Il fallimento del genitore

Una coppia ha due figli e li manda a fare atletica. Scopre che il maschio, leggermente piu’ giovane, e’ una scheggia e fa i 100 metri sotto gli 11 secondi. La femmina non e’ male neanche lei, ma i tempi non sono niente di speciale. Dopo anni di allenamento, entrambi si presentano alle qualificazioni olimpiche. I genitori si aspettano di vedere trionfare il figlio e incoraggiano la figlia dicendole che l’importante, tutto sommato, e’ partecipare.

Inizia la figlia, che arriva tranquillamente quarta nella sua finale, con un tempo appena sufficiente per partecipare alle olimpiadi.

Poi e’ la volta del campione. Tutto e’ pronto. Nelle gambe ha sicuramente un tempo inferiore agli 11 secondi.
Dopo due partenze false, e’ eliminato, senza neppure concludere quei maledetti 100 metri.
I genitori sono ovviamente devastati.

Ora, aggiungete un sacco di pelo, una coda e immaginatevi i due figli a quattro zampe.
Chiamate il maschio Bruce e la femmina Cucciola. Sostituite al posto dei genitori me e Lindsey. Poi invece delle qualificazioni olimpiche usate il corso base di obbedienza.

La delusione no, quella rimane la stessa.

A sorpresa Bruce, il cane che allenavo io, dopo 8 settimane di allenamento, ha deciso che quel giorno non aveva voglia di fare niente, e tutti i punti raccolti con ottimi esercizi sono stati cancellati per la total indifferenza a qualsiasi comando. Cucciola, invece, e’ passata col minimo dei voti.

La cosa divertente? Che ai due cani non potrebbe importare di meno. Tornati a casa hanno avuto il solito cibo, la solita acqua, le solite passeggiate. Impossibile rimanere arrabbiati!

Lindsey and Cucciola at the graduation day

The whole family!

La faccia del prossimo disastro sudafricano

Questa qui sotto e’ la faccia del prossimo presidente sudafricano, Jacob Zuma.

Ci sarebbe tanto da dire su quel coglione. Ha 4-5 mogli (e si dichiara cristiano giusto per avere qualche voto in piu’, qui funziona alla grande), e’ stato accusato di stupro (accusando a sua volta la donna stuprata di essersi presentata vestita in maniera che inequivocabilmente voleva dire che voleva sesso dal ciccione nero) e pensa che per non rischiare di avere l’AIDS basta fare un doccia dopo aver fatto un po’ di sesso.

L’ANC, il partito (nero e comunista, binomio fantastico direi…) al potere dal ’94, di cui Mandela fa parte, e’ allo sbando. I neri che avevano promesso di ristabilire equilibrio tra i milioni di morti di fame hanno solo pensato ad arricchirsi rubando l’impossibile (l’Italia e’ niente al confronto), mentre i poveri sono diventati sempre piu’ poveri, aspettando le milioni di case gratis promesse dal governo comunista.

Nonostante tutto anche quest’anno, ad Aprile, l’ANC manterra’ la maggioranza (COPE, il nuovo partito creato da dissidenti dell’ANC e DA, la classica opposizione, otterranno piu’ voti del solito ma non abbastanza da riuscire a contrastare il potere dell’ANC), perche’ i neri preferiscono credere alle menzogne di un partito per avere ricchezza instantanea senza troppa fatica in un futuro prossimo (casa, macchina, lavoro) invece di votare qualcos’altro e iniziare a lavorare o studiare seriamente per arrivare ad un discreto livello di benessere, come alcuni self-made businessmen neri che vengono ora accusati di essere capitalisti e di rinnegare l’ANC.

Guardate ancora la faccia del prossimo presidente sudafricano, quello che sara’ in tribuna nella finale mondiale del 2010, di fianco a Blatter, Platini e le 4-5 mogli.

The face of disaster

Faccia da nonno bonaccione (un po’ come il vicino di casa Robert Mugabe), creepy smile, come direbbero qui, e sfondo bello colorato perche’ agli africani piace cosi’. Notare poi come i poster elettorali dell’ANC, distribuiti tatticamente piu’ tardi, coprano quelli dei rivali…

 

Home Makeover, un altro passo avanti

Chiunque viva con una donna (ma anche chiunque viva in famiglia, basta osservare la propria madre), sa benissimo che la casa, per il sesso femminile, non va mai bene: bisogna cambiare il colore dei muri perche’ ormai sono noiosi, bisogna comprare qualcosa di nuovo perche’ ormai e’ fuori fashion, bisogna pulire, bisogna ri-organizzare tutto quando arrivano ospiti, bisogna far scomparire la collezione di pornazzi mimetizzandola con vecchi cd di installazione di driver (ormai nessuno usa piu’ VHS spero).

Tra le mille cose che sono state fatte in questa casa, dal momento in cui Lindsey mi ha raggiunto, dopo il matrimonio (prima per 3 mesi era rimasta esattamente identica), la cucina e’ stata l’esperienza peggiore.

In Novembre tramite amici di amici avevamo trovato qualcuno che potesse rifare la cucina come la volevamo noi, in maniera economica: via i vecchi piani e le vecchie ante, via un pezzo di muro (per mettere il mio enorme, fantastico, frigo e finalmente collegarlo per l’acqua e soprattutto il ghiaccio!), mano di vernice qui e li’ e via cosi’.

Per 12.500 rand (circa 980 euro) avevamo trovato qualcuno, a un prezzo tutto sommato ridicolo considerate le altre quote (tutte sopra i 20.000 rand).

