L’inverno sportivo

In Sudafrica non fa mai cosi’ tanto freddo quanto durante un inverno in Europa.

Le temperature non scendono mai sotto lo zero e di neve (tranni casi eccezionali) non se ne vede mai.
Senza contare che la stagione fredda dura solo due mesi (Giugno e Luglio), e l’autunno (Agosto / Settembre) assomiglia alla nostra primavera.

Ma questo non vuol dire che sia facile abituarsi. Qui non esistono i riscaldamenti nelle case, e al massimo la gente usa stufette a gas giusto per scaldarsi davanti alla televisione. Di giorno faranno anche 15-20 gradi, senza mai pioggia e sempre con il sole, ma appena arriva il tramonto, la temperatura scende intorno ai 5 gradi. E si sente. Soprattutto se si gioca a calcio di sera.

Winter sports

Kick off alle 8 di sera, 2 gradi…

Continuo a recuperare da infortuni e procurarmene nuovi (l’eta’!), ma voglia di smettere ne ho poca. Soprattutto se finalmente faccio parte di una squadra che, per una volta, domina i campionati. In campionato non perdiamo dal 19 Giugno scorso (un anno!), mentre l’unica sconfitta negli ultimi 12 mesi e’ avvenuta nella semifinale di coppa contro una squadra di una categoria superiore, ai supplementari, nel Febbraio scorso.  Senza contare i 19 (diciannove!) goal fatti nelle ultime 27 partite e potete capire come smettere di giocare sia un problema, nonostante il dolore e il freddo.

Certo, le corse stanno un po’ facendosi da parte con l’inverno che arriva, ma per una volta mi sto concentrando su uno sport che mi obbliga a ripartire da zero: il nuoto.

Ho iniziato a fare lezioni private di nuoto nell’accademia sportiva a 30km da casa mia ad orari impossibili (6 di mattina, devo svegliarmi alle 5), in virtu’ del fatto che devo riuscire a convincermi di essere capace di nuotare circa 2km in meno di un’ora in mare aperto per partecipare al mio primo (half) Iron Man, in Durban ad Ottobre.
Negli ultimi 2 anni ho considerato il nuoto come un fastidio necessario durante il triathlon, ma sto cercando, per una volta, di affrontare il corso seriamente, visto che a quanto pare, nonostante sia un calciatore, quando calcio in acqua faccio davvero pena!

Winter sports

All’interno del Wahoo Aquatic Centre, dove mi alleno

Alla ricerca della forma perduta

Tornato qualche settimana fa dal mio viaggio europeo (torno a Luglio!), mi sono ritrovato in condizioni fisiche penose: un infortunio durante l’unica attivita’ fisica fatta in 2 settimane mi ha tenuto ai box fino a poco tempo fa, e una dieta a base di porco e alcool non ha fatto altro che aumentare i chili di troppo.

Cosi’, con la vaga intenzione di partecipare alla Tri Rock di Durban in Ottobre (113km di sofferenza divisi tra 1.9 km id nuoto, 90 di bici e 21 di corsa…) devo rimettermi in forma durante una stagione (qui e’ inverno) in cui di solito non faccio troppo sport e mi accontento di giocare a calcio…

Il polpaccio e’  ancora leggermente infortunato (anche se una settimana fa ho giocato tutti i 90 minuti della prima di campionato, fasciandomi il polpaccio e correndo in qualche modo su una gamba sola), e per adesso di sto accontenando di accumulare km in bici.

Fortunatamente a mezz’ora da casa mia ho splendidi posti in cui scatenare la mia bici da corsa, e poco tempo fa ne ho approfittato per partecipare alla Bell of Hope challenge, una 50km collinare.

Non ero abituato a partire cosi’ presto con le prime luci dell’alba invernale, e il mio abbigliamento non era adatto alle condizioni ambientali, cosi’, per la prima ora, non ho fatto altro che pedalare a ritmo leggero aspettando che il sole mi scaldasse e tornassi a respirare senza affanno.

