Giocare in Florida e poi tornare a Soweto

Dopo 2 settimane in cui sono stato fermo per colpa di un infortunio al polpaccio (e con polpacci come i miei, gli infortuni non sono mai leggeri), sono tornato in piena attivita’ sportiva in vista dell’inizio del campionato di calcio (a Marzo) e della Two Oceans (la mia prima ultramaratona), a Pasqua.

Tornare a giocare a pieno regime dopo 2 settimane passate a casa a fare ben poco non e’ stato facilissimo.
Con una squadra praticamente nuova intorno a me – solo 3 giocatori dello scorso anno – abbiamo affrontato in due mini-partite consecutive da 1 ora ciascuna squadre di due categorie superiori, tutte partecipanti al Florida Albion Tournament per festeggiare i 75 anni di una delle societa’ calcistiche qui vicine.

La prima partita e’ finita 0-2, con due goal subiti in contropiede negli ultimi 5 minuti, mentre la seconda e’ terminata 1-2, per colpa di banali errori difensivi. Giocare con il 3-5-2 (che poi sarebbe un 3-1-4-2 visto che io gioco davanti alla difesa) non e’ semplicissimo, ma una volta imparato il modulo diventa facile scardinare tutte quelle squadre ancora ferme al 4-4-2 (come abbiamo fatto l’anno scorso e come il mondiale ha dimostrato).

Panorama at the Florida Albion Tournament
Riscaldamento prima della partita

Panorama at the Florida Albion Tournament
Tempo di iniziare!

Due giorni piu’ tardi invece tornavo a Soweto (per la precisione ad Eldorado Park) per partecipare alla Township Marathon. Non volevo correre una 42km adesso, cosi’ mi sono accontentato della 15km che, a differenza della mia ultima maratona da queste parti, era stata organizzata benissimo.

Ho finito con un tempo che pensavo fosse cosi’ cosi, ma poi ho scoperto, grazie al mio sito personale dove tengo tutte le statistiche (lo so, sono morboso), che avevo migliorato il mio tempo personale sulla distanza! Un’ora e sedici minuti senza nemmeno tirare troppo per paura di spaccarmi definitivamente il polpaccio tenuto insieme dalla solita applicazione del miracoloso Kinesio tape. Soliti dettagli della gara (percorso, tempi, altitudine), qui: http://runkeeper.com/user/olafek/activity/27020187

Township 15km
Appena arrivato

Township 15km
Un’altra medaglia

Kinesio taping for my calf
Kinesio tape per il mio polpaccio

Dopo quasi 10 anni…

…ho ufficialmente cambiato residenza.
Ora sono iscritto all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) Sudafricano per la prima volta nella mia vita.

Durante i precedenti 6 anni londinesi, avevo tentato ben 3 volte di iscrivermi ma le lunghissima code che sembravano apparire all’ambasciata ogni volta che provavo a consegnare i moduli mi avevano fatto perdere la speranza.

Settimana scorsa invece mi sono presentato all’appuntamento con la mia Ambasciata italiana a 20 minuti da casa mia a Johannesburg e in meno di 1 ora ero registrato. Immagino che il numero di italiani residenti nel terzo mondo non sia cosi’ eccessivo come a Londra.

Ora sono ufficialmente un emigrato e soprattutto potro’ tornare a votare, dopo un’assenza dai seggi secolare.
Devo ancora capire se le figure di merda a cui ho dovuto assistere dal vivo durante la Confederation Cup del 2009 e la Coppa del Mondo del 2010 mi hanno spinto a registrarmi residente di un paese lontano 10.000km dall’Italia…

U2, Soccer City e 98000 fans: feels like the future

Negli ultimi anni ho fatto un errore madornale: a furia di sentire Bono tentare di diventare il nuovo Bob Geldof, mi sono scordato del Bono cantante degli U2.

Cosi’ negli ultimi anni ho semplicemente cercato di evitare le sue interviste televisive o a mezzo stampa, continuamente indirizzate a tutti noi mortali con istruzioni su come salvare il mondo, e ho lasciato alla liste casuali di iTunes le opportunita’ di sentirlo cantare.

Al giorno d’oggi, dove le popstar vengono prodotte a un tot al chilo (Bieber, Gaga, Katie Perry, Rihanna e chissa’ quanti altri), e’ difficile trovare rockstar che riescano a produrre uno show dal vivo senza ricorrere a gimmick ridicole (si, Lady Gaga, sto parlando di te) e a tenere migliaia di spettatori in piedi per 2 ore.

Dopo essere tornato dal concerto, posso tranquillamente affermare che gli U2 sono una di quelle 4-5 bande al mondo che ce la fanno senza problemi.

