All’inseguimento del ladro bastardo, a 5 metri dalla giustizia

Tra pochi giorni partiro’ per Londra per motivi di lavoro. Non che la cosa non mi dispiaccia (soprattutto se il biglietto senza scali mi e’ stato gentilmente offerto da un cliente), ma andare da solo, durante l’inverno, senza possibilita’ di una veloce rimpatriata italiana (parto domenica e torno giovedi’!) mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca.
Lasciare dietro l’estate e gli allenamenti per chiudermi 4 giorni in ufficio e passare il tempo in meeting senza troppa possibilita’ di cazzeggiare sicuramente non tira su il morale.

Per fortuna che per stare in contatto esistono gli smartphone. Con skype / facebook / viber / whatsapp (essenziale per comunicare con nokia / blackberry / android) installati sui cellulari, mandare foto e aggiornamenti  senza spendere troppo non e’ mai un problema.

Peccato che, al momento, Lindsey si ritrovi senza il mio vecchio (ma sempre validissimo, grazie alle scelte Apple di supportare modelli di 3 anni fa con l’ultimo aggiornamento) iphone 3GS, che purtroppo le e’ stato rubato mentre era al supermercato.

La storia:

Sabato scorso, mentre io mettevo a posto la casetta di legno dove tengo aggeggi sportivi e attrezzi, Lindsey se ne andava a fare spesa al supermercato qui vicino. Mentre faceva la coda per pagare e tornare a casa qualcuno la spintonava e,  dopo pochi istanti, si accorgeva che il telefono mancava dalla sua borsetta.

Risultato? Chiamata dal negozio verso casa mia. E da li’ partiva l’inseguimento. Il ladro, furbissimo, non spegneva il cellulare (convinto probabilmente che il proprietario, una volta accortosi del furto, avrebbe bloccato la SIM card), cosi’, grazie alla fantastica app installata per default sull’iphone (find my iphone), io potevo seguire gli spostamenti del ladro, che viaggiava verso l’autostrada.

Following the thief

Come spiare il ladro

Cosi’ ho iniziato a mandare messaggi direttamente sul cellulare, messaggi del tipo “So dove ti trovi” “hai appena svoltato” “ho chiamato la polizia” e cosi’ via.

Lindsey tornava a casa un po’ depressa e io la caricavo sulla macchina in direzione dell’ultimo posto dove il telefono ancora appariva acceso. Alla fine, prendendo una scorciatoia (il ladro aveva preso l’autostrada invece di andare nelle vie secondarie) arrivavamo a Sandton City, il maggiore centro commerciale di Sandton, la capitale degli affari sudafricana.

Purtroppo, nonostante i piu’/meno 5/10 metri di raggio del segnale, il ladro aveva parcheggiato in uno di quei parcheggi multipiano.
Cosi’ per 20 minuti mi sono fatto tutti i 5 piani, sfruttando la mappa sul mio iphone, per trovare sospetti. Alla fine avevo nella mia shortlist 3 macchine, parcheggiate su piani differenti. Tutte e tre avevano l’autista all’interno, tutti e tre aspettavano qualcuno.
Cosa fare? Accusare un nero (tutti e tre erano neri, tra cui una donna) di aver rubato il cellulare a mia moglie, prenderlo a cazzotti e poi scoprire che il telefono era sull’altro piano? Impossibile, sarei stato accusato di assalto con risvolti razzisti.

E cosi’ ho aspettato, con Lindsey fuori in macchina pronta per l’inseguimento finale. Poi… il segnale moriva.
Due delle tre macchine avevano lasciato il parcheggio mentre io sorvegliavo la terza macchina e probabilmente qualcuno era arrivato ed avevo spento il cellulare immediatamente.

Il ladro si trovava con un iphone bloccato (si puo’ in via remota) e con un messaggio per telefonarmi.
Da allora, nessuna notizia (mi arriverebbe una email appena torna online)
Vero, potrebbe averlo formattato una volta tornato a casa, oppure potrebbe averlo fatto a pezzi e buttato via. Ma anche formattato, una volta rivenduto e online, dovrei essere capace di ritrovare il segnale.

Io aspetto. Paziente. Pronto a scattare con i cani in macchina e partire all’assalto! (e in attesa di un update alla app ancora migliore: fare foto in remoto cosi’ la prossima volta non devo perdere tempo dietro a tre sospetti…)

Instagram, io e i cani e una mostra (Iphoneography SA 2012)

Instagram sul mio vecchio iphone 3gs me lo aveva installato Kirsten l’anno scorso, quando lei e Andy vivevano qui con noi.

Di app fotografiche sul mio smartphone ne avevo un po’, e tutte offrivano incredibili opzioni, ma il problema era cosa scegliere dopo aver scattato una foto.
Troppe scelte, troppo tempo perso.

Instagram invece mi e’ piaciuto fin da subito: la foto scattata era in formato quadrato, tipo Polaroid, e tutto quello che potevi selezionare era qualche filtro e un’opzione  di soft focus. Basta.

