Festa di fine anno (e qualche altra medaglia)

Cosi’, come ogni anno, mi sono ritrovato con Lindsey alla festa ufficiale per la fine della stagione calcistica del Panorama F.C.

Con il campionato vets estivo iniziato settimana scorsa, vincendo 3-1 (la categoria veterani ha due campionati, uno durante la stagione “fredda”, da Maggio a Settembre, ed un altro durante il periodo “caldo”, da Ottobre a Marzo), la serata e’ stata un’ottima occasione per passare un po’ di tempo insieme alle due squadre con cui ho giocato questa stagione.

Mentre la squadra che alleno (e in cui gioco) ha sofferto durante un campionato organizzato male dalla federazione (per motivi extra sportivi), con la categoria veterani sono arrivato terzo in campionato e vinto una coppa di lega.

Ed e’ stato proprio grazie al trionfo in coppa che ho vinto (insieme agli altri compagni di squadra) il titolo di squadra del’anno del 2013 (la mia seconda vittoria in questo particolare trofeo, dopo il 2010).

Ecco qualche foto della serata:

Panorama Award Evening 2013

Con Lindsey

Panorama Award Evening 2013

Con Stoyan, compagno bulgaro delle mie avventure calcistiche dal 2008 (siamo gli unici due stranieri…)

Panorama Award Evening 2013

Con la coppa di lega

Award Night

Squadra dell’anno

Correre 50km

Due anni fa avevo partecipato alla stessa gara senza nessun particolare allenamento. Avevo terminato la city2city del 2011 (50km da Centurion, a Sud di Pretoria fino a Johannesburg) in 5 ore e 25 minuti, soffrendo come un cane negli ultimi 15km.

Non dovevo nemmeno correrla, quest’anno. Ma Andy, il marito della sorella di Lindsey, si era messo in testa di trasformarsi in corridore negli ultimi mesi, e mi aveva convinto ad iscrivermi. Durante l’inverno avevamo iniziato ad allenarci insieme, e a fare qualche gara, anche se poi lui finiva regolarmente dietro, di solito appena il sole spuntava all’orizzonte (con una carnagione delicata come la sua il sole e’ il nemico numero uno).

Nonostante tutto gli allenamenti erano frequenti (nel mio caso alternavo con calcio e bici) e a pochi giorni dalla partenza eravamo entrambi pronti, anche se con obiettivi diversi: Andy voleva semplicemente finire la gara entro il tempo massimo (8 ore), mentre io volevo fare meglio di 2 anni fa.

Purtroppo, il giorno della partenza, il mio compare si era tirato indietro, vittima di influenza.
E cosi’ alla stazione di Centurion mi presentavo da solo.

Il piano era semplice: partire e toccare prima possible una velocita’ di crociera (non troppo lenta, ma nemmeno troppo veloce per evitare di stancarmi troppo) di circa 5 minuti e 30 secondi al chilometro, e tenerla il piu’ possibile, in modo da potermi permettere di correre gli ultimi dolorosi chilometri ad un ritmo piu’ basso.

La partenza (alle 6.30 di mattina, con il sole ben nascosto dalle gentili nuvole) era abbastanza lenta, soprattutto per colpa del traffico umano e delle numerose salite (alla fine avrei “scalato” 700 metri…).  Raggiungevo il mio obiettivo solo al 15esimo chilometro, e da li’ riuscivo a mantenere per altri 20 chilometri circa l’andatura desiderata (grazie al Garmin Forerunner, impossible pianificare qualcosa del genere senza riferimenti precisi…)

Il sole faceva capolino intorno al 30esimo chilometro, e mi obbligava a bere piu’ liquidi del necessario (siamo in Africa!) durante gli stop. Ma ormai avevo accumulato abbastanza vantaggio per prendermela comoda una volta che i dolori mi colpivano dovunque, accompagnati da qualche crampo. E cosi’ gli ultimi 10 chilometri venivano corsi ad un ritmo di circa 7 min / km. Arrivavo comunque con un tempone (almeno per me): 4 ore e 55 minuti, 30 minuti in meno di 2 anni fa!

All’arrivo c’erano Lindsey, Kirsten, Andy e Campbell ad accogliermi e congratularsi con me per l’ennesima corsa completata!

I dettagli della gara potete trovarli qui: http://connect.garmin.com/activity/382912156 oppure qui: http://runkeeper.com/user/olafek/activity/249269138, mentre qui sotto trovate qualche foto, in attesa dei risultati ufficiali:

Bonitas City to City 50km
Alla partenza

Bonitas City to City 50km
Qualche ora piu’ tardi…

Bonitas City to City 50km
Eccomi!

Bonitas City to City 50km
Un’altra maratona completata

Bonitas City to City 50km
Con Lindsey

Bonitas City to City 50km
Una medaglia da aggiungere alla collezione

La partita piu’ lunga

Essere tesserato per il Panorama F.C., una societa’ con quattro squadre senior (ovvero giocatori solitamente compresi tra i 18 e i 35 anni di eta’), e una squadra veterani ha un vantaggio non indifferente: se non gioco per la mia squadra, posso sempre essere “prestato” ad una delle altre (un po’ come fanno in serie A tra primavera e prima squadra).

Ad esempio ho passato l’inverno (estate in Italia) a giocare coi vets, vincendo la coppa di lega mercoledi’ scorso. Ieri invece, visto l’ennesimo turno di riposo in campionato, la terza squadra mi ma ha chiesto di giocare con loro la semifinale della coppa di lega. 

