Il 24 qui e’ stata festa nazionale (Heritage day o qualcosa del genere), e a quanto pare sono rassegnato a soffrire in quella data. Basta guardare cos’era successo l’anno scorso
Con la finale di coppa posticipata all’11 di Ottobre (allo stadio dell’Universita’ di Johannesburg), la necessita’ di arrivare a quella data in forma mi ha portata ad iscrivermi (insieme alla famiglia di Lindsey) alla 10km locale, "La Piatta" (o Flat One).
Avevo accettato l’iscrizione giusto per tenermi in forma. 10km posso correrli con un tempo decente senza neppure allenarmi. Inoltre, con un nome cosi’ attraente, gia’ mi immaginavo una sgroppata lungo lo stradone…
Partenza ai soliti orari pazzeschi sudafricani (6 di mattina, perche’ poi fa troppo caldo, con relativa sveglia alle 5) e via lungo lo stradone, gia’ trafficato, per ben 1 chilometro. Poi, curva a sinistra.
Poi salita. Salita. Salita. Discesa. Salita. Salita. Salita. Discesa ripida. Salita. Gran premio della montagna. Salita. Discesa lunghissima. Salita. Salita. Altro gran premio della montagna. Discesa finale (che ti uccide).
Il tempo finale e’ stato decente (48 minuti e 56 secondi, sotto i 50 minuti che considero il minimo sufficiente), ma, lungo il percorso, insieme alla solita acqua in sacchettini di plastica, continuavano a fornirci coca cola, con un incredibile numero di rutti successivo alla stazione di beveraggio, e mal di pancia finale. Mai visto prima.
Immagino che la maggior parte dei corridori, visto che avevano sborsato la bellezza di 3.5 euro per correre, in puro stile sudafricano (soprattutto se neri) si saranno fermati per bere il piu’ possibile e recuperare sui costi, vista anche l’assenza di qualsiasi medaglia all’arrivo (una grossa delusione).
Il resto della truppa? Jill e David hanno finito i 10km in un’ora e dieci, Lindsey e sua madre intorno all’ora e mezzo.
Io ero da tempo seduto sull’erba, sotto il sole, a rilassarmi e pensare che, tutto sommato, giornate cosi’ sono fatte per stare fuori. Poi, tornato a casa, ho ovviamente dormito fino alle 12…