Ovviamente meno paghi piu’ aspetti, e la qualita’ soffre. Cosi’ da quel giorno di meta’ novembre, sono passati quasi 3 mesi per vedere finalmente la cucina finita. Le ultime due settimane sono state le peggiori: impossibilitati ad usare la cucina, abbiamo passato 14 giorni a mangiare fuori o a casa dei genitori della moglie.

Oggi, finalmente, l’odore di vernice e’ andato via, tutto e’ stato pulito della polvere e l’unica cosa che rimane da mettere su sono degli scaffali che abbiamo tolto per dare al mio frigo la posizione di assoluto protagonista.

Curioso come dopo 3 mesi di ritardi, ora colui che ha fatto il lavoro con i suo scagnozzi voglia i soldi subito…

Ecco qui una rapida carrellata della trasformazione:

Febbraio 2008:

Kitchen Makeover 1/4

Ottobre 2008:

Kitchen Makeover 2/4

Gennaio 2009:

Kitchen Makeover 3/4

Febbraio 2009:

Kitchen Makeover 4/4

Trillionario, tra cioccolato e lividi

Sabato scorso sono andato ad un addio al celibato. L’ennesimo, a quanto pare tutti hanno deciso di sposarsi.

Stavolta, prima della serata a casa della persona con la casa piu’ grande (che ha messo a disposizione il suo immenso bar -self service, anche se poi sono finito sul bancone a fare negroni, mai assaggiati da queste parti! –  per vedere prima il rugby, mangiare una pizza e infine gustarci la solita spogliarellista che non manca mai ad addii al celibato come Dio comanda, cioccolato liquido e panna inclusa), siamo andati a giocare a paintball.

Paintball da queste parti e’ vissuto seriamente almeno come in Inghilterra, con il vantaggio di utilizzari la campagna e le foreste circostanti invece del palloso panorama urbano. Praticamente abbiamo passato tutta la giornata, giocando a tutte le possibili variazioni del caso, da caccia alla bandiera, fino al solito gioco ad eliminazione fino alla dolorosa Royal Rumble (uno contro tutti).

La royal rumble aveva anche un premio finale: 100.000.000.000.000 dollari dello zimbabwe, che valgono piu’ o meno come una nocciolina. La carta igienica vale di piu’.

L’anno scorso ero riuscito ad impossessarmi della banconota da 100 miliardi, e cosi’ in barba al dolore ho vinto la royal rumble eliminando tutti i miei avversari, incluso il povero futuro sposo costretto a giocare in mutande e canotta.

Il giorno dopo il mio corpo era pieno di lividi, raccolti soprattutto nella gara finale. Ma non importa, di fianco al mio letto ora dorme questa banconota (unica nel suo genere visto che il giorno dopo averla emessa, o poco piu’ tardi, la banca dello Zimbabwe ha deciso di rimuovere 9 zeri…)

One hundred trillion dollars

Fortunamente Lindsey si e’ preoccupata solo dei lividi, il cioccolato sui vestiti e’ stato completamente ignorato…

Tembisa

Non sono mai andato nelle township (le favelas locali).  Soweto, Alexandra, Tembisa… tutti posti da evitare, se sei bianco, hai una macchina e vestiti addosso, almeno sentendo le opinioni delle persone che conosco.

Probabilmente non ci sarei neanche passato, se non fosse stato per una richiesta dall’Italia.
La stessa societa’ che mi aveva chiesto di girare uno spezzone del video dei Sonohra in Sudafrica (chissa’ se il video lo hanno finito o no!) mi ha gentilmente commissionato un buon minutaggio di immagini di bambini che giocano nelle township.

Trovati i contatti (facebook funziona alla grande per questo), discusso il prezzo e le richieste (per ogni gruppo di bambini avrei dovuto comprare un paio di palloni da calcio), eccomi in un umido pomeriggio di Febbraio a guidare in mezzo a quel labirinto che e’ una township.

L’aspetto visivo e’ esattamente quello che mi aspettavo: sporcizia accumulata agli angoli della strada, negozi di ogni tipo ogni 3 metri (devono guadagnare in qualche modo, anche se vista la scarsezza di skills ti trovi strade di 100 metri con 10 parrucchieri o barbieri…), gente che cammina dovunque, in mezzo alla strada, ma senza quella frenesia che troveresti ad Oxford Street a Londra.

Ci sono due/tre vie principali che dividono la township nella zona est (Ivory Park) e quella ovest (Ebony Park), e poi il resto delle strade sono vicoli senza indicazione. Ho provato ad usare il gps, tanto per farmi due risate, e a quanto pare il Tom Tom ero in aperta campagna…

Nonostante lo squallore dei negozi e delle abitazione, le persone sono vestite molto meglio di quello che mi sarei aspettato, anche se la maggior parte sono scalze. Non sembrano nemmeno troppo tristi.

Ma la parte migliore e’ andare alla scuole, e incontrare bambini di 5-6 anni in uniformi super economiche, che appena finita la scuola si piazzano in mezzo alla strada a giocare. Alcuni tirano fuori una palla fatta di carta e nastro adesivo, mentre altri si piazzano in cerchio e cantano e ballano, cosi’, senza nemmeno discutere sulla coreografia.
D’altronde se l’idea di sciopero che hanno i loro genitori e’ quella di fare Toy Toying (ballare in mezzo alla strada bloccando le attivita’), immagino che non ci sia niente di male…Comunque ecco qui un veloce video messo online su youtube dell’esperienza: