San Valentino (di notte, di corsa)

Da qualche anno ormai, le tradizioni di San Valentino tra me e Lindsey sono le stesse: regali non comprati (per risparmiare) e la solita 10km notturna a Randburg, dove prendono parte circa 5000 corridori (alcuni indossano abiti ispirati a Cupido o in generale qualcosa di rosso, io invece vesto sempre alla stessa maniera).

Se l’anno scorso mi ero sbizzarrito costruendo un fiore meccanico per Lindsey, stavolta la mancanza di tempo mi ha costretto ad improvvisare la notte precedente qualcosa di diverso.

Cosi’ dopo avere trovato ispirazione su internet, ecco cosa sono riuscito a fare:

Un bouquet di rose fatte con duct tape (nastro colorato rinforzato):

Valentine's duct tape rose

E delle tortine ripiene a forma di cuore presentate come lecca – lecca giganti:

Valentine's Heart Pie

La corsa invece? Una 10km difficile (correre in salita senza troppe luci con un sacco di persone attorno e’ sempre difficile!) finita in poco piu’ di 50 minuti…(dettagli su runkeeper come al solito)

Valentine's Randburg Race

All’arrivo

Valentine's Randburg Race

Lindsey e Robyn (collega di lavoro) all’arrivo

Warrior Race #1 in Stoke City: dove osano i guerrieri (di fango)

6 anni fa avevo preso parte alla Tough Guy, una delle corse ad ostacoli (fango, acqua, salti e arrampicate lungo un percorso campestre) piu’ famose al mondo.
La corsa di solito di svolgeva (e si svolge ancora) in Gennaio, quando, nel Nord Europa, l’aria e’ ghiacciata e si muore dal freddo. L’esperienza fu fantastica.

The warrior race banner!

L’anno scorso, alcuni sudafricani che avevano preso parte alla stessa competizione, hanno deciso di iniziarne una simile dalle mie parti e chiamarla Warrior Race. Invece di fare una sola gara pero’, durante l’anno ce ne saranno 6, che qualificheranno i primi 200 di ciascuna tappa alle finali nazionali.

Arriving early at Stoke City

Getting slowly ready
Con Curtis (futuro sposo dell’unica sorella zitella di Lindsey) e Andy (marito di Kirsten, la sorella minore di mia moglie) ci siamo presentati alla linea di partenza sabato scorso, con altri 2000 concorrenti. Per evitare problemi si partiva scaglionati ogni 20 minuti.

I percorsi disponibili erano 3: uno semplice da 500 metri, per bambini, uno da 6km con 15 ostacoli, e uno da 18km con 30. Purtroppo le iscrizioni per il percorso black-ops (quello lungo) erano da tempo chiuse cosi’ tutti e tre abbiamo fatto il percorso da 6.

Gli ostacoli erano simili a quelli che avevo affrontato 6 anni fa: pozze di fango da scalare (impossibile senza l’aiuto di compagni), arrampicate su corde, slalom sulle colline, guadi su fiumi improvvisati e il “leap of faith”, l’ostacolo che ha scoraggiato la maggior parte delle persone: dopo 2 km di campestre bisognava scalare in verticale una struttura, e poi lanciarsi da 5m in una pozza (profonda) di fango.
Io e Curtis ci siamo lanciati subito (anche se i miei timpani sono letteralmente scoppiati all’impatto con l’acqua/fango, tanto che ho avuto bisogno di 2 minuti per ritrovare l’equilibrio), mentre Andy, dopo 5 minuti di tentativi, ha perso la sfida contro le sue vertigini.

Alla fine siamo arrivati tutti e tre insieme, rallentando piu’ per permettere an un Andy mezzo morto di recuperare terreno.

Minutes before the start

Prima…

Mud for glory

.. e dopo

Sto aspettando le foto ufficiali (ce ne sono un sacco su facebook, ma e’ difficile riconoscere le persone, se coperte di fango).

