Proprio l’Olanda?

Tra tutte le partite che l’Italia poteva perdere agli europei, proprio con l’Olanda?
Di colpo tutti gli afrikaneers (di dimenticate origini olandesi) lasciano il rugby da parte per un secondo e scoprono che hanno una squadra di calcio di cui essere fieri.
Per poi scoprire che alcuni di loro conoscono un italiano con cui discutere l’incredibile batosta di ieri e spiegare il motivo del non-fuorigioco nell’occasione del primo goal…

p.s.: Notare come l’Olanda per tornare a giocare decentemente ha praticamente fatto fuori tutti i neri figli degli emigrati del Suriname / Antille Olandesi. Una lezione per la squadra di calcio sudafricana (i bafana bafana)?
Da quanto questi hanno fatto fuori praticamente tutti i bianchi non riescono ad indovinarne una…

Matrimonio, video foto e tutto il resto

Video, articoli e foto del matrimonio sono finalmente disponibili su www.o2ip.com.
Sono ancora in attesa delle foto ufficiali ma sinceramente quelle fatte da amici e famigliari non hanno niente da invidiare.

Qui sotto trovate i video dei discorsi (dei vari genitori, di Beppe, di Lindsey e ovviamente il mio) e il video di me e Lindsey che ballano sulle note di So Close.

David, Jennifer e Ania

Giuseppe e Eugenio

Lindsey

Olaf

Il primo ballo

Neri vs neri, meno 22

Per un momento mi e’ sembrato di rivivere gli avvenimenti dell’estate del 2005, con gli attacchi terroristici a Londra.
Qualche email, qualche contatta in IM e qualche telefonata per chiedermi se stavo bene e se ero sopravissuto.
Mi ricordo ancora la mia risposta di allora: "Perche’? E’ successo qualcosa?"

Semplicemente ero distante dai fatti di allora, e soltanto successivamente mi ero accorto che in effetti qualcosa era successo. Anni prima mi ero perso la reazione mondiale agli attacchi del 9/11 intento com’ero a prepararmi per il mio viaggio londinese (tanto che la prima notizia riguardo gli attacchi la lessi sui filmati in metropolitana a Milano., con Gualtiero. Ricordo ancora pensare ad un eventuale nuovo trailer di Spider Man…)

Ok, al momento li’ in Alexandra, quartiere (suburb) adiacente a Johannesburg, a 50km da qui, probabilmente stanno ancora ammazzando immigrati clandestini dello Zimbabwe. Razzismo? Nope, dopotutto sono neri che uccidono altri neri accusati di rubare lavoro.
L’intera frase fa ridere, visto che mentre la maggior parte dei neri sudafricani aspetta di trovare lavoro occasionale agli incroci e spera ancora nei promessi sussidi statali, i neri dello zimbabwe, la ricca Rhodesia di una volta, vengono qui e cercano lavoro freneticamente, cadendo nelle mani della criminalita’ solo quando vengono chiuse le porte in facce a qualsiasi opportunita’ di guadagnare pochi rand. Porte chiuse dagli stessi "fratelli" neri.

L’immigrazione clandestina e’ un problema qui molto piu’ serio che in altri paesi, senza contare che la situazione dello Zimbabwe (ancora in mano ad un matto Mugabe, nonostante le elezioni perse in Aprile) e’ stata aiutata ultimamente anche dal silenzio del governo sudafricano, che ha un presidente (Mbeki) imparentato (sono tutti cugini qui) con il dittatore che vive di fianco, e che chiude volentieri due occhi di fronte a quello che succede oltre confine.

22 morti. Ce ne saranno di piu’ nei prossimi giorni, sparsi in giro per townships che non hanno controllo, e dove la polizia (nera) e il governo (nero) hanno troppi interessi locali per tentare di cambiare qualcosa…

C’e’ sempre una prima volta

Mi sono sempre chiesto perche’ in 23 anni di carriera calcistica (in quattro nazioni!), dai pulcini in su, nessuno mi ha mai fatto tirare le punizioni.
A memoria me ne ricordo solo una, calciata quando ero un giovanissimo (15 anni – intorno al 1992!), durante un noioso e inusuale 0-0 (a quei livelli le partite di solito finiscono con almeno 3-4 goal). Mi ricordo ancora: faceva freddo, era domenica mattina, e con la punizione avevo scheggiato la traversa.

Sono passati un sacco di anni da quel giorno. Ora gioco per il Panorama Football Club (ci sono 6-7 squadre nel club, io gioco in quella targata IV), registrato ufficialmente nella lega sudafricana con il numero 18.

Nelle ultime tre partite ho regolarmente vinto il man of the match award, forse semplicemente perche’ uno cosi’ Gattuso nel sangue non l’hanno visto da queste parti. Ieri sera, nella partita in notturna, all’interno di un complesso sportivo cosi’ bello che a confronto 6 anni di partite a Londra si riducono a sfide in un oratorio, ho segnato il mio primo goal ufficiale. Come? Su punizione.

Per qualche strano motivo l’allenatore ha deciso di farmi tirare qualche punizione. Alla prima occasione prendo una rincorsa brevissima, tiro e la palla si infila all’incrocio. Peccato che in quel momento eravamo sotto 1-3, e il risultato finale e’ stato un 2-4.

Quando la palla si e’ infilata nel 7 le mie prima parole sono state: "Get the fucking ball". Non riesco proprio a gioire se sto perdendo. E infatti il numero di fuck urlata a destra e manca sono stati nell’ordine dell’uno ogni 30 secondi. Cosi’ come i tackle. E le minacce del pubblico.

Ah, il calcio.