Il Vaal River (il fiume che divide il Gauteng dal Free State, a 1 ora da casa mia) non e’ molto considerato dai turisti, e grazie ai prezzi ancora decenti, molte famiglie (con possibilita’ economiche superiori alla media) hanno costruito le proprie case “estive” lungo il fiume.
Le case sul fiume….
Durante l’inverno il fiume e’ gelido, e il vento soffia dovunque (io ci no nuotato, congelando, qualche mese fa) ma durante il lungo periodo estivo, e’ il paradiso: la corrente e’ lenta, fa sempre caldo (almeno fino alla sera, quando arrivano gli acquazzoni), e si possono fare un sacco di sport acquatici.
Invitiati da una collega di Lindsey in occasione del compleanno del marito (la casa e’ della moglie del fratello o qualcosa del genere), non ci siamo fatti scrupoli nell’approfittare dell’ospitalita’ all’interno di una casa enorme, costruita modello palafitta (per evitare problemi quando il fiume decide di fare le bizze).
Con Lindsey in barca
La casa, costruita interamente in legno, era una reggia: 5 stanze da letto, 5 bagni, poltrone e angoli per rilassarsi dovunque, barbecue all’aperto e giardino che andava a finire direttamente sul molo privato.
Il molo privato ovviamente era attrezzato con un motoscafo famigliare, a cui era attaccato un gommone con il quale si poteva sfrecciare sul fiume.
Sfrecciando sul fiume Vaal
E cosi’ la giornata e’ andata avanti proprio come potete immaginare: mangiando, bevendo, rilassandosi al sole, nuotando nel fiume e facendo i numeri sul gommone a 50km/h.
Vista del giardino
Tornati a casa intorno alle 10, mi ritrovavo a dormire sole 6 ore e ritornare nella stessa zona del giorno prima (in verita’ un po’ piu’ a sud), per partecipare al Rockman x-tri (versione corta). La partenza avveniva al Vaal Dam, il lago artificiale creato con una diga. Probabilmente mi sarei ritrovato a nuotare nel mio stesso piscio del giorno prima fatto nel fiume.
Rockman Ultra!
Lo scorso anno, durante la prima edizione, mi ero classificato clamorasamente secondo nella mia categoria, ma sapevo gia’ che stavolta sarebbe stato quasi impossibile. Il parco atleti era cresciuto, e grazie all’arrivo di sponsor importanti, aveva attirato anche i professionisti alla ricerca di risultati prima della pausa natalizia.
Il percorso era diverso, piu’ lungo nella sezione mountain bike (da 13 a 20km) e in quella di corsa campestre (da 3 a 5km). Senza fango ma con rocce e sabbia. Non so quale convenga.
Tutto pronto
Dopo una sezione a nuoto discreta (ho lottato per 300 metri per farmi largo), arrivavo all’area di transizione per iniziare il percorso con la bici e cosa non trovavo? La mia fidata MTB. Una ragazza, probabilmente frastornata dopo aver nuotato lenta come me, aveva per caso scambiato la mia bici, vecchia, blue e nera, con dimensioni maschili, con la sua, nuovissima, bianca e blu, decisamente femminile. Fortunatamente era 10 metri davanti a me e sono riuscito a fermarla in tempo…
La partenza della gara Ultra
Durante i 20km intorno al lago riuscivo a superare un po’ di atleti, cercando di conservare energie per la corsa finale. I 5km di corsa campestre erano decisivi per una classifica decente, e riuscivo a superare praticamente tutti quelli che erano arrivati alla seconda zona di transizione 5 minuti prima di me.
Un altro triathlon completato
Arrivavo alla fine 71esimo, 13esimo di categoria, un risultato discreto nonostante la mancanza di allenamento specifico!