Cinquanta chilometri e la gioia di un blocco di ghiaccio

Siete a Milano. E volete andare a Bergamo. Avete a disposizione la macchina, il treno, pure la bici. Eppure decidete di correre da una citta’ all’altra. In estate. Quando fa caldo e la pelle brucia e non piove mai.

Ho appena finito la mia prima 50km. La city2city. Da Pretoria fino a Johannesburg, una lunghissima linea retta che ho completato da punto A (Centurion Gautrain Station) fino al punto B (James Ethel Grey Park) in 5 ore e 24 minuti circa.

Sono distrutto, ma non tanto quanto maratone precedenti. Non sapendo come gestire 50km, e con una partita di calcio (persa 0-1) meno di 24 ore prima nelle gambe, ho deciso semplicemente di prendermela con calma tentando di mantenere un’andatura rilassata, circa 6 minuti per ogni chilometro. Pretoria di trova a 1200 s.l.m., Johannesburg a 1700.

In pratica una corsa fatta di lunghissime salite e rapide discese ogni volta che il percoso richiedeva di passare sopra l’autostrada.

Due foto alla partenza:

City2city

Le mia gambe pronte e fasciate

City2city

Tutti felici prima di soffrire…

I primi 35km sono stati abbastanza tranquilli, ma il caldo (il sole continuava a battere solo sulla parte sinistra del corpo, visto che correvo verso Sud) ha iniziato lentamente a cucinarmi. Per fortuna l’organizzazione era splendida, con, soprattutto negli ultimi, durissimi, 15km, numerose stazioni dove ho trovato acqua, coca, frutta e ghiaccio per massaggiare i muscoli.

Al chilometro 40 ero vicino ad avere i crampi, che volevo evitare (martedi’ sera gioco ancora l’ennesimo recupero di campionato e ultima partita stagionale!), quando da una casa sul percorso e’ uscita una big mama (probabilmente la colf di qualche casa) che, con in mano un blocco di ghiaccio, ha iniziato a massaggiare i corridori a pezzi. Quello e’ stato l’unico momento in cui ho sofferto davvero, ma il ghiaccio sui muscoli mi e’ servito a farmi andare avanti i 10 km finali.

L’arrivo come al solito mi ha visto fare uno sprint folle negli ultimi 200 metri, battendo una decina di corridori ormai veloci quanto mia nonna, e, dopo aver preso la medaglia, mi sono trascinato al tendone dei massaggiatori dove per 30 minuti si sono presi cura dei miei muscoli a pezzi…

Foto ne ho fatte poche (aspettero’ lo foto ufficiali), pero’ runkeeper su iphone stavolta e’ durata praticamente l’intero percorso, e quindi qui sotto potete vedere le caratteristiche della gara:

(I dettagli complete come al solito qui)

City2city Ultra Marathon

Taste of Joburg Show

Se c’e’ un reality show che guardo volentieri in televisione, quello e’ sicuramente Masterchef Australia. Divertente, con atteggiamenti tipicamenti australiani (a differenza dei numerosi show simili americani / inglesi sono ben pochi i partecipanti bastardi che vogliono solo vincere a tutti i cosit), dove il talento aiuta a vincere, e non dosi di fortuna o votazioni del pubblico.

Qui in Sudafrica lo show, giunto alla seconda edizione (in Australia e’ finita la terza, ed e’ stato ancora un successo clamoroso, tanto da dover spostare un’importante tribuna elettorale perche’ altrimenti nessuno l’avrebbe guardata), e’ stato un successo clamoroso, e ha spinto numerose persone a tentare di migliorarsi in cucina.

Con l’arrivo in citta’ dello show itinerante “Taste of Joburg” e grazie a due biglietti vinti in una competizione locale, venerdi’ sera ho portato Lindsey a Monte Casino (una specie di casino / centro commerciale ispirato a Firenze, ovvero l’immagine migliore che gli stranieri hanno dell’Italia).

L’idea era semplice: tentare di assaggiare piatti insoliti e comprare quello che non riusciamo a procurarci al normale supermercato. E la missione e’ stata compiuta in maniera grandiosa. Ho trovato un polacco simpaticissimo che importa il salame (cacciatora, romano, milano, schiacciata etc…) dall’Italia, e vende anche prosciutti e salsiccie polacche.

