Al Dirt Festival 2009

Mi sono iscritto alla 94.7 Cycle Challenge, la seconda gara cronometrata piu’ famosa al mondo (dopo la Cape Argus Cycle Race, sudafricana pure questa) che si svolgera’ a meta’ novembre, e, con la stagione calcistica alle spalle, e’ venuto il momento di sfruttare la lunga e calda estate sudafricana e cimentarmi in altri sport.

Oltre alle solite 1-2 corse mensili, devo dire che le gare di Mountain Bike sembrano l’ideale per allenarmi in vista della mia prima gara su strada.

Ovviamente il clima sudafricano e gli splendidi paesaggi sono l’ideale per questo tipo di competizione: una volta usciti da Johannesburg ci sono percorsi per correre o fare gare off-road di bici dovunque.

Basta prendere una qualsiasi rivista specializzata per accorgersi di come il Sudafrica sia davvero perfetto per questo tipo di gare: decine  percorsi con fiumi, montagne, foreste, discese rapidissime, salite spezzagambe, single tracks, etc… a meno di 30 minuti in macchina da casa mia.
L’organizzazione e’ sempre perfetta e il numero di partecipanti e’ variegato (anche se la maggior parte sono bianchi con bici da 1500 euro, contro la mia bici da 150…).

Il Dirt Festival, un percorso a scelta di 20, 40 o 100km (quest’ultima solo per semi-pro o professionisti) era l’ideale per sfidare di nuovo il mio compare Curtis, ciclista provetto e con la sua bici ultra costosa (gia’ battuto due volte tra l’altro), visto che poi entrambi andremo a correre la 94.7km.

Scelto il percorso (40km ovviamente) , e dopo un inizio relativamente tranquillo in mezzo alla folla di ciclisti, ho deciso di spingere nella seconda parte, una volta attaccate le salite prima della foresta, dove, se finisci dietro a qualcuno, e’ difficile superare.

E cosi’ , in meno di 2 ore, eccomi arrivare 5 minuti davanti a Curtis (3-0!), superando anche il suo amico con passato da dilettante.

Niente da fare: con la gambe che mi ritrovo, questi percorsi lunghi sono ideali per me, che mi alleno solo correndo (andare fuori con la bicicletta e farmi 50km lo trovo davvero palloso).

Dirt festival Mountain Bike at Northern Farm

212, Olaf Olgiati

Dirt festival Mountain Bike at Northern Farm

La mia nuova divisa ufficiale

Dirt festival Mountain Bike at Northern Farm

Il mondo e’ migliore con gli occhialoni gialli

Dirt festival Mountain Bike at Northern Farm

Un’altra medaglia per la mia collezione

Dirt festival Mountain Bike at Northern Farm

3-0!

Dirt festival Mountain Bike at Northern Farm

Le bici riposano

Olaf salva il mondo, un verme alla volta

Lindsey via per una settimana. Cosa fare?

In altri tempi mi sarei dato ad eccessi di alcool e film, ma dopo i disastri dell’ultima volta e la mancanza di film decenti al cinema, ho deciso di fare qualcos’altro: salvare il mondo.

Fix the garden, save the world

Purtroppo posso solo salvare il mio mondo a piccoli passi, e quindi ho deciso di fare qualcosa che non ho mai fatto: riciclare.

Non dividendo i rifiuti e dandoli via ai costosi servizi di riciclaggio locali, ma producendo scarti che possono poi essere riutilizzati.
E cosi’ ho comprato una fabbrica di vermi (circa 50 euro per fabbrica e 1000 vermi).

In pratica la maggior parte degli scarti biodegradabili posso buttarli in pasto ai miei vermi e questi, dopo averli mangiati, cagano fuori concime e pisciano nel contenitore sottostante, creando un fertilizzante dal potere atomico.

Fix the garden, save the world

Fix the garden, save the world

Fix the garden, save the world

Fix the garden, save the world

Dove usare fertilizzante e concime? Ma ovviamente nel mio nuovo giardino adibito a frutta e verdura e protetto in tutti i modi dai miei due cani.

Fix the garden, save the world

Fix the garden, save the world

Dopo aver visto i giardini casalinghi in casa di vari amici sopravvivere e crescere rigogliosi, ho deciso di piantare peperoncini (e pomodori, e cipolle, e cetrioli e cosi’ via) giusto per tirarmela pure io.

Ho passato tutto il mio tempo libero rimettendo a posto e riprogettando l’impianto di irrigazione (che consisteva in un centinaio di metri di tubi in giro per casa e giardino, con moltitudine di buchi, errori di pressione e spruzzini ormai inutili) e dopo una settimana, tutto funziona a meraviglia.

Ho comprato anche alcuni metri di prato (un business mica da ridere qui, compri erba dovunque, anche sui margini della strada, per circa mezzo euro per una pezza di un metro) e ho coperto le buche fatte dai cani, tanto per fare felice Lindsey.

