Attraversando la Polonia, da Ovest ad Est, con Eugenio

Con il matrimonio di Jonny e Kinga ormai a distanza di pochi giorni, io e mio padre (Eugenio) ci preparavamo ad un viaggio che sarebbe stato intenso: volo da Malpensa fino a Berlino, in minibus fino a Poznan, attraversando la (scomparsa) frontiera, e poi, dopo un giorno di riposo, via verso l’Est, Lublino, a poca distanza dal confine Ucraino, passando per Varsavia.

Io non tornavo in Polonia dal 2012 (ci ero andato per gli europei), mentre mio padre da un po’ piu’ di tempo (2002 credo). Durante la mia permanenza a Londra di solito, grazie ai soliti voli low-cost, tornavo a trovare mia nonna e i miei amici circa una volta all’anno. Dopotutto avevo passato quasi tutte le mie estati della mia infanzia (e adolescenza) in Polonia, e tornare e vedere la citta’ trasformata (e migliorata in parecchi punti di vista) mi faceva sempre piacere.

On the airplane

In aereo con Eugenio

Mio padre, che con la Polonia ha un rapporto molto piu’ lungo, andava a Poznan durante gli anni 70/80 soprattutto per lavorare alla fiera internazionale, la piu’ importante della Polonia.
Senza contare che nel lontano 1976 si era sposato li’ e durante gli anni 70 si era abituato a fare il viaggio Legnano – Poznan in macchina in tempi in cui le drastiche frontiere (Germania Ovest – Est e Germania Est – Polonia) avevano bisogno di eroi e vesciche strepitose per poter battere le 8-10 ore di code e controlli.

Cosi’, in nome dei tempi passati, quando mi avevano invitato a Lublino per il matrimonio di Jonny, avevo pensato proprio a mio padre come compagno di viaggio. Insieme al solito e gentilissimo Dominik (mia nonna non e’ piu’ in grado di ospitarmi, e per fortuna lui ancora non ha problemi a rivedere  il mio faccione italiano) avevamo in programma di guidare con la macchina per centinaia di chilometri, passando un po’ di tempo a ricordarci i tempi passati.

Arrivati a Poznan di giovedi’,e accolti dalla famiglia di Dominik, passavamo una prima giornata in giro per Poznan, lasciando mio padre a continui flashback collegati ad una citta’ completamente cambiata negli ultimi 20 anni.
Sentirlo parlare di posti e usanze ormai sconosciute (o scordate) alla maggior parte dei residenti stessi era per me e Dominik un piacere, come sentire un terzo punto di visto su cose di cui entrambi ci ricordavamo, aggiungendo un’altra dimensione ai ricordi della nostra infanzia.

Andavamo anche a trovare mia nonna (ed ex-suocera di mio padre), ormai 92enne e costretta a letto per colpa di un corpo che sta iniziando a perdere battaglie.
Nonostante questo, era ancora capace di parlare italiano e si ricordava dei bei tempi passati in cui tutta la mia famiglia arrivava in Polonia per poi lasciare me e mia sorella per 2 mesi in loro compagnia.

All new Poznan

Una nuova Poznan per mio padre

Piu’ tardi Michal (l’altro mio storico amico polacco, ora diventato prete…) e Magda, la moglie di Dominik, si aggiungevano a noi per una serata allo Stary Rynek (il mercato vecchio), a mangiare polacco (pierogi e zurek) e bere birra locale.

Two happy friends

Dominik e Michal

By the old miasto

Stare Miasto

Time for a zurek

Con Dominik e Magda

Polskie Pierogi

Pierogi time!

Il giorno dopo la sveglia avveniva alle 7 di mattina, e Dominik, Eugenio ed io partivamo in macchina, direzione Lublino (circa 500km est da Poznan). Il viaggio era lungo, attraversava la Polonia per la lunghezza, e passava da una delle zone piu’ ricche (la Wielkopolska) a una di quelle piu’ povere (quello appunto di Lublino).
In poco meno di 5 ore passavamo da autostrade illuminate a 3 corsie senza traffico a strade statali ad una corsia piene di lavori in corso e con traffico da ora di punta milanese (immagino che i polacchi non vogliano avere un’autostrada troppo larga in caso di invasione russa via Ucraina…).

My dad is tired

Mio padre leggermente stanco

Arrivati a Lublino ci fermavano nel centro storico per un pranzo veloce, per poi rimanere bloccati nel traffico (ancora una volta) in direzione dell’hotel in cui si svolgeva la cerimonia. Arrivavo all’hotel Trzy Roze (tre rose) circa 10 minuti prima dell’inizio del matrimonio ma grazie ad una scelta esecutiva perfetta (cambiarmi in auto), ero bello e pronto.

