Pedalare in Africa, sull’acqua

La stagione calcistica sta ormai avvicinandosi alla conclusione, con la coppa di lega (si perde e sei fuori, e la stagione in pratica finisce li’, anche se per adesso abbiamo passato ben due turni senza giocare…), e ormai i campionati locali di sport di squadra (calcio, cricket e rugby) tra meno di un mese inizieranno il periodo di riposo estivo.
Giocare di pomeriggio sotto 35 gradi africani e’ considerato un suicidio anche da queste parti.

Con la fine della primavera e l’arrivo dell’estate iniziera’ la stagione degli sport individuali: ciclismo, corsa (con gare che iniziano alle 6 di mattina invece delle 7-7.30) e nuoto, con i soliti obiettivi per tutti quelli che iniziano ad allenarsi adesso: la 94.7km di ciclismo a Johannesburg, qualche triathlon, la maratona di Soweto per qualificarsi alla Comrades del prossimo anno, etc….

Ho ricominciato ad allenarmi in sella in previsione di un Novembre leggermente massacrante (94.7 di bici, Maratona di Soweto e 2-3 10km tanto per stare in forma), e, sfruttando una domenica perfetta, con Curtis siamo andati a pedalare in uno dei numerosi parchi dedicati alla Mountain Bike. In questo caso il posto era il Teak Place, a 20km da qui, poco lontano dal posto in cui mi sono sposato nel 2008.

Con 3-4 percorsi a disposizione in mezzo alle colline, con sezioni tecniche (in mezzo alle rocce o con discese assurde) e sezioni miste da scegliere in base al livello e alla bici, pedalare circondati solo dalla natura africane e’ sempre un piacere, soprattutto se alla fine del percorso trovi un bar pronto a rinfrescarti in cambio di qualche decina di rand.

Il Teak Place ha pero’ una delle mie sezioni preferite: quella “bagnata”, in cui con la bici bisogna letteralmente superare laghetti e stagni su piattaforme galleggianti (vietato fermarsi: si affonda).

Tanto per capire meglio, eccomi all’opera mentre attraverso uno di questi passaggi:

Ed ecco altre due foto di una mattinata domenicale sulla bici:

Cycling at Teak Place

Cycling at Teak Place

Lunedi’ africano: di corsa

Oggi qui e’ festa nazionale, una delle dozzine che hanno in Sudafrica dopo che, per accomodare tutte le minoranze, hanno deciso di rinominare le festivita’ nazionali in modo da fare felici tutti. Oggi era la volta della feste delle donne, per ricordare la marcia del 1956 di donne nere contrarie all’indtroduzione di documenti di identificazione chiamati pass (che decidevano dove le persone di colore erano autorizzate ad andare in giro).

Cosi’, su solita idea di Jill, la sorella maggiore di Lindsey appassionata di corse, siamo tutti andati a disputare la Totalsports Ladies Race in una localita’ a soli 5km da qui.

Io, ancora stanco dalla gara di Mountain Bike del giorno prima, pensavo di prendere la corsa con calma e non distruggermi prima delle partite di coppa, ben piu’ importanti, che mi attendono Giovedi’ e Sabato.

Purtroppo, appena partiti, ho deciso che avrei provato a doppiare Lindsey che correva/camminava la sua gara di 5km in compagnia delle madre.
E cosi’, dopo aver tirato per 7km (in leggera salita), sono riuscito a prendere un po’ di velocita’ anche quando ero mezzo morto grazie agli ultimi km in discesa, e sono riuscito a trovare Lindsey a 300 metri dal traguardo.

