Doveva capitare prima o poi

La mia prima multa per eccesso di velocita’.

Mai presa una multa prima ma, dopo 12 anni di patente (utilizzata forse solo 6), doveva succedere.

400 rand (ben 30 euro) che, se pago online, diventano solo 200.
Peccato che il sito non accetti carte di credito inglesi…

p.s. Come non detto. Lo sconto di 200 rand e’ dovuto ad un “regalo di natale” della citta’ di Johannesburg, disperata per il numero di multe non riscosse. Praticamente se hai preso una multa da novembre 2006 a novembre 2008 puoi pagarla scontata.

This is how a fine in south africa looks

Salve, sono la caldaia. Posso entrare?

Che bella l’estate che sta arrivando. Fa un caldo della madonna, nuoto nella piscina, poi arriva il solito temporalone elettrico di 20 minuti e poi ancora sole, fino alle 7.30.

Fai a dormire, e piove. Ti svegli, e ci sono 30 gradi.

Dormi. Addirittura ti sembra che la pioggia, che tanto ti piace quando dormi, ha fatto capolino in casa. Ti svegli la mattina e, sorpresa, mezza casa e’ allagata. Cammini sopra a piedi nudi cercando secchi e stracci, e l’acqua e’ caldiccia. Non possono essere stati i cani, pisciano un sacco ma ormai la fanno fuori.

Magari ladri simpatici? Un’intera ganga di pisciatori? Controllo il televisore e la wii e tutto e’ a posto.

Guardo sopra. Plik plok fuck. E’ la caldaia, che durante la notte ha deciso di rompersi.

Soffitto semi distrutto (di legno, rovinato), acqua tiepida dovunque, e sono appena le 5 e venti di mattina.

La moglie va un po’ in panico e tu decidi la prossima mossa. Bisogna alleggerire la pressione della caldaia.

E ti fai una doccia calda di 30 minuti mentre lei chiama l’assicurazione.

Good morning, I'm the broken geyser

The damage

Water everywhere

The hole in the roof

There is a new boiler up there...

Eugenio, il sudafricano

Dopo due settimane, e’ tornato in Italia.

Due settimane di duro (suo) lavoro, di bottiglie (mie) trovate praticamente tutte vuote, di chiaccherate finalmente in italiano e di mangiate sotto il sole.

E’ strano come in cosi’ poco tempo mi sono riabituato alla presenza di qualcuno che, tutto sommato, e’ stato sempre intorno a me dall’anno zero (1977) fino al 2001.

Mi mancavano i brontolii, gli "olafeeeeeeeeeeeeek, vieni qua", le richieste del bicchiere di vino (o grappa, o vodka, o jack daniels) e l’odore di fumo e uomo vero di 64 anni.

Vedere interagire mio padre in un paese di cui non conosce la lingua, ma solo alcune parole chiave (rubate a Wilbur Smith), senza nessuno problema e’ sempre una sorpresa. A quanto pare basta conoscere l’italiano per andare in giro per il mondo, come ha fatto durante gli anni 50, 60, 70 e 80.

Capisco da chi prendo il gusto per le storie.
Mio padre ne racconta migliaia, frutto dei suoi viaggi di lavoro in un’epoca in cui andare in Svizzera era gia’ un’impresa, e dove un viaggio in un altro continente ti riempiva 5 pagine di passporto con visti e stampi vari.
Tutto quello che succede e’ una scusa per iniziare un "mi ricordo quando….". Non ci sono morali alla fine della storia, tante storie non vengono neppure completate, ma sono tutte belissime, soprattutto quando entrano in gioco nomi e facce che io ho conosciuto solo 30 anni piu’ tardi.

Ho imparato piu’ in due settimane, guardandolo e aiutandolo a saldare, costruire, fissare, incollare, inchiodare, avvitare e tagliare il vetro che nei precedenti 30, quando non avevo una casa e una famiglia di cui occuparmi.

