Sono tornato da una intensa settimana europea. Se 4 giorni in ufficio a Londra, a fare avanti e indietro al freddo dall’albergo all’ufficio e presenziare a meeting lunghissimi ma purtroppo importanti avevamo distrutto il mio cervello, il colpo finale e’ stato dato da 3 giorni in Italia, passati principalmente in compagnia di mio cugino Davide. Da troppi anni (dal 2001) non passavamo cosi’ tanto tempo insieme. Il risultato? Ubriacature indecenti, corse sulla neve e assideramenti vari.
Passare da +30 a -5 e tornare a +30 in 8 giorni non e’ male per niente.
E ne e’ valsa la pena.
Ora, appena tornato, sono in preparazione per un altro weekend via da casa e purtroppo Lindsey. Stavolta e’ il turno dell’addio al celibato di Curtis. Domani volero’ a Durban (sull’oceano indiano) per andare a vedere una partita di rugby e passare un weekend in compagnia del mio futuro brother-in-law (cognato).
Settimana prossima iniziero’ a postare le foto, che al momento rimangono solo sul mio profilo facebook…
Da prima di Natale il mio primo viaggio del 2013 era programmato a puntino: partenza lunedi’ sera (18 Febbraio) in direzione Londra, con volo diretto pagato dall’ufficio londinese, poi 4 giorni di lavoro e meeting vari e ritorno in tutta scioltezza domenica mattina (sempre con volo diretto).
Poi, purtroppo, la vita decide di cambiarti i piani. Mia zia e’ morta dopo una lunga battaglia col cancro (non senza mandare la malattia a quel paese numerose volte negli anni precedenti), e mi ritrovo invece a volare in Italia per passare un po’ di tempo con la mia famiglia.
Invece di tornare da Londra ho deciso di prendere un volo sola andata per Milano Malpensa (atterro alle 10 di mattina da Gatwick Sabato 23), passare tre giorni a brindare alla memoria di una persona favolosa, e ripartire per Johannesburg con un altro volo sola andata, via Etiopia, ancora da Malpensa lunedi’ sera 25 Febbraio.
Mentre i 4 giorni a Londra sono pianificati ora per ora (non vedro’ la luce del sole e saro ‘ chiuso in vari uffici per ore), la tre giorni italiana non ha programmi. Forse andro’ a farmi un gara podistica domenica mattina (anche se dicono che c’e’ aria di neve), forse passero’ il tempo a bere con amici. Non riusciro’ a vedere tutti, e non ci provero’ nemmeno, con cosi’ pochi giorni a disposizione.
Da qualche anno ormai, le tradizioni di San Valentino tra me e Lindsey sono le stesse: regali non comprati (per risparmiare) e la solita 10km notturna a Randburg, dove prendono parte circa 5000 corridori (alcuni indossano abiti ispirati a Cupido o in generale qualcosa di rosso, io invece vesto sempre alla stessa maniera).
Cosi’ dopo avere trovato ispirazione su internet, ecco cosa sono riuscito a fare:
Un bouquet di rose fatte con duct tape (nastro colorato rinforzato):
E delle tortine ripiene a forma di cuore presentate come lecca – lecca giganti:
La corsa invece? Una 10km difficile (correre in salita senza troppe luci con un sacco di persone attorno e’ sempre difficile!) finita in poco piu’ di 50 minuti…(dettagli su runkeeper come al solito)
6 anni fa avevo preso parte alla Tough Guy, una delle corse ad ostacoli (fango, acqua, salti e arrampicate lungo un percorso campestre) piu’ famose al mondo.
La corsa di solito di svolgeva (e si svolge ancora) in Gennaio, quando, nel Nord Europa, l’aria e’ ghiacciata e si muore dal freddo. L’esperienza fu fantastica.
L’anno scorso, alcuni sudafricani che avevano preso parte alla stessa competizione, hanno deciso di iniziarne una simile dalle mie parti e chiamarla Warrior Race. Invece di fare una sola gara pero’, durante l’anno ce ne saranno 6, che qualificheranno i primi 200 di ciascuna tappa alle finali nazionali.
Con Curtis (futuro sposo dell’unica sorella zitella di Lindsey) e Andy (marito di Kirsten, la sorella minore di mia moglie) ci siamo presentati alla linea di partenza sabato scorso, con altri 2000 concorrenti. Per evitare problemi si partiva scaglionati ogni 20 minuti.
I percorsi disponibili erano 3: uno semplice da 500 metri, per bambini, uno da 6km con 15 ostacoli, e uno da 18km con 30. Purtroppo le iscrizioni per il percorso black-ops (quello lungo) erano da tempo chiuse cosi’ tutti e tre abbiamo fatto il percorso da 6.
Gli ostacoli erano simili a quelli che avevo affrontato 6 anni fa: pozze di fango da scalare (impossibile senza l’aiuto di compagni), arrampicate su corde, slalom sulle colline, guadi su fiumi improvvisati e il “leap of faith”, l’ostacolo che ha scoraggiato la maggior parte delle persone: dopo 2 km di campestre bisognava scalare in verticale una struttura, e poi lanciarsi da 5m in una pozza (profonda) di fango.
Io e Curtis ci siamo lanciati subito (anche se i miei timpani sono letteralmente scoppiati all’impatto con l’acqua/fango, tanto che ho avuto bisogno di 2 minuti per ritrovare l’equilibrio), mentre Andy, dopo 5 minuti di tentativi, ha perso la sfida contro le sue vertigini.
Alla fine siamo arrivati tutti e tre insieme, rallentando piu’ per permettere an un Andy mezzo morto di recuperare terreno.
Prima…
.. e dopo
Sto aspettando le foto ufficiali (ce ne sono un sacco su facebook, ma e’ difficile riconoscere le persone, se coperte di fango).
Nell’attesa potete vedere il video semi-ufficiale tanto per capire il tipo di percorso:
Mentre Silvio continua a promettere l’impossibile in Italia (restituzione dell’IMU, anche alla posta, in contanti?), e la sinistra continua a rimanere silenziosa, tranne per i commenti sui soliti tentativi di alleanza con l’amato (da tutto gli italiani) Monti, ricevo nella mia casella postale la prima comunicazione elettorale.
Sperando che siano finalmente i documenti per votare (quest’anno dovrei riuscire a votare in Sudafrica al consolato), apro la busta (pagata probabilmente da chi le tasse le paga in Italia) e mi trovo un volantino elettorale.
Di chi? Del Popolo della Liberta’, che mi chiede di votare per la coppia Sharon Nizza / Ivano Ercole visto che faccio parte della IV Circoscrizione Elettorale Estera (comprendente Africa, Asia, Medio Oriente, Australia e Antartide!!!).
Ecco qui il volantino spedito in Posta Prioritaria Internazionale (immagino da Roma o da Arcore):