In pratica la persona ideale per uno come me. Dopo aver parlato per un dieci minuti in polacco davanti Lindsey (che non mi sente mai usare la mia seconda lingua), mi ha dato dell’eccelente coppa a meta’ prezzo, e altri salami.

Tanto per capire quello che abbiamo mangiato, ecco una bella carrellata fotografica:

Macaroons!

Macaroons in quantita’!

 

Delicious little macaroons

mmh…

Pork Belly

Pork belly (pancia di maiale) con lenticchie in salsa asiatica

Lemon Tart Brulee with Ice Cream

Tortina al limone brulee, con gelato di rose

Honey/Rosmarin Ice Cream

Gelato al rosmarino e miele, con spumone cubico fatto a mano

Great idea for fudge

Fudge con cioccolato bianco e peperoncino

Coffe timeCaffe’ etiope

La qualita’ del cibo e’ stata fantastica, anche se le porzioni non erano poi questo granche’. Ma immagino che se servissero porzioni maggiori uno poi non riuscirebbe ad assaggiare in 10-20 posti diversi…

Io intanto mi sono dato da fare a mangiare zuccheri in vista della 50km di Domenica…

 

Orto, versione 3.0

Con l’arrivo della primavera (o meglio estate), come ogni anno dal 2009 a questa parte ho deciso di rifare l’orto.

Se il primo tentativo di due anni fa era andato abbastanza bene, tanto da portarmi ad espanderlo l’anno successivo, questa stagione ho deciso di cambiare completamente.

L’anno scorso l’orto era un po’ troppo grande per gestirlo nel tempo libero, e con l’arrivo di altri tre cani (i due di Kirsten e Andy, che vivono ancora qui, e Benji), proteggerlo era diventato impossibile. Cosi’ stavolta ho ridotto le dimensioni e alzato una staccionata di bamboo per evitare che i cani andassero a cagarci o scavare.

Inoltre Lindsey stavolta ha deciso di partecipare alla costruzione, piu’ che altro decidendo di aggiungere elementi decorativi che prima non c’erano (sono un maschio, e vedo solo l’utilita’ in quello che faccio, non la bellezza).

Il risultato finale?

Sono passato dal rasare al suolo l’orto 2.0:

Vegetable garden version 3.0 !

Il vecchio giardino

E, dopo un mese di duro lavoro (praticamente solo qualche ora nel weekend), ho finito l’orto versione 3.0:

Vegetable garden version 3.0 !

Il nuovo giardino

Vegetable garden version 3.0 !

Olaf contadino

Gia che c’ero, con dei vecchi pezzi di legno e due ante della vecchia cucina, mi sono costruito una mini serra con material riciclato:

Vegetable garden version 3.0 !

Vegetable garden version 3.0 !

Vegetable garden version 3.0 !

Ora devo solo iniziare a piantare pomodori, lettuga, carote e tutta la verdura che qui mangio in quantita’ industriale…

10 anni, una foto (ciao Italia)

10 anni fa, quando le torri a New Tork crollavano, io manco me ne accorgevo. Mentre il mondo di colpo diventava molto meno innocente e molto piu’ bastardo, io stavo accompagnando Gualtiero in stazione per salutarlo, dopo una serata di addii, alcool e abbracci.

Il giorno prima (il 10 Settembre), scattavo questa foto:

10 years ago

Il giorno dopo, il 12 settembre, partivo per Londra.

L’11 settembre mi ero svegliato con un mal di testa tremendo. Troppo vino, troppi alcolici, troppo cibo, troppo tutto. Guardate quella foto li’ sopra: vedo Paolo, ora padre di tre figli (e sposato), vedo Mera coi capelli normali (sposato), vedo Davide coi capelli alla Gesu’ Cristo, prima di decidere di andare a militare, finire il servizio, prendere la laurea e rientrare nell’esercito che lo ha portato in Afghanistan l’anno scorso.

