Uno sguardo alla politica italiana, via giornali sudafricani

L’unico giornale che leggo qui, il Sunday Times non si occupa spesso di politica italiana.

Il resto della stampa locale o si occupe principalmente del mondo nero (Sowetan, The Citizen, The Star), con edizioni tabloid – tipo The Mirror in Inghilterra – piene di foto e pochi articoli piu’ lunghi di 2-3 colonne (a meno che non si tratti di calcio) oppure vengono scritti in Afrikaans (Rapport / Beeld) e in quel caso sono inaccessibili.

Magari ogni tanto l’Italia viene citata, ma purtroppo la mancanze di comprensione di quella lingua non aiuta…

Per quello il Times rimane uno dei miei preferiti. Esce solo la domenica, ma ha un numero di pagine e inserti lunghissimo, ben scritti e che rimangono di fianco alla tazza del cesso durante tutta la settimana, pronti per essere letti e approfonditi.

Di solito notizie italiane vengono rifilate in una piccola colonna nella sezione politica estera. Negli ultimi anni mi ricordo di pagine piene solo quando ci fu il g8 in Abruzzo (con la faccia di Silvione bello sorridente) e recentemente con gli studenti in protesta a Roma.
Per il resto solo trafiletti delle ultime battute di Berlusconi, diventato una figura comica anche all’estero (perdendo tutto il credito accumulato durante quel G8 dalla stampa internazionale, sono sicuro che agli occhi della stampa locale italiana di credito ne ha piu’ di prima).

Immaginate quindi la sorpresa quando, nella sezione “Review”, l’inserto piu’ letto dopo il giornale vero e proprio, vedo questo:

Nicola Vendola on the South African Press

Un’intera pagina dedicata a Nicola (Nichi) Vendola, presentato in questo modo:

Incontrate la nuova stella della sinistra italiana, Nichi Vendola che, a differenza di quanto suggerisca il suo profilo, e’ destinato a guadagnare (voti) grazie ad una nazione che continua a disprezzare le buffonate di quello che una volta era l’intoccabile primo ministro, Silvio Berlusconi

Conosco vagamente Vendola. E l’articolo e’ stato scritto da Le Monde (giornale francese) e poi riportato in quello Sudafricano, sbattutto cosi’ in prima pagina.

Qui non capiscono come qualcuno che si dichiari cattolico possa essere gay. Oppure come una persona comunista possa conciliare la sua fede. Oppure come faccia un gay ad essere anche comunista.

L’articolo tenta di spiegarlo abbastanza bene: l’Italia si sta stufando di Berlusconi, e proprio come l’america anti-Bush, sta guardando a qualsiasi personaggio che sia diverso e magari posso risultate piu’ efficace (anche se con Obama non stanno guadagnano i risultati sperati). In questo caso l’Obama italiano potrebbe essere un gay. Cattolico. Comunista. Che non sia rompiballe quanto Grillo.

Non so quanto sia vero, dopotutto spendo si’ o no 10 giorni all’anno in Italia. Forse, pero’, le cose stanno cambiando. Ma dicono tutti cosi’ da almeno 10 anni…