Umidita’ bastarda

Ho comprato casa mia con Lindsey nel Gennaio del 2008.

La casa era una delle piu’ vecchie della zona (25 anni circa), e, ovviamente, aveva problemi.

Negli anni passati abbiamo rimesso a posto soprattutto gli interni e il giardino, senza preoccuparci troppo dei muri. Purtroppo  alla fine i problemi sono venuti fuori nella forma del nemico numero uno di mura fatte in cemento (ok, numero due dopo il terremoto): l’umidita’.

Nel giro di pochi mesi sono spuntate fuori crepe (o si sono allargate) e i muri iniziavano ad essere un po’ troppo sospetti. Probabilmente 3 mesi di acquazzioni improvvisi nel periodo estivo hanno accelerato un processo che comunque era in atto da tempo.

E cosi’ l’ultima settimana e’ stata passata chiusa in casa con i cani mentre fuori una ditta specializzata si preoccupava di mettere a posto tutte le mura e di cambiare, dopo anni, il colore della casa.

Nel 2008, quando avevo comprato la casa, il colore era questo:

Damproofing and paint job

Notare le prime crepe sul muro curvo di fianco all’ingresso

Ho passato qualche giorno con la casa cosi’:

Damproofing and paint job

Damproofing and paint job

Damproofing and paint job

Finalmente ieri ho potuto lasciare i cani in giardino (Cucciola ama spaventare le persone di pelle nera…) con la casa rimessa a posto:

Damproofing and paint job

Damproofing and paint job

Damproofing and paint job

Sinceramente mi manchera’ un po’ il giallo sui muri…

Un glorioso sabato sportivo

Era da troppo tempo che non partecipavo ad un gara podistica. Da fine Aprile!

Durante il lungo periodo che separa la fine dell’estate con il freddo invernale, sono successe un sacco di cose che mi hanno tenuto lontano dalla corsa in generale: Jill si e’ infortunata ad un occhio, poi io mi sono spaccato la caviglia (rinunciando alla corse ma continuando a giocare a calcio!), ed e’ arrivato il freddo mattutino – svegliarsi alle 5 di sabato mattina per correre 10km di colpo sembrava una cattiva idea – senza contare che il mese scorso sono andato in Europa.

Stavolta Jill mi ha convinto a partecipare ad una gara di solito riservata agli Afrikaneers (i sudafricani di originer boera), la Springbok Vasbyt in Pretoria.
La gara ha un significato particolare per i boeri in quanto partenza e arrivo sono posizionate alla base del Voortrekeer Monument, un colossale monumento dedicato ai quei boeri che secoli fa attraversarono mezza Sudafrica (da Cape Town fino a Pretoria) per fondare i primi insediamenti nell’entroterra sud africano.

Springbok Vasbyt
Pretoria vista dal parco del Voortrekker Monument

Il parco nazionale intorno al monumento (una specie di cubo massonico-Borg di mattoni) era tutto dedicato alla storia boera (ci sono musei, percorsi storici, e una vecchia base militare costruita da italiani!), e il percorso della 10.5km si svolgeva all’interno del parco.

Springbok Vasbyt
Il Voortrekker monument

A differenza delle solite gare, solo i primi e gli ultimi 2 km erano su strada, il resto era un saliscendi sulle colline circostanti, correndo su rocce, terra e fieno. Jill e io eravamo partiti come al solito dal fondo, e presto avevamo capito che era impossibile cercare il risultato clamoroso: sorpassare la fila indiana di corridori che tentavano di scalare la collina era troppo pericoloso.
Cosi’ mi sono rilassato e mi sono goduto il panorama circostante.

Alla fine ho concluso i 10.5km in 1 ora e 15, di cui almeno 1 ora passata a camminare in fila indiana scalando la collina!

