Stralci di una settimana italiana – 3: Feste leggermente alcoliche

E cosa sarebbe una visita in Italia senza feste ad altissimo contenuto alcolico in compagna dei soliti sospetti?

Come a casa di Claudia, nella zona Sud-Ovest di Milano, portando vodka jelly creati grazie alla mia incredibile esperienza.

Vodka Jelly time!
Eccoli! Gelatine ad alto contenuto alcolico

The trio
Io con Giamba e Claudia

Giamba showing his awful skills
Regali africani

Dentist's chair
Giamba sulla “sedia del dentista”

Oppure ancora nella sconosciuta e bagnata Milano del Sud-Est, invitati da Alessia:

It's 1998 all over again
Al messicano con Alessia per un Tequila Party

At the Mexican
Al gay club [!] con Mauro e Alessia…

Impossibile scordarsi poi delle solite fermate notturne al Texas, tifando Lech Poznan contro la Juve dopo aver mangiato da mia madre l’impossibile!

Celebrating Lech Poznan
Il Texas tifa Lech Poznan

At the texas
Beppe felicissimo per la Juve. Massi pensa ad altro…

Come on Lech!
Si festeggia

E poi, ovviamente, bisogna citare la festa ad oltranza a casa Olgiati per festeggiare la partenza del cugino Davide in Afghanistan. Cibo cucinato in maniera spettacolare dal babbo, alcolici serviti in maniera continua da me.

Festa Partita alle 6, prima tappa ad eliminazione alle 10, seconda tappa ad eliminazione alle 2, ultima tappa coi sopravissuti (e con Olga e Valeria di ritorno dai loro lavori notturni al bar) alle 6 del giorno dopo:

With mum
Con mia madre

Giamba with my aunties
Giamba riceve l’approvazione per il tuo tiramisu’ dalle mie zie

That's the way to do it!
Giamba beve gratis come al solito

Fall Party 2010 Group photo
Foto di gruppo!

Davide with more alcohol
Davide si destreggia con l’alcool

Olgiati: a family photo
Olgiati tutti insieme

Olga and Valeria
Olga e Valeria: anima delle feste

Davide keeps drinking
Davide continua a bere

Tutte le altre foto le trovate qui

Stralci di una settimana italiana – 2: Alice

Finalmente ho visto Alice. Nata qualche mese fa (a capodanno Claudia era ancora incinta) mentre io ero tornato in Sudafrica, l’avevo vista solo tramite le foto messe online dal mio storico amic, nonche’ testimone di nozze africano, compagno di elementari, fan di Non e’ la Rai e un sacco di altri programmi / cartoni visti insieme e mia ala sinistra preferita durante gli anni dell’Oratorio e Canegrate Calcio: Beppe.

Non sono uno di quelli che sono a suo agio in compagnia di esseri incapaci di parlare e per nulla indipendenti (come credo nessuno uomo fino a quando diventa padre), senza contare che di solito fare foto ai bambini e’ come fare le foto ai cani: non si fermano mai e non guardano mai la macchina fotografica.

Invece Alice e’ diversa. Guardando le centinaia di foto che Beppe mi ha fatto vedere, e scorrendole in sequenza, si puo’ facilmente notare come Zoolander sia la sua ispirazione: la capacita’ di mettersi in posa appena vede qualcuno che le sta facendo una foto e’ davvero incredibile!

Alcuni dicono che assomiglia a Beppe, anche se con quei capelli, occhi e mancanza di mignoli storti come il padre io sinceramente di somiglianza non ne vedo per niente…

Comunque complimenti ad entrambi (soprattutto la mamma) per una splendida figlia!

Claudia and Alice

Alice and Beppe

Beppe's daughter: Alice!

Stralci di una settimana italiana – 1: Monaco

Nel 2005 mi ero comprato uno smoking (o tuxedo) perche’ avevo sempre voluto assomigliare a James Bond. (di quale altra ragione uno ha bisogno?)
Avevo trovato un’offerta da un sarto e me lo ero fatto fare su misura, per il modico costo di 350 sterline di allora (quando la sterlina era potente…bei ricordi!).

Da allora, complice l’assenza di matrimoni in cui il dressing code prevedeva Smoking/Tuxedo/James Bond Style, in 5 anni lo avevo utilizzato la bellezza di 2 volte. Una per andare a teatro a Londra e un’altra per una festa casalinga.

A differenza di altri capi, questo me lo ero portato fino in Sudafrica, sperando nell’evento che mi obbligasse ad indossarlo.
Purtroppo, essendo uno smoking europeo, il materiale era troppo pesante per pensare di vestirmi in quel modo in almeno 11 mesi dell’anno.
Senza contare che a Lindsey il mio papillon (bow tie o cravattino) non piaceva per niente, nonostante avessi impiegato una settimana per imparare a fare il nodo, soltanto per avere una scusa per toglierselo e farlo penzolare come Daniel Craig insegna in Casino Royale (senza la pistola, purtroppo).

Quando l’invito di Anna per il suo matrimonio con Petere mi era arrivato in posta, avevo subito capito che questa era finalmente l’occasione giusta. Sull’invito c’era scritto: "dresscode: black tie / Bond Girl" e l’intera grafica dell’evento era dedicata a 007 (di cui immagino Peter sia un grande fan).

Cosi’, dopo aver trovato un biglietto, aver salutato Lindsey (costretta a casa per vari motivi) ed essere atterrato in Italia, dopo pochi giorni mi sono trovato sulla Bond-Car di mia sorella (una Chevrolet Matiz dall’incredibile potenza e capacita’ di volare in curca) destinazione Monaco, Francia per una 24 ore dedicata al matrimonio della nostra carissima amica.