Bell of Hope Race

Bell of Hope Race

Bell of Hope Race

Alla fine ho concluso la gara intorno alle 2 ore (speravo meglio, ma la prima parte era stato davvero tremenda), mettendo 50km in gambe non piu’ abituate allo sforzo.

I chili di troppo sono ancora li’ (solo la corsa e la dieta mi potranno aiutare), ma rimettere a posto il motore e ricordarsi che dolore e fatica fanno parte di qualsiasi allenamento mi da un po’ di speranza in attesa di vedere se riesco a trovare qualche corso di nuoto specializzato, perche’ nuotare 2km entro un tempo massimo di 1hr nel mare aperto al momento mi sembra un’azzardo…

Correndo, pensando a Cucciola

Decidere di fare una 21km (su un percorso abbastanza ondulato) solo 48 prima non era stata una grandissima idea.

Dopo una Pasqua di abbuffate ed un periodo sportivo relativamente “spento” (pausa tra i campionati di calcio, fine della stagione di triathlon) mi presentavo abbastanza fuori forma alla partenza della Cradle of Humankind Race, una delle mie corse preferite (di cui di solito disputavo la 10km), con partenza poco lontano dal posto in cui mi sono sposato nel 2008.

I primi chilometri non erano malaccio. L’obiettivo era di finire la corsa tra l’1.45 e l’1.50 (ritmi da allenamento spinto) e per il primo terzo della gara non avevo problemi a mantenere l’andatura prestabilita.

Cradle of Humankind 21km
La partenza avveniva sotto quella montagna

Cradle of Humankind 21km
Lo splendido arrivo di fianco al lago

Cradle of Humankind 21km
La mia medaglia

Poi, il crollo. Crampi allo stomaco (probabilmente dovuti a cibo non proprio fresco scovato nel frigorifero e mangiato la sera prima, nonostante i consigli di Lindsey), dolori alle piante dei piedi e incapacita’ a mantenere un ritmo decente. Cosi’, nonostante i miei (vani) sforzi, finivo la gara in 1.49.36, ben lontano dal mio personale e pochi secondi sotto il tetto massimo che mi ero fissato.

Informazioni sulla gare le trovate qui: http://connect.garmin.com/activity/487911174

Ma nonostante il mal di piedi (e pancia), non avevo troppo tempo da perdere e ripartivo per andare a controllare lo stato della mia cagnolona (Cucciola) appena operato dal veterinario.
Dopo l’operazione del 2009 all’anca, stavolta era il ginocchio a tradirla: rottura del legamento crociato e menisco distrutto (senza considerare l’artite cronica, ha solo 6 anni ma ha le ossa di una molto piu’ vecchia, purtroppo).
600 euro dopo eccola ridotta cosi’:

My injured dog

Con la fasciatura

My injured dog

Senza la fasciatura…

E adesso dovremo organizzarci per trovare il fisioterapista per entrambi…

Decimo

Lo so, mi ero rassegnato solo due settimane fa a prendermi una pausa dal triathlon, visto l’arrivo dell’autunno e la mancanza di gare fino a Settembre. Ma un volantino trovato in un negozio sportivo mi aveva fatto cambiare idea, e cosi’ , in una freddissima domenica mattina, eccomi a guidare circa un’ora, da solo,  in direzione di Sasolburg (una citta’ fondata negli anni 50 per dare accoglienza ai numerosi lavoratori della raffineria della Sasol, una delle piu’ grosse aziende petrolifere sudafricane).

Sasolburg Cross Adventure

Tutto pronto sul fiume

In mancanza di laghi, la sezione di nuoto si sarebbe svolta lungo il fiume Vaal. La temperatura dell’acqua era (ovviamente, visto le correnti) molto piu’ bassa del solito e cosi’ le mute da nuoto erano ammesse.

