Amare l’Europa, guardare al futuro. Dieci motivi per non dimenticare. Due.

Difficile cercare di raccogliere tutto quello che e’ avvenuto durante due settimane passate in Europa.

Potrei parlare del capodanno passato finalmente a casa mia circondato da amici (sto semplicemente selezionando le foto ora come ora), oppure del Natale in famiglia o a quella del campo di Canegrate.
Sara’ tutto raccolto nei prossimi articoli, promesso!

Invece stavolta vorrei scrivere qualcosa della visita a mia zia e cugini in quel di Andalo, in Trentino.
Mi ricordo ancora l’ultima volta in cui mi recai da quelle parti (poco prima di partire per il Sudafrica, nell’estate del 2007), ma non mi ero mai gustato la cittadina in pieno inverno, quando la popolazione di 1.000 anime si moltiplica fino a raggiungere 10.000 residenti o poco piu’.

Per Lindsey e’ stata forse l’highlight della sua vacanza. Vedere neve dovunque, poter scivolare col bob del figlio di mia cugina Simona (Tommaso, ogni volta che lo vedo sembra piu’ alto di 30cm, se non si ferma tra 10 anni avra’ 3 metri), mangiare cibi locali e bere cioccolata calda e densissima. Per una sudafricana, la perfetta vacanza sulle montagne.

Per me invece e’ stata un’ottima occasione di potere spendere tempo e parlare con i miei cugini, Simona e Davide, vedere Marco, Mariano e Tommaso , e passare tempo in compagnia di mia zia Graziella.

L’ultima volta che ci siamo sentiti o visti e’ stata in occasione del funerale di mio zio Tino.
Tornare a parlare di lui con Davide, ricordarmelo e ricordarci dei (bei) tempi passati, quando tutto era semplicemente possibile e godersi la vita era decisamente piu’ facile, e’ servito forse ad entrambi per rafforzare l’idea che la vita va avanti, ma l’importante rimane avere ricordi felici delle esperienze passate.

E, nella famiglia Olgiati, di ricordi di questo tipo ce ne abbiamo a bizzeffe…

Andalo by night

Andalo by night

Cousins

Olaf e Davide

Lindsey, bobsleigh champion

Lindsey, campione di bob

Davide in the valley

Davide

Davide on the bobsleigh

Davide sul bob di Tommaso

Me and Lindsey

Olaf e Lindsey

Draaagoo!

Draaaaaaaaagoo!

Simona, Tommaso and Marco

Simona, Tommaso e Marco

Tommaso and Davide

Tommaso e Davide

Olaf, Auntie Graziella and Davide

Olgiati!

Amare l’Europa, guardare al futuro. Dieci motivi per non dimenticare. Uno.


Tornare in Europa, specialmente in Italia, per me e’ sempre un piacere.
Per anni sono tornato da Londra per weekend di 3-4 giorni,e da almeno 9 anni (dal giorno della mia partenza in pratica) non passavo cosi’ tanto tempo a Canegrate, circondato da famiglia e amici.

Stavolta tornare indietro e’ stata davvero dura.

Sono mille i motivi per i quali queste vacanze sono state speciali, e ora, con un piede nel 2010 e la testa ancora nel 2009, devo iniziare a pensare al nuovo anno, a cercare di lavorare di meno guadagnando di piu’, a perdere almeno 10 chili prima dell’inizio del campionato a Marzo, a trovare un equilibrio tra una vita da sposato e ambizioni da singolo.

Quindi dovrete sorbirvi nei prossimi giorni qualche foto e qualche casuale spiegazione.

Il futuro e’ qui in Sudafrica, lontano da tutti voi, ma le memorie e buona parte del mio cuore sono ancora li’ , sotterrate da neve che non mi divertiva cosi’ tanto da almeno lo scorso millennio…

The bush is gone, just snow

La vista dalla mia stanza. Addio bosco, rasato a zero…

Good morning car

Certo che fa davvero freddo da queste parti…

Walking Bart

Forse, tra tutti, Bart e’ quello che ha piu’ goduto della mia presenza

Sbalzi termici

Sono finalmente tornato. Non mi ricordo piu’ da quanto ho fatto una vacanza cosi’ lunga lavorando cosi’ poche ore.

Anche durante il mio viaggio di nozze nel 2008 erano riusciti a rintracciarmi alle Mauritius per sessioni di lavoro.Tornando indietro nel tempo, sara’ stato dal mio viaggio del 2007 in Sicilia (primo e ultimo fino ad adesso), dove fortunatamente la zona era cosi’ sperduta che non avevano modo di contattarmi via email o telefono.

Comunque l’importante ed essere tornati, carichi di energia, alcool da smaltire, un fegato da sostituire, 6kg da buttare via in fretta e le solite centinaie di foto che come al solito renderanno poco onore agli eventi e alle persone (amici e famigliari) coinvolte.

Quello che e’ certo e che il mio corpo ha retto poco l’ondata micidiale di caldo all’aereporto di Johannesburg. In pochi giorni sono passato dai meno undici di Andalo, in Trentino, ai 5 di Milano, fino ai 15 di Doha di notte e infine i 30 (nuvoloso) di adesso qui in Sudafrica.

Sono seduto in mutande davanti al computer, e ho ancora troppo caldo. (si’, come al solito le foto arriveranno nei prossimi giorni)