Due modi differenti di vivere il weekend

Ricevere il premio di man of the match dopo una sconfitta in casa contro i primi in classifica, dopo aver dominato per 90 minuti, e’ una magra consolazione. Continuare a giocare infortunato invece e’ un fastidio continuo.

Fortunatamente dopo il primo turno di coppa di lega (domani sera) e la trasferta di sabato prossimo (e speriamo di festeggiare il mio compleanno con una vittoria) per 2 settimane, grazie alla pausa pasquale, non ci saranno partite e dovrei riuscire a rimetteremi a posto.

Man of the match award
In posa con il trofeo

Sto ancora cercando di recuperare in tempo per la Two Oceans, la 56km che si svolgera’ proprio a Pasqua a Cape Town, ma ora come ora non so quali siano le mie possibilita’ di essere alla partenza.

Ogni tanto invidio Lindsey, che, mentre io sbuffo durante la settimana e gioco e corro mezzo morto durante il weekend, puo’ semplicamente stare a letto circondata dai cani:

Lindsey and all the dogs!
E intanto tutti dormono…

Walkhaven con i cani e poi Glenburn Lodge con Lindsey

Come promesso nel post precedente, ora che internet e’ tornata a casa mia a pieno regime, ecco qualche foto del terzo anniversario.

Pomeriggio coi cani a Walkhaven:

Benji enjoying the drive
Eccolo qui, prima visita a Walkaven per Benji

Cucciola in the water
Cucciola in acqua

All the dogs in the little river
Riunione canina

The whole family
Fotoritratto di famiglia

Lindsey and I
Lindsey e io

Benji
Benji, fotografato da Kirsten

E poi 28 e 29 a Glenburn! (a 5 minuti da Walkhaven tra l’altro)

Back at Glenburn, like every year
Di ritorno a Glenburn, come ogni anno

3 years later...
3 anni fa eravamo nello stesso identico posto, soltanto vestiti piu’ eleganti

In the outside jacuzzi
Nella jacuzzi/grotta

Just like in Rome, 50bc
All’interno della spa, prima di ricevere ben 2 ore di massaggi

Pizza Party, la maniera migliore per consolarsi

Non e’ stato un weekend felicissimo. Dopo aver tagliato le palle a Benjy (ed avergli inserito il chip di riconoscimento) per la modica cifra di circa 100 euro, ho dovuto in rapida successione passare un weekend dove dall’Italia mi arrivavano notizie demoralizzanti (Italia ancora cucchiaio di legno, e Milan in rapida discesa), mentre qui si scatenava il diluvio universale.

Costretto a giocare, ancora infortunato, sotto una pioggia battente, la mia squadra e’ stata distrutta da 20 minuti di follia in cui la squadra avversaria (il Leeukop Prison…) ha segnato 5 goal, uno piu’ assurdo dell’altro. Il risultato finale e’ stato un 1-6 che e’ sempre difficile da digerire.

Per fortuna qui hanno deciso, probabilmente per tirarmi su il morale e anche perche’ in settimana accennavo ai 150 anni dell’unita’ d’Italia, di improvvisare un pizza party. E cosi’, dopo essere andato a comprare gli ingredienti base (mozzarella e non cheddar, prosciutto crudo tagliato fine e non quelle schifezze che vendono qui), Andy e Kirsten si sono dati da fare per organizzare un pranzo domenicale all’italiana.

Pizza Party
Andy prepare le pizze

Tirato fuori il vino rosso, selezionati i tipi di pizza (dopo aver rotto le palle ho convinto i sudafricani ad avere solo il 37% di pizza  con i loro pessimi ingredienti), ecco il risultato finale:

Pizza Party
Pizza numero 1: 50% prosciutto e pomodoro fresco, 50% pollo… (no comment)

Pizza Party
Pizza numero 2: 50% prosciutto cotto e funghi, 50% formaggio greco – feta, cotto e ANANAS! (no comment)

Pizza Party
Pizza numero 3: la pizza Olaf: 50% acciughe e capperi (con qualche oliva), 50% crudo e rucola

Pizza Party
Pizza numero 4: 50% prosciutto, funghi e pomodoro fresco, 50% funghi, feta e ananas (no comment)

Onore a Lindsey: ha rifiutato di mangiare la pizza con l’ananas (sua passione prima di incontrarmi), perche’, a quanto pare, non le piace piu’. Ormai ha capito che il prosciutto crudo (italiano) e’ mille volte meglio!

