Calcio in Sudafrica, ovvero imbecilli al potere.

No, non parlero’ necessariamente delle persone al top della SAFA (l’equivalente sudafricano della FIGC), che, nonostante un tesoro di 113 milioni di rand (circa 10 milioni di euro) ricevuto negli ultimi due anni dalla FIFA, dal cosidetto “Fifa World Cup Legacy Fund”, si ritrova in bancarotta.

I soldi (ce ne sono altri, ma la Fifa si riserva di rilasciarli solo per progetti ritenuti adeguati) servivano a stimolare la crescita di talenti locali, tramite miglioramento delle pessime infrastrutture calcistiche nelle zone piu’ degradate e il coinvolgimento di UEFA / FIFA per insegnare moderni metodi di allenamento ai vari allenatori.

Ovviamente, in puro stile africano, i soldi a quanto pare (stanno indagando), sono stati spesi in altre sezioni: BMW per i dirigenti, con autista incorporato (con la scusa che devono viaggiare spesso per incontrarsi in meeting, e non vogliono usare i pessimi trasporti pubblici), viaggi di lusso e altre spese ridicole (leggevo su un giornale locale di circa 2 milioni di rand impiegato per creare una cigar room…).

Potrei giustificare il tutto dicendo che troppo soldi danno alla testa di gente che e’ arrivata al potere relativamente da poco.
Ma la truppa di persone al comando della SAFA (e, andando un po’ piu’ in la’, potrei includere anche il governo dell’ANC) guarda in faccia alla poverta’ e ci sputa sopra, ridendo.
Anni di post-apartheid, e alla fine le divisioni sociali sono addittura peggiori: chi e’ povero e’ ancora piu’ povero, e vive in catepecchie, e chi ha contatti e pochi scrupoli si ritrova in cima alla piramide.
Che senso ha avere liberta’ di votare se comunque le condizioni di vita sono simili (o in alcuni casi, peggiori) di quanto erano 20 anni fa?

So divagando. In realta’ la mia incazzatura e’ con la dirigenza calcistica che governa il mio distretto.

Il calcio in Sudafrica non e’ piramidale come quello in Italia (dalla Seria A puoi retrocedere ogni anno fino alla terza categoria, e viceversa). Esiste la PSL (la seria A sudafricana), poi la prima e seconda divisione (serie B e C) e poi una serie di campionati legati ai propri distretti geografici.

Per esempio il Panorama F.C., la squadra in cui gioco da 6 anni, appartiene alla RCLFA (Rand Central Local Football Association), e include squadre situate ad Ovest di Johannesburg.
SAFA mantiene il controllo dei distretti piu’ “neri” (sud ed est), a ormai da qualche anno i campionati intorno a Johannesburg sono formati da squadre che appartengono ai tre distretti (west, south and east, non sono troppo sicuro cosa ci sia a nord).

I problemi pero’ sono sempre gli stessi. Mancati pagamenti (per iscrivere una squadra ad una delle 4/5 categorie ci vogliono dai 50.000 rand fino ai 10.000 rand) dalla squadre “nere”, e orari di inizio discutibili per via del famoso “african time“.
Se c’e’ un derby tra una squadra del sud e una dell’est, ed entrambe sono composti da giocatori, dirigenti e allenatori di colore, e l’orario di inizio sono le 3 del pomeriggio, potete scommetterci che alle 4 l’unica presenza sul campo e’ l’arbitro. Alle 4.30 arrivano le squadre e la partita inizia con calma alle 5…

Rand Central, il mio distretto, da solo genera piu’ ricchezza del resto, ed e’ considerato “il campionato dei bianchi” (anche se poi ci sono numerose squadre nere, ma fa piu’ effetto cosi’…).
SAFA ha deciso di assorbire RCLFA (che funziona meglio delle altre federazioni semi-indipendenti), solo per prendere controllo degli incassi, esportando poi il modello sud/est (arbitri in ritardo, partite in ritardo e trasferte lontanissime su campi di patate).

RCLFA ha detto no, e un mese fa, a 2 giorni dall’inizio del campionato, sono stati espulsi.
Campionato annullato (dopo 5 giornate per prima e seconda categoria) e inizio di meeting tra varie parti.
Due settimane fa il campionato e’ ripreso con un nuovo calendario, e noi abbiamo perso 3-2 a Linhill (una squadra del Sud). Ma 4 giorni piu’ tardi, anche questo campionato e’ stato annullato. A quanto pare il compromesso tra RCLFA e SAFA (di cui non ho la minima idea in cosa consisteva) e’ saltato.

