Alla ricerca di Lucky

La Comrades Marathon ormai dista poco piu’ di 2 mesi. Il campionato di calcio e’ finito con un buon quarto posto (giocare contro squadre con ex Bafana-Bafana in campo e’ sempre difficile), e ho terminato con un decente bottino di 8 goal. Gli allenamenti continuano (basta dare un occhio al mio profilo sul sito della Garmin) e tutto va avanti con quel senso di routine che mi rassicura.

Ma ovviamente ogni tanto succedono spiacevoli incidenti, che (almeno in questo casa) terminano con un finale positivo.

Sabato: dopo aver passato la giornata ad un barbecue organizzato per la fine del campionato insieme a Lindsey e ai miei compagni di squadra, ricevo una telefonata da Andy, disperato perche’ la loro cagna, Lucky, un levriero (whippet) e’ scomparsa durante una passeggiata al parco.
Un petardo l’ha spaventata ed e’ fuggita all’interno del Delta Park, un parco abbastanza grande ad una quindicina di chilometri da casa mia.

Andy e Kirsten erano stati costretti a interrompere le ricerche per riportare Campbell, il loro figlio (e mio nipote) a casa visto che si era fatto tardi. E cosi’, visto che conoscevamo Lucky benissimo (ha vissuto per piu’ di un anno a casa nostra insieme al resto della truppa quando avevano problemi), io e Lindsey siamo saliti in macchina con i nostri tre cani e siamo partiti alla ricerca di Lucky.

La ricerca notturna, in un parco semi-deserto (qualche barbone dormiva vicino ai rifiuti) si rivelava purtroppo infruttuosa. Di Lucky non se ne vedevano le tracce, ma perlomeno non trovavamo cani investiti intorno alle strade circostanti.

Il giorno dopo, con 3 ore di sonno alle spalle, decidevo di saltare il Sasol triathlon (distanza sprint, la mia preferita) per andare ad aiutare Andy che aveva deciso di correre dentro al parco e cercare tracce del cane.
Alla fine, dopo altre 2-3 ore passate a fare su e giu’ per il Delta Park, e vicini a tornare a casa (pronti a chiamare i vari veterinari, visto che Lucky non aveva chip o collare) suggerivo ad Andy di tornare vicino a dove era sparita (vicino ai rifiuti dove avevo visto il barbone qualche ora prima).

Cosi’, mentre discutevamo su possibili future strategie, ecco spuntare fuori Lucky, completamente coperta di fango e merda (che probabilmente aveva mangiato insieme ai rifiuti circostanti), ma in ottima forma. Immagino che nel suo cervellino credesse di avere partecipato ad un lunghissimo nascondino!

Ed ecco qui una foto scattata pochi istanti dopo:

Andy and his dog, after getting reunited

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