Stralci di una settimana italiana – 2: Alice

Finalmente ho visto Alice. Nata qualche mese fa (a capodanno Claudia era ancora incinta) mentre io ero tornato in Sudafrica, l’avevo vista solo tramite le foto messe online dal mio storico amic, nonche’ testimone di nozze africano, compagno di elementari, fan di Non e’ la Rai e un sacco di altri programmi / cartoni visti insieme e mia ala sinistra preferita durante gli anni dell’Oratorio e Canegrate Calcio: Beppe.

Non sono uno di quelli che sono a suo agio in compagnia di esseri incapaci di parlare e per nulla indipendenti (come credo nessuno uomo fino a quando diventa padre), senza contare che di solito fare foto ai bambini e’ come fare le foto ai cani: non si fermano mai e non guardano mai la macchina fotografica.

Invece Alice e’ diversa. Guardando le centinaia di foto che Beppe mi ha fatto vedere, e scorrendole in sequenza, si puo’ facilmente notare come Zoolander sia la sua ispirazione: la capacita’ di mettersi in posa appena vede qualcuno che le sta facendo una foto e’ davvero incredibile!

Alcuni dicono che assomiglia a Beppe, anche se con quei capelli, occhi e mancanza di mignoli storti come il padre io sinceramente di somiglianza non ne vedo per niente…

Comunque complimenti ad entrambi (soprattutto la mamma) per una splendida figlia!

Claudia and Alice

Alice and Beppe

Beppe's daughter: Alice!

Stralci di una settimana italiana – 1: Monaco

Nel 2005 mi ero comprato uno smoking (o tuxedo) perche’ avevo sempre voluto assomigliare a James Bond. (di quale altra ragione uno ha bisogno?)
Avevo trovato un’offerta da un sarto e me lo ero fatto fare su misura, per il modico costo di 350 sterline di allora (quando la sterlina era potente…bei ricordi!).

Da allora, complice l’assenza di matrimoni in cui il dressing code prevedeva Smoking/Tuxedo/James Bond Style, in 5 anni lo avevo utilizzato la bellezza di 2 volte. Una per andare a teatro a Londra e un’altra per una festa casalinga.

A differenza di altri capi, questo me lo ero portato fino in Sudafrica, sperando nell’evento che mi obbligasse ad indossarlo.
Purtroppo, essendo uno smoking europeo, il materiale era troppo pesante per pensare di vestirmi in quel modo in almeno 11 mesi dell’anno.
Senza contare che a Lindsey il mio papillon (bow tie o cravattino) non piaceva per niente, nonostante avessi impiegato una settimana per imparare a fare il nodo, soltanto per avere una scusa per toglierselo e farlo penzolare come Daniel Craig insegna in Casino Royale (senza la pistola, purtroppo).

Quando l’invito di Anna per il suo matrimonio con Petere mi era arrivato in posta, avevo subito capito che questa era finalmente l’occasione giusta. Sull’invito c’era scritto: "dresscode: black tie / Bond Girl" e l’intera grafica dell’evento era dedicata a 007 (di cui immagino Peter sia un grande fan).

Cosi’, dopo aver trovato un biglietto, aver salutato Lindsey (costretta a casa per vari motivi) ed essere atterrato in Italia, dopo pochi giorni mi sono trovato sulla Bond-Car di mia sorella (una Chevrolet Matiz dall’incredibile potenza e capacita’ di volare in curca) destinazione Monaco, Francia per una 24 ore dedicata al matrimonio della nostra carissima amica.

Cosa dire dell’intera esperienza ora che sono tornato in Sudafrica e il mio smoking (e papillon) sono tornati in archivio? Che e’ stata fantastica.

Anna era raggiante nel suo vestito da sposa, e con Peter, arrivato con la sua Jagaur d’annata (1961), componevano un’ottima coppia.
Il matrimonio era stato celebrato sulla rocca, dalle parti di Monaco Ville o come cavolo si chiama (insomma, quella parte di Monaco vecchia che sovrasta la citta’ dove tutti i turisti devono prendere 3-4 ascensori per arrivarci). La maggior parte dei turisti curiosi facevano foto a questo strano gruppo di Italiani, Polacchi e Inglesi giunti per l’occasione fino in Francia mostrando ai francesi come ci si veste quando il tema e’ 007 (ok, non tutti!).

Il ricevimento invece si era svolto su uno yacht a 4 piani si svariati metri (30?) , ormeggiato sul molo, di fianco ad altri yacht abbastanza imponenti. Tutto mentre turisti ci facevano le foto da angoli impossibili e mentre io mi immedesimavo nell’atmosfera VIP salutando i comuni mortali e lamentandomi dell’intrusione alla privacy…

Scrivere altro e’ inutile quando le foto mostrano tutto:

Looking cool
Aspettando la cerimonia

Walking in Monaco
Mia sorella a passeggio per Monaco

The groom and bride arrive
Anna e Peter arrivano

Anna walks toward the city hall
La raggiante sposa

With my sister
Con Olga

My sister and I
Sullo yacht

Anna and Olga
Anna e Olga

Here we go! Gazpacho straight up!
Shooter di… zuppa di pomodoro fredda! (non scherzo)

Anna cleaning my nostril
Io con Anna

Dancing time
Peter e Anna ballano

Olaf and Anna
Ancora con Anna

Olga had enough champagne
Olga alla fine della serata

(tutte le altre foto sono qui invece)

Il mezzo miracolo

Scrivo e sono in Italia. Dopo un viaggio praticamente perfetto (era il primo viaggio del mastodontico A380 della Lufthansa, e hanno fatto festa a bordo in un aereo mezzo vuoto, dove finalmente mi sono potuto godere 4 film ad una risoluzione simile ai dvd e non a quella pessima dei soliti aerei….) sono atterrato, ho mangiato e mi sono fatto trasportare qui a Canegrate.