Con un tempo finale di 48 minuti e 35 secondi (il mio secondo tempo migliore dal 2006 ad oggi, ancora lontano da quei 45 che infilavo a Londra nel 2004…) , e con 40km nelle gambe, concludevo il lungo weekend stramazzando al suolo e godendomi la solita playlist che mi accompagna ad ogni corsa ("Command Training", con le musiche di Rocky, Rambo, Braveheart e la fanfara dei Bersaglieri. Ok, c’e’ anche altro…) sotto un caldo sole primaverile africano.. per poi alzare il culo 20 minuti piu’ tardi e tornare in ufficio…a Londra e’ un lunedi’ come un altro…

Ladies race in Johannesburg

Ladies race in Johannesburg

Totalsports Ladies Race 10km, Johannesburg
Mappa e solita analisi su runkeeper.com

In sella

In teoria tra Sabato e Lunedi’ avrei dovuto completare il mio personale triathlon sportivo: partita di coppa Sabato pomeriggio, poi 30km di Mountain Bike Domenica mattina e infine 10km di corsa Lunedi’ , festa nazionale in Sudafrica (festa delle donne).

Mentre scrivo e’ ormai domenica sera e sono quasi contento che la partita di Sabato sia stata posticipata per problemi vari (la squadra che dovevamo affrontare ha problemi economici a quanto pare).

Cosi’, quasi 9 mesi dopo la mia ultima gara in bici (la lunghissima 94.7km di Novembre), sono tornato in sella, sfidato ancora da Curtis, per iniziare la stagione di gare di Mountain Bike.

Come prima gara del nostro personale trofeo (ogni percorso sara’ conteggiato come tappa modello Giro d’Italia fino al gran finale di Novembre, dove prenderemo ancora parte nella 94.7km) abbiamo deciso di sfidarci ad Avianto, una localita’ a 15km da qui che offriva un percorso di circa 30km fatto di salite, discese a rompicollo su sassi e una marea di single track, dove praticamente superare e’ impossibile, vista la scarsa larghezza del percorso.

Ancora una volta, nonostante qualche caduta, sono arrivato davanti a Curtis, e concludendo il durissimo percorso in meno di 2 ore. C’erano circa un centinaio di partecipanti (la maggior parte delle persone di solito partecipa a gare leggermente piu’ facili) e sono arrivato 24esimo, tenendo Curtis dietro a 1 minuto e 44 secondi.

Grazie all’introduzione per lavoro dell’iPhone nella mia vita quotidiana (inutile far finta di niente, con le applicazioni giuste, che non ho nessun problema a pagare, e’ semplicemente eccezionale. Chi lo critica non lo ha mai provato. Addio HTC, addio Windows Mobile e addio Nokia), ho potuto tracciare perfettamente la mie prestazione:

Avianto MTB Race

Grazie a RunKeeper pro, se cliccate sulla mappa potete vedere tranquillamente un resoconto del percorso.

Potrei stare ore a parlare di quanto l’iPhone mi ha alleggerito la vita (bye bye GPS,  bye bye macchina fotografica per foto casuali, bye bye cronometro per misurare le prestazione, bye bye iPod, ora ho tutto in un aggeggio molto piu’ leggero di quelli che avevo prima), ma non mi sembra il caso adesso.

Qualche altro foto fatta prima (e dopo) l’arrivo, in attesa delle solite foto ufficiali:

I'm ready to go!

Poco prima della partenza

Curtis moments before the start

Curtis e’ pronto

Another medal for my collection

L’ennesima medaglia

Adesso pero’ sono solo stanco, e devo riposare un po’. Sabato non avro’ giocato, ma domani mattina mi aspetta una 10km…

Finalmente, dopo 95km, l’arrivo

95 chilometri sembrano non finire mai. Anche se vai relativamente piu’ piano della maggior parte dei ciclisti con la tua mountain bike, e anche se probabilmente non stai spingendo chissa’ quanto, arriva sempre un momento in cui ti dici: ma chi me lo ha fatto fare?

Fortunamente il peggiore momento e’ durato forse 5 minuti, per colpa di strani crampi vicino alle ginocchia. Il resto della gara e’ volata via senza troppa fatica, anche se con un percorso allungato di 2km, sembrava davvero non finire mai.