The medal
Nell’attesa potete vedere il video semi-ufficiale tanto per capire il tipo di percorso:

Il triatleta

L’esperimento di qualche mese fa (un triathlon a Johannesburg) non era stato eccezionale. Ero quasi affogato, ero uscito dall’acqua penultimo e solo nella corsa finale ero riuscito a passare qualche altro corridore.

Cosi’, grazie ad un periodo in cui mi sono allenato soprattutto a nuotare (nella mia piscina), stavolta alla partenza del triathlon a Buffelspoort, ero pronto.

Arriving at the Buffelsport Dam

La calma prima della tempesta

Xterra e’ un brand di triathlon che organizza corse in giro per il mondo un po’ diverso. Invece del solito nuoto -> bici su strada -> corsa su strada, Xterra e’ specializzata in corse offroad.
In pratica dopo la prima parte di nuoto, la seconda parte viene svolta su un percorso per mountain bike (in mezzo alle montagne), mentre la parte finale e’ una campestre dal livello abbastanza difficile.

Time to get ready

Pronti alla partenza

Con Curtis ci siamo presentati al lago artificiale in mezzo alle montagna a 90 minuti da casa mia, pronti per divertirci.
La lunghezza del percorso era quella ridotta (le versione “full”, completata il giorno prima, era piena di professionisti), ma le distanze non dovevano ingannare.

This is where we will get out from the swimming part

La zona di uscita dopo la nuotata

A nice view of the lake

La transition zone prima dell’arrivo di tutti

Con circa 700 partecipanti, i 400 metri di nuoto iniziali erano un misto di violenza e tecnica.
A differenza dell’ultima volta, avevo deciso di partire dall’esterno, in modo da non essere affogato dalla marea di nuotatori piu’ esperta di me.
Mentre Curtis partiva davanti, io decidevo che era meglio fare 50 metri in piu’ e riuscire a mantenere un buon ritmo all’esterno, piuttosto che venire preso a calci in faccia (o nel caso del mio compare, nel costato) da nuotatori competitivi.

All set!

Tutto pronto!

Uscivo dall’acqua in 13 minuti, con un tempo molto migliore di quello di 2 mesi fa, ed mi sorprendevo ad arrivare nella transition zone ad una manciata di secondi dietro a Curtis. Iniziavamo entrambi la parte ciclistica, 17km di mountain bike abbastanza tecnica. In pratica una buona parte del percorso era an una corsia, e l’unico modo per passare altri partecipanti era di farsi le discese sulle rocce a ritmi pazzeschi, rischiando di cadere ed infortunarsi.
Curtis, dopo una prima parte in cui aveva trovato difficolta’ a mantenere un ritmo decente, mi passava intorno a meta’ percorso, per poi accelerare nelle discese, grazie alla sua mountain bike molto piu’ attrezzata della mia (senza sospensioni, in pratica sentivo ogni scossa).

Dopo 17km, salite in mezzo ad alberi e qualche guado, terminavo la seconda parte con ancora un sacco di energie. Curtis mi era arrivato davanti di circa 1 minuto, ma poi nella corsa lo lasciavo indietro dopo 100 metri.

Il percorso della campestre era incredibilmente difficile: 6km in cui scendavamo nella valle formata dalla diga, per poi risalire scalando (letteralmente) le rocce di fianco alla costruzione,  e poi altri 3 km di salita su rocce, sotto il sole cocente, prima di una discesa finale fino all’arrivo.

A differenza della maggior parte delle persone intorno a me, la corsa era la mia parte preferita. Dopo essere sopravissuto senza troppo problemi nel nuoto ed essere riuscito a mantenere una posizione decente con la MTB, nella corsa scavalcavo un sacco di corridori ormai morti per chiudere il percorso in 2 ore e 7 minuti, riuscendo ad arrivare nei top 200.

At the end of the race

Con le meritate medaglie

The xterra medal

Questa e’ una medaglia che apprezzo!

