Il meister del Biltong

Ai Sudafricani piace la carne. Sono fieri dei loro braai (barbecue) domenicali (o settimanali). Le bistecche sono enormi, le salsicce sono lunghissime, e i prezzi sono ridicoli rispetto a quelli a cui ero abituato a Londra.

Il loro snack preferito e’ il biltong, la versione (migliore) sudafricana del beef jerky americano, ovvero della carne secca. Un sacco di proteine, poco grasso e possibilita’ di mangiarlo in qualsiasi momento della giornata.

Lindsey, conoscendo la mia passione Ronswansonesca per la carne, mi ha regalato questo aggeggio qui per il mio 38esimo compleanno:

Making biltong: essential tools

Di cosa si tratta? Principalmente di un essiccatore. Ti consigliano di essiccare frutta o verdura, ma alla fine lo sanno tutti che l’unico motivo per cui sara’ utilizzato e’ lo stesso per tutti: creare bilton.

Il metodo utilizzato e’ abbastanza semplice.

Prendi dei tagli di carne di qualita’ (tagliata di manzo o culaccio), con poco grasso, tagliata per il lungo.

Making biltong: spicing the meat

Poi la immergi in sidro (o aceto) per poi completamente ricoprirla di varie spezie.

Making biltong: ready to dry

Una volta asciugata la carne, la appendi nell’essiccatore e dopo 3-4 giorni (dipende quanto “secca” vuoi la carne) puoi tirarla fuori, affettarla e mangiarla o conservarla (dura abbastanza a lungo).

Making biltong: now we wait 4 days

Il risultato finale? Strepitoso. Mio padre ne sarebbe fiero!

Making biltong: slicing the meat

Making biltong: the final result

Emperor Classic con Lindsey

Non succede spesso, ma finalmente sono riuscito a convincere Lindsey a saltare sulla sella della Mountain Bike che usa 3 volte all’anno a partecipare ad un gara.

Nel 2013 l’unica gara che aveva fatto era il classico appuntamento annuale con la Momentum MTB Challenge, a Novembere. Nel 2014 ero riuscito a convincerla a partecipare anche alla (durissima) Zero to Hero in Agosto.

Stavolta la Emperor Classic (partenza dall’Emperor Palace Casino) capitava a puntino, su un percorso piatto (intorno ai campi dell’aereporto principale), in una giornata decisamente calda.

Dopo una partenza lentissima (file indiane dovunque durante il passaggio in una foresta), il percorso si apriva e aveva come sfondo l’aereporto. Essere cosi’ vicini alla pista di atterraggio era un’esperienza esaltante. Sul mio elmetto avevo installato la mia amata GoPro, e sinceramente non vedo l’ora di mostrare 2-3 minuti tratti dalle oltre 2 ore girate.

Il risultato finale non era niente di esaltante (sono stato dietro a Lindsey per tutti i 25 chilometri) ma non importa.

Ogni tanto posso scordarmi delle mie ambizioni competitive e rilassarmi utilizzando la scusa di una gara per pedalare con Lindsey…

Qualche foto:

With Lindsey waiting in the car
Poco prima di lasciare la macchina e salire sulle bici

Lindsey ready to go
Lindsey alla partenza

Filming with the gopro!
Durante la gara

Olaf during the race
In configurazione sportiva / multimediale

Lindsey in the forest
Lindsey nella foresta

Olaf in the forest
Dietro Lindsey

Finished!
Alla fine della gara

Posing with my medal
Con la medaglia

Emperor Classic MTB: The medal
Un’altra medaglia per la collezione

Il volto ufficiale della Delta Endurance (a quanto pare)

La Delta Endurance e’ una gara locale in cui squadre di 2-3 ciclisti si alternano per 6 ore, cercando di fare piu’ giri possibili su un percorso per mountain bike di circa 7km. Non l’ho mai disputata, nonostante la vicinanza (e’ a 15km da qui), ma a quanto pare sono finito sul giornale locale dall’altra parte della montagna (il Northcliff & Melville Times) sulle foto ufficiali dell’evento.

Peccato che le foto siano state prese dal mio sito (o dal mio account Flickr), durante un’altra gara, la MTB challenge che di solito faccio con Lindsey a Novembre…

On the backpage of the Northcliff and Melville weekly paper

Northcliff Melville article

Alla ricerca di Lucky

La Comrades Marathon ormai dista poco piu’ di 2 mesi. Il campionato di calcio e’ finito con un buon quarto posto (giocare contro squadre con ex Bafana-Bafana in campo e’ sempre difficile), e ho terminato con un decente bottino di 8 goal. Gli allenamenti continuano (basta dare un occhio al mio profilo sul sito della Garmin) e tutto va avanti con quel senso di routine che mi rassicura.

