Verso Soweto

Ormai manca meno di una settimana alla mia prima maratona in quasi 3 anni e mezzo, praticamente da quando mi sono trasferito qui sotto nel terzo mondo.

Ho passato l’ultimo weekend nel solito modo: corsa di sabato (Hunter’s challenge in quel di Pretoria) e, tanto per sgranchirsi le gambe, 30km collinari nello stesso identico posto di settimana scorsa, il Cradle of Humankind.

A differenza di 7 giorno fa, invece di correre la solita 10km ho deciso di provare a vedere che sensazioni avevano le mie gambe sulla distanza doppia, e ho partecipato alle 21km, terminata senza faticare troppo in 1 ore e 42 minuti circa.
Il percorso era piatto e aveva solo due salite. Avrei preferito qualcosa di piu’ difficile visto che la maratona di Soweto e’ famosa per i saliscendi e il vento…

I dettagli della corsa sono come al solito sul solito sito: http://runkeeper.com/user/olafek/activity/19185533

Hunter's challenge 21km

Hunter's challenge 21km

Domenica mattina invece svegliarsi di nuovo prima del sorgere del sole e’ stata una fatica immane.
Da settimane ormai mi alleno di mattina o di pomeriggio, e non ho mai tempo per dormire decentemente. Stavolta la fatica della 21km si e’ fatta sentire e il tempo segnalato sul giro intorno al parco e’ stato decisamente peggiore.

Dopo le scimmie di settimana scorsa stavolta e’ toccato ai leoni:

Cycling by Lions

Il sole sudafricano

Sono in ufficio con i miei cani che dormono intorno alla mia sedia (impossibile muoversi) quando mi arriva la telefonata di Lindsey.
Saranno le 11 circa. Dall’altra parte della cornetta Lindsey mi dice di prendere la macchina fotografica e uscire di fuori a guardare il sole.

Nello stesso istante mi arriva un sms di Curtis che mi dice di fare lo stesso.

Prendo la macchina fotografica, ed esco in giardino. Fa caldissimo.

Guardo il sole, e mi acceco. Gli occhi dopo un po’ si aggiustano e questo e’ quello che vedo:

Strange halo around the sun

Strange halo around the sun

Quello che vedete in foto non e’ un flare, o riflesso sulla lente.

Questa mattina dovunque in Sudafrica tutti sono usciti dagli uffici, dalle scuole o semplicemente hanno guardato il cielo per farne una foto (basta guardare facebook per chi ha amici sudafricani oppure flickr – halo sun johannesburg), e poco dopo sono uscite spiegazioni su internet.

A quanto pare si trattava di un rarissimo caso di arcobaleno circolare (fenomeno che appare ogni 5-6 anni)!

Lascia, raddoppia o arrenditi.

Tra poco iniziera’ il mese di Novembre. Con la stagione calcistica conclusa, e con Natale alle porte (almeno da quello che si vede in giro nei centri commerciali, anche se non mi abituero’ mai a vedere un Babbo Natale versione classica Polo Nord in nazioni come il Sudafrica dove a Natale ci sono 35 gradi…), per evitare il solito calo di forma, ho deciso di darmi da fare come non facevo dai bei tempi londinesi.

Sabato ho iniziato con una 10km (qualche foto qui sotto), nella solita zona di Pretoria, dove ogni Sabato ci sono 10/21km a disposizione di chi voglia alzarsi presto.
Con la partenza programmata alle 5.45 (si, leggete bene), ho lasciato casa per raccogliere Jill, sorella di Lindsey e suo padre, fanatico di corsa, intorno alle 5.
Nonostante l’ampio margine siamo rimasti incastrati nello strano centro commerciale (dedicato alle vacche) dove era prevista la partenza per colpa di un asta d’ingresso del parcheggio bloccata.
Alla fine siamo riusciti a prendere il numero e iniziare la nostra 10km circa 20 minuti piu’ tardi.
Devo dire che l’esperienza non e’ stata male. Per tutti i 10.000 metri ho superato la schiera di marciatori – categoria che parte sempre dopo -, obesi, vecchi e corridori occasionali e sono riuscito a concludere sotto i 47 minuti (46.36 per la precisione, tempo che credo sia il migliore da quando sono arrivato in Sudafrica). Il tempo ufficiale sara’ intorno all’ora e 17….

