Settimane nere

E cosi’ il mio solito Novembre sportivo e’ finito. Della gara di Mountain Bike completata con Lindsey ne ho parlato qualche settimana fa.

Adesso mi ritrovo ad analizzare i soliti due eventi che fanno parte dell’atipico Duathlon di Johannesburg: la Momentum Cycle Challenge (94.7 km di bici) e la RAC Tough One (32km di corsa).

Negli ultimi 3 anni ero riuscito ad ogni edizione a migliorare il mio tempo, e le mie prestazioni. Quest’anno, per ragioni totalmente diverse, ho finito con risultati pessimi.

La cycle challenge non era partita troppo bene. Dopo 5 anni ero finalmente riuscito a scalare le classifiche e riuscire ad ottenere un ottimo gruppo che partiva alle 7.07 (rispetto alle 8-9 degli anni scorsi). Ma il sogno di partire cosi’ presto (e finire prima che il sole iniziasse a spaccarmi) si schiantava contro il traffico provocato dalla nuova zona di partenza della gara. Io e Curtis arrivavamo all’uscita dell’autostrada poco prima delle 6, ma per percorrere i 10km finali ci mettavamo 3 ore. E cosi’ partivamo alle 9.30, insieme ad un sacco di Mountain Bike, alle squadre che rappresentavano qualche organo di beneficenza, e troppe persone che non avrebbero finito la gara.

The insane traffic to get to the parking

 

Il traffico all’uscita dell’autostrada alle 6 di mattina

La partenza era piu’ lenta del solito per via di una lunga salita posizionata dopo la prima curva. Io provavo ad accelerare ma ben presto mi accorgevo che il mio solito compagno di gara, Curtis, non riusciva a starmi dietro. In teoria non avrebbe dovuto partecipare per via di un’influenza durata troppo a lungo che non gli ha permesso di allenarsi. In pratica non voleva lasciarmi finire la gara da solo.

10 seconds to go!

 

Pochi secondi prima della partenza

Dopo una ventina di chilometri iniziava poi a soffrire un dolore alla spalle per via di una posizione sulla bici non proprio perfetta. E cosi’ il resto della gara proseguiva alla stessa maniera: insieme sulle sezioni piatte, poi ci separavamo sulle salite e io lo aspettavo. Senza contare gli stop durante il percorso dai vari fisioterapisti per provare a mettere a posto la spalla.

Some laughs at the start

 

Curtis alla ricerca di supporto

On the mandela bridge

 

Sul Mandela Bridge|

Lo so, avrei potuto partire e lasciarlo indietro. Dopotutto 90km da soli li avevo fatti durante la gara di Durban. Ma la 94.7 e’ un po’ una tradizione, e cosi’ continuavo con lui fino alle fine. Non sia mai che poi l’anno prossimo sia io quello coi dolori…

A physio break

 

Una delle necessarie pause per Curtis

Il percorso finiva nella stessa maniera in cui iniziava: con un salita. Cosi’ decidevo di lasciare Curtis indietro negli ultimi 2km e arrivavo con un tempo quasi superiore di un’ora rispetto allo scorso anno. Curtis arrivava 12 minuti dopo, per poi passare il resto del tempo nella tenda dei massaggi (gratis)…

Attacking on the hills

 

L’attacco in salita

Curtis requires another massage

 

Curtis dopo la gara

At least we got the medal!

 

Un sorriso finale

La settimana dopo, toccava invece ad Andy a venire a correre con me.

La Tough One, una delle gare non-ultra piu’ dura in Sudafrica, iniziava alle 6 di mattina sotto un sacco di nuvole. Lasciavo indietro Andy dopo 5km e provavo ad accelerare per tenere la media dello scorso anno.
Purtroppo, la mancanza di allenamento su strada (quest’anno mi sono dedicato piu’ al nuoto e al ciclismo che alla corsa), e i chili di troppo che mi portavo dietro mi facevano rallentare prima della terribile sezione di salite. La pioggia, fino a quel momento leggere, si trasformava in diluvio, e mi ritrovavo a rallentare sulle pericolose discese e non avere abbastanza spinta per la salite, dopo essere caduto sul culo intorno al 20esimo chilometro.

Running in the rain

 

Tentando di non cadere sulle lunghissime discese iniziali

Still fresh on a hill

 

Dopo 20 km…

L’obiettivo era finire la gara (non esiste che mi arrenda!). Dopo 3 ore e 19 minuti (26 minuti piu’ delle scorso anno, ma qualche minuto meglio del 2012 e 2011!) arrivavo al traguardo, stremato e bagnato. Aspettavo Andy per altri 40 minuti e poi, una volta arrivato, lo prendevo e ci buttavamo in macchina, guidando sotto l’acquazzone con le nostre medaglie.

Stanchi, delusi e doloranti. Sara’ per il 2015!

Running in the rain

 

L’arrivo sotto la pioggia

Another duathlon completed!

 

Altre due medaglie

Tutte le foto della 94.7 le trovate qui: https://www.flickr.com/photos/olafmeister/sets/72157646942225284/

I dettagli della gara di bici invece sono qui: http://connect.garmin.com/modern/activity/634148500

Mentre della gara di corsa sono qui: http://connect.garmin.com/modern/activity/638133973