Getting there

Verso Lublino

With my dad

Con papa’ a Lublino

Almost done

Mentre mi cambio in macchina

Il matrimonio tra Jonny e Kinga (entrambi vivono dalle parti di Atlanta, negli Stati Uniti, si sono incontrati durante le olimpiadi del 2012 a Londra) era uno strano misto tra l’idea di divertimento di Jonny e le tradizioni polacche. Si erano sposati in precedenza a Las Vegas, e quindi l’evento era soprattutto per fare felici la sua famiglia.

Looking smart!

Pronto per tutto!

Some more singing and they are married

Jonny e Kinga

With Guy and Rafal

Con i miei colleghi

Dopo una cerimonia velocissima all’aperto entravamo tutti nella sala principale per essere accolti dal leit motiv della serata: maiale e vodka. La maggior parte dei piatti avevano il maiale cucinato in qualsiasi modo, e tutti i tavoli erano pieni di ottima vodka e del famigerato bimber (alcool polacco casalingo, in pratica la versione comunista del moonshine).

Our starters

Ora di mangiare

The imedia8 uk office

L’ufficio londinese

Dancing time!

Primi balli

Dopo il dessert, come colpo finale ad uno stomaco violentato, veniva servito un cinghiale arrosto. Mi sembrava di essere dentro un episodio di Asterix…

Eating that monster

Il cinghiale arrosto

Circondato da compagni di lavoro londinesi e facce che non vedevo da almeno 7-8 anni, la serata passava veloce tra numerose portate e tanto, tantissimo alcool. Ovviamente i balli non potevano mancare, e se la maggior parte delle canzoni erano hit degli anni 80/ inizio anni 90, faceva tenerezza sentire I Ricchi e Poveri e Toto Cutugno (idoli polacchi per le persone piu’ anziane) cantati a squarciagola da tutti gli over 50.

With Guy and Jonny

Alcool fino a tarda notte, come 10 anni prima a Las Vegas

Dopo le 2 , e con ancora 3 ore almeno di festa, io e miei compagni di stanza crollavamo a andavamo a dormire. Alle 7 dovevo svegliarmi per farmi prendere da Dominik e mio padre (abbandonati in un albergo poco distante). Inutile dire che il viaggio di ritorno mi vedeva abbastanza addormentato. Se non fosse stato per lo stop a Varsavia, per mangiare ed andare a controllare la fiera (Dominik era li’ anche per lavoro) e il nuovo stadio, mi sarei probabilmente addormentato fino all’arrivo a Poznan.

La giornata pero’ non era ancora finita. Dominik aveva organizzato i biglietti per una partita casalinga della mia squadra polacca di calcio preferita, il Lech Poznan, in lotta per mantenere il secondo posto in campionato (purtroppo il Legia era troppo lontano per essere raggiunto).

I ricordi di mio padre e dello stadio del Lech si fermavano a quel buco sulla collina, senza posti a sedere ma con lunghe banchine, che era una volta lo stadio vecchio. Niente a che vedere con lo stadio costruito per gli Europei, a livello degli stadi inglesi. Semplicemente uno stadio fantastico.

La partite fortunatamente terminava con una vittoria del Lech 2-1 sul Gornik Zabrze.

Time for a game

All’entrata dello stadio

Before entering

Pronti per tifare Lech!

Some more coreography

I tifosi del Lech

Il giorno dopo era il momento dei soliti addii (io mi sono abituato, praticamente ogni volta che torno devo dire addio a tutti senza la minima idea di quando potro’ rivedere le solite facce note). Dominik ci accompagnava alla fermata del minibus, e ringraziarlo era il minimo.

Ormai, con mia nonna sempre piu’ vicina ad una triste telefonata, lui e’ il mio ultimo contatto con la mia infanzia polacca. Un’infanzia vissuta intorno alla fiera, in cui mio padre ha lavorato ogni anno, e in cui Dominik e ora direttore e organizzatore di uno dei nuovi eventi europei di equitazione, la Cavaliada.

Dominik and Dad

Mio padre e Dominik

5 ore piu’ tardi eravamo di ritorno in Italia. Non credo di avere mai passato cosi’ tanto tempo in compagnia di mio padre da decenni, e sinceramente vorrei che fosse qui in Sudafrica con me per accompagnarmi in qualche altra avventura in questa nazione descritta cosi’ bene dal suo autore preferito, Wilbur Smith.

(tutte le foto del viaggio le trovate qui: https://www.flickr.com/photos/olafmeister/sets/72157644298862687/)

Maggio, pioppi dimenticati

Da tempo non tornavo a Maggio in Italia. Per la precisione dal 2004. 10 anni fa (vivevo ancora a Londra e i miei cari amici Ian e Sarah, ora da tempo residenti a New York, erano venuti a passare un veloce weekend con me).

Con la scusa di un matrimonio in Polonia fare scalo (e tappa) in Italia era scontato.

