Ghe pensi mi

E’ appena finito il primo tempo. Non vinciamo da tempo, e, contro l’ultima in classifica (Randburg), siamo sotto per 1-0 dopo una stupida autorete.
Abbiamo sbagliato 2-3 goal sotto porta e stiamo giocando un calcio terribile. Sono incazzato nero, mi sembra di giocare 2 o 3 contro 11. Il resto non ha voglia oppure pensa di potere segnare senza problemi. (oppure sta pensando alla finale di stasera, Barcellona vs Manchester United)

Chiamo tutta la squadra prima che si buttino sull’acqua. Fa caldo, fa secco (e’ inverno), ma nessuno merita di bere prima di ricevere una strigliata.
Inizio a parlare, e tutti abbassano la testa. Parlo (urlo) di mostrare le palle, di iniziare a non tirarsi indietro nei tackle, nel vincere qualche pallone in aria. Durante la partita non esiste comunicazione, le solite 2-3 persone parlano, il resto e’ in silenzio. Parlo di responsabilita’. Quello che mostrate in partita rappresenta il modo in cui affronterete la vita. Dovete combattere, siete ventenni senza palle. Impossibile che solo gli ultra trentenni in squadra (3) si stanno sbattendo.

Torniamo in campo. Vedo Lindsey in tribuna, un po’ preoccupata per l’andamento della partita (sa benissimo che se perdo cosi’ tiro fuori il muso per tutta la serata).

Chiamo due cambi con l’allenatore per i due che stanno deludendo. Ho bisogno di gente con le palle, non gente tecnica che se ha una giornata storta inizia a nascondersi.

Prendiamo una traversa, prendo un palo da 25 metri.

Mancano 20 minuti, punizione del mio compare Stoj. La palla viene in qualche modo colpita lontano dal portiere, ma mi atterra a 1 metro. Non prendo nemmeno la rincorsa, abbasso la testa, mi coordino e mezzo secondo dopo le mani del portiere sono piegate ed e’ 1-1.

Non mi basta, prendo la palla e mentre tutti sorridono inizio a urlare “It’s not enough”. Che cazzo ridete? 10 minuti alla fine. altri assalti contro una squadra ultima in classifica. 5 minuti, e qualcuno falcia il mio attaccante in area. Rigore.

Come al solito la palla mi viene consegnata in mano da l’ennesimo giocatore che si affida troppo al suo capitano. Metto la palla sul dischetto. L’arbitro fischia, prendo la rincorsa, e miro al solito angolino, l’unico in cui sono capace di segnare. Il portiere indovina la traiettoria ma il pallone picchia rasoterra sul palo e rimbalza in rete. 2-1 e seconda doppietta in campionato per chi come me non segnava cosi’ tanto da almeno 15 anni.

Finisce la partita, e finalmente guardo Lindsey e riesco a distendere la faccia incazzata, senza voce dopo aver urlato per 90 minuti, e mi concedo un sorriso. E’ una stagione abbastanza dura quest’anno, rispetto alla scorsa.
Ma non importa, fino a quando sono in forma continuero’ a trascinare il resto della truppa, sperando che un giorno capiranno di doversi prendere delle responsabilita’ e trascinare me in giornate storte…

Il giovane Olaf

Tutto e’ iniziato con una chiamata telefonica. A quanto pare la lega veterani (over 34) iniziava il campionato invernale dopo aver terminato quello estivo, piu’ corto, e “grazie” al fatto di avere 34 anni compiuti, mi hanno chiesto di giocare con loro nella prima di campionato.

Cosi’, in compagnia del compare Stoj (ormai da 4 anni compagno di squadra, direttamente dalla Bulgaria), mi sono trovato a giocare in una notte freddissima in uno stadio semideserto nella parte est di Johannesburg contro giocatori piu’ vecchi di me.

A quanto pare nella lega Veterani giocano un sacco di ex-professionisti emigrati dall’Europa o provenienti dalla Premier League Sudafricana. La squadra che affrontavamo, il Corinthias, avevo 2-3 giocatori provenienti dalla lega greca degli anni 90 e uno o due ex-Kaiser Chiefs (la “juventus” sudafricana).
Nonostante la forma fisica non eccezionale (dopo i 40 voglio vedere quanto riesci a correre su un campo da calcio), il tocco era sempre li’, anche se la corsa non c’era piu’.

Grazie al fatto di essere in pratica il piu’ giovane in campo, ho davvero spopolato, essendo uno dei pochi a correre per l’intera durata della partita. E, nonostante il risultato finale (1-3), sono riuscito a segnare il goal del momentaneo pareggio (cross dalla sinistra, controllo e diagonale, tutto molto bello).

Una delle caratteristiche della lega Veterani che mi e’ piaciuto di piu e’ stato il terzo tempo come nel rugby: dopo la partita la squadra di casa “invita” i giocatori avversari a bere e mangiare gratis. Inutile dire che non mi sono fatto pregare. La pasta era decente, e la birra deliziosa.

