Ottenere un visto: le dodici fatiche di Olaf

Ottenere un visto in Sudafrica e’ da sempre un’impresa quasi impossibile. La maggior parte degli immigrati (provenienti soprattutto dallo Zimbabwe o dalla Nigeria) se ne sbattono altamente di permessi di soggiorno, e quelli onesti, dopo aver tentato di affrontare il sistema burocratico per ottenere il rilascio del visto, si arrendono e rimangono qui col permesso scaduto.

Per il mio primo visto (fatto nel 2007) , fui costretto ad affidarmi ad una societa’ specializzata, visto la mia precaria situazione (ancora non sposato e senza lavoro in Sudafrica – lavoravo e lavoro per il mio ufficio londinese).
Sborsai credo intorno ai 500 euro e ottenni il visto dopo qualche settimana. Due anni piu’ tardi, per allungare il visto (di altri due anni), mi affidai alla stessa societa’ che per 300 euro mi procuro’ il timbro sul passaporto dopo un mese e mezzo di problemi.

Quest’anno, poco propenso a sborsare altri soldi (il visto per se non costa niente, i soldi in pratica vengono passati di mano per avere “contatti” e “trattamenti speciali” con l’ufficio che si occupa dei permessi di soggiorno, l’Home Affairs), avevo deciso di fare tutto da solo.

Dopo aver trovato tutti i documenti che credevo necessari, nel lontano Settembre del 2011, andai all’ufficio centrale di Johannesburg, un palazzone di 6 piani in una delle zone peggiori.

Getting a Visa in South Africa

La zona dell’ufficio Home Affairs in Johannesburg citta’

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I parcheggi davanti agli uffici

La confusione regnava totale, e c’era una fila per ottenere il numero fuori dal palazzo in modo da poi fare una successiva coda per ottenere il numero per avere accesso al piano designato.  Peccato la fila avanzasse al ritmo di 2 persone all’ora, e la maggior parte dei richiedenti intorno a me erano nigeriani incazzati oppure prestanome per agenzie che si occupavano dei visti. Sulle circa 40 persone fuori dal palazzo, le uniche bianche erano io e un povero tedesco con un bimbo nero in braccio (un prop, probabilmente cercava di indebolire i cuori delle persone davanti a lui). I due cinesi non li contavo neppure.

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La coda, dopo 2 ore…

Abbandonata l’ipotesi di entrare nell’inferno burocratico modello 12 fatiche di Asterix, presi la macchine e guidai 50 km a Nord verso Randfontein, dove speravo che la coda fosse minima. Avevo ragione: li’ coda non c’e’ n’era, ma l’ufficio quel giorno era chiuso…

Il giorno successivo eccomi ancora in macchina a guidare alle 6 di mattina verso Randfontein. Documenti pronti, tutto pronto e primo posto in fila. Peccato che poi la gentile signorina mi disse che no, non poteva aiutarmi perche’ il mio ufficio di competenza non era questo, non era quello di Johannesburg, ma era quello di Soweto, a 15km da casa mia…

Terzo giorno e terza successiva sveglia all’alba ed eccomi in coda nei nuovissimi uffici di Soweto. Biglietto preso all’entrata, monitor che indicavano l’ordine per gli sportelli, ed io pronto con i documenti.

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L’entrata dell’ufficio di Soweto

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Aspettando il mio turno…

Arriva il mio turno e sopresa! Il mio certificato penale italiano non e’ piu’ valido perche’ ormai vivo da troppo tempo qui in Sudafrica, devo farne uno sudafricano.

– Ma come? Ho chiesto a Randfontein e mi hanno detto che era tutto ok? Hanno sbagliato.

2 ore piu’ tardi eccomi al distretto di polizia di Honeydew. Prendono le impronte digitali, prendono i dati, pago 50 rand (5 euro) e il documento e’ pronto per essere spedito a Pretoria.

– Grazie mille, quando posso passare a ritirarlo? In 3 mesi.

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Honeydew Police Station!

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Eccomi schedato nel terzo paese nella mia vita…

Fantastico. Finisce il 2011 e inizia il 2012. Sono tornato con Lindsey da quasi un mese in Europa e ora mi tocca ricominciare. Il certificato e’ arrivato e mi presento a Soweto, in compagnia della moglie.

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Finalmente! Non sono un criminale!
Dopo 2 ore di coda (stavolta il sistema elettronico e’ spento, devo capire come funziona la coda in Africa ed e’ un casino), controllano i documenti e ok, tutto a posto.

– E adesso? Le manderemo un SMS quando sara’ pronto. Se in 2 settimane non ottiene niente, si faccia vedere di nuovo.

Passano 2 settimane e mezzo. Niente. Torno a Soweto, da solo. Il sistema elettronico e’ ancora rotto, io ancora non ho capito come funziona la fila (zig-zag? eta’? Sesso?) e dopo 3 ore di fila passate a leggere sul Kindle e’ il mio turno.

Salve, e’ arrivato il mio visto? Non ha ricevuto l’SMS? Nope. Controllo…hanno mandato per sbaglio l’SMS sul suo numero di casa.

Ok, va bene, ma puo’ controllare se e’ andato tutto a buon fine o no? No, mi dispiace. Il suo SMS ha un codice per sbloccare l’outcome. Ora dobbiamo fare tutto a mano. Passi tra un mese.

Saluto, m’incazzo e torno a casa. Finisce Gennaio, arriva Febbraio. Aspetto fino alla fine del mese e mi presento, ancora di prima mattina, a Soweto. Faccio la file (il computer a quanto pare e’ rotto) e tocca a me.

– Salve, sono il povero italiano e unica faccia bianca che vedra’ tutta la giornata. Sono sposato, abito qui da 5 anni, ho una casa a mio nome , tre cani e gioco / alleno una squadra da calcio nella mia zona…

Il suo visto e’ pronto. 

– … non posso lavorare in Sudafrica perche’ non mi date un visto di lavoro, e pago le tasse a Londra perche’ senza visto non posso fare fatture qui…

Il suo visto e’ pronto. 

– …sono in ballo da 6 mesi, lo so che non ho pagato un cazzo per accelerare  la mia pratica, ma sarebbe bello ottenere almeno una risposta.. scusi?

Eccolo qui.

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L’ufficio di Soweto, tutto bello nuovo…

Apro il passaporto (che per un momento pensavo di aver lasciato a casa…), e ottengo finalmente questa cosa qui:

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Yeah! Il visto!

E almeno fino al 2014 torno ad essere legale! (anche se l’anno prossimo, finalmente, potro’ iniziare le pratiche per la residenza permanente…)

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