Scorciatoie canine

Ormai da tempo (da Ottobre fino ad adesso, tranne Gennaio/Febbraio) la sorella di Lindsey, Kirsten, e suo marito, Andy, vivono con me.
Mesi fa avevano deciso di lasciare Cape Town e tornare da queste parti. Si sono portati dietro i loro due cani, Lucky e Dub.
Entrambi non brillano di intelligenza, e il disastro di ieri lo dimostra in maniera irrevocabile.

Mentre preparavo il cibo per tutti e 5 i cani a casa mia, una macchina rumorosa passava davanti al cancello.

Mentre i miei tre cani utilizzavano la porta d’ingresso (aperta) per andare fuori ad abbaiare, gli altri due decidevano di prendere una scorciatoia, saltando sul divano , spingendosi l’uno con l’altro, probabilmente credendo che il vetro nel soggiorno non esistesse.

Risultato?

Dub injured

E i cani?
Dub si e’ spaccato la testa contro il vetro, ha perso il controllo di vescica e sfintere piu’ qualche litro di sangue, e dopo 200 euro di riparazioni (piu’ 50 per il vetro) e’ tornato la sera in questa condizione:

Dub injured

Ghe pensi mi

E’ appena finito il primo tempo. Non vinciamo da tempo, e, contro l’ultima in classifica (Randburg), siamo sotto per 1-0 dopo una stupida autorete.
Abbiamo sbagliato 2-3 goal sotto porta e stiamo giocando un calcio terribile. Sono incazzato nero, mi sembra di giocare 2 o 3 contro 11. Il resto non ha voglia oppure pensa di potere segnare senza problemi. (oppure sta pensando alla finale di stasera, Barcellona vs Manchester United)

Chiamo tutta la squadra prima che si buttino sull’acqua. Fa caldo, fa secco (e’ inverno), ma nessuno merita di bere prima di ricevere una strigliata.
Inizio a parlare, e tutti abbassano la testa. Parlo (urlo) di mostrare le palle, di iniziare a non tirarsi indietro nei tackle, nel vincere qualche pallone in aria. Durante la partita non esiste comunicazione, le solite 2-3 persone parlano, il resto e’ in silenzio. Parlo di responsabilita’. Quello che mostrate in partita rappresenta il modo in cui affronterete la vita. Dovete combattere, siete ventenni senza palle. Impossibile che solo gli ultra trentenni in squadra (3) si stanno sbattendo.

Torniamo in campo. Vedo Lindsey in tribuna, un po’ preoccupata per l’andamento della partita (sa benissimo che se perdo cosi’ tiro fuori il muso per tutta la serata).

Chiamo due cambi con l’allenatore per i due che stanno deludendo. Ho bisogno di gente con le palle, non gente tecnica che se ha una giornata storta inizia a nascondersi.

Prendiamo una traversa, prendo un palo da 25 metri.

Mancano 20 minuti, punizione del mio compare Stoj. La palla viene in qualche modo colpita lontano dal portiere, ma mi atterra a 1 metro. Non prendo nemmeno la rincorsa, abbasso la testa, mi coordino e mezzo secondo dopo le mani del portiere sono piegate ed e’ 1-1.

Non mi basta, prendo la palla e mentre tutti sorridono inizio a urlare “It’s not enough”. Che cazzo ridete? 10 minuti alla fine. altri assalti contro una squadra ultima in classifica. 5 minuti, e qualcuno falcia il mio attaccante in area. Rigore.

Come al solito la palla mi viene consegnata in mano da l’ennesimo giocatore che si affida troppo al suo capitano. Metto la palla sul dischetto. L’arbitro fischia, prendo la rincorsa, e miro al solito angolino, l’unico in cui sono capace di segnare. Il portiere indovina la traiettoria ma il pallone picchia rasoterra sul palo e rimbalza in rete. 2-1 e seconda doppietta in campionato per chi come me non segnava cosi’ tanto da almeno 15 anni.

Finisce la partita, e finalmente guardo Lindsey e riesco a distendere la faccia incazzata, senza voce dopo aver urlato per 90 minuti, e mi concedo un sorriso. E’ una stagione abbastanza dura quest’anno, rispetto alla scorsa.
Ma non importa, fino a quando sono in forma continuero’ a trascinare il resto della truppa, sperando che un giorno capiranno di doversi prendere delle responsabilita’ e trascinare me in giornate storte…

Arriva l’inverno

Con 2-3 settimane di anticipo, e’ arrivato l’inverno anche in Sudafrica.
Qualche indizio l’ho avuto dal crollo repentino della temperatura (15-20 di giorno, 1-5 appena il sole scompare), dal vento freddissimo arrivato dall’Atlantico, e dal fatto che sto indossando calzoni lunghi durante la giornata.

Soprattutto, noto l’arrivo dall’inverno nel modo in cui i cani dormono sul letto la sera invece del pavimento:

Dogs on bed

Fortunatamente ci saranno solo 2 mesi freddi e poi tornera’ il clima sudafricano che tanto mi piace per 10 mesi all’anno. Nel frattempo, vista l’assenza di riscaldamenti in casa (un’usanza tutta sudafricana…) dovro’ decidermi se investire e costruire quel camino in soggiorno che vorrei avere da anni…

Il giovane Olaf

Tutto e’ iniziato con una chiamata telefonica. A quanto pare la lega veterani (over 34) iniziava il campionato invernale dopo aver terminato quello estivo, piu’ corto, e “grazie” al fatto di avere 34 anni compiuti, mi hanno chiesto di giocare con loro nella prima di campionato.