Dopo la gara decidavamo di rilassarci intorno al lago, facendo qualche foto sotto la diga e aspettando di ritrovare le forze per tornare a casa (in verita’ prima di tornare ci siamo fermati ad Hooters per mangiare una ventina di ali di pollo a testa, e ritrovare le forze con un litro di birra…)

Time for a swim in the dam

Tempo di rilassarsi

The buffelspoort dam

La diga

Nice view of the Buffelspoort dam

Dall’altra parte della diga

Getting some fresh water

Tempo di rinfresco

Curtis under the dam

Sotto la cascata…

I risultati finali sono stati gia’ resi pubblici qui: http://www.stillwatersports.com/index.php?option=com_content&task=view&id=1633&Itemid=977

665 partecipanti hanno concluso la gara, e circa 150 non ce l’hanno fatta per vari motivi.

Dopo la prima parte, ero 514esimo (13:00 di nuoto, contro i 12:27 di Curtis )

Nella Mountain Bike, il mio tempo era il 242esimo (1:10:54, contro l’1:09:55 di Curtis)

Correvo i 6km con il 133esimo tempo total (39:35, contro i 47:11 di Curtis)

Risultato finale? 199esimo, non male per niente!

In attesa delle foto ufficiali, ho fatto l’upload di tutto le foto qui: http://www.flickr.com/photos/olafmeister/sets/72157632631829512/

Chicken wings at hooters after a hard race!

E alla fine, ali di pollo!

Ricominciare diversamente

Il 2013 e’ cominciato e come al solito l’ennesima stagione calcistica ha aperto i battenti.
Ma e’ dal 2008 (preparazione tra l’altro interrotta per i preparativi del mio matrimonio) che non riesco a completare i 2 mesi iniziali senza infortuni: nel Gennaio 2009 mi ero strappato l’inguine, nel 2010 la coscia, nel 2011 ancora l’inguine e nel 2012 mi ero infortunato ai legamenti della caviglia.

Cosi’ stavolta mi sono deciso ad affrontare questo periodo iniziale in maniera diversa.

Tra qualche mese avro’ 36 anni, e illudersi di riuscire ad allenarsi allo stesso ritmo dei numerosi ventenni che mi circondano e’ stupido. I tempi di recupero si allungano ogni anno, e sono costretto a trattare il mio corpo in maniera diversa.

Cosi’ ho deciso di aggiungere alle solite gare di corsa altri sport a basso impatto, come nuoto e ciclismo, con frequenza maggiore rispetto al passato.
Settimana prossima avro’ il mio secondo triathlon (offroad questa volta, 400 metri in una diga artificiale, poi 17km di Mountain Bike e 6km di corsa campestre finale), e almeno fino a Marzo faro’ molte piu’ corse di questo tipo, saltando amichevoli pre-campionato e tentando di trovare metodi diversi per tornare (e restare) in forma.

Con Lindsey poi abbiamo deciso di ricominciare insieme a fare kickboxing.
A qualche chilometro da casa nostra abbiamo finalmente trovato un club (Fighting Fit) simile a quello londinese, con un syllabus serio e istrutturi capaci (altre che le pessime pseudo lezioni di box-fit in cui manco ti insegnano a tenere la guardia alta).
Ci sono voluti anni per trovarlo (Lindsey ha smesso di fare kickboxing nel 2004, una volta arrivata alla cintura verde, per tornare in Sudafrica, mentre io ho smesso nel 2007, quando ho preso la cintura nera) ma almeno adesso al calcio e alle gare aggiungero’ lo stesso sport che mi ha permesso di rimanere in forma fisica strepitosa durante gli anni londinesi.
E se la forma tiene, magari passero’ al Taekwon-Do che insegnano nella stessa struttura…

Nel 2013, fino ad adesso, ho preso parte a due gare, una 15km (la Kudus Race), in cui ho abbattuto il mio personale sul percorso (abbastanza difficile) di 5 minuti, e una 10km in cui clamorosamente sono riuscito a convincere Andy, Kirsten e Lindsey a prendere parte.

Qualche foto:

Bobbies Race
Con Lindsey e Kirsten dopo la 10km di Domenica

Varsity Kudus 15km race
Stanco dopo la 15km di inizio mese