The Script in Johannesburg

Non sono un tipo da concerti. Abituato a sentire solo singoli dalla mia sterminata raccola su iTunes, difficilmente mi presento con altre migliaia di persone per sentire musica dal vivo quando poi le canzoni che mi interessano sono solo quattro o cinque.

In questo 2011 invece sono gia’ arrivato al secondo mega concerto. Se a Febbraio gli U2 mi avevano fatto apprezzare concerti immensi, stavolta e’ toccata ad un’altra band irlandese, gli Script, farmi apprezzare concerti senza troppi sbattimenti.

Avevo comprato i biglietti a Marzo, come regalo di anniversario per Lindsey a cui piacevano le loro canzoni.
E cosi’, in una notte dannatamente invernale (2 gradi, vento ridicolo), ho guidato tutti i 10km che mi separavano dal Northgate Dome per guardare dal vivo gli autori di canzoni come The Man Who Can’t Be Moved o  We Cry.

Getting ready to go
Pronti per andare

Non mi aspettavo granche’, ma l’entusiasmo degli oltre 18000 presenti nella struttura indoor (record personale per il gruppo a quanto pare), di cui la maggior parte donne (e non fa mai male), mi ha fatto apprezzare anche canzoni che non avevo mai sentito.
Anche il gruppo di supporto (the Arrows, due ragazze, una alla batteria e una alla voce/piano), nonostante i miseri 22 minuti a disposizione, otteneva il boato della folla.

Some pictures taken moments before the start
All’interno del Dome

Olaf and the crowd and some beer
Mentre sorseggio alcolici e guardo la folla

Fortunatamente non tutti i brani erano canzoncine pop, alcuni arrangiamenti andavano verso l’hiphop, e altre canzoni erano solamente acustiche, un mix che mi andava benissimo.

Alcune note sicuramente positive:

  1. The Script sono irlandesi come gli U2, ma non mi rompono le palle per salvare il mondo o lamentarsi della guerra civile irlandese…
  2. Le poche volte che hanno aperto bocca, mi hanno fatto davvero ridere, tanto si pigliavano per il culo. E bevevano birra sul palco, non acqua.
  3. Con una folla composta dal 90% da donne, non c’era mai fila al cesso
  4. Con una folla composta dal 90% da donne, di cui un buon 60% minorenni, non c’era mai fila per comprare alcohol.
  5. I prezzi delle magliette non erano per nulla esagerati (ho comprato la maglietta ufficiale a Lindsey per poco piu’ di 10 euro…)

Special effects for the Script
Sul palco

The dates of the tour
La maglietta ufficiale con le date di uno strano tour

Inoltre dopo il concerto ero a casa in meno di mezz’ora, di cui 10 impiegati per fare 100 metri al parcheggio. E, quando fuori fa cosi’ freddo, tornare a casa, buttarsi nel letto, e avere tre cani a scaldarti, non e’ per niente male…

Tutte le altre foto le trovate qui.

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