Dopo un viaggio lunghissimo, con uno scalo a Dubai di circa 10 ore (dove, per passare il tempo, ho dormito negli snoozecube, dei cubi isolati all’interno dell’aereoporto del costo di circa $20 dollari all’ora, sempre meno di una notte nell’albergo all’interno dello scalo…), arrivavo a Malpensa stanco morto, noleggiavo una macchina e mi presentavo a Canegrate.

Time to relax

Rilassato all’interno di un cubo

L’idea era di rilassarmi, e fare un po’ di sport visto che da troppe settimane ero diventato un lazzarone. Poi, dopo 4 giorni, avrei preso mio padre e l’avrei portato in Polonia per un viaggio in terre che avrebbe avuto difficulta’ a riconoscere, per poi tornare in Italia, spendere 2 giorni e ripartire direzione Sudafrica.

Cosi’, di Domenica mattina, eccomi a Ceriano Laghetto (un nome ingannevole visto che questo laghetto non lo ha visto proprio nessuno) per una 14km in compagnia delle solite facce: Davide, Mera, Luciana e Olga. E, come ospite speciale (anche lui preso dal vizio della corsa) ecco tornare Beppe.

L’idea era di correre con Beppe e tentare di fare un tempo decente in un percorso misterioso. Erano da anni che non correvo insieme a lui.
L’ultima volta, tolti gli allenamenti di calcio (un infortunio lo ha tolto dalla scena calcistica locale alla fine degli anni 90!), era stato alla campestre autunnale dello scuole medie, dove io arrivavo sempre terzo e lui sempre quarto (i primi due arrivano ogni anno nella stessa posizione…). Stiamo parlando della fine degli anni 80…

La partenza, dalla piazza di Ceriano, era un po’ caotica, con due curve ad imbuto dopo pochi metri. Per evitare la folla uscivo dal percorso segnato e in qualche modo riuscivo a infortunarmi al polpaccio. E cosi’, con 13.8 km da percorrere, dovevo rassegnarmi all’idea di finire la corsa senza nessuno tempo decente.

At the Straceriano at Ceriano Laghetto

Poco dopo la gara

At the Straceriano at Ceriano Laghetto

Foto di gruppo

Per fortuna Beppe, da buon storico amico, decideva di fare la corsa con me, mentre soffrivo in tutti i modi: i semi di pioppi, sparsi dal vento, mi entravano in qualunque orifizio, e presto iniziavo a starnutire, a ruttare, oppure a liberarmi di gas accumulati durante il viaggio transcontinentale.

At the Straceriano at Ceriano Laghetto

Davide, mio padre e io

L’umidita’, nonostante fosse nella norma per la zona, per me era comunque troppo alta, abituato al clima secco di Johannesburg, e mi ritrovavo disperato per un po’ d’acqua, io che in una 20km di solito bevo una volta sola.

At the Straceriano at Ceriano Laghetto

Infortunato!

Finivamo il percorso (13km invece di 14km) in un tempo decente dopo un inizio lento, per poi aspettare il resto della truppa e festeggiare in piazza.

Informazioni sulla gara le trovate qui

Poche ore dopo la famiglia Olgiati richiedeva la mia presenza a casa di Renato per un pranzo modello Natale dei tempi passati, con invitata speciale mia cugina Simona (che da anni vive nel Trentin0) ed io, che ormai dal 2001 vivo lontano da Canegrate.

Cousins Reunion

Riunione famigliare

Il cibo era abbondante e l’alcool pure, tanto che per rivedere Beppe (e Massi, un altro amico storico), dovevo aspettare di passare un po’ di tempo prima di guidare verso la grigliata che avevano fatto nel frattempo.
Inutile dire come sia sempre strano rivedere i miei amici e scoprire che il loro mondo va avanti benissimo anche senza di me: sposati, con figli e con una carriera stabile.

Io sono stato praticamente assente per 13 anni (e lo saro’ ancora chissa’  per quanto tempo), e fa sempre piacere rivederli e potere parlarci senza avere pause imbarazzanti per coprire gli anni passati lontano.

Il giorno dopo invece era la volta del cenone (un altro massacro di ottimo cibo e ottimo alcool) a casa di mia madre, in compagnia della famiglia di suo marito (tecnicamente suo figlio e il mio fratellastro). Io, abituato ai silenzi di casa mia, per un po’ venivo frastornato dal continuo parlare di tutti gli ospiti, ma poi riuscivo ad adattarmi e passare una grandiosa serata.

