A settembre finiscono tutte le speranze

E cosi’  la stagione e’ finita, senza nessuno dei trionfi che solo 3 settimane fa sembravano cosi’ vicini.

Forse poteva finire diversamente, ma immagino che perdere ai rigori nei quarti di finale di coppa, dopo un 1-1 in una partita a tratti confusionaria (il campo, violentato da vento e pioggia per due giorni, era ridotto a quello che potete vedere nella foto) , era il modo piu’ idoneo di finire una stagione piena di speranze, ma distrutta in due sciagurate partite.

Ho giocato dal primo minuto, finalmente in forma, finalmente capace di correre senza dolori come non mi capitava dal 2008, ma purtroppo non era serata.
Perdere col Randburg ai rigori, e vedere festeggiare un’altra squadra  ancora sul campo di casa, per la tristezza dei miei compari e la delusione dei tifosi, e’ davvero troppo.

Potevamo vincere il campionato, potevamo andare avanti in coppa e difendere il trionfo dello scorso anno, e invece niente.

E cosi’, come quasi ogni anno, l’unica cosa che possiamo dirci tra una birra e l’altra dopo la partita e’ che ci proveremo l’anno prossimo, nel 2010. Un altro anno. Quanti ne avro’ ancora davanti?

Football pitch in September

Pane e salame

La settimana di semi silenzio dopo il disastro calcistico sudafricano e’ ormai finita.
Oggi e’ Sabato, Lindsey e’ partita per Cape Town da Kirsten (una settimana da solo, capita spesso quest’anno), e io mi ritrovo finalmente a scrivere qualcosa sul mio recente viaggio italiano.

L’occasione non era delle piu’ felici (venivo in Italia per vedere un po’ com’era la situazione dopo la morte di mio zio), ma nonostante tutto, e’ stato un tuffo nella memoria leggermente piu’ intenso del solito.

Grazie ad una geniale pianificazione sono riuscito ad incontrare tutti i parenti (numero che non mi riusciva da secoli), svegliandoli o incontrandoli in ore non certo idonee a saluti, e a vedere e passare del tempo con tutte quello persone che considero importanti (e a portata di treno/macchina/bici).

E ho anche (ri)scoperto alcune cose:

  • … quanto sia facile portare in giro un vecchio Bart, per i campi, rispetto a Cucciola e Bruce

    With Bart

  • … quanto sia facile rimanere accecati dai fuochi d’artificio, e distruggere una zanzariera appena installata correndoci addosso (scusa Beppe)

    After destroying the mosquito net (sorry)

  • … quanto sia facile ubriacarsi in compagnia di amici, e tornare a casa senza spaccare nessun citofono (anche perche’ qualcun altro guidava)

    Outside the texas

  • … quanto sia fantastico mangiare pasta a casa di amici di una vita…

    With friends

  • … e poi aspettare che crollino di sonno per fare foto di questo tipo

    Never sleep with your friends around

  • … quanto sia strano rivedere compagni di calcio di 8 anni fa, e vedere che uno di loro ora e’ l’allenatore

    With my old team mates

  • … quanto sia triste ripensare alle persone che non ci sono piu’ soprattutto dopo averle viste (relativamente) in forma solo due mesi prima

    Sad news

  • … quanto sia casuale incontrare Ian, il mio amico dei tempi londinesi (dal 2006 a New York) a piu’ di un anno dall’ultimo incontro, in Italia

    With my good old american pal Ian

E soprattutto…. ricordarsi di quanto sia facile andare dal salumiere, prendere un panino, qualsiasi affettato, qualsiasi formaggio, combinarli insieme a qualsiasi ora ed avere un panino migliore di qualsiasi combinazione di ingredienti che trovo qui in Sudafrica.

Bread, bresaola, tomato and cheese

E poi dicono che tanto, alla fine, e’ solo un gioco

Mi sono appena svegliato. Sono le 3 di notte. Sono andato a dormire alle 8.
Puzzo di alcool, ho ancora la divisa addosso, ma per qualche motivo e’ all’incontrario. Vado al cesso per bere un po’ d’acqua, disidratato come sono, e guardo quel numero 18 e quell’Olaf stampati sul petto.

Non sopporto di vedermi allo specchio, i capelli sono troppo lunghi e la barba ormai incolta da 2 settimane, per la gioia di Lindsey. Domani, oggi, vado dal barbiere e mi raso a zero.

