Scorci di un road trip sudafricano (1/many): viaggiare con i cani

Non avrebbe senso raccontare per filo e per segno tutto quello che e’ successo nel lunghissimo (4200 km, tanto per ricordarlo) viaggio in giro per il Sudafrica, visto che sto scrivendo il report in inglese sul sito principale e l’obiettivo di questo sitarello in italiano e’ ben diverso.

Iniziero’ quindi a mostrare una serie di foto con un tema a caso, senza un ordine particolare, inerente al viaggio che solo adesso sto iniziando a smaltire.

Viaggiare con i cani non e’ facilissimo.
La mancanza di spazio, la mancanza di comunicazione (come fai a dire a Bruce di aspettare che tra sole 6 ore ci fermiamo per pisciare?) e la mancanza di esperienza sono stati tutti problemi che bene o male abbiamo affrontato utilizzando il buon senso (di Lindsey) e le incazzature (mie).
Una volta era la vescica piu’ resistente che decideva gli stop per pisciare, invece coi cani e una moglie ci si ferma almeno 3/4 volte di piu’.

Perlomeno entrambi i cani si sono divertiti, almeno la prima settimana, ad andare in spiaggia o affrontare le onde dell’Atlantico.
Cucciola, dopo ore di mal di macchina, ha scoperto che anche le onde non sono amiche, e non puoi tentare di leccare tutto l’oceano per avere un pezzo di spiaggia asciutto, come ha fatto durante la prima settimana.

Poi, come sapete, Bruce e padrone – io- , mentre eravamo a Claremont, Cape Town, siamo stati entrambi onvestiti da una macchina bastarda e da allora il povero cane si ritrova con una fasciatura rigida tipo gesso che ogni due giorni riesce a rimuovere.
Le spese dal veterinario sono diventate alte e frequenti, e il mio culo, nonostante la grandezza, sta ancora smaltendo il dolore dell’impatto.

Ma, visto che entrambi siamo vivi e vegeti, possiamo ripensare allo scampato pericolo e farcio una bella risata. Non tanto Bruce, visto che ultimamente e’ sempre incazzato o depresso. Io, almeno, ho il Jack Daniels che mi tira su.

The problems of going on holiday with dogs

Nope, con i cani non si va da nessuna parte

The doggie loo!

Perlomeno ogni tanto si trovano i cessi anche per i nostri compari

If you have dogs, forget holidays

Altro parco naturale, altro divieto

It's a long way on three legs

La vita e’ dura con tre zampe funzionanti.

I'll wait here, can't stand the ocean

Cucciola ha paura delle onde

How do I dig?

Bruce ha problemi a scavare con il gesso

The whole crew by Table Mountain

Lindsey, Io, Bruce e Cucciola. Sullo sfondo, Table Mountain

Avventure nel parco

Ieri sera volevo iniziare a caricare immagini su flickr relative al mio road trip di Aprile. Davvero.

Poi esco a portare a spasso i cani con Lindsey in uno dei numerosi parchi pubblici.
I sudafricani stavano votando in massa (come al solito la maggioranza nera, ignorante e senza speranza votava per il partito delle promesse mai esaudite dal 1994 ad adesso.. meglio aspettare che lavorare) e la maggior parte dei parchi erano usati come parcheggio, cosi’ siamo finiti in un parco poco frequentato.

Bruce, in modalita’ treppiede col gesso, stava andando in giro a odorare, pisciare ed assaggiare qualsiasi cosa commestibile. Cucciola invece tirava come una pazza. Tutto come al solito.

Poi, dal nulla, ecco spuntare un cane enorme (simile a quello dell’articolo, ma molto piu’ alto, probabilmente un incrocio). Rufus!, sento urlare, dal padrone imbecille che ha deciso di portarlo in giro senza guinzaglio.

Troppo tardi. Rufus salta su Cucciola e la schianta a terra, afferrandola per il collo. In meno di un secondo eccomi in mezzo ai due cani, tirando qualche cazzotto al testone enorme di Rufus.
Rufus allora s’incazza con me, lascia Cucciola, e decide di mordermi la mano sinistra. Fortunatamente sono quasi in piedi e riesco a rifilarli un calcione prima che afferri la mano e se la porti a casa come cena.

Risultato? Serata all’ospedale a farmi mettere a posto la mano insanguinata, con punturona per evitare infezioni.

Because life is fun when walking in a park

 

E pensare che mi avevano detto che in Sudafrica sarei stato almeno una volta stuprato, picchiato, rapinato, derubato dagli organi o infettato da ammalati di Aids. E invece gli unici due incidenti che ho avuto in quasi 2 anni sono stati per cercare di salvare i miei cani…

 

Tutti da Olaf’s

Ogni volta che si fanno grigliate o feste, esiste una sola destinazione per famiglia (di Lindsey) e amici: casa Olgiati.

Motivo? Piscina, barbecue enorme, TV satellitare e, soprattutto, la quantita’ di alcool disponibile.
Cosi’, per festeggiare il mio compleanno, quale regalo poteva essere migliore di qualcosa che tutti potevano apprezzare?

Happy birthday Olaf

Happy birthday Olaf

Siete tutti invitati da Olaf’s!

(ok, mi manca ancora la birra alla spina – anche se qui vanno avanti a birra in bottiglia – e frigoriferino, ma in generale alcolici sotto i 20 gradi non li considero neanche)

La Route 66 mi fa un baffo

4200 km di road trip sudafricano. Dai suburb di Johannesburg a Kimberley, li’ dove venivano estratti i diamanti e dove la De beers ha costruito una citta’ nel deserto. Poi ore e ore di macchina, nel deserto del Karoo, fino ad arrivare alle montagne che fanno da confine con Western Cape per poi essere salutati da una spettacolare Cape Town.

E poi ancora su, tra vigneti e colline, per il matrimonio di Kirsten, la sorella minore di Lindsey. E poi ancora giu’, e a destra, e a sinistra, a visitare la zona circostante.

Addio Cape Town ed eccomi a guidare verso George, verso l’Oceano Indiano, su un pezzo della Garden Route apparsa dopo montagne che potrebbero essere benissimo le nostre prealpi. Un po’ di riposo e ancora su’, verso Kimberley, tra passi montanari che se non ci fossero neri nelle stazione di riposo penserei di essere in Svizzera. E poi deserto, e poi Johannesburg.

Casa.

Si, le foto – annesse storie – arriveranno. Pero’, sinceramente, ora come ora voglio solo dormire.

 

In Cape Town, stai attento al traffico.

Sono ancora a Cape Town. Il viaggio di due giorni con moglie, amica (raccolta a Kimberley) e cani e’ andato bene. Il matrimonio pure. La sbronza e’ stata tranquilla.

Ora a Cape Town, con Lindsey, sto prendendo cura dei cani di Kirsten, in viaggio di nozze. In una piccola casetta poco piu’ grande della mia londinese, con pochissimo giardino, vivere con 4 cani e’ quasi un’impresa.

Cosi’, martedi’, giusto per rendere tutto ancora piu’ eccitante (sapete come mi piace avere storie favolose da raccontare), Bruce e’ stato investito da una macchina, e io, tentando di fermare la seconda macchina che lo stava per colpire, sono stato preso di striscio sul fianco e sul ginocchio.

Risultato? Il mio fianco e’ viola, il mio ginocchio gonfio, il mio collo dolorante, e il mio cane e’ cosi’: 

Bruce in Cape Town