in poco piu’ di 15 minuti.

La maggior parte dei sorpassi avvenivano durante i 20km sulla strada, soprattutto sulla salitona intorno a meta’ percorso, che stroncava un po’ di partecipanti. Curtis finiva la parte in bici 2 minuti dietro di me, e i 2 due minuti rimanevano bene o male immutati fino alla fine. 4km non sono tanti per provare a colmare il gap…

Alla fine mi classificavo 25esimo. Il tempo finale non era malaccio (1 ora e 24, 6 minuti sotto l’ora e mezzo che era il mio obiettivo iniziale), e, dopo la gara, mi rilassavo nel lago con una birra ghiacciata, felice di aver terminato la mia prima stagione di triatleta senza essere affogato…

I dettagli della gara potete trovarli qui:

Sezione di nuoto: http://connect.garmin.com/activity/470351792
Sezione di bici: http://connect.garmin.com/activity/470351805
Sezione di corsa: http://connect.garmin.com/activity/470351834

Tutte le foto potete trovarle qui: https://www.flickr.com/photos/olafmeister/sets/72157643199902925/

Transition area is ready

L’area di transizione

Curtis and I

Con Curtis prima della gara

With Curtis at the end of the race

Con Curtis poco dopo la gara

The Medal!

Un’altra medaglia

Everyone is going...

L’area di transizione alla fine della gara…

Campioni di fine estate

I campionati sudafricani, (almeno in questa regione), organizzati dalle sezioni locali (come avevo accennato in questo articolo, non esiste una struttura piramidale solida come in Italia), cambiano regole ogni anno.

Quest’anno ad esempio il campionato e’ stato spaccato in due: un campionato estivo (Summer League, iniziato Novembre scorso, terminato ieri), ed uno invernale (Winter League, che iniziera’ a Maggio per terminare ad inizio Ottobre).  

I motivi? Ce ne sono parecchi. L’interesse generale e’ piu’ alto con un campionato ridotto in squadre e giornate (ci sono meno partite inutili).
Senza contare che dopo la pagliacciata dello scorso anno (squadre “nere” che si presentavano 1 ora e mezzo dopo il calcio d’inizio, oppure scomparivano dopo qualche giornata), almeno adesso e’ stato applicato un filtro (finanziario) per rendere le varie categorie piu’ solide.
Le squadre provenienti dai distretti piu’ poveri si sono iscritte solo al campionato invernale, ed eviteranno di non presentarsi a troppe partite grazie al diminuito numero di incontri.

Tutto questo preambolo solo per spiegare come mai, a fine Marzo, mi ritrovo a festeggiare un titolo di campione di lega (seconda divisione) quando solo ad Ottobre avevo terminato lo scorso campionato.

In verita’ avevamo avuto la certezza matematica di finire il campionato al primo posto tre settimane fa, ma per tre settimane non abbiamo giocato per vari motivi (leggi: diluvi universali).

E cosi’, mercoledi’ sera, ci siamo presentati allo stadio di Randburg con un unico obiettivo: non perdere per rimanere con uno “zero” nella colonna dedicata alle partite perse. Si, siamo riusciti a chiudere il campionato imbattuti, dopo aver concluso la serata con un 4-2 fuoricasa.

Nella mia posizione avanzata ho segnato il primo goal della serata (di testa), davanti a Lindsey venuta a vedermi per l’occasione (viene solo per le finali…). Alla fine ho concluso il mio campionato con 12 goal e 12 assist, non male direi.

I festeggiamenti non sono stati eccessivi cosi’ come dopo la vittoria in coppa di lega lo scorso anno (vincere una finale in una partita secca e’ sempre un piacere immenso), ma non importa.

A quasi 37 anni vincere e’ sempre un’esperienza incredibile….

Qualche foto:

Panorama F.C. League Champions 2014

Pre-partite col mio compare bulgaro Stoyan.

Panorama F.C. League Champions 2014

Riscaldamento.

Panorama F.C. League Champions 2014

L’italiano solitario…

Panorama F.C. League Champions 2014

Foto di gruppo! 

Panorama F.C. League Champions 2014

Panorama F.C. League Champions 2014

Campioni!