Non sono un granche’ come ciclista, in salita volo (immendisandomi in Bugno modello giro d’Italia 1990, o Chiappucci… bei tempi) ma poi non riesco mai a trovare un ritmo decente sui lunghi rettilinei. Poi mettici un percorso con salite lunghissime e discese spericolate (ho toccato i 60km/h) e il tempo perso ad aspettare Curtis dopo ogni salita, ed ecco spiegato un tempo decente, ma non eccezionale. Senza contare il dolore del fondoschiena.

Il mio computerino (comprato per 99p su ebay qualche settimana prima, via Hong Kong), segnalava 104km e 4 ore e 29 minuti, ma il chip ufficiale mi ha dato 13 minuti di piu’.

L’organizzazione della seconda gara di bici con piu’ partecipanti al mondo (la prima e’ anche quella in Sudafrica…), e’ stata davvero eccezionale. Tutto e’ filato liscio, nonostante 26000 ciclisti e chissa’ quante macchina parcheggiate intorno alla partenza, e non ci sono stati troppi problemi con i tassisti incazzati, nonostante questi avessereo provato piu’ volte a guidare nelle autostrade bloccate per il traffico (eppure sono stati avvertiti, comne ogni volta negli ultimi 13 anni, mesi fa…).

Non ho visto incidenti clamorosi ma un sacco di persone sono letteralmente crollate per il caldo pazzesco. 4-8 ore sotto 30-35 gradi non sono da prendere alla leggera. Ho visto letteralmente ciclisti davanti a me fermarsi e non rialzarsi piu’. Su 26000 partecipanti leggo che 17000 sono arrivati in fondo. Il resto si e’ ritirato oppure non ha fatto in tempo ad arrivare entro il tempo limite.

Io e Curtis abbiamo provato essenzialmente a divertirci, fermandoci a scattare foto con le tipe che facevano il tifo, e riposando quei 30 secondi per bere e mangiare alle stazione dell’acqua.

Abbiamo dato vita ad uno scatto modello Giro d’Italia negli ultimi 500 metri, superando a 50km/h gente sul rettilieno che ormai strisciava verso l’arrivo. Curtis non ha retto il mio ritmo alla Cipollini e io ho tagliato il traguardo 2 secondi prima di lui, in 4 ore, 42 minuti e 42 secondi, 11688º posizione, partendo dall’ultimo gruppo.

Alla fine e’ stata un’esperienza fantastica. L’anno prossimo pero’ noleggero’ una bici da corsa…

The route

La mappa della gara

Olaf is ready

Pronto!

Ready to go

Tutto pronto per la partenza

Climbing in Johannesburg

Sulle prime salite cittadine

Cycling in town

In Johannesburg

Some important support

Le nostre tifose

Attacking the hills

Sulle salite

94km and this crap medal

Che cazzo di medaglia

Ahhh.. some well deserved beer

Il vero premio finale

Qui il resto delle foto

104.7 km di gloria, in un weekend

Oggi, sveglia alle 4.30 per andare alla solita Irene Liquifruit  dalle parti di Pretoria che ormai faccio da tre anni.
Arriviamo in ritardo, e partiamo 10 minuti dopo il gruppo.
10km giusto per tenermi in forma, stavolta in compagnia della sorella di Lindsey, Jill, che tenta di scendere sotto l’ora.

Risultato finale? 1 ora e 3 minuti circa. (18-20 minuti in piu’ del mio tempo normale, ma hey, aiutava la sorella di mia moglie).

Irene Liquifruit Race 2009

Io e Jill

Irene Liquifruit Race 2009

Il resto della truppa. La potenza e’ nulla senza il controllo

Domani? 

Dopo mesi di gare di mountain bike, e’ tempo della famosa 94.7 Momentum Cycle Challenge: 94.7km intorno a Johannesburg, a 1600-1800 metri di altezza, e un sacco di salite (e discese, si spera).

Sveglia alle 4.30, ancora una volta. E poi dicono che i weekend servono a rilassarsi.