Sasolburg Cross Adventure

La partenza della gara principale

 

 

Sasolburg Cross Adventure

L’uscita dell’area di transizione

La partenza avveniva intorno alle 9. Grazie alla muta (che oltre a fornire una protezione termica, aiuta col galleggiamento), rimanevo in mezzo al gruppo per quasi tutti i 500 metri. Solo alla fine mollavo un po’, cercando di rilassarmi prima della sezione di bici.

Sasolburg Cross Adventure

L’area di transizione prima della gara

Una volta salito sulla mountain bike (era un cross triathlon) come al solito iniziavo a rimontare un po’ di posizioni, e dopo 15 km di fango e sabbia su un percorso abbastanza tecnico, arrivavo con ancora un po’ di energie per 3.5km finali di corsa nel parco circostante.

Ancora una volta, nonostante la distanza ridotta (era uno sprint triathlon) rimontavo, per arrivare al traguardo decimo (la prima top 10 assoluta!), quarto di categoria.

I dettagli della gara potete trovarli qui:

Nuoto: http://connect.garmin.com/activity/478857624

Mountain Bike: http://connect.garmin.com/activity/478857628

Campestre: http://connect.garmin.com/activity/478857637

Sasolburg Cross Adventure

Il fango dopo la gara

Il sole finalmente spuntava mentre mi riposavo con la mia bella medaglia, soddisfatto per aver ottenuto il mio migliore risultato dopo ben 8 triathlon. Se solo sapessi nuotare decentemente!

 

Sasolburg Cross Adventure

La mia bellissima medaglia

Sasolburg Cross Adventure

Soddisfatto all’arrivo

Verso la fine di una lunga stagione sportiva…

Aprile e’ ormai alle porte, e l’arrivo dell’inverno (qui in Sudafrica le stagioni sono tutte all’incontrario) probabilmente mi obblighera’ a rallentare un po’ e prendermi qualche settimana di riposo senza calcio, corse o triathlon.

Con la vittoria in campionato settimana scorsa, domenica era arrivato il momento di partecipare in quella che dovrebbe essere l’ultima gara del calendario di triathlon nelle zone circostanti: l’XDirt di Buffelspoort (lo stesso posto in cui si svolge la ben piu’ famosa Xterra).

Il triathlon era uno strano ibrido, in cui potevi scegliere, dopo 600 metri di nuoto, di continuare la gara sulla Mountain Bike (13km) nel percorso offroad, oppure salire sulla bici da corsa e farsi 20km intorno al lago. La parte di corsa finale era di solo 4km, intorno al parco.

Sia io che Curtis decidavamo di utilizzare le bici da corsa. Entrambi stanchi per diversi motivi (infortuni e generale stanchezza dopo una stagione piena di sport), nuotavamo la prima parte totalmente rilassati, lasciando partire il gruppo di testa e arrivano con quello finale in poco piu’ di 15 minuti.

La maggior parte dei sorpassi avvenivano durante i 20km sulla strada, soprattutto sulla salitona intorno a meta’ percorso, che stroncava un po’ di partecipanti. Curtis finiva la parte in bici 2 minuti dietro di me, e i 2 due minuti rimanevano bene o male immutati fino alla fine. 4km non sono tanti per provare a colmare il gap…

Alla fine mi classificavo 25esimo. Il tempo finale non era malaccio (1 ora e 24, 6 minuti sotto l’ora e mezzo che era il mio obiettivo iniziale), e, dopo la gara, mi rilassavo nel lago con una birra ghiacciata, felice di aver terminato la mia prima stagione di triatleta senza essere affogato…

I dettagli della gara potete trovarli qui:

Sezione di nuoto: http://connect.garmin.com/activity/470351792
Sezione di bici: http://connect.garmin.com/activity/470351805
Sezione di corsa: http://connect.garmin.com/activity/470351834

Tutte le foto potete trovarle qui: https://www.flickr.com/photos/olafmeister/sets/72157643199902925/

Transition area is ready

L’area di transizione

Curtis and I

Con Curtis prima della gara

With Curtis at the end of the race

Con Curtis poco dopo la gara

The Medal!

Un’altra medaglia

Everyone is going...

L’area di transizione alla fine della gara…