Uno strano weekend, tra calcio, bici e transessuali venuti dal pianeta Transsexual, Transylvania

Me ne ero accorto venerdi’. Alla sera, invece di rilassarmi come al solito scegliendo gli ingredienti per qualche cocktail nel mio pub casalingo e guardare la tv, avevo mal di testa e un caldo esagerato. Il naso era tappato. La gola bruciava, nonostante gargarismi con la vodka per tentare di calmare il fastidio.

La mattina dopo era ufficiale: avevo (e ho ancora) l’influenza. Peccato che poche ore dopo dovevo giocare a calcio, poi tornare a casa a lavorare in giardino, per poi uscire la sera, risvegliarmi alle 6.30 di mattina di domenica e andare a partecipare alla mia prima gara di cross con la Mountain Bike.

Tutti mi avevano avvisato: calmati Olaf, stai a letto, rilassati, altrimenti e’ peggio.

Surviving the next day

Fazzoletti pronti all’uso

E invece regolarmente alle 15.30 entravo in campo a Robertsham, con i talloni ancora doloranti per le vesciche maledette scoppiate giovedi’ mentre provavo le scarpe nuove, e un mal di testa esagerato. In qualche modo mi tenevo in piedi, giusto per dare l’assist dell’1-0, segnare di testa (ripeto, di TESTA, non succedeva dal 98) il goal del 2-0 e bere due birre ghiacciate come premio prima di tornare a casa. (tra l’altro non segnavo tre goal in campionato dal 98 o 99…)

A casa ero un zombie. A casa della sorella di Lindsey, ero morto, e non riuscivo neppure ad ascoltare i discorsi che si facevano intorno a me.

Poi, arrivava domenica mattina. Curtis (il ragazzo di Jill, la sorella maggiore di Lindsey, e mio compagno irlandese di bevute) passava a prendermi alle 6.30 per la mia prima gara di Mountain Bike, l’Urban Assault, 35km di percorso tra colline, fango, fiumi, campi e addirittura in mezzo ai vari informal settlementes dove, tra mille catepecchie, i poveracci neri si vedevano sfrecciare bici che valevano da sole piu’ di quanto loro mettevano insieme in 2 anni di lavoro… (nonostante tutti i bambini erano tifosi fantastici).

Arrivavo alla fine del percorso in 2 ore e 11 minuti, 30 secondi davanti al mio compare, giusto in tempo per collassare sull’erba nel caldo primaverile sudafricano.

Tornato a casa, doccia e via, a quanto pare ero stato invitato al Barnyard Theatre, qui vicino, per gustarmi the Rocky Horror Picture Show.
Ora, il concetto del Barnyard Theatre e’ fantastico, ti porti da mangiare quello che vuoi da dove vuoi, ti prendi un tavolo e paghi solo da bere, gustandoti lo show.
Con la temperatura a 40 e stanchezza nel corpo, tutto mi sembrava un incubo di uomini vestiti come donne, donne che ci comportano come uomini, sesso tra maschi e in generale applausi e musica a mille.

Normalmente mi sarei anche gustato quello show (se non altro per le musiche) ma ero ormai cotto, e durante la notte avevo paura di aprire gli occhi e vedere Frank N, Further sopra di me, pronto a baciarmi…

Curtis and the Olaf Meister

Curtis e io subito pronti a soffrire

Guess who's the guy with the strange helmet

Notare il mio fantastico elmetto anni ’70

The medal!

La medaglia finale

Aggiornamenti sportivi sudafricani

E cosi’ l’inverno qui e’ ufficialmente finito.

Due mesi di temperature pazze (caldo di giorno, gelo di notte) e oggi, giorno di festa nazionale (festa delle donne, qui a quanto pare vale addirittura un lunedi’ senza lavoro, anche se io, seguendo le feste londinesi, sono qui in ufficio), il sole e’ tornato a scaldare il sudafrica.
25 gradi poche settimane prima dell’inizio ufficiale della primavera. Di notte ormai con 10 gradi fa abbastanza fresco per gustarsi la serata fuori, soprattutto durante gli allenamenti di calcio.

La stagione calcistica continua, anche se durante le ultime 3 settimane non abbiamo giocato una sola partita. Due di queste sono state vinte a tavolino (avversari arrivati in ritardo…) e settimana scorsa era turno di riposo. Siamo ancora primi, e nei quarti della coppa di lega.

Da quanto sono tornato dall’Italia, con i muscoli rilassati , ho ricominciato ad allenarmi come ai bei tempi: corsa, bici e addirittura nuoto.
Siccome fare dieta per perdere peso (e soprattutto rinunciare agli alcolici) non e’ da me, ho ricominciato a seguire il mio mantra londinese: sport fino a morire, e che le calorie in piu’ vengano castigate in questo modo.

