Dopo 4 edizioni passate a percorrere i circa 95km della Momentum Cycle Challenge (la seconda gara ciclista con piu’ partecipanti al mondo, dopo la Cape Argos in Cape Town, sempre in Sudafrica) con una mountain bike adattata , quest’anno io e Curtis abbiamo deciso di cercare di migliorare il nostro tempo (intorno alle 4 ore e mezza) utilizzando una bicicletta da corsa.
La mia nuova bici, pronta per dominare la strada
Mentre Curtis si faceva prestare la sua da un amico che quest’anno decideva di non partecipare, io prendevo la via opposta, comprandone una di seconda mano su gumtree.
Comprare una bici nuova mi sarebbe costato troppo (una bici da corsa decente costa intorno ai 15000 rand, circa 1100 euro), ma fortunatamente ne trovavo una a buon mercato (a 2500 rand, 200 euro o poco meno) che dovevo semplicemente configurare per adattarla al mio modo di pedalare.
Con poche decine di chilometri di allenamento, ci presentavamo alla partenza di mattina presto, verso le 8.
Alle 8.50 il nostro gruppo finalmente partiva (il primo gruppo era partito alle 5.30, potete immaginare quante persone partecipavano – circa 20.000) sotto un sole cocente.
Tutto pronto!
Con Curtis
In attesa della partenza…
La nostra velocita’ era immediatamente piu’ elevata rispetto agli anni passati (vorrei vedere) ma il sellino da corsa dava presto fastidio ad entrambi, visto che avevamo sottovalutato l’importanza di non comprarne uno decente.
Curtis (sulla sinistra) scatta
Il passaggio sul Mandela Bridge
Dopo una prima parte abbastanza veloce, che attraversava una Johannesburg chiusa per il traffico (succede solo una volta all’anno) e poi la zona ovest della citta’ (con discese spericolate in cui toccavamo quasi i 70km all’ora) arrivavamo prima del solito sulla brutale N4, il lungo pezzo di autostrada in costante salita in cui passavamo una 20ina di chilometri sotto il sole, con un asfalto che quasi si scioglieva, e con un caldissimo vento che – ovviamente – soffiava in senso contrario).
Eccomi in azione
Su lunghe salite come queste avevo nostalgia della mountain bike, che possiede una terza ruota dentata (la piu’ piccola) che permette di salire con pedalate leggere (e aiuta ad avere piu’ controllo sui classici percorsi da mountain bike). Invece sulle bici da corsa ci sono di solito solo due ruote dentate, e una volta azionato il deragliatore per portare la catena su quella piu’ piccola, bisogna alzare il culo e spingere sui pedali.
Una volta detto addio alla N4 (in cui la maggiore parte dei partecipanti si ritira, se non si sono distrutti cadendo sulle discese precedenti…) spingevamo sui saliscendi finali e arrivavamo insieme all’ultima curva, dove l’accordo era di fare uno sprint da Giro d’Italia. Sprint che vincevo senza problemi, arrivando davati a Curtis per la quinta volta in cinque edizioni.
Una lunghissima salita
Dopo aver preso la medaglia e aver speso una buona mezz’ora nel centro massaggi (purtroppo nonostante la presenza dell’80% di donne entrambi finivamo ad essere messi a posto da fisioterapisti maschi…), salutavamo la Waterfall Estate, dove ogni anno la gare termina, per andare a bere birra e mangiare ali di pollo al poco distante Hooters locale, e festeggiare il tempo finale. Con 3 ore e 46 minuti avevamo distrutto il nostro record personale di quasi 45 minuti!
Un’altra medaglia
Il centro massaggi
Dettagliate info sulla gara le trovate qui: http://connect.garmin.com/activity/405364868
Le varie foto scattate durante la gara (in attesa di quelle ufficiali) le trovate qui: http://www.flickr.com/photos/olafmeister/sets/72157637798602183/