L’anno prossimo in teoria dovrei passare a giocare direttamente in quella lega, ma mi hanno gia’ chiesto di fare la spola tra il mio normale campionato e le partite con i vecchi nei prossimi mesi.
Cosi’ giocherei nei weekend contro ventenni, e durante la settimana contro quarantenni. Ormai non so quante partite ho nelle gambe, ma al momento, libero da infortuni e in piena forma, tutto quello che voglio fare e’ giocare!

Tre di questi anni, cento di queste vittorie

Da ormai piu’ di una settimana, complice una tempesta elettrica e una semi-alluvione (le chiamano flash floods qui) la mia linea telefonica e’ morta.
Niente ADSL, niente telefono.
Il cellulare mi basta per comunicare, ma per lavoro sono costretto ad utilizzare una pessima wi-max locale (iburst) oppure sfruttare la connessione 3g del mio iphone (con costi assurdi).

E’ per questo che da un po’ di giorni non ho scritto niente. Eppure sono successe un po’ di cose.
Sabato scorso abbiamo perso 5-0 fuori casa, e ho preso la squadra e ho urlato e urlato fino a quando mi sono fatto promettere che da ora in poi non faremo piu’ figure di merde di quel tipo, e due giorni dopo me ne sono andato a festeggiare il mio terzo anniversario di matrimonio (si’, il sito del 2008 e’ ancora online!) spendendo la notte di lunedi’ e la giornata successiva a Glenburn Lodge, come fatto nel 2009 nel 2010).
Le 6 ore spese tra massaggi e jacuzzi hanno avuto l’effetto di rilassarmi dopo un weekend brutale.
Appena riavro’ internet immagino riusciro’ a mostrare qualche immagine.

Oggi invece, siamo tornati a vincere, e convincere. 2-0 contro il Mes R9 (non chiedetemi che cacchio di nome sia), in una partita dura dove ho segnato ancora, stavolta su rigore. E sono 3 goal in 4 partite. Per un quinto difensore aggiunto non e’ niente male.

Tornato a casa ho poi scoperto che avrei forse dovuto celebrare di piu‘. Secondo il mio sito in inglese (in cui tengo praticamente tutte le statistiche di qualsiasi sport fatto da quando ho lasciato l’Italia ad oggi, e sono quasi 10 anni!) questa e’ stata la mia centesima vittoria in una partita ufficiale (peccato aver perso le statistiche che tenevo del mio periodo italiano…)

Dal 2001 ad oggi , tra Londra e Sudafrica, e con una rottura di caviglia in mezzo, ho giocato 174 partite e ne ho vinte 100. E nella mia centesima vittoria, sono stato capitano e ho segnato.

Tempo di stappare lo spumante, the old man can still play after all!

Pizza Party, la maniera migliore per consolarsi

Non e’ stato un weekend felicissimo. Dopo aver tagliato le palle a Benjy (ed avergli inserito il chip di riconoscimento) per la modica cifra di circa 100 euro, ho dovuto in rapida successione passare un weekend dove dall’Italia mi arrivavano notizie demoralizzanti (Italia ancora cucchiaio di legno, e Milan in rapida discesa), mentre qui si scatenava il diluvio universale.

Costretto a giocare, ancora infortunato, sotto una pioggia battente, la mia squadra e’ stata distrutta da 20 minuti di follia in cui la squadra avversaria (il Leeukop Prison…) ha segnato 5 goal, uno piu’ assurdo dell’altro. Il risultato finale e’ stato un 1-6 che e’ sempre difficile da digerire.

Per fortuna qui hanno deciso, probabilmente per tirarmi su il morale e anche perche’ in settimana accennavo ai 150 anni dell’unita’ d’Italia, di improvvisare un pizza party. E cosi’, dopo essere andato a comprare gli ingredienti base (mozzarella e non cheddar, prosciutto crudo tagliato fine e non quelle schifezze che vendono qui), Andy e Kirsten si sono dati da fare per organizzare un pranzo domenicale all’italiana.

Pizza Party
Andy prepare le pizze

Tirato fuori il vino rosso, selezionati i tipi di pizza (dopo aver rotto le palle ho convinto i sudafricani ad avere solo il 37% di pizza  con i loro pessimi ingredienti), ecco il risultato finale:

Pizza Party
Pizza numero 1: 50% prosciutto e pomodoro fresco, 50% pollo… (no comment)

Pizza Party
Pizza numero 2: 50% prosciutto cotto e funghi, 50% formaggio greco – feta, cotto e ANANAS! (no comment)

Pizza Party
Pizza numero 3: la pizza Olaf: 50% acciughe e capperi (con qualche oliva), 50% crudo e rucola

Pizza Party
Pizza numero 4: 50% prosciutto, funghi e pomodoro fresco, 50% funghi, feta e ananas (no comment)

Onore a Lindsey: ha rifiutato di mangiare la pizza con l’ananas (sua passione prima di incontrarmi), perche’, a quanto pare, non le piace piu’. Ormai ha capito che il prosciutto crudo (italiano) e’ mille volte meglio!