Torno indietro a qualche ora e tutto quello che mi viene in mente e’ una bottiglia di vodka comprata per l’occasione e bevuta praticamente da solo nello spogliatotio, quando anche l’ultimo compagno di squadra era uscito per andarsi a comprare una birra e iniziare la serata del “meglio dimenticare”.

Disattivo l’allarme mentre Lindsey e i cani dormono, tutti giustamente incazzati con me, e cammino verso la macchina per recuperare il borsone. Se lascio tutto dentro poi la macchina puzza.
Guardo per terra e vedo il citofono. Ah gia’ cazzo, l’ho abbattuto parcheggiando con la macchina. Vedo una bottiglia di latte e controllo lo scontrino. Comprata dopo la partita. Non mi ricordo neanche di essermi fermato a farlo. Non riuscivo a camminare, possibile che sia riuscito a comprare del latte dal benzinaio? Mi immagino le riprese CCTV e io che entro barcollando, pago il latte, non prendo neppure il resto, e torno in macchina. Cazzo, lo scontrino indica che ho pagato con il bancomat. A quanto pare riesco a fare cose incredibili da ubriaco.

Mi sento un pirla. Non dovevo bere ma la delusione’ stata troppa. Perdere in casa, per 3-0, contro i secondi in classifica e vederli trionfare sul campo quando la societa’ gia’ ci aveva preparata festeggiamenti speciali (era da tempo che non vinceva un campionato), e’ stata una delusione immensa.

Lindsey e famiglia erano venuti a vedermi nel secondo tempo (quando ero entrato, con il mio solito ruolo di super sub). Eravamo gia’ sotto 3-0. Ero incazzato come pochi da almeno 30 minuti. Volevo vincere, ma niente. Il campionato del 2003 rimane l’ultimo campionato vinto, in 24 anni di tornei.

E a me rimane un mal di testa, una lente a contatto persa, 2 litri di latte e un citofono distrutto. E tra qualche ora dovro’ svegliarmi di nuovo e tentare di riparare i vari danni.

Cosi’ , come al solito, ormai si pensa all’anno prossimo (ok, c’e’ ancora una coppa di lega da vincere, ma al momento meglio pensare ad altro)

Tre foto trovare nella macchina fotografica, qualche ora prima della partita:

Panorama - Daxina

Panorama - Daxina

Panorama - Daxina

A 24 ore dalla fine, guardando al passato

Pos

Team P W D L GF GA Diff Pts
1 Panorama F.C. 15 10 3 2 28 13 +15 33
2 Daxina Sporting 15 9 4 2 40 20 +20 31
Altre squadre                

Sabato 19 Settembre 2009, ore 15.30, Panorama F.C. Sports Grounds, sfida finale, modello New Team vs Toho:

Panorama F.C. – Daxina Sporting

24 ore. Se vinciamo il campionato, non mi sentite per tutto il weekend, tranne telefonate ubriache ai soliti noti, come nel lontano 2003.

24 ore. Se non vinciamo il campionato, non mi sentite per una settimana, saro’ in lutto (come nel lontano 1990, o come nel 2000) e piangero’ lacrime amare (al gusto di Jagermeister)

p.s., i quarti di finale di coppa non sono stati giocati, per la seconda volta in questo campionato l’arbitro si e’ infortunato prima della partita…

 

 

Quel terzo mondo cosi’ secco

L’inverno qui in Sudafrica, sull’altopiano di Johannsburg (che credo abbia anche un nome, ma sinceramente sara’ uno di qui nomi assurdi Afrikaneers impossibili da ricordare) e’ secchissimo. Ora e’ primavera e oltre ad essere secco, fa caldissimo (30 gradi ormai)

Qui, tranne due giorni in Luglio, entrambi di sabato ( proprio quando dovevo giocare), non piove da Giugno.

Tutta l’area circostante (verdissima) e’ secca, e incendi scoppiano dovunque. Ogni settimana, guidando o correndo, ne vedo almeno 6 o 7, di piccola o media grandezza. Nessuno se ne cura, nessuno si preoccupa. Il fuoco, in assenza di vento, muore da solo e si estingue di solito contro il cemento delle prime case che trova. Pompieri non se ne sentono e nessuno ci fa caso, abituati come sono.

Ieri uno di quei piccoli incendi e’ scoppiato qui di fianco, a 50 metri da casa mia. Sentivo puzza di bruciato tutta la mattina e naturalmente sono andato a sbirciare.

Queste sono le due foto di ieri:

Fires in Weltevreden Park

Fires in Weltevreden Park

E questo e’ come e’ conciato lo stesso posto oggi:

Fires in Weltevreden Park