Fix the garden, save the world

Fix the garden, save the world

Il prossimo passo e di iniziare a fare esperimenti di tipo OGM con la mia frutta e verdura africana.
Perche’ va bene l’anima verde, ma voglio prodotti enormi in tempi zero, e se posso fregare madre natura sui tempi e modi di produzioni sono il primo in fila a provarci…

Come ti risolvo la carenza di bidet in Sud Africa

Sabato sono andato a prendere Lindsey all’aereoporto di Johannesburg (tornava da una settimana di vacanza dalla sorella a Cape Town).

Arrivato col mal di pancia (dovuto ad un barbecue dove ho mangiato e bevuto troppo in fretta per arrivare in tempo), mi sono fiondato nei bagni pubblici per cercare di fare tutto il possibile prima che Lindsey atterrasse.

Qui, sorpresa! Probabilmente sorpresi dalle richieste di bidet di alcuni turisti (italiani, avevo letto un articolo tempo fa), hanno installato una specie di doccia per lavarsi lo sporco sedere di fianco alla tazza:

Cleaning your ass at OR Tambo

Ormai abituato a cagare all’inglese (a secco), non ho collaudato l’aggeggio per paura di getti d’acqua troppo potenti che avrebbero compromesso la mia permanenza all’aereporto.

L’anno prossimo, quando alcuni di voi verranno per la coppa del mondo, non voglio piu’ sentire lamentele per la mancanza di bidet nei cessi sudafricani…

 

A settembre finiscono tutte le speranze

E cosi’  la stagione e’ finita, senza nessuno dei trionfi che solo 3 settimane fa sembravano cosi’ vicini.

Forse poteva finire diversamente, ma immagino che perdere ai rigori nei quarti di finale di coppa, dopo un 1-1 in una partita a tratti confusionaria (il campo, violentato da vento e pioggia per due giorni, era ridotto a quello che potete vedere nella foto) , era il modo piu’ idoneo di finire una stagione piena di speranze, ma distrutta in due sciagurate partite.

Ho giocato dal primo minuto, finalmente in forma, finalmente capace di correre senza dolori come non mi capitava dal 2008, ma purtroppo non era serata.
Perdere col Randburg ai rigori, e vedere festeggiare un’altra squadra  ancora sul campo di casa, per la tristezza dei miei compari e la delusione dei tifosi, e’ davvero troppo.

Potevamo vincere il campionato, potevamo andare avanti in coppa e difendere il trionfo dello scorso anno, e invece niente.

E cosi’, come quasi ogni anno, l’unica cosa che possiamo dirci tra una birra e l’altra dopo la partita e’ che ci proveremo l’anno prossimo, nel 2010. Un altro anno. Quanti ne avro’ ancora davanti?

Football pitch in September

Pane e salame

La settimana di semi silenzio dopo il disastro calcistico sudafricano e’ ormai finita.
Oggi e’ Sabato, Lindsey e’ partita per Cape Town da Kirsten (una settimana da solo, capita spesso quest’anno), e io mi ritrovo finalmente a scrivere qualcosa sul mio recente viaggio italiano.

L’occasione non era delle piu’ felici (venivo in Italia per vedere un po’ com’era la situazione dopo la morte di mio zio), ma nonostante tutto, e’ stato un tuffo nella memoria leggermente piu’ intenso del solito.

Grazie ad una geniale pianificazione sono riuscito ad incontrare tutti i parenti (numero che non mi riusciva da secoli), svegliandoli o incontrandoli in ore non certo idonee a saluti, e a vedere e passare del tempo con tutte quello persone che considero importanti (e a portata di treno/macchina/bici).

E ho anche (ri)scoperto alcune cose:

  • … quanto sia facile portare in giro un vecchio Bart, per i campi, rispetto a Cucciola e Bruce

    With Bart

  • … quanto sia facile rimanere accecati dai fuochi d’artificio, e distruggere una zanzariera appena installata correndoci addosso (scusa Beppe)

    After destroying the mosquito net (sorry)

  • … quanto sia facile ubriacarsi in compagnia di amici, e tornare a casa senza spaccare nessun citofono (anche perche’ qualcun altro guidava)

    Outside the texas

  • … quanto sia fantastico mangiare pasta a casa di amici di una vita…

    With friends

  • … e poi aspettare che crollino di sonno per fare foto di questo tipo

    Never sleep with your friends around

  • … quanto sia strano rivedere compagni di calcio di 8 anni fa, e vedere che uno di loro ora e’ l’allenatore

    With my old team mates

  • … quanto sia triste ripensare alle persone che non ci sono piu’ soprattutto dopo averle viste (relativamente) in forma solo due mesi prima

    Sad news

  • … quanto sia casuale incontrare Ian, il mio amico dei tempi londinesi (dal 2006 a New York) a piu’ di un anno dall’ultimo incontro, in Italia

    With my good old american pal Ian

E soprattutto…. ricordarsi di quanto sia facile andare dal salumiere, prendere un panino, qualsiasi affettato, qualsiasi formaggio, combinarli insieme a qualsiasi ora ed avere un panino migliore di qualsiasi combinazione di ingredienti che trovo qui in Sudafrica.

Bread, bresaola, tomato and cheese