Gli alberi sorridono

Vivere in (sud)Africa ha i suoi vantaggi. Il clima e’ eccezionale – anche se la neve in Dicembre mi manchera’ sempre – e il prezzo dei prodotti locali o della vita in generale e’ accettabile. A Londra pagava d’affitto a Fulham (per condividere il mio splendido buco di 45 metri quadrati con un irlandese) piu’ o meno lo stesso di quello che pago qui in mutuo per la mia casa. Con il vantaggio di avere un giardino bello grosso dove posso tenere i tre cani a bada, e una piscina.

Pero’ ci sono anche svantaggi non da poco per chi come me vive e lavora su internet. I costi di connessione sono alti (la mia ADSL da 1Mb la pago circa 100 euro al mese!), e se voglio comprare qualsiasi tecnologia importata (dai televisori ad un computer fino a dvd o libri), pago sempre troppo.

Negli ultimi anni Amazon mi e’ venuta incontro grazie a prezzi ridicoli di libri e dvd sul mio account inglese. Anche aggiungendo 20 sterline di spedizione il costo totale del pacco veniva sempre di meno che non comprarlo qui nei negozi specializzati locali.

Mentre per i dvd non avevo troppa fretta ad aspettare quelle 2 settimane di spedizione, avevo invece problemi con i libri. Se vedo un nuovo libro che voglio leggere, lo voglio adesso, non tra 2 settimane. Se mi serve un manuale per lavoro, mi serve stasera, non tra 14 giorni.

E cosi’, complice anche la necessita’ di comprare un 5-6 manuali di quelli da 500 pagine l’uno (che poi saranno archiviati in meno di 6 mesi, visto che la tecnologia corre… poveri alberelli), ho deciso di fare un passo in avanti e ordinare l’Amazon Kindle.

Si’, avevo dubbi a proposito, ma poi durante una serata dalla cugina di Lindsey, avevo finalmente avuto occasione di collaudare il modello dell’anno scorso. Leggero, leggibile, e con una connessione 3g gratis che, oltre a collegarsi al negozio di Amazon, ti permette anche di usarlo come browser per emergenze (giusto nel caso che il mio iphone mi muoia mentre sono fuori).

Kindle in South Africa
L’accensione

Kindle in South Africa
Tocco di classe: manuale in carta riciclata

Ordinato qualche settimane fa, mi e’ arrivato esattamente 5 giorni dopo, via corriere.
Da allora sono passati una ventina di giorni in cui ho avuto occasione di collaudarlo come si deve.

Risultato? Fantastico.

E’ leggero, e’ super leggibile (la tecnologia e-ink e’ davvero ottima), non ha colori ma sinceramente chi se ne frega? Gli occhi, a differenza di letture su monitor o altri schermi LCD (tipo iphone, ipad o qualsiasi altro smartphone/tablet) non si stancano per niente. La batteria dura un mese. Un mostro.

Kindle in South Africa
Il browser

Ho caricato tutti i miei manuali (alcuni comprati, altri in formato PDF), e i libri che volevo rileggere da tempo, e ora il Kindle e’ diventato il mio compagno di lavoro e, mentre mi stravacco sulla poltrona, di svago.

Kindle in South Africa
Libri essenziali caricati!

Probabilmente continuero’ a comprare libri di carta (specialmente prime edizioni) dei miei autori preferiti, ma tutti quei manuali o altri libri economici finiranno indubbiamente dentro il mio nuovo giocattolo.
E intanto gli alberi sorridono.

Dopo quasi 10 anni…

…ho ufficialmente cambiato residenza.
Ora sono iscritto all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) Sudafricano per la prima volta nella mia vita.

Durante i precedenti 6 anni londinesi, avevo tentato ben 3 volte di iscrivermi ma le lunghissima code che sembravano apparire all’ambasciata ogni volta che provavo a consegnare i moduli mi avevano fatto perdere la speranza.

Settimana scorsa invece mi sono presentato all’appuntamento con la mia Ambasciata italiana a 20 minuti da casa mia a Johannesburg e in meno di 1 ora ero registrato. Immagino che il numero di italiani residenti nel terzo mondo non sia cosi’ eccessivo come a Londra.

Ora sono ufficialmente un emigrato e soprattutto potro’ tornare a votare, dopo un’assenza dai seggi secolare.
Devo ancora capire se le figure di merda a cui ho dovuto assistere dal vivo durante la Confederation Cup del 2009 e la Coppa del Mondo del 2010 mi hanno spinto a registrarmi residente di un paese lontano 10.000km dall’Italia…