A big dinner at my mum's

A casa di mia madre

Martedi’ era tempo di cucinare la pork belly (la pancia del maiale) a mio padre, mia sorella, Davide, Renato e il mio cane. Era stato impossible trovare un taglio di  maiale ideale, visto il diverso utilizzo di quella parte del porco che si fa in Italia. Ma in qualche modo riuscivo nell’impresa, e distruggevo le arterie della famiglia con un pranzo pieno di amore e grasso. Senza scordarsi del sigaro e del Jack Daniels (finito in tre) fornito da Davide.

Pork Belly time

Pork belly: tutto pronto

Making my cousin happy

Davide ha fame

Tyson gets it

Mangiano tutti

Il resto delle giornate passavano in preparazione del viaggio polacco (di cui parlero’ presto).

La sera prima di partire venivo invitato da Giamba (e Laura) a casa loro, dalle parti di Bareggio, per una cena siciliana (Laura era appena tornata dalla Sicilia). Venivo ringraziato delle mia presenza con un limoncello fatto con i limoni che l’anno scorso avevamo portato dietro dopo il viaggio in Sicilia con Lindsey & co..

A young love

Giamba e Laura

I need that bow tie done!

Papillon time

Poi passavamo una buona ora a tentare di fare il nodo al mio papillon (essenziale visto che per il matrimonio in Polonia avevo deciso di usare il mio smoking). Fortunatamente internet e’ venuta in aiuto e dopo mille tentativi avevo almeno il papillon pronto.

 

 

Poi, purtroppo, era la volta di partire.
Da tempo ormai mi sono rassegnato che non riusciro’ mai a rilassarmi e passare momenti preziosi con le vecchie facce di una volta. Troppe persone da vedere, e tutte hanno una loro vita che va avanti senza preoccuparsi dei miei viaggi.

Ma fino a quando avro’  la mia famiglia e miei vecchi amici a bere un drink con me, mi sentiro’ sempre a casa.

(tutte le foto le trovate qui: https://www.flickr.com/photos/olafmeister/sets/72157644297796910/)

Tornato, e pronti a ripartire a Luglio

Ho appena finito di mettere qualche foto online sul solito profilo facebook e su quello di flickr (la settimana italiana qui: https://www.flickr.com/photos/olafmeister/sets/72157644297796910/, i quattro giorni polacchi qui: https://www.flickr.com/photos/olafmeister/sets/72157644298862687/).

Mentre sto scrivendo il solito articolo riassuntivo di 10 giorni passati senza mai fermarmi (per una volta anche in compagnia di mio padre, troppo spesso ignorato durante le mie permanenze in Europa), ho comprato i biglietti per l’anticipato viaggio di Luglio, in occasione del 70esimo del babbo.

Partenza: 5 Luglio, arrivo il 6 pomeriggio (domenica) a Milano

Parentesi lavorativa londinese: dall’8 al 15 Luglio.

Ritorno a Milano: il 16. Sto tentando per una volta di portare Lindsey in giro per l’Italia, visto che a quanto pare non le basta venire e passare le serate al Texas. Al momento l’idea e’ la seguente: Partenza il 16 destinazione Monaco (dalla mia cara amica Anna, quella del matrimonio monegasco del 2010), poi da li’ via verso le Cinque Terre e poi ritorno il 19 via Pisa e/o Firenze.

Saremo poi a Canegrate il 20 (si spera per una gara!) per passare la giornata a festeggiare chi merita. Poi ripartitemo, in direzione Sudafrica, il 21 sera.

Lo so, c’e’ poco tempo per vedere tutti, ma ho provato a farlo mentre ero su a questo giro!

Tra poco in Europa

Torno in Europa. Per poco meno di due settimane. Lindsey non puo’ venire (lavora) e dovro’ riuscire a passare il tempo a Dubai durante uno stop over di circa 10 ore…

Il motivo ufficiale della mia visita e’ il matrimonio di un mio amico / collega in Polonia. Lui da tempo si e’ trasferito in Atlanta (GA, USA), e li’ ha incontrato, qualche mese fa, una polacca. Sposati a Las Vegas ora hanno deciso di rendere il tutto ufficiale con un matrimonio alla polacca (potete leggere qui le particolarita’ di un matrimonio in Polonia: http://www.clueswedding.com/polish-weddings.html)

Ecco comunque il calendario completo della mia visita nell’emisfero boreale:

Partenza da Johannesburg il 2 Maggio. Atterraggio a Milano (Malpensa) il giorno dopo, alle 2 di pomeriggio.

Partenza per la Polonia (vai Berlino) l’8 Maggio. Rientro l’11.

Partenza per tornare a casa in Sudafrica il 12 Maggio.

Domenica 3 andro’ a partecipare, insieme a famigliari ed amici, alla StraCeriano (14km) a Ceriano Laghetto. Tanto per ricominciare la preparazione per la stagione invernale…

Non so se riusciro’ a vedere tutte le persone nella mia lista. Probabilmente no. Ma sapete come contattarmi. O dove trovarmi.

Ci vediamo!