Il mostro e’ tornato

Non succedeva da 6 anni. Fino a ieri, dopo una settimana di tempeste tropicali in tutto il Sudafrica (insolite verso la fine dell’estate), dicevano ancora “no, non ci saranno problemi”. E invece questa mattina, tac, ecco tornare il famigerato load shedding.

Di cosa si tratta? In pratica la griglia elettrica nazionale e’ sotto stress. Non c’e’ abbastanza elettricita’ per tutto il paese. E cosi’ ogni “zona” viene completamente spenta dalle 2 alle 4 ore. Oggi, tanto per iniziare bene, le ore sono state 5 e mezza.

Potete immaginare i problemi: ospedali che si ritrovano UPS e generatori non usati da tempo (visto che l’allarme e’ stato dato solo ieri), business medio-piccoli incapaci di continuare. Negozi chiusi. Alcune zone saranno colpite, una volta arrivati al livello 3 (molto possibile) da black out di 24 ore. Immaginate di avere una macelleria, o un ristorante. Cibo che va a male subito (non conto nelle emergenze le milioni di persone a Soweto e dintorni che di colpo non hanno elettricita’ per caricare il cellulare, visto che alla fine loro non pagano…)

Ecco una mappa apparsa su news24:

Load Shedding surprise

Nessuno sapeva dove la corrente sarebbe saltata, e quindi in fretta e furia e’ stata organizzata una specie di mappa sociale.

Di chi e’ la colpa? Ovviamente di Eskom, l’equivalente locale della Enel. E dietro di loro? Il governo attuale.

Dal 2005 hanno in progetto di terminare due nuove centrali elettriche (qui vanno tutte a carbone, che a quanto pare, a sentire le scuse ufficiali, era troppo bagnato per essere utilizzato). Dovevano essere terminate nel 2008, ma dopo gli spaventi del 2010 (immaginate la coppa del mondo senza elettricita’), tutti pensavano che in qualche modo Eskom avesse risolto il problema.

Invece, dopo rialzi del costo dell’elettricita’ (salita ogni anno dal 2010 a questa parte di circa il 25%!!!), con la scuse di necessarie spese per l’infrastrutturea, nessuna delle centrali e’ stata terminata.
L’azienda incaricata di finire una delle centrali maggiori, costruite da Hitachi, e’ una azienda controllata dall’ANC, il partito locale finito spesso (leggi: sempre) sulle cronache per abuso di potere e sprechi di denaro  (immaginate un mangia mangia all’italiano, solo meno nascosto e con zero risultati utili, neppure se fanno finta).

L’ANC per troppi anni ha governato, grazie a voti dei disperati, senza preoccuparsi di rendere conto a nessuno. Ma negli ultimi mesi qualcosa sta cambiando. E’ solo storia di ieri che, durante l’amichevole Sudafrica-Brasile (finita 5-0 per i sudamericani), quando e’ apparso il volto paffuto di Zuma, l’attuale (corrotto) presidente, l’intero stadio ha iniziato a ululare i soliti boooo, sentiti qualche mese prima durante il memoriale per Mandela.

Loro vanno avanti, ma stanno lentamente portando il Sudafrica indietro di decenni, dal punto di vista dello sviluppo. La Nigeria sta piano piano superando il Sudafrica come prima economica africana (per altri motivi…), e i continui scioperi dei minatori (carbone e platino mandano avanti l’economica locale) non aiutano di certo.

Io invece? Oggi, dopo anni di dubbi, ho fatto il grande passo e mi sono comprato un generatore (a benzina), da 2.5 KVA, che mi basta per tenere l’ufficio e i computer online. L’acqua fortunatamente e’ da tempo scaldata dal sole, e quando devo farmi il pranzo, ho una bombola di gas che mi scalda la padella, dove ci butto di tutto.

Come al solito sopravvivero’, sperando che alle prossime elezioni la massa (ignorante e disperata, spesso le due cose vanno avanti insieme) decidera’ di dare un segno nell’unica maniera democratica permessa in una repubblica: votando qualcos’altro (al momento le alternative sono DA o EFF, ma godrei se l’ANC scendesse sotto il 50%…)

Un triathlon ad Howick

Guidare 500km (di cui un centinaio tra le catene rocciose del Drakensberg) non e’ sicuramente una delle mie attivita’ preferita, soprattutto quando, di ritorno verso Johannesburg, abbiamo passato 4 ore a guidare sotto un temporale che ancora adesso, 3 giorni dopo, non e’ finito.

Plenty of space in the new car
Nella macchina nuova ci sta tutto!

Pero’ l’occasione era ghiotta. Lindsey voleva rivedere la sua migliore amica (Shari) da tempo, mentre io cercavo qualche triathlon da fare ora che la stagione sta lentamente finendo.

Il Midlands Ultra, organizzata dallo stesso comitato in carica della gara di nuoto con piu’ partecipanti al mondo (il Midmar mile) era l’occasione perfetta: Shari viveva a soli 15 minuti dalla partenza, all’interno di una riserva naturale di cui lei e’ la manager.

Cosi’, una volta dato addio al piovoso Gauteng, e dopo qualche contrattempo la prima notte (volevamo fermarci in un hotel prenotato via internet a meta’ strada, ma loro non avevano la prenotazione ed erano pieni, cosi’ siamo finiti a dormire in un altro, piu’ interessante, albergo: the Pyramids), arrivavamo di Sabato mattina alla Umgeni Valley Reserve per incontrare Shari.

Bu the chalet at the Pyramids
Il curioso villaggio turistico in cui ci eravamo fermati a dormire

Howick, una cittadina di circa 20.000 abitanti, divideva la riserva naturale dalla partenza del triathlon. Mentre la maggior parte dei concorrenti passavano il sabato ad allenarsi (il lago e le strade erano piene di atlenti), io mi rilassavo e, insieme a Lindsey e Shari, ne approfittavo per fare un po’ di turismo, visto che ad Howick non c’ero mai stato.

Cosi’ scoprivo due posti turistici fantastici: le cascate di Howick (le quarte piu’ alte in Africa, con 95 metri circa di altezza e con una leggenda tipo Loch Ness allegata), e il monumento dedicato a Mandela eretto nel luogo in cui fu arrestato prima del famoso Rivonia Trial. Invece di provare a descriverli, ecco qualche immagine:

The Mandela monument at the capture site
Lindsey and I by the monument
Il monumento dedicato a Mandela. Una specie di illusione ottica lo rende visibile solo da un preciso punto


Le Howick Falls

Lindey and I by the falls

La serata, passata a guidare nel parco circondati da zebre, era rilassante proprio come me la immaginavo.

Shan and Brian
Lindsey, Shari e qualche zebra

Il giorno dopo invece era un’altra storia. In piedi alle 5, mi presentavo alla partenza alle 5.30, pronto a preparare tutto per la zona di transizione.

My transition area
Last check before the swim
Tutto pronto!

L’acqua del Midmar era abbastanza calda (24 gradi), e poco mossa. Alla partenza lasciavo partire tutto il gruppo davanti a me per poi andare avanti col mio solito (pessimo) stile libero. Partivo ultimo e dopo 22 estenuanti minuti, uscivo dall’acqua negli ultimi 10 (una trentina si erano arresi prima, come al solito). Il fidato Garmin mi segnalava circa 900 metri nuotati invece dei 600, misura possibile visto che ad andare dritto non ci riesco mai…

Out of the water (in the last group)

Fuori dall’acqua

Una volta salito sulla bici, cambiava tutto. La maggior parte dei concorrenti erano decenti nuotatori (molti partecipano ogni anno al Midmar Mile), ma pessimi ciclisti. Nei 20km (o poco piu’) passavo un centinaio di altri atleti e finivo in circa 40 minuti prima di un ultimo cambio per la corsa.

On the road

In bici

La 5 km finale, lungo le (relativamente) dolci colline intorno al lago, era un po’ lenta ma riuscivo comunque a passare un’altra ventina di triatleti e chiudere al 69esimo posto, quasi 130 in meno dopo la nuotata…

Done!

All’arrivo!

Midlands Ultra medal

Un’altra meritata medaglia

Posing with Lindsey

Con Lindsey

Raccolta le medaglia, salutavo la gentilissima Shari e insieme a Lindsey guidavo l’intera distanza verso Johannesburg, pronto a dormire non appena arrivati a casa…