Scelto il filtro la foto andava direttamente sul tuo profile e, proprio come su facebook, se avevi amici anche loro potevano ammirare la tua creazione.
Tutto in meno di un minuto, upload compreso.
L’importante era cogliere l’attimo, e cercare di trovare un angolo particolare o qualcosa di curioso per il soggetto. 

Iphonegraphy 2012

Iphonegraphy 2012

Foto della mostra

Per le foto che di solito faccio, in giro e improvvisate, non mi e’ mai servita una SLR (le camere fotografiche giganti tipo Canon o Nikon), e pure la mia fidata Panasonic DMC (10x zoom ottico e GPS integrato!) da tempo non era piu’ compagna di tasca.
L’iphone, invece, lo tenevo sempre nei pantaloni, e dopo aver installato Instagram e’ praticamente diventato lo strumento con cui faccio piu’ foto (a meno di non dover fare foto dove uno zoom decente e’ necessario).
Ora Lindsey ha ottenuto il 3GS, mentre io ho fatto l’upgrade al 4S (foto migliorate con una qualita’ spaventosa rispetto a prima), ma entrambi continuiamo a divertirci con Instagram.

Non sono solo io che ho riscoperto il gusto delle belle foto con quella app.
Il successo di Instagram e’ stato clamoroso, e anche qui in Sudafrica (grazie all’introduzione di Instagram per Android l’anno scorso), la gente si e’ appassionata.

Marc Forrest, uno dei pochi blogger famosi in Sud Africa, ha colto il momento organizzando un semplice concorso per una mostra intitolata iphoneography SA: ogni utente poteva mandare 5 foto a testa, a patto che le foto siano state fatte con qualsiasi iphone e modificate usando solo le app disponibili sull’iphone stesso (alla fine l’80% delle persone ha usato Instragram, altre Snapseed, iPhoto, Camera+ o Photoshop Express)

Alla fine per la mostra di Johannesburg (l’altra era a Cape Town), circa 900 utenti hanno partecipato spedendo 5 foto a testa (4500 foto quindi). Tra queste circa 200 foto sono state selezionate come finaliste.

Immaginate la mia sorpresa quando ho ricevuto la email con l’invito per la mostra, visto che una delle mie foto e’ stata selezionata!

Iphonegraphy 2012

Io e Lindsey alla mostra

Iphonegraphy 2012

Pollo in salsa thai servito come uno shooter…

Cosi’, settimana scorsa, io e Lindsey siamo andati al gigantesco istore di Sandton dove tutto era stato organizzato alla perfezione: cibo (servito in micro porzioni un po’ troppo micro per i miei gusti, ma molto eleganti) e drinks gratis, musica dal vivo e foto appese dovunque.

La mia foto non e’ riuscita a vincere uno dei tre premi (tra l’altro tra le 200 foto selezionate almeno la meta’ erano favolose!) ma la soddisfazione e’ stata immensa, soprattutto perche’ bere gratis fa sempre piacere!

La mia foto selezionata e’ qui sotto, scattata contro lo specchio retrovisore interno mentre guidavo.
Stavo portando a spasso tutti i miei cani piu’ i due border collies della cugina di Lindsey, e questi avevano deciso di guardare in giro proprio mentre controllavo dietro:

Iphonegraphy 2012

Kentucky fried thief

Lunedi’ scorso, per la seconda volta in pochi giorni, mi sono ritrovato senza corrente.
Per chi come me lavora da casa e’ un po’ un disastro, una volta che l’UPS muore (giusto in tempo di spedire qualche email e mandare un “ci si vede online tra qualche ora” al mio ufficio londinese).

Ho provato a chiamare il customer service di City Power, ma dopo 10 minuti di attesa e senza nessun update sul loro sito capivo gia’ che il normale pessimo servizio di feedback sarebbe stato ancora peggiore, se possible.

Online tramite il portatile di emergenza e la connessione 3g dell’iphone, ho cercato un po’ d’informazioni online per sapere il motivo e avere qualche risposta su quando l’elettricita’ tornera’ in funzione.
Dopo tentativi falliti sui soliti siti mainstream sudafricani, ho provato con twitter, e dopo poche ricerche ho scoperto che l’hashtag #roodepoort (l’area in cui vivo) era in alto alle mie classifiche. Qualche click dopo ed ecco svelato il motivo: la substation di Roodepoort (a 10 minuti di qui) era in fiamme!

Tutta l’area (stiamo parlando di un’area abbastanza grossa) non aveva elettricita’. La gente non poteva fare benzina, tutte le luci del (di solito pessimo, immaginate cosi’) traffico erano spente e in lontananza sentivo gli allarmi delle case suonare.

Ma come cazzo fa una piccola centrale ad andare in fiamme, dopo che solo settimana scorsa dopo l’ennesimo blackout l’avevano riparata e rimessa a posto? Semplice, sempre su twitter noto un altro hashtag #kentuckyfriethief ed ecco la risposta: i soliti ladri di cavi di rame hanno provato a rubare direttamente dalla centrale.
Come al solito uno e’ stato folgorato e il corpo del ladro e stato trovato completamente carbonizzato, ancora attaccato al cavo (vivo, 83 KW a quanto pare!)  che ha provato a segare.