La partita, iniziata alle 3.30 sul campo neutrale di Ranburg (20 minuti da qui), e’ probabilmente stata la piu’ lunga mai giocata. Il primo tempo e’ iniziato sotto un sole cocente, mentre la roulette dei rigori e’ terminata quasi 3 ore piu’ tardi, con i riflettori accesi ad illuminare un campo ormai fradicio e circondato dal buio.

Qui e’ tornata l’estate  (la primavera in verita’, ma in Sudafrica, o almeno sull’ High Veld, l’altipiano su cui Johannesburg si sviluppa, entrambe sono simile), e con questa le piogge.
Durante il primo tempo la partita e’ stata sospesa per un improvviso temporale elettrico (pioggia a volonta’ ma soprattutto fulmini, abbastanza pericolosi se si gioca all’aperto…).

Ricominciato il secondo tempo, e terminati i 90 minuti sull’1-1 sotto una pioggia piu’ leggera ma comunque fastidiosa, la partita e’ andata avanti ai tempi supplementari, sotto l’ennesimo super temporale. Altri 30 minuti negli spogliatoi e verso le 6 finalmente siamo andati ai rigori.

Mi sono offerto di battere il mio come secondo, e sono finito a tirare lo stesso rigore due volte. La prima volta il portiere lo ha parato, dopo essere uscito dalla sua linea (prendendo un cartellino giallo…) per bloccarmi l’angolo. Ripetuto, stesso angolo, ma stavolta la palla e’ finita in fondo alla rete.

Alla fine abbiamo vinto 5-4, festeggiando circondati dall’oscurita’ generale, coronando una settimana calcistica a dir poco grandiosa!

Il re di coppe

Panorama - Linhill final

Guardate il sorriso sornione. Eccomi qui, 20 minuti dopo la fine della finale di coppa di Lega (Div 2 Inter LFA Vets della regione del Gauteng) vinta 2-1.

Sono notti come queste che valgono anni di delusioni, sconfitte, infortuni, dolori. A differenza degli sport individuali, dove spesso, visto l’impossibilita’ di vincere, ci si accontenta di battere il cronometro o finire una gara particolarmente difficile, negli sport di squadra si passano interi anni a contare le delusioni, e aspettare il momento del riscatto.

Non ho mai giocato per squadre che vincevano campionato dopo campionato senza neppure fatica. A Canegrate, una volta conquistata una promozione, si lottava l’anno successivo coi denti per non retrocedere. A Londra ho vinto un campionato con una squadre che per i primi tre anni migliorava di stagione in stagione.

Qui in Sudafrica ho vinto una coppa di Lega nel 2008 (dopo essere stato quasi retrocesso nelle stesso anno), un campionato nel 2010 e da allora poco altro. Nel 2009 ho perso un campionato nell’ultima partita e nel 2011 una finale senza storia.

Ma sono partite come questa finale, giocata nel campo sportivo del Sporting FC (a Sud di Johannesburg, lontano da noi a a 5 minuti da dove Linhill proviene). Pochi tifosi – inclusa per una volta Lindsey –  a nostro favore contro un centinaio che tifavano la squadra locale.

La partita aveva un inizio nervoso. Palla lunga alla ricerca dell’errore difensivo. Io, messo sulla fascia destra a correre e coprire (grazie all’ultimo mese sono in forma strepitosa), toccavo la palla poche volte. Solo dopo i primi 20 minuti abbiamo cominciato a giocare, e finalmente il pallone arrivava regolarmente tra i miei piedi. Alla fine del primo tempo finalmente il goal del vantaggio, combinazione in spazio strettissimo con un mio compare, rilascio fuori area e goal dell’1-0 da parte del nostro centravanti.

Nel secondo tempo Linhill si apriva passando ad un 4-3-3 e poi ad un 4-2-4 cercando un goal. Noi arrivavamo vicini al raddoppio grazie agli spazi aperti a centrocampo, e due volte fornivo assist sprecati grazie ai miracoli del portiere avversario.

A 5 minuti dalla fine, su uno degli ultimi corner, per la prima volta la nostra difesa non riusciva a liberare l’area, e un centrocampista avversario trovava l’impossibile angolo alto e segnava l’1-1.

In altre occasioni la storia ci mostrava come questo poteva essere il punto di svolta. Demoralizzati, stanchi e pronti ad affrontare i supplementari, Linhill provava a trovare l’immeritato goal del vantaggio.

Ma era una notta speciale. Lo sentivo nelle gambe e lo volevo nella testa. Ultimo minuto del tempo regolamentare e ultimo contropiede sulla sinistra. Io iniziavo la mia corsa dalla mia tre quarti e raccoglievo un taglio di 30 metri al volo. Con un piede controllavo, con l’altro scartavo il terzino e mi ritrovavo davanti al portiere gia’ in uscita, appena all’ingresso dell’area. Invece di caricare il tiro mi rilassavo e semplicemente facevo passare il pallone tra le sue gambe, per il 2-1 finale.

Mi voltavo e raccoglievo gli abbracci dei compagni. 

La partita finiva dopo 4 minuti di recupero, e, 5 anni dopo, tornavo a sollevare una coppa!

Panorama - Linhill final

Panorama - Linhill final

Panorama - Linhill final