Donne di corsa

Cosi’, come lo scorso anno, in occasione della festa nazionale delle donne (il 9 di Agosto invece dell’8 marzo come nel resto del mondo), mi sono trovato a partecipare alla 10km riservata soprattutto alle persone di sesso femminile.

Con un ginocchio ancora malconcio (gli infortuni si stanno accumulando e il tempo per guarire con l’eta peggiora sempre), ho corso una 10km senza spingere troppo, finendo tranquillamente intorno ai 47 minuti nonostante una partenza pessima.

Odio quando nelle gare mettono i walkers (i camminatori) e i runners (i corridori) nella stessa corsia di partenza. La maggior parte delle persone ciccione, senza fiato, che camminano giusto per sentirsi meglio, per qualche strano motivo vuole sempre partire in testa, bloccando la via a tutti quelli che vorrebbero correre.
Cosi’ un tempo che avrebbe potuto essere intorno ai 45 minuti si e’ trasformato in uno piu’ lento per colpa di quelle che io chiamo le walkers mama, le donne nere coi fianchi enormi che corrono con le amiche in orizzontale e ti bloccano l’accelarazione…

Ecco comunque qualche foto dalla gara:

Totalsport Ladies Race 2011 in Johannesburg
Jennifer, Jill e Lindsey

Totalsport Ladies Race 2011 in Johannesburg
La medaglia per la 10km

Totalsport Ladies Race 2011 in Johannesburg
Uno strano gruppo alla partenza

Totalsport Ladies Race 2011 in Johannesburg
L’area dell’arrivo

I soliti dettagli tecnici della gara (percorso, altitudine etc..) li trovate qui: http://runkeeper.com/user/olafek/activity/46889560

Un giro in centro

Non vado spesso a Johannesburg citta‘. Forse una-due volte all’anno per andare a teatro (nel west rand ce ne sono di migliori e spesso rimango qui), e qualche volta di passaggio per andare verso la parte orientale saltando l’autostrada.

Sabato invece, complice una partita giocata a 10 minuti dal centro citta’ (2-2 risultato finale) e una mostra in cui il marito di Kirsten (la sorella di Lindsey) esponeva alcune delle sue opere, ho passato l’intero pomeriggio e sera in parti di citta’ sconosciute.

Panorama F.C. - Southampton 2-2

10 minuti di macchina per arrivare in centro dal campo sportivo

Johannesburg e’ assolutamente invivibile durante la settimana: troppi taxi e macchine semi distrutte che portano i residenti della citta’ verso i vari lavori.
E’ decisamente sovrappopolata, e la maggior parte delle persone vivono a sbafo oppure pagano affitti a coloro che possiedono i vari palazzi (spesso nigeriani). La maggior parte dei precedenti inquilini sono stati sfrattati a meta’ degli anni 90, spesso in modo violento (il nonno di Andy e’ stato ucciso per esempio…)
Johannesburg citta’ e’ nera. Vedi qualche cinese ogni tanto, ma anche loro si sono trasferiti, con la comunita’ medio-orientale (e quella portoghese) nel sud-est. Il resto e’ andato a vivere nei sobborghi del nord-ovest (dove vivo io)

Nei weekend invece l’insano traffico sparisce e le strade tornano ai residenti. Trovi dozzine di bambini in skateboard che fanno gare di velocita’ di fianco a Main Street, e finalmente puoi camminare e gustarti le bellezza di alcuni edifici.

Johannesburg tutto sommato ha pochi anni rispetto ad altre citta’ (e’ stata fondata nel 1886) e la maggior parte degli edifici costruiti durante l’espansione sono in stile Art Nouveau, ma purtroppo la carenza di manutenzione negli ultimi due decenni e la sporcizia accumulata sulle strade nascondono tutto cio’ che ha da mostrare.

Cosi’ ti ritrovi a camminare e scopri palazzi di questo tipo:

Walking around  Johannesburg
E poi, allo stesso incrocio, tra un garage a una casa in stile coloniale tappezzata di lamiera per aggiustare i soffitti o le pareti crollate chissa’ quando, trovi un sacco di volantini come questo:

Walking around  Johannesburg

Dieci colpi

Finalmente il freddo invernale ha cominciato a sparire nelle partite serali. Certo, guidare 30km per giocare alle 8 di sera nel sud-est di Johannesburg (una zona non troppo tranquilla) non e’ una delle mie attivita’ preferite.

A circa 5km dal campo sportivo del Maritimo (una delle numerose societa’ sportive fondate e sponsorizzate dalla comunita’ portoghese, qui numerosissima), mentre aspettavamo di passare il semaforo, sentiamo un colpo. Un petardo? Forse, anche se non c’e’ niente da festeggiare. Pochi secondi piu’ tardi, un altro. Guardo indietro e a 50m dalla macchina vedo un gruppetto di gente scappare. Altri 3-4 colpi e decidiamo di passare col rosso e salutare i colpi di pistola.

