Sono ancora qui immobile dopo l’infortunio di settimana scorsa. Eppure mi trovo davanti ad una scelta calcistica mica da poco: cambiare squadra.
Non sono un tipo che cambia squadra facilmente. Alla fine dal 1985 ad oggi ho giocato in sole 3 squadre (senza considersare la parentesi fallimentare al Legnano oppure le sue squadre di Canegrate).
Di solito gioco sempre in societa’ che sono vicine a me geograficamente soprattutto perche’ mi considero un lazzarone abitudinario e odio dover guidare 30 minuti per andare ad allenarmi o per una partita. Ho controllato su google map: durante gli anni canegratesi la distanza tra casa mia e lo stadio era di 1.9km (6 minuti). A Londra, quando giocavo col Parsons Green, era ancora minore: 500 metri.
Ho dovuto fare uno sforzo qui in Sudafrica, ma la distanza tra casa mia e il centro sportivo del Panorama calcio e’ comunque di soli 5km.
In 27 anni di calcio la mia fantastica distanza media e’ stata di 2.5km.
Ora invece le cose potrebbero cambiare. Di colpo (in meno di una settimana, i trasferimenti societari possono farsi fino a meta’ febbraio, poi e’ finita), ho avuto offerte per andare a giocare al Ruimsig (una categoria superiore), a ben 11.2 km da qui, oppure al Marks Park (stessa categoria), a 11.4km.
Entrambi vogliono comprare i cosidetti “vecchi” del Panorama, ovvero io e altri tre giocatori che, per via dell’eta, sono considerati ormai marginali per i piani societari.
Lo so, e’ un po’ triste visto che negli ultimi 4 anni io e Stoj, il mio compare bulgaro, abbiamo portato a casa 4 medaglie (una coppa di lega vinta e una finale persa, un campionato vinto e un secondo posto), due promozioni e numerosi trofei individuali.
Capisco benissimo: nonostante sia il capitano, bisogna guardare al futuro e ormai le decisioni sociali sembrano finali.
Le nuove norme di quest’anno prevedono un minimo di 4 under 21 nell’11 titolare, e solo 3 stranieri tra campo e panchina, e purtroppo non ho nelle gambe (e nella testa) 3 sessioni settimanali di allenamento piu’ la partita al sabato.
Cosi’ mi ritrovo davanti ad una scelta: continuare al Panorama (volevamo farmi allenatore / giocatore per una delle squadre senior, ma hanno cambiato idea all’ultimo minuto), andare al Ruimsig e giocare difensore (questo e’ quello che il loro allenatore mi ha proposto) oppure accettare il ruolo di capitano / allenatore / giocatore per il Marks Park dove ci sono le strutture migliori e dove hanno una squadra veterani in cui posso continuare a giocare nei periodi morti.
Certo, cambiare squadra sarebbe triste dopo 4 bellissimi anni, soprattutto sapendo che probabilmente finirei a giocare nello stesso girone del Panorama.
Ma devo guardare avanti, come un Beckham dei poveri(issimi) o un Tevez leggermente piu’ felice e meno odiato (ma sempre povero).
Terremoti? Anche a Milano?
evvai!!! ma… un contratto significa che ti pagano? 😛
qui seconda scossa di terremoto in pochi giorni…. vado a casa, ciaoooooooo
E alla fine ha vinto Panorama. Mi ha offerto un contratto per un anno per allenare la squadra in co-abitazione col mio collega bulgaro. Entrambi da allenatori-giocatori! Quindi adesso saro’ allenatore, capitano e rigorista. In pratica il re della squadra.
Comunque sono stato davvero vicino ad andare a Marks Park, l’unico problema era effettivamente la distanza: sono andato due sere di fila per parlare e per fare 11km ci ho messo quasi 40 minuti per via del traffico in quella direzione…
Ciao Olaf!!!! Marks Park anche per me, (copio spudoratamente Beppe!)
Io direi Marks Park!
E poi sai benissimo quanto ti piacciano le nuove sfide!