Passa una settimana, e mi arriva un altro calendario. Noto che nel mio girone ci sono solo 8 squadre,  tutte nel raggio di 10km da casa mia. 7 partite di andata, 7 di ritorno, e un ulteriore terzo turno…
Sabato dovevamo giocare fuori casa a Dainfern ma ieri sera altra sorpresa: qualche squadra ha deciso di abbandonare SAFA e venire dalle nostre parti. Nuove leghe, nuovi calendari e campionato che parte con 2 mesi di ritardo ancora piu’ ridotto: 8 squadre, 14 partite…

Mi ritrovo ancora qui. Ad aspettare conferme. Ad allenare con il mio co-allenatore Stoy una squadra di 25 giocatori. Tutti con un solo desiderio: lasciati giocare!

 

Le gioie della corsa, i dispiaceri del calcio.

Ci siamo. Che ore sono? Sto giocando da mezz’ora, la partita e’ iniziata alle 1.45 (ultima idea geniale della federazione calcistica locale), e fa caldo. Secco. Sono un po’ stanco. Sono le 2.15

Soltanto 6 ore prima finivo la solita Cradle of Humankind, una 10km con arrivo di fianco al lago all’interno di Klooficht Lodge. Avevo tentato disperatamente di non spingere troppo per risparmiare energie, ma dopo 2 chilometri troppo lenti ho lasciato perdere e ho disteso la falcata. Il tempo finale non era eccezionale (poco sopra i 46 minuti per una 10km nemmeno troppo difficile), ma segnava comunque il migliore tempo di questo 2013 sulla distanza e il decimo tempo migliore di questi dieci anni di corsa.

Sto correndo. Giocare fuoricasa, a 40km da Weltevedren Park, nel pessimo sud di Johannesburg, non mi piace mai. Arrivi sempre troppo tardi, non hai mai tempo di riscaldarti, e ogni tanto ti chiedi se la tua macchina e’ ancora parcheggiata li’ fuori.

Solo 15 minuti, eravamo andati avanti 1-0. E, per il terzo anno di fila, ad aprire le marcature nel nuovo campionato ci avevo pensato io. Corner, la palla mi arriva, la stoppo di petto, e colpisco nell’angolo piu’ lontano. Purtroppo 10 minuti fa un pessimo retropassaggio ha consegnato l’1-1 dopo aver dominato in lungo e in largo.

Mi ritrovo a giocare in mezzo alla difesa, in un 3-5-2 che non mi dispiace per niente. Vorrei potere aiutare a centrocampo, ma la mancanza di 4/5 giocatori infortunati mi ha obbligato a stare dietro.

Che ore sono? Le 2.16. Fa caldissimo. Le mie gambe sono un po’ stanche, ma per questa punizione dalla tre-quarti provo a tornare avanti.

Punizione battuta malissimo dal mio compare di squadra. La palla in qualche modo si impenna. Inizia a scendere, e mi accorgo che intorno a me, ad una ventina di metri dalla porta, non c’e’ nessuno. La palla sta inizando a scendere. 15 metri. 10. 5. 4. 3 metri. Due. Uno. 40 centimetri. Venti.

3 secondi piu’ tardi il portiere e’ ancora li’, a chiedersi cosa sia successo. Non ha ancora capito che, prima di toccare l’erba secca, il pallone e’ stato colpito al volo ancora una volta da quel difensore che urla a tutti con quell’accento strana.

Ho segnato di nuovo. Un goal di quelli da ricordare.

Un’ora piu’ tardi, il goal di ricordare e’ gia’ dimenticato. Abbiamo perso 3-2. Un goal che non serve a niente. Due goal che non servono a niente. E’ il calcio, mi ricordo. Comandi per 89 minuti e l’altra squadra ha tre occasioni impossibili e segna tre goal.

Peccato.

Cazzo.

(qui sotto, qualche foto della gara. I dettagli come al solito qui: http://runkeeper.com/user/olafek/activity/172706715)

The finish stretch

L’arrivo nella nebbia

Another medal for the collection

La solita medaglia

Arriving by the lake

La solita faccia allegra

Una settimana, tre foto.