Vedo Gualtiero sorridere (non ci vuole molto, basta del vino!). Vedo Beppe (pre-Claudia e Alice). Davanti al frigo, molto piu’ piccolo di quello attuale, c’e’ Massi, con la fiamma di allora. Poi Marco, che l’anno dopo sarebbe venuto a trovarmi a Londra per provare a fare la stessa cosa.

Marzia, la padrona di allora del Texas Pub, guarda verso la macchina fotografica (una Kodak a 2 megapixel costata 600.000 lire su ibazar, l’ebay italiano di allora!). Mattia (Pucc), come al solito ignora tutto e offre la sua crapa lucida all’obiettivo.

Mia mamma (quando ancora viveva sotto lo stesso tetto di mio padre), e’ indaffarata in cucina.

Mi sarebbe piaciuto poter allargare la foto e includere anche Olga, settimane prima di iniziare la sua carriere decenalle di barista, e Luca, il suo ragazzo di allora. Mio padre? Fuori con Bart a darsi da fare sul barbecue.

Sono passati 10 anni signori. Tutti si ricordano dov’erano il 9/11, io mi ricordo il giorno prima, e quello dopo. La magnitudine dell’evento non mi avrebbe colpito per settimane, grazie al silenzio stampa di giornali scritti in una lingua che capivo a malapena.

Negli anni successivi (londinesi) avrei riallacciato rapporti con persone che in quella foto mancavano per stupide incomprensioni, e aggiunto altri amici. Qualche anno piu’ tardi, sarei partito per una destinazione ancora piu’ lontana, moltiplicando le distanze e le difficolta’ di tenersi in contatto. Nel 2017 festeggero’ i 10 anni nel terzo mondo. Ma anche 16 lontani dal mio paese natio… (che, anche se sta andando leggermente in merda, continuo a voler bene)

Mi piacerebbe passare 10 minuti con l’Olaf di allora, che aveva capelli decolorati e indossava una maglietta dei Limp Bizkit, poi diventata pigiama qualche anno piu’ tardi. Ma non credo che avrebbe tempo per me, l’Olaf del 2001 semplicemente guarderebbe il futuro con un bicchierozzo di vino in mano perche’, 10 anni fa, tutto era possibile.

10 years ago
Qui sopra, Olaf, versione 2011

Tempo di record (un’altra volta!)

Questo 2011 continua a darmi sorprese sportive. Nonostante un campionato in cui non sto lottando ormai per niente (siamo salvi da tempo), ho riscoperto il gusto del goal durante tutto l’anno, e ci sono ancora 6-7 partite dei due campionati cui faccio parte prima di chiudere i conti.

Ma le maggiori sorprese quest’anno stanno arrivando dalla corsa. A inizio anno volevo correre la Two Ocean (la mia prima ultramaratona) nel periodo pasquale, e, nonostante sia riuscito ad ottenere un numero per correre (il numero di posti disponibili e’ limitato) non sono riuscito a trovare un aereo economico in tempo per partecipare.

Perso il primo obiettivo stagionale, ho deciso di continuare a correre e partecipare a gare ed iscrivermi ad un’altra ultra maratona il 18 settembre: la City 2 City Marathon (da Pretoria a Johannesburg, 50km circa).

Sto continuando ad allenarmi e i risultati si vedono: per la terza volta quest’anno ho migliorato il mio personale che non riuscivo a battere dal lontano 2004 e, grazie ad un percorso piatto sulle piste d’atteraggio dell’aviazione militare di Pretoria, sono riuscito ad abbattere un altro muro, quello dei 44 minuti! (dopo aver battuto quello dei 45 a Maggio)

Finalmente Curtis si e’ deciso a venire a correre con me per prepararsi per la 94.7km di Novembre in bici, e ha finito in un ottimo 54 e qualcosa. Jill invece ha sofferto ma da tempo corre infortunata.

Trovate come al solito le statistiche (altitudine, percorso etc..) della gara qui: http://runkeeper.com/user/olafek/activity/50551993 , mentre le foto le potete vedere qui sotto:

Spirit of flight race 2011

Con la mia medaglia

Spirit of flight race 2011

Dettagli della medaglia

Spirit of flight race 2011

Un aereo di fianco alla partenza

Spirit of flight race 2011

Il giudice di gara seguiva i corridori con quella macchina…