Springbok Vasbyt
La prima medaglia invernale

Springbok Vasbyt
Dettaglio della medaglia

Il resoconto della gara come al solito lo trovate su runkeeper

Un’ora piu’ tardi tornavo a Johannesburg per una colazione super veloce con Lindsey e i cani, tutti appena svegliati, per poi presentarmi alle 11 a Trezona Park per una partita di campionato anticipata ad un orario folle (mezzogiorno).

Con 10km nelle gambe ma una voglia matta di correre (avevo ancora energie accumulate durante la mattinata), la partita era iniziata alla grande: in 20 minuti andavano avanti 2-0, ed in entrambi i goal c’era il mio zampino: passaggio filtrante in area per il primo goal, e poi il secondo realizzato dal sottoscritto, a tu per tu con il portiere: palla infilata nell’angolino.

Purtroppo ancora una volta il nostro pessimo portiere ha tradito le aspettative (gia’ basse): due tiri da 30 metri e due goal. 2-2 e fine primo tempo.

Il secondo tempo non ha avuto nessuno spunto particolare fino all’ultimo minuto della partita. Su calcio d’angolo svettavo di testa e segnavo il 3-2 definitivo (non capita spesso che usi la testa per segnare…)

Dopo la partita, abbiamo trascorso il resto del pomeriggio al pub di Trezona Park per festeggiare, festa che e’ poi continuata fino a tardi a casa di uno dei miei colleghi calciatori, con un barbecue al volo e (troppi) litri di birra… (sto scrivendo questo articolo alle 11 di Sabato sera, dopo aver passato 7 ore a bere e fare il pirla)

Some beers after a hard football game
Troppe birre

Cronaca di un incubo al gusto di sangria

Difficile tentare di commentare la partita persa ieri per 4-0 contro la Spagna. Le aspettative erano alte, e per il gioco espresso durante gli Europei sicuramente non meritavamo di perdere con uno scarto di quel tipo (ma poteva finire peggio).

Certo, se sotto per 2-0 non riesci a segnare (Di Natale!) e ti ritrovi a giocare in 8 (Chiellini non conta come giocatore, e di Motta meglio non parlarne) contro 11 contro questi Spagnoli che riposano per 10 mesi nella Liga e arrivano freschi ai tornei estivi, allora ti devi rassegnare.

Peccato, la serata era pronta qui in Sudafrica: pizze fatte in casa, e forbici e rasoi pronti in caso di vittoria (mi sarei fatto i capelli come Balotelli)

Tanto vale lasciare la parola ai commenti (e traduzioni) che ho scritto su facebook durante il triste evento:

Another boring national anthem

(prima della partita) Un altro inno palloso. Questa volta quello spagnolo. Resto del mondo mi dispiace ma quel si’ urlato al cielo alla fine del nostro e’ fantastico. Forza Azzurri!

Damn.
(dopo il primo goal) Cazzo

Feeling like a German
(sotto di 2 goal). Al momento mi sento come un tedesco in una semifinale. O dopo una guerra mondiale.

Tears on my pizza
(sotto di 4 goal). Le calde lacrime che stanno scendendo sulla pizza ormai fredda hanno il gusto della sconfitta

Stupid haircut avoided
(dopo la partita)

Time to go to bed
(prima di andare a letto). Tempo di andare a dormire. Siamo i migliori dei peggiori. E Torres e’ riuscito a conquistare la scarpa d’oro giocando meno minuti in tutto il torneo del tempo che spendo a cagare durante una giornata di lavoro.

Qualified for something
(il giorno dopo). Grandi notizie. Ci siamo qualificati per la Confederation Cup in Brasile nel 2013, finendo al top dei perdenti. Almeno c’e’ qualcosa da guardare l’anno prossimo…

Poi, ovviamente, arriva il commento di Lindsey:

Wife is happy

Fantastica notizie, Olaf non si rasera’ i capelli come quel giocatore dell’Italia. Qualcosa di positivo per la sconfitta dell’Italia c’e’ allora!