Miway Legends Medal
L’ennesima medaglia

A strange statue at the start
Una strana statua in uno strano centro commerciale

Comunque i dettagli della gara sono qui: http://runkeeper.com/user/olafek/activity/18824961 (con mappa, grazie a Runkeeper su iphone, e altrimetria, anche se il percorso era abbastanza piatto).

Il giorno dopo invece ho preso la bici, caricata in macchina e mi sono ritrovato con Curtis (ragazzo di Jill) ad allenarmi al Cradle of Humankind, la culla della razza umana, dove sono stati trovati fossili dei nostri antenati africani.
Quella zona e’ probabilmente la mia preferita per allenarmi. Odio allenarmi in bici in mezzo al traffico (tanto vale correre e poi presentarsi alle gare), ma, di domenica mattina, tutto quello che trovi sui 30km collinari (africani) del Cradle of Humankind sono altri ciclisti che si affannano lungo il percorso.

Cycling at the cradle of humankind
Inizio del parco

Cycling at the cradle of humankind
Mentre aspetto Curtis, morto sull’ultima salita

E’ fantastico tirare in discesa (dove tocchi i 60km/h), arrancare in salita, circondati soltanto da montagne, campi e scimmie. Si, scimmie. La prima parte del percorso presenta un numero curioso di scimmie (credo siano scimmie della foresta o come cavolo si chiamano, abbastanza piccoline) che attraversano la strada per andare in giro per il parco. Le vedi da chilometri e, se sei fortunato, puoi avvicinarti abbastanza per farci una foto:

Cycling at the cradle of humankind
Una scimmia mi guarda

O girare un video (le scimmie sono quei punti scuri che si muovono, prometto).

Ovviamente, ecco i dettagli del percorso (notare la pazza altimetria): http://runkeeper.com/user/olafek/activity/18876847

Mountain Bike Loop around the cradle of humankind
Il percorso finale

Dopo una 30ina di chilometri siamo tornati a casa per una domenica di riposo, anche se gia’ da domani dovro’ iniziare la preparazione per le prossime settimane.
Dopo la 10km di sabato, tra 6 giorni tocchera’ alla mia prima 21km (distanza che non apprezzo piu’ di tanto) da 10 anni a questa parte (l’ultima fu un Stramilano credo del 2000, o del 2001).
Poi, tempo due settimane, sara’ la volta della mia undicesima maratona (e prima che faccio dal 2007 ad oggi) a Soweto. 10-21-42km. Potrei spingermi anche oltre, dite?

E infatti, il 27 Novembre (con qualche altra gara in mezzo immagino), sara’ la volta della 94.7km ciclistica di Johannesburg, corsa la scorso anno e completata sotto le 5 ore.

No pain, no gain. Sono uno schiavo della fatica.

Il 2010 finisce qui (hey capitano)

Fa caldo. Sento le vesciche aprirsi sotto i miei piedi. Giocare con 35 gradi, con scarpe a 6 (quelle a 13 uscite disintegrate dall’ultima partita) su un secco campo da calcio africano non e’ stata una grandissima idea.

"Hey capitano"

Siamo sotto 1-0 per colpa di uno stupido errore del portiere. Manca ancora mezz’ora. Lindsey e’ sugli spalti con il resto della truppa. Sperano tutti nel miracolo.

"Hey capitano"

Intorno a me quelli meno in forma stanno iniziando a non correre piu’. Come ho fatto per la prima mezz’ora, e per quasi tutto il campionato, mi trovo costretto a correre per due e urlare ordini senza mai smettere.

"Hey capitano"

Qualcuno mi chiama. E’ l’arbitro. Cosa cacchio vuole? Fammi giocare.
Vedo l’arbitro che si consulta con guardalinee. Indicano il mio faccione. Ok, saro’ sudato, allora?

L’arbitro ferma il gioco, fischia e si avvicina a me. Mi guarda e chiama la panchina della mia squadra.

Arriva Stoy, il mio compare bulgaro. Mi guarda e mi chiede: "Che cazzo ti sei fatto?"
Non capisco, passo la mano sulla faccia, leggermente dolorante, e guardo il palmo: sangue.
A quanto pare sto giocando da 5 minuti con la faccia coperta di sangue e non me ne sono neanche accorto.