Grazie ad un prezzo umano (161 rand per un posto centrale sugli spalti , circa 16 euro. I biglietti piu’ costosi, quelli a ridosso del paloscenico, erano 200 euro), abbiamo deciso di comprare 6 biglietti mesi fa e, vista la vicinanza di Soccer City, 10km da qui, goderci una serata fuori in una domenica perfetta.

Dopo essere riusciti a saltare la coda di macchine, guidate dal GPS, che letteralmente avevano preso d’assalto la nuova uscita dell’autostrada (2 ore per fare 4km…), semplicemente arrivando dal vecchio (e poco segnalato) raccordo, in meno di 10 minuti avevamo parcheggiato ed eravamo gia’ in cammino verso lo stadio.

That's the wrong exit...
L’uscita sbagliata…

The whole group
Davanti allo stadio

Olaf and Lindsey
Con Lindsey

L’ultima volta che ero stato qui fu in Luglio, per la finale della Coppa del Mondo, vinta dalla Spagna. L’altro grande evento prima del concerto era stato un Nuova Zelanda – Sudafrica di Rugby qualche mese fa. Ma per ovvi motivi (l’utilizzo del campo da calcio/rugby) nessuno dei due eventi poteva raggiungere per numero di spettatori questo concerto: 98.000. Un numero mai visto almeno per me in nessuno evento sportivo o concerto dal vivo. Il mio record personale era circa 65.000 per un concerto dei Green Day nel 2005 a Milton Keys.

Entrato allo stadio notavo subito due cose: Uno, mi sembrava di essere nel Sudafrica durante l’apartheid. Pochissimi neri, nonostante i prezzi accessibili, e quelli che erano li’ lavoravano dietro ai banconi del bar o come security. Al massimo indiani.

Due: la struttura costruita a Soccer City (the Claw) era enorme. Alta circa 50 metri con uno schermo circolare semplicemente fuori di testa.

Cheapest tickets available but who cares?
Un prezzo onesto

The claw is set
La struttura

Dopo i soliti support acts a cui nessuno frega nulla (Springbok Nude Girls, un gruppo rock/ska locale e Amadou & Mariam, un duo del Mali, entrambi ciechi), con soli 10 minuti di ritardo rispetto all’orario originale Bono, The Edge e gli altri due entravamo sul palco tra il rumore assordante della folla. Sentire quasi centomila persone andare in visibilio e’ fantastico.

Il resto potete intuirlo: due solide ore di canzoni che da vent’anni conoscono quasi tutti. Da Beautiful Day a Elevation, da Miss Sarajevo (con Bono che mi impressiona mentre canta il pezzo di Pavarotti in italiano) a Vertigo, da Sunday Bloody Sunday a One.
(l’intera scaletta e resoconto in inglese la trovate qui: http://www.u2tours.com/)

Le immagini sullo schermo poi si riferivano ad eventi recenti (Egitto, Burma) e ad eventi locali che ovviamente hanno fatto andare su di giri uno stadio intero.

Immagino che cantare Pride – in the name of love, con immagini di Mandela che esattamente 21 anni prima aveva rilasciato il primo discorso ufficiale dopo essere stato liberato dalla prigione in questo stesso stadio, sia stato un capolavoro di programmazione per gli organizzatori del tour.

Getting dark
Inizia a diventare notte

Here they are! Bono, Edge and the other two
Gli U2 finalmente arrivano sul palco

Bono is really in great shape
Bono scatenato

A lucky girl
Una fortunata fan

Such a great structure...
Semplicemente incredibile

View of the stadium
Vista dello stadio

Certo, Bono ogni tanto si e’ lasciato andare a discorsi pro-Burma, pro-Egitto o pro-qualsiasi altra nazione da salvare, ma non importa, se canta cosi’ possiamo pure farlo felice per quei 5 minuti.

Una volta finito il concerto, e tornati a casa stanchissimi, mi sono fermato un attimo a riflettere su una delle poche cose che Bono ha detto che mi hanno interessato:

“The rest of the world is finally catching up to the fact that this place (South Africa) feels like the future”

“Thank you for your patience, we told you in 1998 that we’d be back.”

E ripensavo all’aria di cambiamento in Nord Africa, o alla giovane democrazia sudafricana che puo’ ancora cambiare in tempo dopo un inizio cosi’ perfetto e una veloce discesa nella corruzione pochi anni dopo. E al fatto che l’Europa, e soprattutto la mia povera Italia, ancora non ha capito che il mondo circostante ha iniziato a muoversi piu’ velocemente di loro…

Singing over the crowd

So cool
Lo schermo LCD

Never seen anything like that
Assurdo!

And now the crow goes even wilder
Mandela (e Bono)

Tutte le altre foto le trovate qui