Sabato scorso, in una partita da vincere contro una squadra capace di battere 14 (quattordici) a zero la stessa squadra contro cui noi abbiamo fatto fatica a vincere 3-1, il tanto atteso miracolo hollywoodiano e’ durato 85 minuti.
Circondato da 8 giocatori che quest’anno hanno a malapena visto il campo da calcio, con soli 3 titolari della squadra campione di lega, siamo andati avanti 2-0 e ci siamo rimasti fino a 5 minuti dalla fine.

Purtroppo il sogno di qualificarsi direttamente e’ durato fino ai minuti di recupero, quando lo Sporting e’ riuscito a segnare 2 goal di dubbia fattura…

La sorpresa pero’ e’ stata la telefonata in Italia del nostro dirigente che mi diceva a che ora incontrarsi questo Sabato. A quanto pare siamo riusciti a qualificarci come migliori terzi ed essere ripescati, modello Italia 1982 e 1994.

Peccato che questo Sabato, il capitano della squadra sara’ in Europa ad un matrimonio a Montecarlo…

Serve un po’ di pioggia

Fires in Johannesburg

Ormai non piove da maggio. L’ultima pioggia e’ quella che mi ha travolto quando sono andato a Cape Town, nel Western Cape (dove l’inverno, a differenza del Gauteng, e’ bagnato) per vedere l’Italia infilare la prima figura di merda dei mondiali.

La foto qui sopra e’ stata scattata pochi giorni fa, a 30 metri da casa mia…ormai tutto e’ cosi’ secco che basta pochissimo per bruciare colline e prati…

Scioperi sudafricani

Il diritto di sciopero e’ sempre un argomento delicato. Troppe volte viene strumentalizzato da partiti politici, utilizzando migliaia di lavoratori giusto per spingere questo o quel governo a cedere e rivelarsi deboli.
Sinceramente io non lo capisco. Non ti piace il lavoro che hai scelto? (sapendo benissimo orari e paghe, per quanto basse). Licenziati e trovatetene un altro.

Ormai da tre settimane in Sudafrica insegnanti e infermieri stanno facendo sciopero. Il motivo? Vogliono un incremento di circa il 10% (il governo mi sembra voglia offrire un massimo di 7%) e 1000 rand verso Housing Benefits (ovvero il pagamento della casa).

Entrambe le due categorie sono sempre state considerate "vocazioni" e di solito che fa l’insegnante o l’infermiere svogle quel mestiere per fini molto piu’ nobili che ad esempio gente come me che lavoro solo e soltanto per essere pagata il piu’ possibile. Sai benissimo quello che ottieni andando a fare quel lavoro, e per anni nessuna delle due categorie ha mai fatto scioperi di questo tipo.

Il problema pero’ e’ essenzialmente politico. Molti degli scioperanti erano felici di ottenere quello che il governo offriva (dopotutto la maggior parte del personale nero in ospedali e scuole vive in baraccopoli e i 1000 rand che normalmente andrebbero verso il mutuo della casa, pagate dallo stato, finirebbero direttamente in tasca loro), ma COSATU (l’equivalente del famoso trio CGl-CISL-UIL italiano) ha deciso di andare contro Zuma e suo governo per fargli perdere potere e potere portare alle prossime elezioni un candidato scelto tra le loro file.

COSATU cosi’ costringe i lavoratori a continuare lo sciopero, creando problemi futuri (una generazione di studenti che nel momento decisivo dell’anno, durante gli esami, si trova senza insegnanti) e presenti (fanno picchetto davanti agli ospedali bloccando l’ingresso dei visitatori che tentano di portare via ammalati e bambini da ospedali desolati, lasciando dietro ormai decine di morti….).

L’ANC, che era riuscito a spodestare il presidente precedente, Mbeki, grazie all’aiuto della micidiale ANC Youth League guidata dal futuro Mugabe (Julius Malema, cui soluzioni per un governo migliore sono simile a quelle attuata dallo Zimbabwe 20 anni fa, con i risultati sotto gli occhi di tutto) e di COSATU, ora si trova improvvisamente nella posizione piu’ devole.
Tutte e tre le fazioni si presenteranno alla solita riunione annuale a Polokwane (dove si fanno e disfano i poteri in mano ai neri) ognuna con a capo un candidato diverso.

Chi se la ride sara’ probabilmente l’ID di Helen Zille, governante della regione del Western Cape (Cape Town), una delle poche regioni che hanno standard decenti di vita e meno criminalita’ rispetto al resto della nazione. Accusata da Malema di essere una brutta bianca razzista, rischia di trovare simpatia da quella parte di neri ormai stufi della terribile direzione che l’ANC sta prendendo.

E io? Leggo e non mi stupisco. Ma sono piu’ affranto dalla sconfitta per uno a zero (goal a 5 minuti dalla fine) maturato dopo una partita in cui abbiamo semplicemente tirato su le barricate come nemmeno la pessima Inter di Cuper di inizio millennio…