Mentre tento di recuperare dall’infortunio ottenuto all’ultima giornata (qui il resoconto), mi arrivano in email un sacco di foto dalla nostra fotografa ufficiale, che riassumono l’ultima settimana calcistica perfettamente:

Sabato 29 Settembre (pomeriggio):

Panorama FC vs Chivas

Ancora infortunato, faccio il mio esordio da semplice allenatore…

Sabato 29 Settembre (sera):

Panorama 2012 Award Ceremony

Ricevo uno dei premi di fine anno (giocatore dell’anno)

Sabato 6 Ottobre:

Panorama FC - Palmeros F.C.

Torno a giocare, segno e mi infortuno di nuovo (notare infatti lo sguardo incazzato qui sotto)

Panorama FC - Palmeros F.C.

Un bel modo di salutare la stagione

Sei tornato in campo dal primo minuto dopo 3 settimane di riposo.

Lo strappo alla coscia sembrava guarito ma un fallo da dietro intorno alla mezz’ora ha vanificato 20 giorni di recupero.

La squadra sta vincendo 1-0 in quest’ultima partita stagionale, ma il tuo contributo e’ minimo. In panchina hai due infortunati, e un altro compare di reparto ha difficolta’ a correre.

Decidi di tenere duro. E’ stata una lunga stagione, sta finendo meglio del previsto, e non vuoi lasciare il campo senza aver dato un minimo contributo.
Sono passati 60 minuti.
Nell’intervallo si sei fasciato la coscia come un salame, bloccando il muscolo infortunato. Corri poco e male, se estendi la gamba il dolore inizia a bruciarti dentro.

Ancora 5 minuti, ti dici.

La panchina ti ha chiesto di resistere solo 45, ma tu hai detto che provi a continuare.

Improvvisamente l’ala sinistra scarta e ti passa la palla 4 metri fuori dall’area. Il giocatore avversario sa che non hai piu’ tanta mobilita’, e si lancia in una scivolata. Ma con il primo tocco lo fai fuori e cosi’ ti ritrovi fuori dall’area, col pallone ancora attaccato ai piedi.

Tiri, e appena colpisci la palla sai benissimo dove andra’ a finire: all’incrocio li’ in alto a destra. Il portiere si tuffa, non ci arriva per un metro e tu sai che hai segnato.

Il 2-0 dovrebbe bastare, vorresti festeggiare il tuo decimo goal in campionato ma nello stesso momento in cui sapevi che avresti segnato hai sentito il muscolo arrendersi e strapparsi di nuovo.
Tenti di rimanere in piedi per ricevere l’abbraccio dei compagni e ti ritrovi a saltellare sulla gamba sana in una maniera quasi comica.

Chiami il cambio. La stagione e’ finita. E sei finito pure tu per questo 2012.
Tra 2 settimane partira’ il campionato veterani e tu sei stato selezionato il mese scorso.
Ma sai gia’ che non ti presentarai almeno fino a Novembre.

Olaf, e’ tempo di riposare.

 

E alla fine, nonostante tutto, si trova il tempo di festeggiare

Manca solo una partita alla conclusione del campionato, ma la societa’ ha deciso quest’anno di fare il solite cenone prima del termine ufficiale della stagione.

E cosi’ (quasi) tutti i giocatori delle squadre senior, accompagnati da mogli/fidanzati/ragazze (e nel caso della squadra femminile, da mariti e ragazzi), si sono presentati al ristorante Al Fresco (italiano) per festeggiare, ricevere trofei, bere e ballare.

Come allenatore ho ricevuto come ringraziamento una bottiglia di Johnnie Walker Black Label, mentre come giocatore ho ricevuto il premio di giocatore dell’anno (per la quarta volta in cinque anni!).

La serata e’ stata davvero divertente, alla fine tornare in contatto con tutti i giocatori delle varie squadre senior (durante la stagione ci si allena in giorni/orari differenti) e’ sempre un piacere. Anche se ormai mi accorgo che sono uno dei piu’ vecchi e ormai il tavolo dei veterani continua a chiedermi quando iniziero’ a giocare con loro a tempo pieno…

Qualche foto della serata:

Panorama Award Evening Dinner 2012

Insieme a Lindsey

Panorama Award Evening Dinner 2012

Giocatore dell’anno 2012

Panorama Award Evening Dinner 2012

Si brinda ad una stagione fuori di testa!