L’ho portato ad incontrare gli elefanti, un suo sogno da bambino, e quella mattina sparandoci 100km in mezzo al nulla e’ stata davvero fantastica. Ha portato un elefante in giro, ma immagino che le sue dita, puzzando di sigaretta, infastidivano troppo la proboscide del pachiderma…

Ieri ha preso ed e’ ripartito verso l’Italia, verso Olga, Bart e il lavoro. E un mondo in una lingua conosciuta.
Un mondo che ancora bestemmia per Glock (si, abbiamo visto il gran premio in diretta, per fortuna dopo Milan Napoli ci ha restituito il sorriso…), un mondo che, tutto sommato, gli ha dato meno di quello che meritasse.

Qui rimane il tavolo spostato nel retro, con una settimana enigmistica ormai quasi completata e quel bicchiere di vino ormai vuoto…

Buon viaggio papa’ , e grazie per tutto il lavoro svolto, per la compagnia che hai fornito a me, a Bruce, a Cucciola e a Lindsey. Finalmente ho avuto qualcuno con cui mangiare e bere in true italian style!

(qui sotto, qualche foto della sua permanenza sudafricana)

Dad working in the back

Ginger beer time!

Wine is cheap, let's buy some...

The elephant walking dad

The elephant and dad

A special kiss

Yep, it was a moist one!

By the pool

In the pool!

Eating some fish

The tent

Dad and Lindsey

Una questione di verbi

Con questo finisco la mini-serie di articoli dedicati alla fantastica finale vinta l’11 ottobre.

Con un po’ di ritardo anche il giornale locale ha deciso di glorificare l’avvenimento:

Panorama Cup Final

Potete leggere l’articolo (in inglese) cliccando sulla foto, flickr ha una versione piu’ grossa.

Vi basta leggere il terzo paragrafo: Olaf Olgiati snatched the ball in the midfield, and Mark poonan found Malcolm Dube in the area, who scored.

Tra tutti i verbi che potevano usare, snatch (A hasty catching or seizing) e’ sicuramente il piu’ originale. 

Mi fa sentire un incrocio tra un giocatore di Quidditch e Rino Gattuso.

Stroking the ego

Quando mi hanno dato l’invito mi sembrava un po’ strano: una cena finale di tutte le squadre di calcio?
Cravatta e pantaloni obbligatori? In Italia si andava in pizzeria, a Londra invece al pub.

Panorama FC Prize Giving

A quanto pare in Sudafrica ci tengono e cosi’, con mio padre (ancora qui in Sudafrica) e Lindsey in macchina, ci siamo tutti diretti verso la Serata di Gala del Panorama Football Club, tenuta all’interno dell’hall di un college locale, affittato per l’occasione (gli ospiti erano intorno ai 170-200, calciatori con moglie o ragazze o una lattina di birra come compagnia).

Alla fine, davanti ai miei compagni di calcio e svariate persone che giocano per altre squadra (giovanili, veterani etc…), eccomi chiamato sul palco, per ritirare il premio di migliore giocatore dell’anno della mia squadra!

La placca, con il cognome ovviamente sbagliato, potete vederla nelle foto (a quanto pare dovro’ ridarla indietro l’anno prossimo…) mentre la medaglietta decorativa sara’ l’unica cosa che potro’ tenermi…

Panorama FC Prize Giving

Panorama FC Prize Giving

Panorama FC Prize Giving

Con questo la stagione calcistica si conclude ufficialmente e tutti i chili persi negli ultimi 2-3 mesi verranno accumulati  in fretta grazie ai barbecue e agli alcolici settimanali.

I numeri finali? 2 goal (fantastici entrambi), man of the match nel 60% degli incontri giocati, 2 cartellini gialli su una media di 20 falli a partita – chiedere scusa e prendere prima il pallone aiuta un sacco, 2 volte capitano, una retrocessione evitata nelle ultime giornate, una coppa di lega vinta ai rigori e il premio di miglior giocatore.

Dopo non dite che non posso gasarmi.