Qui in Sudafrica (ma anche in UK sta avvevendo, ultimamente) il furto di cavi di rame e’ un ottimo investimento ma ad altissimo rischio.
Esiste poca sicurezza intorno a cavi e tralicci (sarebbe impossible l’opposto!), ma c’e’ sempre il rischio di rimanere fulminati. Pensavo che qui succedesse soprattutto nelle zone piu’ povere o rurali, e invece qualcuno ha provato a rubare i cavi, alle 9 di mattina, in una delle stazioni piu’ usate della zona…

 

Vita morte e birra

A nessuno piacciono i funerali. Nonostante le promesse di una felice eternita’  in paradiso (anche se ad essere sempre felici non si finisce ad annoiarsi? Alti e bassi aiutano a far passare il tempo…senza contare la maggior parte delle persone con cui non vorresti proprio passare piu’ di 10 minuti e poi te li ritrovi li’ per sempre) la maggior parte dei partecipanti sono tristi, piangono o semplicemente tentano di isolarsi per giocare ad Angry Birds sul cellulare o leggere le ultime notizie.

Settimana scorsa e’ morta, dopo circa 2 anni in cui era sempre vicina alla fine, la nonna di Lindsey, Stella.

Aveva 79 anni, e due polmoni rovinati dal fumo. Smettere circa 10 anni fa non e’ servito a molto a quanto pare, visto che i polmoni da tempo non aiutavano la respirazione ed era constantemente collegata alla macchina dell’ossigeno.

Il funerale si e’ svolto di Lunedi’, intorno alle 10.30 di mattina.
In Italia, dove vige la tradizione di seppellire i morti al cimitero, dopo averli accompagnati (a piedi) per qualche chilometro sotto un solo cocente a 5 km/h tutti vestiti di nero, avrei provato a tirarmi fuori (lavoro, malattia etc..).

In Sudafrica invece le varie edi anglosassoni o evangeliche hanno tutte le stessa tradizione: 20 minuti in chiesa, poi carichi la salma sulla macchina e invece di seguirla, butti qualche fiore, saluti e vai a mangiare o a bere tutti insieme.
Invece di essere depressi per la perdita, si festeggia la vita di chi e’ appena morto.

Mentre la macchina delle pompe funebri sfrecciava in autostrada, in direzione crematorio (pochissimi cimiteri qui, tutti vengono di solito cremati, si salva spazio e soldi!), parenti, amici o conoscenti camminavano 5 minuti in direzione di una sala predisposta dalle stessa agenzie che si occupava di tutto.

Cosi’ invece di rosari e pianti vari, le bocche sono state riempite di cibo, ricordi e, in una stanza apposta, bevande alcoliche per chi voleva bere e brindare alla vita della nonna di Lindsey.

Quando un giorno moriro’ (inevitabile), ricordatevi questo: voglio un funerale dove la gente brindi e mangi alla mia (ormai inesistente) salute. Se possible, imbalsamatemi e incastrate quel fusto di birra tra le mia braccia, pronto ad offrirvi alcolici per un’ultima volta.

Spring day: felicita’ e’ fare sport e non indossare mutande.

E’ arrivata la primavera qui in Sudafrica.
Iniziata ufficialmente il primo di Settembre (Spring Day), si sentiva nell’aria da almeno 2 settimane.

Orma non piove da fine Maggio (tranne una strana nevicata qualche settimana fa)  e quando la pioggia arrivera’ segnera’ l’inizio dell’estate locale.
Di giorno fa sempre caldo (20-25 gradi di media), ma, a differenza dell’inverno, di sera la temperatura non crolla.
I cani non saltano piu’ sul letto durante la notte per scaldarsi tra me e Lindsey, e io ho gia’ assunto l’uniforme ufficiale estiva: canotta, pantaloncini e sandali.

Niente scarpe, calze e, se mi sento lazzarone di prima mattina, i boxer rimangono nell’armadio.

La stagione calcistica si sta avviando verso una conclusione non troppo esaltante, e ormai sto guardando oltre: alle gare di bicicletta, podismo e (si spera) triathlon che mi aspettano nei prossimi mesi in cui mi godro’ il clima africano.

Sabato, alla Spirit Of Flight (una delle mie 10km preferite, all’interno di una base aerea militare), ho completato il percorso in 44:36, il secondo miglior risultato personal di sempre.
Nel pomeriggio, invece, mi sono trovato a guidare circa 100km (50 andata/ritorno) per andare a giocare nel pessimo sud-est di Johannesburg, dove abbiamo perso 3-1 su un campo di patate…

I dettagli della gara sono su runkeeper: http://runkeeper.com/user/olafek/activity/114282684

Spirit of the flight 2012

Spirit of the flight 2012

Spirit of the flight 2012