Cosi’, in compagnia del compare Stoj (ormai da 4 anni compagno di squadra, direttamente dalla Bulgaria), mi sono trovato a giocare in una notte freddissima in uno stadio semideserto nella parte est di Johannesburg contro giocatori piu’ vecchi di me.

A quanto pare nella lega Veterani giocano un sacco di ex-professionisti emigrati dall’Europa o provenienti dalla Premier League Sudafricana. La squadra che affrontavamo, il Corinthias, avevo 2-3 giocatori provenienti dalla lega greca degli anni 90 e uno o due ex-Kaiser Chiefs (la “juventus” sudafricana).
Nonostante la forma fisica non eccezionale (dopo i 40 voglio vedere quanto riesci a correre su un campo da calcio), il tocco era sempre li’, anche se la corsa non c’era piu’.

Grazie al fatto di essere in pratica il piu’ giovane in campo, ho davvero spopolato, essendo uno dei pochi a correre per l’intera durata della partita. E, nonostante il risultato finale (1-3), sono riuscito a segnare il goal del momentaneo pareggio (cross dalla sinistra, controllo e diagonale, tutto molto bello).

Una delle caratteristiche della lega Veterani che mi e’ piaciuto di piu e’ stato il terzo tempo come nel rugby: dopo la partita la squadra di casa “invita” i giocatori avversari a bere e mangiare gratis. Inutile dire che non mi sono fatto pregare. La pasta era decente, e la birra deliziosa.

L’anno prossimo in teoria dovrei passare a giocare direttamente in quella lega, ma mi hanno gia’ chiesto di fare la spola tra il mio normale campionato e le partite con i vecchi nei prossimi mesi.
Cosi’ giocherei nei weekend contro ventenni, e durante la settimana contro quarantenni. Ormai non so quante partite ho nelle gambe, ma al momento, libero da infortuni e in piena forma, tutto quello che voglio fare e’ giocare!

Post elezioni

Come nel 2009, se leggo la stampa internazionale su internet, vedo soltanto proclami di vittoria per l’ANC. In qualsiasi altra nazione, una vittoria col 62% sarebbe celebrata come un trionfo assoluto.

Quello che invece non leggo (se non sulla stampa locale), e’ di come l’ANC continui a perdere voti su voti dal 1994 a questa parte. Se negli anni 90 votare quel partito era particolarmente obbligatorio anche per i bianchi con i sensi di colpa (e in mancanza di alternative valide senza legami coi partiti dell’apartheid), 17 anni piu’ tardi e’ tutto diverso.

L’alternativa valida esiste (il DA di Helen Zille), alternativa che da tempo ormai vince le elezioni nell’unica regione dove la criminalita’ e’ in discesa, le infrastrutture sono ottime e la qualita’ della vita e i mezzi pubblici sono superiori alla media nazionale: il Western Cape, con Cape Town come capoluogo.

Nel 2009 avevano (erroneamente) fatto una campagna basata su Zuma, esplicitamente chiedendo di farlo fuori per tutti i capi di corruzione che giravano intorno alla figura del presidente.
Avevano preso un sacco di voti, ma erano i soliti voti di tutta la popolazione non-nera, visto che il DA veniva mostrato ai sostenitori dell’ANC come un vecchio partito bianco (quando probabilmente ha piu’  rappresentati di qualsiasi etnia che non l’ANC).

Stavolta la campagna e’ stata intelligente: invece di focalizzarsi su cosa l’ANC e Zuma non sono capaci di fare, hanno mostrato i progressi nel Western Cape e chiesto semplicemente di potere fare lo stesso nelle altre regioni.

Un po’ come dovrebbe essere in Italia: immaginate un partito che invece di basare la campagna elettorale su un sentimento anti-Berlusconi (anti-destra) o anti-sinistra, dimostrasse un programma logico e fattibile, magari partendo da regioni minori per arrivare fino a quelle maggiori.

Senza il voltafaccia del Kwazulu-Natal (2 milioni di voti in piu’ per l’ANC solo perche’ finalmente al governo c’e’ uno Zulo e non un Xhosa come Mandela o Mbeki…), l’ANC sarebbe addirittura sceso sotto il 60%. Hanno rischiato di perdere Nelson Mandela Bay (intorno al 50% contro il 70% di 2 anni fa), e hanno perso il Midvaal (una delle ricche province intorno a Johannesburg).

Il DA ha ottenuto alla fine  il 21.97% dei voti, migliorando praticamente in tutte le regioni (risultati finali qui). Guardando i risultati storici delle municipali, nel 2006 avevano ottenuto il 14% (contro il 66% dell’ANC), e, tornando piu’ indietro nel 2004 erano fermi al 12% (contro il quasi 70% dei rivali).

Per un partito che nel 1999 prendeva solo il 9% dei voti, sono risultati clamorosi semplicemente perche’ dimostrano una cosa: con un numero sempre maggiori di neri e sempre minore di bianchi, anche la maggioranza africana ha deciso che si sta stufando della corruzione e delle mancate promesse dell’ANC in questo decennio….

Anche perche’ vedere un partito che due settimane prima delle elezioni prenota l’FNB stadium per festeggiare, puo’ anche dare leggermente fastidio:

ANC Poster