Ma ovviamente ogni tanto succedono spiacevoli incidenti, che (almeno in questo casa) terminano con un finale positivo.

Sabato: dopo aver passato la giornata ad un barbecue organizzato per la fine del campionato insieme a Lindsey e ai miei compagni di squadra, ricevo una telefonata da Andy, disperato perche’ la loro cagna, Lucky, un levriero (whippet) e’ scomparsa durante una passeggiata al parco.
Un petardo l’ha spaventata ed e’ fuggita all’interno del Delta Park, un parco abbastanza grande ad una quindicina di chilometri da casa mia.

Andy e Kirsten erano stati costretti a interrompere le ricerche per riportare Campbell, il loro figlio (e mio nipote) a casa visto che si era fatto tardi. E cosi’, visto che conoscevamo Lucky benissimo (ha vissuto per piu’ di un anno a casa nostra insieme al resto della truppa quando avevano problemi), io e Lindsey siamo saliti in macchina con i nostri tre cani e siamo partiti alla ricerca di Lucky.

La ricerca notturna, in un parco semi-deserto (qualche barbone dormiva vicino ai rifiuti) si rivelava purtroppo infruttuosa. Di Lucky non se ne vedevano le tracce, ma perlomeno non trovavamo cani investiti intorno alle strade circostanti.

Il giorno dopo, con 3 ore di sonno alle spalle, decidevo di saltare il Sasol triathlon (distanza sprint, la mia preferita) per andare ad aiutare Andy che aveva deciso di correre dentro al parco e cercare tracce del cane.
Alla fine, dopo altre 2-3 ore passate a fare su e giu’ per il Delta Park, e vicini a tornare a casa (pronti a chiamare i vari veterinari, visto che Lucky non aveva chip o collare) suggerivo ad Andy di tornare vicino a dove era sparita (vicino ai rifiuti dove avevo visto il barbone qualche ora prima).

Cosi’, mentre discutevamo su possibili future strategie, ecco spuntare fuori Lucky, completamente coperta di fango e merda (che probabilmente aveva mangiato insieme ai rifiuti circostanti), ma in ottima forma. Immagino che nel suo cervellino credesse di avere partecipato ad un lunghissimo nascondino!

Ed ecco qui una foto scattata pochi istanti dopo:

Andy and his dog, after getting reunited

San Valentino, alla nostra maniera.

Ogni anno Lindsey e io ci “sfidiamo” (e sbattiamo) a San Valentino per creare da zero un regalo particolare.

Negli scorsi anni ho avuto ottimi risultati, con idee geniali (prese da Pinterest, il sito che frequento solo 5 giorni prima del 14 Febbrario e mai dopo quella data) e anche fallimenti clamorosi, di solito per colpa della mia totale incapacita’ a seguire le istruzioni (mai provare a fare le proprie caramelle gommose con ricette americane… corn starch e’ diverso dal corn flour…)

Quest’anno, mentre io mi sbattevo a provare a creare una bath bomb (una serie di palle di materiali particolari che una volta buttate nel bagno si dissolvono per creare schiuma, aggiungere colori e odori, in pratica il business di Lush, che adesso rispetto alla grande), fallendo piu’ volte e ottenendo, dopo giorni di tentativi, questo:

Valentine 2015

Una palla, arrotolata nel cellophane per farle tenere la forma mentre si seccava

(dopo fallimenti continui:)

Valentine 2015

Ingredienti base, comprati e ricomprati tre volte

Valentine 2015

L’idea dei cuori non ha funzionato troppo (lasciati fuori sotto la pioggia improvvisa sono esplosi da soli…)

Lindsey invece, mi creava questo:

Valentine 2015

Olaf!

(per chi vivesse sulla luna, si tratta di Olaf, l’omonimo omino di neve di Frozen, all’interno di una di quelle sfere di neve)

Visto che comunque toccava a me cucinare, decidevo di fare un po’ di tapas (un classico della cucina spagnola) per cena. E anche qui, dopo aver speso un sacco di soldi in ingredienti decenti, un sacco di tempo a preparare e cucinare, il risultato non era stato poi grandioso. Ma, alle 9.30 di sera, dopo ore di attesa, Lindsey aveva troppa fame per curarsene…

Valentine 2015

Dopo 3 ore a cucinare

Valentine 2015

E alla fine la parte migliore erano semplice bruschette con pomodoro e prosciutto…