Domenica prossima partecipero’ all’ Urban Assault, una gara di Mountain Bike di sopravvivenza simile al  Tough Guy del 2007 (in bici invece che di corsa). Con le ginocchia che ancora sono doloranti se corro piu’ di un’ora, ho deciso che fare corse pazze in bici e’ un ottima alternativa alla mia terapia pro-dolore.

Si, l’Olaf Meister, il re del no pain no gain, sta piano piano tornando.

 

L’inverno piu’ freddo

It's cold in Johannesburg

Immagino che alla Fifa,quando qualche anno fa assegnarono i mondiali al Sudafrica (piu’ che altro per due ragioni: la rotazione continentale, che non si fara’ piu’, e il fatto che nessuno puo’ dire di no a Mandela, a quanto pare….) nessuno aveva messo in preventivo che, mentre nel resto del mondo sara’ estate, qui in Sudafrica sara’ pieno inverno.

E’ anche vero che l’anno scorso il mio primo inverno sudafricano fu mite, ma quest’anno invece qui si sta superando ogni record. Ieri notte (proprio mentre mi allenvao tra l’altro), la temperatura e’ crollata a meno quattro (di giorno fa caldino, e sono in giro in maglietta e mutande, ma appena va via il sole…)

E non c’e’ neppure la neve…

Curiosita’ sui nomi sudafricani

No, non sto parlando dei classici nomi Zulu o Xhosa (la maggior parte impronuciabili), ma della moda che vige ormai da decenni di dare nomi inglesi ai figli.

Tutto inizio’ da un errore. A quanto pare, ai tempi dell’apartheid, quando pochi neri sapevano leggere l’inglese oppure arrivavano da regioni sperdute, una volta nato un bambino compilavano il modulo all’ospedale ma sotto il campo nome mettevano il mese o il giorno della nascita (una delle poche parole che conoscevano).
E’ cosi’ in giro per il paese si trovano adulti con nomi tipo January, February, Sunday etc…
Se invece conoscevano qualche parola inglese, di solito proveniente dalla bibbia, prendevano un nome a caso (Joy, Grace, Salvation, Love) e lo appioppavano al figlio, convinti che grazie ad un nome inglese questi avrebbe avuto piu’ speranze di una vita migliore.

Basta andare nei supermercati per accorgersene, leggendo di sfuggita le varie targhette sul petto dei cassieri o delle cassiere. Nomi come Prejudice, Cyvil Rights, Fantasy, Sunday, Holy, Cocoa, Mercy, fino al fantastico politico di nome Tokyo Sexwale (il cognome si pronunica “sequali” e non sex-wale…).

Il migliore pero’ l’ho scoperto per caso. Jill, la sorella di Lindsey, voleva scambiare i biglietti per la partita del Sudafrica con quelli di Italia-Egitto, per venire con me e Lindsey. I biglietti sono nominali ma le regole fifa sono chiare: basta avere una fotocopia autorizzata del documento d’identita’ dell’original proprietario.

Eccolo qua:

crazy african names

Questo e’ un signor nome!

La miglior media goal stagionale

Lascio perdere per un po’ la confederation cup.
L’Italia e’ meritatamente  fuori, gli Stati Uniti sono dentro (neppure loro sanno come) e io sto cercando di piazzare i prossimi biglietti.

Sabato scorso, come al solito, partita di campionato, contro i Crusadera.
Ancora infortunato ma con qualche chilo di painkillers in corpo e fasciature abbondanti sulle cosce, ho iniziato la partita da titolare, e ho portato la squadra in vantaggio dopo 20 minuti grazie ad un semplice tap-in (secondo goal stagionale, tanti quanti l’intera stagione scorsa).

Purtroppo, per la quarta volta in questa maledetto periodo (non basta vedere l’Italia per soffrire), la coscia strappata si e’ infortunata di nuovo e dopo 50 minuti sono stato sostituito, mantenendo la mia fantastica media realizzativa grazie ad un favorevole ratio minuti/goal.

Oggi inizia il periodo di riposo ufficiale. Con un ginocchio vicino all artroscopia (ho ricevuto i risultati del MRI sca su cdrom e la cartilagine non sembra particolarmente felice) se non mi fermo adesso e uso le 2 settimane in europa per permettere al corpo di rimettersi in forma (e smaltire i numerosi chili assorbiti in queste settimane da infortunato), quest’anno lo chiudo con una media goal per minuto modello primo Ronaldo. Giocando 10 minuti ogni partita pero’….