Cosa dire dell’intera esperienza ora che sono tornato in Sudafrica e il mio smoking (e papillon) sono tornati in archivio? Che e’ stata fantastica.

Anna era raggiante nel suo vestito da sposa, e con Peter, arrivato con la sua Jagaur d’annata (1961), componevano un’ottima coppia.
Il matrimonio era stato celebrato sulla rocca, dalle parti di Monaco Ville o come cavolo si chiama (insomma, quella parte di Monaco vecchia che sovrasta la citta’ dove tutti i turisti devono prendere 3-4 ascensori per arrivarci). La maggior parte dei turisti curiosi facevano foto a questo strano gruppo di Italiani, Polacchi e Inglesi giunti per l’occasione fino in Francia mostrando ai francesi come ci si veste quando il tema e’ 007 (ok, non tutti!).

Il ricevimento invece si era svolto su uno yacht a 4 piani si svariati metri (30?) , ormeggiato sul molo, di fianco ad altri yacht abbastanza imponenti. Tutto mentre turisti ci facevano le foto da angoli impossibili e mentre io mi immedesimavo nell’atmosfera VIP salutando i comuni mortali e lamentandomi dell’intrusione alla privacy…

Scrivere altro e’ inutile quando le foto mostrano tutto:

Looking cool
Aspettando la cerimonia

Walking in Monaco
Mia sorella a passeggio per Monaco

The groom and bride arrive
Anna e Peter arrivano

Anna walks toward the city hall
La raggiante sposa

With my sister
Con Olga

My sister and I
Sullo yacht

Anna and Olga
Anna e Olga

Here we go! Gazpacho straight up!
Shooter di… zuppa di pomodoro fredda! (non scherzo)

Anna cleaning my nostril
Io con Anna

Dancing time
Peter e Anna ballano

Olaf and Anna
Ancora con Anna

Olga had enough champagne
Olga alla fine della serata

(tutte le altre foto sono qui invece)

Amare l’Europa, guardare al futuro. Dieci motivi per non dimenticare. Dieci.

Lo so, ci e’ voluto quasi un mese e mezzo per trovare il tempo di scrivere 10 ragioni che stavolta hanno reso un po’ piu’ difficile il ritorno in Sudafrica.

Qui continua a fare un caldo pauroso di giorno (al momento tutte le finestre di casa sono aperte, sono in mutande, e ho gia’ bevuto 2 litri d’acqua, tra poco saro’ obbligato a buttarmi in piscina) mentre di notte tutto il caldo accumulato si trasforma in temporali epici ed elettrici che mi obbligano a spegnere quasi tutto, per evitare disastri come l’anno scorso.

La stagione calcistica e’ ricominciata. Per colpa della coppa del mondo che arrivera’ qui tra 4 mesi, il campionato e’ stato completamente rivoltato: inizio ufficiale fine di Febbraio e termine finale ultima settimana di Maggio!
Presto giocheremo due volte alla settimana (mercoledi’ e sabato) e ci alleneremo il martedi’ e il giovedi’.

Ormai tra allenamenti e corse varie (fino ad adesso nel 2010 mi sono sparato due 10km e una 15km competitive) sto tornando in forma, anche se giocare di sabato pomeriggio, sotto questo sole, e’ da suicidio.

Nell’ultima visita italiana ho avuto occasione di andare a fare visita ai vecchi amici dell’AC Canegrate, finalmente trovando il tempo di vedere Colombo, lo storico presidente, grazie ai soliti sforzi organizzativi di Zanzottera, dirigente. (qui trovate l’articolo sul loro sito)

Ed e’ sempre bello essere ricordati (forse in maniera leggermente migliore della realta’ dei fatti, ma immagino sia normale) ed essere premiati con questa:

A nice gift from my old team

E l’ego intanto continua a crescere…

Amare l’Europa, guardare al futuro. Dieci motivi per non dimenticare. Nove.

Non ho mai avuto fortuna con i visti.
Appena arrivato, da non ancora sposato, mi fecero penare l’anima per ottenere un misero visto di soggiorno di 2 anni. Per qualche giorno il mio status divento’ addirittura immigrato illegale.

Due anni dopo, sposato, regolarmente registrato come residente temporaneo (anche se la residenza rimane italiana, visto che sto ancora aspettando i documenti sudafricani per registrarmi sposato e residente da queste parti – per lo stato italiano sono ancora scapolo) , qualcuno tenta di incastrarmi in qualsiasi modo.

A Luglio , con qualche mese di anticipo, mi sta per scadere il visto.
Mando la richiesta, e mesi dopo sorpresa! I documenti a Pretoria sono stati persi. Rimando la stessa richiesta, ma ormai il mio visto e’ scaduto e non me la accolgono. Viaggio in Lesotho, volo in Botswana, giusto per ottenere una maledetta estensione, e finalmente mi accettanno la richiesta.

Passano settimane, poi mesi. Prima di partire per l’Europa per il mio viaggio natalizio, mi dicono che manca un documento, ovvero la mia fedina penale. Organizzo in fretta e furia con mia madre e il 24 dicembre vado in Questura e ottengo un certificato d’urgenza. Torno in Sudafrica, consegno il documento, e aspetto.

Due giorni dopo mi arriva questo:

The visa extension

Un certificato che in pratica mi dice: "Grazie, abbiamo qui i tuoi documenti. Pero’ ci vorra’ un po’ di tempo per processarli. Torna pure tra [……] giorni e [……….] settimane per avere ulteriori informationi"

E pensare che in Europa viaggiavo fino da prima del crollo del muro di Berlino con 2 passaporti e in pratica potevo stare dovunque senza troppo sbattimenti…