Cerco di ricordare… e mi torno tutto chiaro. 5 minuti prima ho ricevuto una gomitata mentre saltavo a prendere la palla, poi pochi secondi piu’ tardi , cercando di recuperare quella palla non ancora mia, mi sono buttato in un contrasto e qualcuno mi ha colpito in faccia. Non mi sono neanche accorto, tutto regolare per me, mi sono rialzato e ho continuato a giocare.
Ho visto troppi film sportivi in vita mia per fermarmi adesso. No pain no gain dicono.

L’arbitro mi fa uscire dal campo. Mi tocco il nasone mi accorgo che e’ dolorante. Mi esce sangue dalla bocca. Mi volto, guardo il pubblico incazzato per la mancanza del cartellino precedente (a quanto pare loro si sono accorti), e, dopo essermi pulito la faccia con un po’ d’acqua vado dal guardalinee e torno in campo.

E ricevo l’ultimo applauso di questo 2010.

Con la sconfitta di Sabato nei quarti di finale di coppa di Lega contro  l’Universita’ del Wits (la cui prima squadra gioca nella Serie A Sudafricana) la stagione finisce qui.

Il risultato finale (2-0 a favore degli ospiti) purtroppo e’ scaturito dalle uniche due disattenzioni difensive di una difesa che a tenuto a lungo a bada i giocatori del Wits.

Versare sangue non e’ stato sufficiente e cosi’ niente doppietta quest’anno. Ora e’ tempo di riposare, comprare un paio di scarpe nuove, e darsi ad altri sport decisamente meno cruenti, almeno fino a Gennaio 2011, dove iniziero’ l’ennesima stagione calcistica (la ventiseiesima…).

Dopotutto, dopo aver vinto un campionato che mancava da secoli qui sotto, non vorrei perdere l’opportunita’ di difendere il titolo l’anno prossimo!

Qualche foto della partita:

Panorama F.C. - Wits University
Fa caldo in Africa!

Panorama F.C. - Wits University
La solitudine del capitano

Panorama F.C. - Wits University
Mentre urlo ordini

Panorama F.C. - Wits University
Durante la partita

Pedalare in Africa, sull’acqua

La stagione calcistica sta ormai avvicinandosi alla conclusione, con la coppa di lega (si perde e sei fuori, e la stagione in pratica finisce li’, anche se per adesso abbiamo passato ben due turni senza giocare…), e ormai i campionati locali di sport di squadra (calcio, cricket e rugby) tra meno di un mese inizieranno il periodo di riposo estivo.
Giocare di pomeriggio sotto 35 gradi africani e’ considerato un suicidio anche da queste parti.

Con la fine della primavera e l’arrivo dell’estate iniziera’ la stagione degli sport individuali: ciclismo, corsa (con gare che iniziano alle 6 di mattina invece delle 7-7.30) e nuoto, con i soliti obiettivi per tutti quelli che iniziano ad allenarsi adesso: la 94.7km di ciclismo a Johannesburg, qualche triathlon, la maratona di Soweto per qualificarsi alla Comrades del prossimo anno, etc….

Ho ricominciato ad allenarmi in sella in previsione di un Novembre leggermente massacrante (94.7 di bici, Maratona di Soweto e 2-3 10km tanto per stare in forma), e, sfruttando una domenica perfetta, con Curtis siamo andati a pedalare in uno dei numerosi parchi dedicati alla Mountain Bike. In questo caso il posto era il Teak Place, a 20km da qui, poco lontano dal posto in cui mi sono sposato nel 2008.

Con 3-4 percorsi a disposizione in mezzo alle colline, con sezioni tecniche (in mezzo alle rocce o con discese assurde) e sezioni miste da scegliere in base al livello e alla bici, pedalare circondati solo dalla natura africane e’ sempre un piacere, soprattutto se alla fine del percorso trovi un bar pronto a rinfrescarti in cambio di qualche decina di rand.

Il Teak Place ha pero’ una delle mie sezioni preferite: quella “bagnata”, in cui con la bici bisogna letteralmente superare laghetti e stagni su piattaforme galleggianti (vietato fermarsi: si affonda).

Tanto per capire meglio, eccomi all’opera mentre attraverso uno di questi passaggi:

Ed ecco altre due foto di una mattinata domenicale sulla bici:

Cycling at Teak Place

Cycling at Teak Place