Un soggiorno metrosexual (Pimp my lounge)

E cosi’ mi hanno rifatto il soggiorno. La designer e il tuttofare hanno deciso di fare pace dopo 5 giorni di telefonate e litigate, con il povero producer di Home Channel in mezzo (producer fan di Neil Gaiman in estasi dopo che gli ho prestato Neverwhere, impossible da trovare qui in dvd)

Potete vedere le differenze nelle due foto sotto, quella sopra mostra il mio soggiorno minimale, quella sotto il soggiorno com’e’ adesso.

Color Splash South Africa Make Over

Dulux Color Splash, transformation of the living room

Qui trovate invece la collezione completa delle foto

Sinceramente non vedo l’ora di vedere la trasmissione (tra 2 settimane su DSTV, poco dopo su youtube ovviamente), dopo ho finto il mio stupore per fare contenti un po’ tutti.

Oggi le stesse persone (meno la designer e la crew) hanno ricominciato i lavori per cambiare quello che non piace a me e Lindsey: il pavimento troppo scuro e i due giganteschi specchi appoggiati contro il muro (la designer ha preso le misure sbagliate).
Uno finira’ da qualche altra parte, l’altro sara’ messo in orizzontale, contro il muro verniciato marrone con venature nere (o almeno e’ quello che mi hanno descritto).

Abbiamo deciso di dipingere tutte le piastrelle della casa gia’ che ci siamo (con materiali speciali a quanto pare), anche se per altri 4 giorni dovremo vivere nel mio ufficio…

A spasso coi cani

Avere cuccioli e’ un po come avere figli (almeno da quanto vedo in giro). Finisci col fare 10.000 foto dei cani in posizioni impossibili, mentre dormono, mentre mangiano e, nel mio caso, pure mentre cagano.

Potrei annoiarvi con effetti speciali e raccolte di foto di Cucciola e Bruce in chissa’ quante posizioni, invece vi lascio con una sola foto, che e’ finita direttamente sul mio muro.

Probabilmente perche’ e’ l’unica che merita.

Puppies crossing the bridge

Bruce e Cucciola finalmente attraversano il ponte in Costantia Park da soli.

Notti magiche

The final score in the semifinal

La partita e’ iniziata da 10 minuti. La mia squadra gioca in casa e il pubblico, nonostante la serata decisamente piu’ fredda rispetto agli ultimi giorni, tifa e urla, forse per riscaldarsi.

Nel pubblico ci sono le categorie giovanili, 8 anni in su, che hanno finito gli allenamenti solo mezz’ora prima e hanno chiesto ai genitori di stare a guardare la partita, almeno il primo tempo please.

Vedo anche gli under 17, che invece di allenarsi hanno deciso di guardare l’incontro. Dall’altra parte della tribunetta, ci sono le solite facce dei dirigenti che il martedi’ sera si riuniscono per discutere la settimana successiva.

Stiamo giocano bene, nonostante l’evidente nervosismo di entrambe le squadre. A centrocampo ho gia’ fatto capire che non si passa. Tutte le palle sono mie.

Rimessa laterale. Stoj (il nostro giocatore bulgaro) appoggia a Wayne, che gioca a centrocampo con me. Indeciso sul da farsi, decide di passarmi la palla. Sono intorno alla tre quarti, circa 25 metri dalla porta. Qualcuno tenta di contrastarmi ma finisce a terra, alla Mark Lenders.

Uno, due tocchi e decido di tirare.

Certe volte sai che stai per segnare appena vedi la palla partire. E’ un pallone duro, per giocatori duri.
La palla va semplicemente dritta,  il tiro e’ potente e il portiere non si muove nemmeno.

Prima che entri all’incrocio mi volto e allargo le braccia per accogliere l’abbraccio dei compagni di squadra.

1-0 e la semifinale inizia alla grande.

La partita prosegue, il Randburg prende due pali ma stavolta non si passa piu’ .
In contropiede segnamo il 2-0 a 10 minuti dalla fine e siamo in finale.

Intanto i bambini sono rimasti coi genitori fino alla fine dell’incontro, finito alle 9 e mezza.

Festeggiano sugli spalti e noi andiamo a battere un cinque con qualche decina di tifosi rimasti fino alle fine, da veri sboroni.

Vengo premiato come man of the match (per la settima o ottava volta questa stagione) e intanto tento di ricordarmi l’ultima volta che arrivai a giocarmi una finale in qualche torneo o coppa.

A Londra, nonostante le due coppe disponibili ogni anno, non mi ero mai spinto oltre i quarti di finale.

In Italia? Escludendo una finale di un torneo a 6 da allievo (persa 3-5 col Legnano, nonostante i due goal messi a segno), l’ultima volta ero un giovanissimo, ed era la finale dell’Olimpiade dell’Alto Milanese, persa 4-1 contro Arese (la mia memoria calcistica e’ fantastica).
Avevo quanti anni? Probabilmente 14 o 15. Si parla di 15 anni fa.
Una vita.

E sono dovuto emigrare in Sudafrica per avere la rivincita. Sono in finale. E voglio vincerla.

Magie televisive

E’ arrivato il gran giorno.
Per la prima volta, la sera precendente, ho visto interamente il programma in cui finiro’ in televisione tra 2-3 settimane.
In pratica, su un’ora di trasmissione, la versione americana occupa 54 minuti e quella sudafricana, inserita nello stesso slot, 6. Sei minuti!

Oggi sono arrivati a casa mia (in ritardo), per fare le foto di rito, filmare le solite interviste tra designer (vestita in maniera improponibile ma almeno molto piu’ rilassata, a quanto pare e’ riuscita a farsi dare tutto quello che voleva per rifare l’appartamento da sponsor – ancora niente HD TV pero’) e conduttore e in generale cazzeggiare in giardino mentre il cameraman filmava in giro.

Io e Lindsey siamo stati costretti a recitare, fingendo sorpresa all’arrivo dei tre protagonisti della serie (oltre al conduttore Indiano e alla designer, che cambia ad ogni puntata, c’e’ il tuttofare, quello che si fa il mazzo). Ovviamente potete immaginare che sorpresona quando la telecamera filmava dall’interno della casa.

Comunque e’ andato tutto bene. Nonostante lo scarso minutaggio tutto il gruppo ci mette un sacco di impegno e sbattimento per filmare il cambiamento di una stanza che sicuramente merita piu’ dei 6 minuti concessi dallo sponsor. Mercoledi’ tornano per iniziare i lavori, che a quanto pare dureranno 4 giorni… (anche se poi lo show mostrera’ come in 24 ore ti rifanno tutto).

Questa’ e una serie pilota, se il feedback e’ positivo la renderanno indipendente dalla versione americana, andando probabilmente ad occupare lo slot una volta finita la serie originale.

Sinceramente, auguro a loro buona fortuna. Basta che non mi trasformino il soggiorno in un covo gay.

Color Splash South Africa Make Over
Il soggiorno, prima del cambiamento

Color Splash South Africa Make Over
Intro nel giardino

Color Splash South Africa Make Over
Designer, Conduttore e Tuttofare