Arrivati in anticipo (quando scappi i semafori li vedi come un daltonico, tutti verdi), ci siamo rilassati prima della partita, andando al bar. La partita e’ stata abbastanza pazza, avanti 2-0, poi 2-2, poi 3-2, poi 3-4 e autogol finale del 4-4.

Io? Ho segnato il secondo e terzo goal, il primo dribblando l’impossible in area, il secondo di testa (quando il pallone e’ finito all’incrocio mi sono meravigliato). E con questo sono 10 goal questa stagione, 6 con la mia squadra di giovanaotti, e 4 nella categoria veterani. Non mi capitava dal 97. Stiamo parlando di un altro secolo…

Maritimo - Panorama F.C.

Maritimo - Panorama F.C.

In Africa, si continua a giocare (e vincere, per una volta)

Cosi, mentre in Italia Mera si sposava con Luciana (auguri ad entrambi, anche se potevate dirmelo leggermente prima, non 24 ore non sono abbastanza!), l’ennesimo episodio con protagonisti miei amici che mi perdevo per via della distanza oscena (l’avevo gia’ detto che Massi e’ diventato padre qualche mese fa?), io mi preparavo  all’ennesima sequenza settimanale di partite.

Mercoledi’ vincevo 3-1 con nel campionato veterani (sbagliando un goal dopo 5 minuti…) e sabato facevo il bis vincendo 3-0 in una delle migliori partite della squadra in questa stagione.
Per l’occasione Lindsey e’ venuta a tifarmi (rimanendo un po’ basita dalla mie urla in campo), e ha anche fatto qualche foto, in cui potete vedermi in tutto lo splendore da capitano:

Panorama F.C. - MES
La solitudine del capitano coraggioso

Panorama F.C. - MES
Sul 2-0 mi rilasso a centrocampo

Panorama F.C. - MES
Mentre urlo istruzioni

Panorama F.C. - MES
Dopo un cross

Panorama F.C. - MES
Poco prima della fine della partita

Il tuttofare africano

Vivere in una casa considerata “vecchia” (piu’ di 25 anni) ha i suoi problemi: regolarmente qualcosa si rompe e deve venire aggiustato.

Negli ultimi 3 anni ho immensamente migliorato le mia conoscenze da idraulico (cambiato totalmente un cesso solo lo scorso anno, aggiustata la pressione della caldaia), elettricista (non cosi’ difficile come sembra) e falegname.

Questo inverno pero’ sono stato sommerso da lavori: il tetto vicino alla cucina (in plastica, un’idea dei precedenti proprietari) e’ volato via per colpa del vento, la pompa della piscina e’ morta, e la tazza del cesso della in-suite e’ ormai compromesso.
Senza contare la copertura in tessuto impermeabile del gazebo in giardino, distrutta anch’essa dal terribile vento del mese scorso.

Per prima cosa ho deciso di aggiustare il tetto esterno di fianco alla cucina. La copertura precedente era composta da una struttura in legno e poi un pessimo tetto di plastica corrugata. Senza plastica ho deciso di convertirmi a coperture piu’ naturali e cosi’ ho deciso di utilizzare del bamboo. Trovarlo e’ stato un problema, visto che la maggior parte delle mie richieste (due pannelli di 2.5m x 2.5m) sarebbero costate troppo. Poi, come al solito in Africa, ho trovato un tipo che vende prodotti di legno e bamboo sui margini della strada e che per circa 100 euro mi avrebbe fatto tutto in 3 giorni, inclusi due altri schermi protettivi da aggiungere in giardino di circa 2 metri x 1.7 ciascuno per aggiungere un po’ di privacy.

Il problema piu’ grande e’ stato trasportare i pannelli fino a casa, ma sono riuscito a fare tutto in stile locale, 3km a 20km/h in questa configurazione:

Bamboo roofing
La Ford e’ carica

Bamboo roofing
Eccomi mentre arrivo tutto bello felice

Bamboo roofing
Solo in Africa!

Montare il tetto dopo aver aggiunto un po’ di waterproofing sheeting sulle parte esterna non e’ stato troppo difficile, visto che ho riutilizzato la strutture precedente.
Con l’aiuto del mio nuovo giardiniere tuttofare siamo riusciti a issare i due pannelli sul tetto e poi semplicemente farli scivolare sulla struttura.

Il risultato finale?

Bamboo roofing
Il nuovo tetto

Bamboo roofing
Il bamboo e’ davvero flessibile e molto meno pesante del legno…

Bamboo roofing
La protezione anti-pioggia tra i vari paletti

Molto meglio della plastica, no?