Tutti da Olaf’s

Ogni volta che si fanno grigliate o feste, esiste una sola destinazione per famiglia (di Lindsey) e amici: casa Olgiati.

Motivo? Piscina, barbecue enorme, TV satellitare e, soprattutto, la quantita’ di alcool disponibile.
Cosi’, per festeggiare il mio compleanno, quale regalo poteva essere migliore di qualcosa che tutti potevano apprezzare?

Happy birthday Olaf

Happy birthday Olaf

Siete tutti invitati da Olaf’s!

(ok, mi manca ancora la birra alla spina – anche se qui vanno avanti a birra in bottiglia – e frigoriferino, ma in generale alcolici sotto i 20 gradi non li considero neanche)

La Route 66 mi fa un baffo

4200 km di road trip sudafricano. Dai suburb di Johannesburg a Kimberley, li’ dove venivano estratti i diamanti e dove la De beers ha costruito una citta’ nel deserto. Poi ore e ore di macchina, nel deserto del Karoo, fino ad arrivare alle montagne che fanno da confine con Western Cape per poi essere salutati da una spettacolare Cape Town.

E poi ancora su, tra vigneti e colline, per il matrimonio di Kirsten, la sorella minore di Lindsey. E poi ancora giu’, e a destra, e a sinistra, a visitare la zona circostante.

Addio Cape Town ed eccomi a guidare verso George, verso l’Oceano Indiano, su un pezzo della Garden Route apparsa dopo montagne che potrebbero essere benissimo le nostre prealpi. Un po’ di riposo e ancora su’, verso Kimberley, tra passi montanari che se non ci fossero neri nelle stazione di riposo penserei di essere in Svizzera. E poi deserto, e poi Johannesburg.

Casa.

Si, le foto – annesse storie – arriveranno. Pero’, sinceramente, ora come ora voglio solo dormire.

 

In Cape Town, stai attento al traffico.

Sono ancora a Cape Town. Il viaggio di due giorni con moglie, amica (raccolta a Kimberley) e cani e’ andato bene. Il matrimonio pure. La sbronza e’ stata tranquilla.

Ora a Cape Town, con Lindsey, sto prendendo cura dei cani di Kirsten, in viaggio di nozze. In una piccola casetta poco piu’ grande della mia londinese, con pochissimo giardino, vivere con 4 cani e’ quasi un’impresa.

Cosi’, martedi’, giusto per rendere tutto ancora piu’ eccitante (sapete come mi piace avere storie favolose da raccontare), Bruce e’ stato investito da una macchina, e io, tentando di fermare la seconda macchina che lo stava per colpire, sono stato preso di striscio sul fianco e sul ginocchio.

Risultato? Il mio fianco e’ viola, il mio ginocchio gonfio, il mio collo dolorante, e il mio cane e’ cosi’: 

Bruce in Cape Town

Prepararsi ad affrontare qualche migliaio di chilometri con una moglie e due cani.

Domani mattina parto. Alle 3 di notte, giusto per battere il traffico dei disperati che arrivano da fuori, e soprattuto per evitare il traffico di taxi / minibus stranamente incazzati dopo che la polizia ha sparato al civilissimo corteo che sfilava per manifestare contro l’introduzione di autobus cittadini (che diminuirebbero il loro giro di affari)

Probabilmente dopo aver spaccato l’impossibile, rubato e razziato i negozi davanti al comune e distrutto le povere macchine parcheggiate, il civilissimo corteo pensava che poteva fare tutto quello che voleva, indisturbato. Guarda un po’ questi poliziotti bastardi se dovevano rovinare il buffet…

Comunque si parte. Io, Lindsey, Cucciola e Bruce, in direzione Cape Town, per il matrimonio di Kirsten, sorella minore di Lindsey, e un po’ di meritata vacanza, passando per Kimberley all’andata e per la Garden Route (il lunghissimo lungomare) al ritorno. Mentre non ho problemi pensando a Lindsey e Bruce in macchina, Cucciola mi preoccupa un’ po: e’ stata operata ieri (tolti frammenti ossei dai gomiti), e, soprattutto, soffre di mal di macchina. Sotto, una foto di come viaggia quando guido quei 3 minuti per andare al parco:

Cucciola in the car and after the operation

Mentre ora come ora, dopo l’operazione, ha le zampe rapate: 

Cucciola in the car and after the operation

Sara’ indubbiamente un viaggio interessate, con decine di pausa piscia e camminata (per me e per i cani). Credo che sia dal 2005, quando andai in Francia con Rob, che non faccio un Road Trip decente…

Matrimonio scozzese

Marzo, mese di matrimoni. In attesa di partire per Cape Town alle fine del mese, dove Kirsten, la sorella minore di Lindsey, si sposera’, siamo stati invitati a partecipare al matrimonio di Sonja e Trevor (grande addio al celibato qualche settimana prima!).

Trevor, di origine scozzesi e suonatore di cornamusa (tanto per non cadere in stereotipi) ha organizzato tutto per rispettare le sue origini. Ad accompagnare la giornata di ha pensato la banda scozzese (potete vedere le foto qui sotto), mentre tutti i famigliari e cugini indossavano il classico kilt – senza mutande – che noi italiani abbiamo imparato ad apprezzare intorno alla vita di Mel Gibson.

Anche i balli sono stati a tema, come quello dei genitori sulle spade (incredibilmente complicato), e il cibo, per una volta, non e’ stato la solita combinazione pseudo novelle cuisine che troppe volte si assaggia ai matrimoni, ma un’orgia di carne, pollo e pesce, e fanculo ai vegetariani.

Sonja and Trevor wedding

La banda al completo

Sonja and Trevor wedding

Cerimonia cattolica ridotta (25 minuti per via della pioggia) all’aperto. Heil Dio?

Sonja and Trevor wedding

Il ballo della spada o qualcosa del genere

Sonja and Trevor wedding

Trevor e Sonja