Eccole qui, appena scaricate dal sito ufficiale (ho fatto un pazzo sprint finale negli ultimi 200 metri giusto per superare un tipo di colore)
Month / September 2011
Salvare il salvabile
E cosi’ il server che ospitava il mio sito (e quello di numerosi clienti) e’ letteralmente esploso, o almeno e’ quello che ci hanno riferito dalla sala macchine. Piu’ probabilmente e’ semplicemente morto e hanno inventato scuse per giustificare l’accaduto. Un incendio nella sala server e’ un ottima scusa per spiegare la mancanza di backup…
Fortunatamente, dopo 4 giorni di 20 ore trascorse a salvare il salvabile tramite i miei backup, alcune sincronizzazioni fatte una settimana fa e la fantastica web cache di google, sono riuscito a recuperare quasi tutto. Qualche cliente a perso dei dati, e solo 2 delle circa 60 web application installate sono andate in malora.
Ho perso qualche foto sul vecchio sito (www.o2ip.com) ma per fortuna tutte le foto su questa parte italiana sono da tempo ospitate su flickr…
Cinquanta chilometri e la gioia di un blocco di ghiaccio
Siete a Milano. E volete andare a Bergamo. Avete a disposizione la macchina, il treno, pure la bici. Eppure decidete di correre da una citta’ all’altra. In estate. Quando fa caldo e la pelle brucia e non piove mai.
Ho appena finito la mia prima 50km. La city2city. Da Pretoria fino a Johannesburg, una lunghissima linea retta che ho completato da punto A (Centurion Gautrain Station) fino al punto B (James Ethel Grey Park) in 5 ore e 24 minuti circa.
Sono distrutto, ma non tanto quanto maratone precedenti. Non sapendo come gestire 50km, e con una partita di calcio (persa 0-1) meno di 24 ore prima nelle gambe, ho deciso semplicemente di prendermela con calma tentando di mantenere un’andatura rilassata, circa 6 minuti per ogni chilometro. Pretoria di trova a 1200 s.l.m., Johannesburg a 1700.
In pratica una corsa fatta di lunghissime salite e rapide discese ogni volta che il percoso richiedeva di passare sopra l’autostrada.
Due foto alla partenza:
Le mia gambe pronte e fasciate
Tutti felici prima di soffrire…
I primi 35km sono stati abbastanza tranquilli, ma il caldo (il sole continuava a battere solo sulla parte sinistra del corpo, visto che correvo verso Sud) ha iniziato lentamente a cucinarmi. Per fortuna l’organizzazione era splendida, con, soprattutto negli ultimi, durissimi, 15km, numerose stazioni dove ho trovato acqua, coca, frutta e ghiaccio per massaggiare i muscoli.
Al chilometro 40 ero vicino ad avere i crampi, che volevo evitare (martedi’ sera gioco ancora l’ennesimo recupero di campionato e ultima partita stagionale!), quando da una casa sul percorso e’ uscita una big mama (probabilmente la colf di qualche casa) che, con in mano un blocco di ghiaccio, ha iniziato a massaggiare i corridori a pezzi. Quello e’ stato l’unico momento in cui ho sofferto davvero, ma il ghiaccio sui muscoli mi e’ servito a farmi andare avanti i 10 km finali.
L’arrivo come al solito mi ha visto fare uno sprint folle negli ultimi 200 metri, battendo una decina di corridori ormai veloci quanto mia nonna, e, dopo aver preso la medaglia, mi sono trascinato al tendone dei massaggiatori dove per 30 minuti si sono presi cura dei miei muscoli a pezzi…
Foto ne ho fatte poche (aspettero’ lo foto ufficiali), pero’ runkeeper su iphone stavolta e’ durata praticamente l’intero percorso, e quindi qui sotto potete vedere le caratteristiche della gara:
Taste of Joburg Show
Se c’e’ un reality show che guardo volentieri in televisione, quello e’ sicuramente Masterchef Australia. Divertente, con atteggiamenti tipicamenti australiani (a differenza dei numerosi show simili americani / inglesi sono ben pochi i partecipanti bastardi che vogliono solo vincere a tutti i cosit), dove il talento aiuta a vincere, e non dosi di fortuna o votazioni del pubblico.
Qui in Sudafrica lo show, giunto alla seconda edizione (in Australia e’ finita la terza, ed e’ stato ancora un successo clamoroso, tanto da dover spostare un’importante tribuna elettorale perche’ altrimenti nessuno l’avrebbe guardata), e’ stato un successo clamoroso, e ha spinto numerose persone a tentare di migliorarsi in cucina.
Con l’arrivo in citta’ dello show itinerante “Taste of Joburg” e grazie a due biglietti vinti in una competizione locale, venerdi’ sera ho portato Lindsey a Monte Casino (una specie di casino / centro commerciale ispirato a Firenze, ovvero l’immagine migliore che gli stranieri hanno dell’Italia).
L’idea era semplice: tentare di assaggiare piatti insoliti e comprare quello che non riusciamo a procurarci al normale supermercato. E la missione e’ stata compiuta in maniera grandiosa. Ho trovato un polacco simpaticissimo che importa il salame (cacciatora, romano, milano, schiacciata etc…) dall’Italia, e vende anche prosciutti e salsiccie polacche.
In pratica la persona ideale per uno come me. Dopo aver parlato per un dieci minuti in polacco davanti Lindsey (che non mi sente mai usare la mia seconda lingua), mi ha dato dell’eccelente coppa a meta’ prezzo, e altri salami.
Tanto per capire quello che abbiamo mangiato, ecco una bella carrellata fotografica:
Macaroons in quantita’!
mmh…
Pork belly (pancia di maiale) con lenticchie in salsa asiatica
Tortina al limone brulee, con gelato di rose
Gelato al rosmarino e miele, con spumone cubico fatto a mano
Fudge con cioccolato bianco e peperoncino
La qualita’ del cibo e’ stata fantastica, anche se le porzioni non erano poi questo granche’. Ma immagino che se servissero porzioni maggiori uno poi non riuscirebbe ad assaggiare in 10-20 posti diversi…
Io intanto mi sono dato da fare a mangiare zuccheri in vista della 50km di Domenica…
Orto, versione 3.0
Con l’arrivo della primavera (o meglio estate), come ogni anno dal 2009 a questa parte ho deciso di rifare l’orto.
Se il primo tentativo di due anni fa era andato abbastanza bene, tanto da portarmi ad espanderlo l’anno successivo, questa stagione ho deciso di cambiare completamente.
L’anno scorso l’orto era un po’ troppo grande per gestirlo nel tempo libero, e con l’arrivo di altri tre cani (i due di Kirsten e Andy, che vivono ancora qui, e Benji), proteggerlo era diventato impossibile. Cosi’ stavolta ho ridotto le dimensioni e alzato una staccionata di bamboo per evitare che i cani andassero a cagarci o scavare.
Inoltre Lindsey stavolta ha deciso di partecipare alla costruzione, piu’ che altro decidendo di aggiungere elementi decorativi che prima non c’erano (sono un maschio, e vedo solo l’utilita’ in quello che faccio, non la bellezza).
Il risultato finale?
Sono passato dal rasare al suolo l’orto 2.0:
Il vecchio giardino
E, dopo un mese di duro lavoro (praticamente solo qualche ora nel weekend), ho finito l’orto versione 3.0:
Il nuovo giardino
Olaf contadino
Gia che c’ero, con dei vecchi pezzi di legno e due ante della vecchia cucina, mi sono costruito una mini serra con material riciclato:
Ora devo solo iniziare a piantare pomodori, lettuga, carote e tutta la verdura che qui mangio in quantita’ industriale…